E' iniziata ufficialmente ieri, con la consueta conferenza stampa di presentazione, l'avventura di Walter Mazzarri sulla panchina dell'Inter. Un Mazzarri carico, che è parso da subito determinato e pronto a raccogliere la sfida di ricostruire dalle macerie una squadra che ha chiuso nona in campionato, in perenne transizione ma con risorse economiche sempre più striminzite, e che l'anno prossimo non giocherà le coppe europee. Pur non offrendo particolari risposte ad effetto (del resto il personaggio è tutto fuorchè un prime time), il livornese ha da subito messo in chiaro alcuni aspetti del suo lavoro, senza risparmiare critiche neanche troppo velate alla gestione precedente e facendo più volte leva con orgoglio sul suo score personale che da Livorno a Napoli, passando per Reggio e Genova, gli ha permesso di arrivare sin qui.
Ivan Zazzaroni, giornalista che non stimo particolarmente lo ammetto, ieri twittò così
#Mazzarri ha l'espressione di chi ha coronato il sogno della vita.
— Ivan Zazzaroni(@Zazzaroni) 06 giugno 2013
Se allenare l'Inter fosse il sogno della sua vita francamente non lo so, di certo il Mazzarri visto ieri (al netto di qualche piroetta dialettica non facilissima da seguire) ha dato a tutti l'impressione di essere già mentalmente pronto a quella che rappresenta a tutti gli effetti la sfida più importante della sua carriera.Credo sia opportuno fare qualche considerazione su quanto detto ai microfoni dal nuovo tecnico nerazzurro, di cui riporto qui il video integrale
Lavoro, sudore, sacrificio. Il primissimo punto che Mazzarri ha voluto mettere bene in chiaro è stato quello che auspicavo: esaltazione della cultura del lavoro e del sacrificio, perchè "oltre ai valori tecnici bisogna essere preparatissimi a livello fisico e mentale". Non potrei essere più d'accordo sinceramente, il crollo fisico e mentale della squadra da novembre in poi è stato una delle ragioni principali per cui è stata presa una caterva di gol e di conseguenza l'annata ha preso una certa piega. Il tecnico, che a quanto pare non ama particolarmente iperboli ed esercizi dialettici, è stato schietto da buon livornese: "l'allenamento è sacro, lo dirò ai giocatori appena li vedrò. Già in ritiro voglio vedere la sopportazione alla fatica e lo spirito di sacrificio.". Dubito volesse attaccare i metodi da molti giudicati 'blandi' della stagione 2012/13, certo è che da uomo di calcio navigato avrà capito perfettamente che l'ecatombe di infortuni non può essere stata solo figlia di una sfiga epocale.
Il programma iniziale di amichevoli è già cambiato perchè Mazzarri ha il suo modo di lavorare insieme al suo preparatore atletico di fiducia Pondrelli e i primi 14-15 giorni saranno previsti doppi allenamenti per mettere quanta più benzina possibile nel motore in vista dell'inizio della stagione. Ha già fatto capire che in quella sede valuterà tutto il materiale umano a sua disposizione (non prima), e trarrà le sue conclusioni riguardo chi merita di restare in rosa e chi invece dovrà andare a cercare gloria altrove.
Mentalità da ricostruire. Anche qui la stilettata al tecnico uscente è forse non voluta, ma a Strama saranno comunque fischiate le orecchie. "Primo obiettivo una squadra che non molla mai e che prima di soccombere vende cara la pelle", praticamente un modo come un altro per dire che spettacoli come Siena, Firenze, Udine (a citarne tre a caso) non sono ammissibili, perchè se le sconfitte possono anche arrivare (e arriveranno) in campo deve esserci sempre quel furore agonistico marchio di fabbrica delle sue squadre. Interessante questo passaggio:"In questo momento il tifoso interista credo voglia vedere una squadra vera, tosta, che se la giochi con tutti su ogni campo. Ho visto le statistiche dell'anno scorso, l'Inter deve tornare a vincere nel proprio stadio e cercare di evitare le sconfitte". Le statistiche purtroppo le abbiamo viste anche noi, e non è stato un bel vedere.
Mazzarri non lo dice in modo diretto, ma le sue dichiarazioni tradiscono diverse perplessità sui metodi di lavoro e la gestione precedente, peraltro legittime visto che un tale insieme di criticità mostrate nella stagione scorsa non può essere passato inosservato, al di là di una stima di facciata per l'allenatore da lui sostituito. Quando dice "la rosa dell'Inter già come è adesso può fare un campionato di un certo livello se acquisisce certi meccanismi, sposa certi concetti, riesce ad allenarsi in un certo modo", l'affondo è totale, al di là di un ottimismo sulla qualità della rosa che ovviamente è reale solo in parte. "Il presidente voleva un allenatore di personalità, credo di averla": checkmate, Strama.
"Se uno è vecchio, a calcio non può giocare". Sì, lo ha detto davvero, precisando poi che c'è una differenza tra "esperto" e "vecchio", calcisticamente parlando: se questo per i vari Zanetti e Cambiasso sia da leggere in positivo o meno, non saprei. Certo è che quando afferma che "tutto dipende se il giocatore esperto è ancora in grado di allenarsi a certi ritmi: soprattutto se i giocatori che hanno fatto il Triplete hanno inconsciamente ancora la voglia di sacrificarsi, questo è da valutare", forte è la sensazione che alcuni elementi provati da mille battaglie (sia a livello fisico che mentale) avranno serie difficoltà a ritagliarsi un ruolo da protagonisti nell'Inter che verrà.
Il "bisogna correre, bisogna arrivare prima sulla palla" rappresenta poi un'ulteriore sottolineatura del tipo di calciatori di cui ha bisogno e che vuole vedere in campo, perchè di gente che passeggia a centrocampo ne farebbe volentieri a meno qualsiasi tecnico. Cassano, in un discorso del genere, non può essere in alcun modo un elemento da cui ripartire, e mi auguro che questo sia già ben chiaro nella lista delle operazioni sul taccuino di Branca e Ausilio.
Il "progetto" e i giovani. Abbastanza d'accordo su un concetto: la parola "progetto" ormai è usata fino alla nausea nell'ambiente calcio, e senza i risultati difficilmente si riesce a portare avanti un discorso iniziato con tutti i migliori propositi. Il credito e la credibilità si guadagnano sul campo, perchè le cose nel calcio possono cambiare velocemente e l'esempio di Stramaccioni è abbastanza calzante, visto che lui nell'immaginario collettivo doveva essere l'uomo del nuovo corso ma è finito travolto dai risultati e da un impegno troppo più grande di lui.
Sul discorso giovani, da molti visti come una risorsa sottostimata specie in una fase di ristrettezze economiche e con alcuni elementi della prima squadra che non hanno reso al meglio, il tecnico è lapidario: "Giocare con tanti giovani e farli crescere, non sempre va d'accordo con l'arrivare nei primissimi posti. Ci vuole la giusta miscela, se poi mi chiedete di fare 50 punti in un campionato, con l'esperienza che ho penso che potrei farli anche con una squadra di giovanissimi. Se però l'obiettivo è competere con Juventus, Milan, Napoli, Fiorentina, Roma, Lazio, è un pò diverso". Spavaldo quanto basta, netta anche qui la punzecchiata a chi di punti ne ha fatti 53 schierando qualcosa in più di soli "giovanissimi".
Anche qui mi trovo d'accordo, il "provare i giovani, tanto non possono fare peggio dei vecchi" è un discorso che può valere qualcosa (poco a mio parere) a posteriori ma quando devi mettere su con razionalità una squadra non si può attingere a piene mani dal settore giovanile, che è e rimane una grandissima risorsa ma va gestito in un certo modo per evitare di bruciare talenti o sovraesporli troppo presto a difficoltà che la massima serie cela ad ogni angolo. Mazzarri, alla domanda di Sabine Bertagna sul settore giovanile, non ha comunque fatto mistero di puntarci: "Starò molto attento, ho già avuto un accenno con Ausilio, e l'idea è quella di adottare per la primavera un modulo uguale a quello della prima squadra. Roma non si fa in un giorno, ci vuole tempo".
Lo staff, i tagli nella rosa e il ruolo di Baresi. Una rosa di 30 elementi è già eccessiva per chi gioca su tre fronti, figuriamoci per una squadra che giocherà una gara importante a settimana (salvo turni infrasettimanali e impegni di coppa Italia). Di turnover non ne servirà molto, ovvio immaginare che saranno diverse le cessioni da operare per dare al tecnico una rosa funzionale alle sue idee e al suo lavoro. E' stato abbastanza chiaro: 22 giocatori (due per ruolo) di movimento più 4-5 ragazzi.
Non ho capito esattamente quale sarà il ruolo di Beppe Baresi, che resterà per ammissione dello stesso tecnico. I fedelissimi di Mazzarri saranno il prep. atletico Pondrelli (dalla primavera del Bologna sempre con lui), il vice Frustalupi, Luca Vigiani come collaboratore tecnico sul campo, il prep. portieri Papale, il consulente tecnico Giuseppe Santoro, più due osservatori esterni (Concina, Nitti). Se il vice sarà appunto Frustalupi, mi viene da chiedermi di cosa si occuperà Baresi: "resterà perché volto storico dell’Inter, l'ho voluto per inserirmi al meglio e per capire certi aspetti della società". Ok, ma poi? Chissà.
E' entrato bene nel mondo Inter, Mazzarri. L'auspicio è che quanto detto in quei 50 minuti scarsi di dialogo con la stampa troverà conferme anche sul campo, per iniziare finalmente a creare qualcosa dopo aver perso tre anni senza di fatto muovere passi importanti nell'ottica di una ricostruzione vera e non solo presunta. In bocca al lupo mister.
Antonio
Complimenti per l'articolo Antonio! La chicca è stata mettere il video della conferenza, che ho trovato un'idea molto utile e interessante.
RispondiEliminaCredo di essere una mosca bianca. A me le prime parole di Mazzarri hanno deluso (e l'ho scritto anche altrove) e sinceramente mi aspettavo qualcosa in più delle banali stillettate a Stramaccioni (sarebbe interessante cosa avrebbe fatto lui nella stessa situazione del tecnico romano), delle parole di stima nei confronti di Branca e Ausilio (forse avrà capito che per non destabilizzare la sua panchina deve farseli amici) e delle solite frasi fatte (l'allenamento è sacro, dove sta la novità?). Inoltre ho interpretato in tutt'altro modo le frasi riguardanti i giovani. A me è sembrato di capire che ci punterà solo se, come successo a Stramaccioni negli ultimi due mesi, ci sarà grande affollamento nell'infermeria nerazzurra.
RispondiEliminaAspetto i fatti, perché finora le parole mi hanno parecchio deluso...
Scusa Entius, ma che vuol dire "per non destabilizzare la sua panchina deve farseli amici"? Lui è un dipendente come lo sono loro, da nuovo arrivato è chiaro che lavori in sinergia con gli altri settori e non possa parlarne male..a parte il fatto che nei 47 non mi sembra di averlo visto lanciarsi in sviolinate verso di loro, ha semplicemente illustrato la situazione dicendo che ha molto rispetto dei ruoli e di certe cose non ne parlerà, nè se ne occuperà in modo diretto.
EliminaA me ha colpito positivamente l'approccio che ha avuto, e l'aver fatto capire che chi non corre e non regge certi ritmi (parlando senza peli sulla lingua dei cosiddetti "eroi del Triplete") non giocherà è molto importante. Poi chiaro, serve vedere cosa succederà sul campo, i risultati per sua stessa ammissione fanno la differenza sempre..
Ciao ragazzi. Complimenti per il bel lavoro ad Anto, una buonissima idea l'analisi commentata della conferenza.
RispondiEliminaSulle impressioni, bah, sinceramente a me non è dispiaciuto. Come dice Anto ho visto una persona seria, che sa perfettamente l'immenso lavoro che lo aspetta. Le annotazioni che pone Entius non sono nuove, nel senso che le ho lette e sentite da più parti nerazzurre. E la mia risposta è sempre stata una: cosa ci aspettavamo? Partiamo dal presupposto che, al di là dell celebre frase "non sono un pirla" di Mou, anche la sua conferenza non si discostava dagli argomenti trattati oggi da Mazzarri. Purtroppo la sindrome mourinhana che ci attanaglia, o meglio, attanaglia molti di noi, deve lasciarci una volta per tutte. E per sempre possibilmente.
L'allenamento è sacro è, detto francamente, una novità rispetto agli ultimi due anni nerazzurri, dove le vacanze invernali duravano svariate settimane. Inoltre bisogna anche sottolineare che la frase è stata detta da Mazzarri, ciò uno che ci crede avvero a quella frase, basta vedere le sue esperienze precedenti. Insomma, detta da lui quella frase ha un peso specifico diverso. Sui giovani, detto sinceramente, un conto è puntarci quando la stagione non ha più niente da dare (cosa che avrebbe dovuto fare Strama, come già detto in passato), un conto è puntarci subito forte sin dall'inizio. il salto dalla Primavera alla A è troppo alto per pensare che un ragazzxetto, buttato in prima squadra, possa già essere una vera alternativa agli altri. In questo momento, sinceramente, forse solo Benassi andrebbe seriamente valutato. Non dimentichiamoci che i "talentuosissimi" difensori dell'Under 21, in prestito in B, erano molto spesso riserve. Se fai la riserva al Verona ed al Cittadella, puoi davvero essere il primo rincalzo di Samuel? Io, sinceramente, ne dubito.
Ciao Interisti ;) per me è buona la prima di Mazzarri. Detto questo, saranno solo i fatti ad avere peso e su questo, penso, siamo tutti d'accordo. Mazzarri mi piace "ni" come personaggio, voglio essere prudente prima di lanciarmi in cori di stima ;D
RispondiEliminaIo credo abbia le caratteristiche adatte ad affrontare il caos, che ora regna sovrano in Società, ma dovrà stare attento perchè l'Inter è stata pericolosa per molti allenatori. Lavoro e Sacrifico sono mancati negli ultimi due anni, è tempo di CORREREEEE!
Credo che sia probabile un Cambiasso fulcro della nuova Inter e Capitano fino al ritorno di Zanetti.
Così come credo che molti giocatori andranno venduti; i vari Alvarez, Pereira, Schelotto e cianfrusaglie varie, non potranno che essere scartati, se quello che abbiamo visto sino ad oggi, sarà quello che Mazzarri vedrà in ritiro!.
Articolo perfetto. Per quanto riguarda Mazzarri penso che si è presentato come tutti pensavano si presentasse. Sbandierando il suo approccio da sergente di ferro. Bastera? assolutamente no. Branca dovrebbe stupire il mondo e fare un'ottima campagna CESSIONI/Acquisti. La cosa per me più interessante è stata quel sottolineare la necessità dei 22 giocatori. Finalmente!!! questo rende ancora più difficile il compito della società che tra rosa attuale, rientri, giocatori già acquistati e almeno 4 giocatori ancora da acquistare arriverà a un parco giocatori di 45 giocatori. Vuol dire vendere più di 20 giocatori. Ovvio poi che Mazzarri, senza coppe, senza acquisti, scendosi 22 giocatori anche solo tra quelli attuali, prendendoli a pedate, potrebbe benissimo arrivare tra le prime 3. L'ho già scritto, non è un fenomeno! però però Conte e Allegri lo sono? no. Ad oggi in Italia non c'è tanto di meglio.
RispondiEliminaSono d'accordo su ogni cosa che hai detto..
EliminaCiao a tutti. L'ho detto altre volte: Mazzarri non mi piace un granchè e per me non è adatto al difficile ambiente dell'Inter. D'altra parte in questo momento è probabilmente il meglio fra quelli disponibili ad accettare l'Inter e quindi speriamo che riesca a fare un buon lavoro. Con la rosa consegnata a Stramaccioni, gli arbitraggi allucinanti subiti e anche meno infortuni di quelli capitati nella stagione appena conclusa, forse avrebbe fatto un pochino meglio, ma giusto un 6/7° posto. Sarà ovviamente decisiva la rosa che gli metteranno a disposizione. Comunque un grande in bocca al lupo, questo è chiaro e ovvio!
RispondiEliminaBranca è a Catania a buttare altri soldi dalla finestra per 2 giocatori che non faranno la differenza e che verranno pagati più del loro valore. Perchè il signore in questione è ancora libero di fare questi danni??????????? spero che Mazzarri al posto di stare al telefono con questo personaggio passi le giornate a vedersi e rivedersi la nostra under21 con i nostri 5 ragazzi del pacchetto difensivo che da 5 partite non incassano un gol. Mazzarri, riportali a casa! non andiamo a cercare mezze scelte costose in giro per il mondo. Intanto bale non arriva, e tra chivu, pereira campagnaro e i ragazzi dell'under non c'è confronto per integrità fisica, prospettiva e costo e ingaggio
RispondiEliminaNon sono mai stato attratto dal Gossip, e raramente lo tiro in ballo per darmi spiegazione di certe situazioni; ma nel caso del nostro D.G. verrebbe proprio da pensare sia vera la chiacchera che si vocifera a Milano, ovvero che stia all'Inter nonostante tutto perchè "si fa" la sorella del Presidente. Bisognerebbe poi sempre capire quanto i disastri perpetrati da lui siano farina del suo sacco e quanto invece gli venga imposto: in ogni caso non è mai stato capace di vendere e ultimamente ha dimostrato grosse difficoltà anche nel comprare. Con Gomez e Barrientos proseguiamo sulla falsariga dei Jonathan, dei Pereira, degli Alvarez, dei Kuzmanovich e degli Schelotto; forse un pelino meglio, ma giocatori che, in ogni caso, come dice Nico, non fanno la differenza. O almeno non la fanno all'Inter. Poveri noi....
EliminaInfatti..se bisogna spendere 10 milioni per Gomez, meglio spenderli per un giovane semisconosciuto alla Kovacic, che può aspirare a diventare un campione, piuttosto che spenderli per un buon giocatore, da squadra di media classifica che può aspirare al massimo a disputare una Europa League con la sua ottima squadra di metà classifica. Che nessuno si offenda, tra i fan di Gomez o Barrientios, che sono sicuro ci saranno, ma abbiamo bisogno di altro.
EliminaParole sagge ;D
Eliminadopo Gomez e Barrientos si da la caccia a Basta e Gilardino! se non sono mezzi giocatori, un po costosi e un po avanti con l'età non li prendiamo nemmeno in considerazione!! Branca continua così! ho il dubbio che si prenda le bustarelle dagli altri club
RispondiEliminaGomez e Barrientos non arriveranno, vai sereno :D dal Catania, al massimo, può arrivare Lodi, come vice Cambiasso.
EliminaMazzarri mi sembra il profilo dell'allenatore giusto per il post Stramaccioni. Personalità, competenza, carattere, ottimo staff al seguito. Lo dice anche Mazzola in esclusiva su quelli che l'Inter...
RispondiEliminaSempre complimenti a tutti voi!
Ciao Caro Francesco ;D
EliminaE' iniziata finalmente la dismissione, saluti e baci a STANKOVIC, con un grosso grazie, e GARGANO senza alcun tipo di ringraziamento. Ora si attende il seguito CASTELLAZZI BELEC SILVESTRE CHIVU PEREIRA JONATHAN NAGATOMO SCHELOTTO ALVAREZ MUDINGAI KUZMANOVIC CAMBIASSO ROCCHI CASSANO, per finire con i vari CAMPAGNARO & C che qualcuno non gli faccia neanche vedere gli armadietti di appiano. Poi però se serve fare cassa salutiamo anche HANDANOVIC RANOCCHIA E GUARIN. Buon lavoro Branca. .................. non ci resta che PREGARE!
RispondiEliminaMi dispiace Nico, ma Cambiasso sarà il pilastro portante dell'Inter di Mazzari. Handa e Guarin se ne andranno al 90% mentre, molto probabilmente, Cassano resterà all'Inter.
RispondiEliminaTornando a Cambiasso, ma quale Interista, se non Inter-triste, può non desiderare che rimanga? mah!!!!