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Belfodil e Moratti a Pinzolo |
Il mese di Luglio è ormai alla fine, e con esso, tra pochi giorni, voleranno via i primi due mesi del mercato, utili per costituire la base forte della squadra che affronterà la stagione. In genere nel mese di Agosto si riservano i botti maggiori (si pensi al mercato pre-triplete), o ci si concentra sull’acquisizione di rincalzi, possibilmente giovani e talentuosi, per sostituire i titolarissimi in vista della partecipazione alle coppe europee. Pur riversando tutte le mie speranze sul mese conclusivo del mercato estivo, sarei estremamente bugiardo se dicessi di essere soddisfatto del mercato che l’Inter ha effettuato finora; sono arrivati dei buoni giocatori, niente più, e non certo a prezzo di saldo e non certo dei top player, e in più, si ha sempre la sensazione che il buon Ishak Belfodil abbia compiuto il passo più lungo, non tanto della gamba, quanto della qualità dei suoi piedi. Non è lui comunque a farmi storcere il naso circa la campagna acquisti/cessioni nerazzurra, ma il quasi totale immobilismo rispetto ad un mercato estivo in cui è necessario rifondare, farlo bene, e vendere diverse pedine sostituendole con altre.
I cinque botti iniziali restano ancor ora i migliori, e il solo Belfodil non penso abbia migliorato il talento di un attacco che ha perso quel fenomeno di Rocchi e quel timidone barese, che ora si dice si alleni a Parma con più voglia di quanto abbia lavorato Stachanov in persona. In ogni caso, più tempo passa più il tutto rischia di diventare frettoloso, costoso e controproducente dal punto di vista tecnico-tattico, sempre in linea con le ultime due stagioni, che evidentemente saranno diventate un modello da perseguire fedelmente sulla via di Appiano. Facendola breve, l’Inter ha bisogno di acquisti importanti, non di tre pedoni accessori in una scacchiera, ma di almeno una torre, del re e della regina. Con questa strampalata metafora legata al mondo degli scacchi, voglio sottolineare l’importanza degli acquisti e la crucialità del tempo impiegato nelle operazioni da seguire. I ruoli sono i soliti, inutile girarci intorno: un esterno destro, un centrocampista centrale come priorità, e una seconda punta, che a questo punto serve come il pane, a fronte di un Palacio, unico interprete del ruolo, non certo decisivo a livello di incisività nei dribbling, pur essendo un giocatore ottimo. Semplicemente le sue qualità sono altre, non quelle del dribbling secco alla Messi e delle finte alla Neymar, che in un sistema con due attaccanti sono fondamentali, soprattutto se davvero si vuol puntare in alto; quest’aspetto è stato messo in evidenza dalle prime quattro amichevoli estive, e tali indicazioni non dovrebbero essere ignorate, ma seguite poi dalle azioni sul mercato da effettuare. Ad ogni modo, su questi tre ruoli bisogna lavorare seriamente e celermente, e casomai dopo si penserà ad un esterno sinistro, a fronte della vendita di uno tra Nagatomo e Pereira, e di un difensore per rafforzare un sestetto apparentemente debole.
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Luiz Gustavo sarebbe il centrocampista perfetto |
Iniziamo a pensare un po’ ad i nomi migliori per colmare questi ruoli, sottolineando fin da ora, come già ho fatto in passato, i nomi migliori ed i sogni, anche se difficilmente attuabili. Per quanto riguarda la fascia destra, dalle prime amichevoli e dal Napoli delle scorse stagioni, mi sono fatto l’idea che Mazzarri valorizzi col suo gioco gli esterni veloci e potenti, come Maggio, Zuniga e si spera Pereira. Per questo penso che uno tra Isla e Van Der Wiel vada bene, a fronte di una bassa spesa per entrambi, e sinceramente chiunque dei due dovesse arrivare non mi farebbe scontento. La situazione scomoda che comporta l’acquisizione di Mauricio, mi fa protendere verso Gregory, olandese che partirebbe anche subito, chiuso dal titolarissimo Jallet, e con la necessità di giocare in vista del mondiale. Potrebbe arrivare in prestito permettendo di risparmiare milioni da reinvestire poi su centrocampo e attacco. Per il ruolo di mediano c’è bisogno di un top: Cambiasso non è quello di un tempo e in mezzo si evidenzia un vero e proprio buco da colmare. Il nome ideale non è stato ancora pronunciato (al massimo soltanto accennato) ed è un’idea difficile ma, a mio avviso, attuabile: si tratta di Luiz Gustavo del Bayern, giocatore talmente chiuso da essere la terza scelta nel ruolo di mediano, e che non ha giocato neanche un minuto in Supercoppa. Potrebbe essere un affarone se dovesse ancor di più esser messo da parte da Guardiola, e ricordiamo i saldi che comporta l’arrivo del tecnico ex Brescia, con idee talmente radicali e specifiche. Un prestito sarebbe un sogno, ma comunque 15 milioni potrebbero bastare per uno dei migliori mediani in Europa e che non disdegna, oltre alla fase difensiva, neanche quella di costruzione. Il centrocampo sarebbe incredibile, e con sostituiti come Cambiasso, Mudingayi, Alvarez, Kuzmanovic, saremmo copertissimi, anche se non si spiega il perché del rinnovo del belga ex-Bologna. Inutile dire che Gustavo, decisivo nel percorso in Champions dei bavaresi lo scorso anno, per il momento è più un sogno che un obiettivo. In attacco in egual modo, Orfeo di notte mi ha portato in dote la figurina di Alexis Sanchez, sempre più chiuso e fuori ruolo, lì relegato a destra. Il giocatore è tonico, è veloce, è completo come nessuno e da rilanciare. Qui la situazione potrebbe essere a fine Agosto incredibilmente esplosiva, a Barcellona i galli sono davvero troppi e lo erano anche nei due anni precedenti, pensate ora con quel talentino brasiliano sottopeso col numero 11, pronto a far sua l’Europa con Messi. È inutile girarci intorno, l’attacco titolare ora è Neymar-Messi-Iniesta (Pedro) e Sanchez potrebbe essere una bomba pronta a esplodere, tanto da essere regalato a 20 milioni o in prestito per rivalutarlo.
Concludere con 2 prestiti, con un esborso bassissimo, due acquisti come Luiz Gustavo e Sanchez sarebbe incredibile, ma sarebbero operazioni intelligenti per un top club da rilanciare, e partire dai top player messi da parte dai top club internazionali non è affatto una cattiva idea. Che bella Inter sarebbe! Certamente con dei profili diversi, a mio avviso da scudetto, soprattutto nelle mani di Mazzarri. Luiz Gustavo assolverebbe i compiti di pressing alto e di verticalizzazione immediata; Sanchez è uno dei migliori contropiedisti al mondo, e in coppia con Icardi o un Milito all’80% della forma sarebbe devastante. Certo, volendo mettere la ciliegina sulla torta al mercato nerazzurro, si dovrebbe un attimino ripulire la rosa con vendite intelligenti (Kuzmanovic, Alvarez per una grande offerta, giovani come Obi in prestito anche per un rilancio personale), e puntare ad un grande centrale di destra, ruolo in cui ora figura solo il pur ottimo, anche se stagionato, Campagnaro. Ho pensato fin da subito a Micah Richards, altra bomba pronta a esplodere, vista la mancata titolarità nel City e ottimo in una difesa a tre, a fronte di un’età in linea con i parametri nerazzurri. Per quanto riguarda l’esterno sinistro, venderei Nagatomo, ora che ha ancora un valore alto sui 10/15 milioni, anche perché mi sembra stia calando di partita in partita, di stagione in stagione. Reinvestirei questi soldi su Kolarov, grande esterno sulla via di Manchester, poco valorizzato in questi anni, e che risolverebbe il problema dei calci piazzati. Sarebbe un’Inter forte e certamente vincente che recupererebbe il gusto degli affari a prezzi vantaggiosi, e riscoprirebbe il gusto di avere top player in squadra. Il tutto aspettando Thohir.
Alessandro