In un commento a un post di qualche giorno fa eravamo stati facili profeti
nell’indicare la designazione dell’arbitro Rizzoli per Inter – Napoli come
palesemente inadeguata, per vari motivi. Il primo, quello diciamo ufficiale che
dovrebbe orientare le scelte di un designatore valido e super partes, è che non
si affida una partita così delicata ed importante a un arbitro che sta vivendo
una stagione pessima e che ne ha combinata una più di Bertoldo, sia da primo
arbitro che da arbitro di linea.
Il secondo, e questo lo affermo io e quindi è
visto dalla nostra parte, è che Rizzoli soprattutto quest’anno, ma anche in un
passato recente, ci ha quasi sempre arbitrato palesemente contro, fischiando
invece spudoratamente a favore di Juventus e Milan; quando quest’anno si è
trovato nell’imbarazzo di prendere una decisione delicata nello scontro diretto
fra le due, ha optato semplicemente a favore di quella che si trovava peggio,
dandole una mano a risalire la china. Puntualmente domenica sera si è
verificato ciò che temevamo, e cioè che hanno provato a fregarci per l’ennesima
volta e spudoratamente di fronte al nostro pubblico, come era già successo col
Cagliari; fortunatamente, come invece contro la Juve, abbiamo saputo essere più
forti di tutto e di tutti e abbiamo portato a casa un importantissimo
risultato, anche se con un certo affanno nel finale.
A questo punto, come
soleva dire un noto giornalista in auge negli anni ’80-’90 (Lubrano), la
domanda sorge spontanea: ma perché cavolo noi dobbiamo quasi sempre
stravincere? Non siamo più l’armata di Mourinho, che ci riusciva anche in nove
contro undici con rigori inventati contro e gol annullati a favore; siamo una
buona squadra, quadrata, unita, in alcuni casi anche cinica, ma abbiamo dei
limiti evidenti, soprattutto di organico: bastano un paio di defezioni nei
ruoli chiave e già siamo in difficoltà, con tre o quattro siamo nel “cacao
meravigliao”. Non possiamo sempre giocare oltre le nostre possibilità per
annullare vari handicap che ti presentano a gara in corso: gli errori arbitrali
ci possono stare, quasi sempre, e a volte ti capitano a favore, a volte contro;
ma ultimamente non è così, e quello che è preoccupante è l’atteggiamento
arbitrale nei nostri confronti.
A Torino non venne visto un fuorigioco
clamoroso di Asamoah, ma ancora peggio non venne comminata una espulsione
veramente impossibile da non decretare contro Lichsteiner. Domenica è successa
la stessa cosa: rigore netto su Cassano ma non facile da vedere a velocità
normale anche se abbastanza intuibile dalla dinamica di intervento del
difensore del Napoli; poi fuorigioco abbastanza netto di Pandev, anche in
questo caso facilmente valutabile dalla dinamica dell’azione e dalla presenza
della linea dell’area di porta (ma niente rispetto a quello di Torino), in
occasione del gol di Cavani. Quello che proprio non ci stà è quello che è stato
concesso a Berhami, che ha picchiato come un fabbro per tutta la partita e, già
ammonito, è andato a commettere un fallo tanto brutto quanto evidente sotto gli
occhi dell’arbitro. Il Sig. Rizzoli lo ha guardato e gli ha probabilmente
detto: “Non lo fare più”. Eh già, a un quarto d’ora dalla fine quando era
chiaro che il Napoli avrebbe tentato il tutto per tutto in un forcing
disperato: doverlo fare in inferiorità numerica, un bel problema.
Da notare che
lo stesso arbitro aveva ammonito il nostro portiere Handanovic reo di perdere
tempo su rinvio; peccato che fosse il venticinquesimo della prima frazione di
gioco o giù di lì….un po’ troppo presto per giocare a perdere tempo, mi sembra.
Ancora una volta tutti gli errori gravi commessi a nostro danno; solo un caso?
Come diceva De Gregori in una bella canzone “Un giocatore lo vedi dal coraggio,
dall’altruismo, dalla fantasia”, altrettanto un arbitro lo vedi da come
impartisce le ammonizioni, molto più da come decide sugli episodi clamorosi;
perché proprio decretando o meno un ammonizione puoi indirizzare una partita in
modo meno smaccato e appariscente, e soprattutto, perché sulle ammonizioni hai
solitamente molto più tempo per pensare che su altri episodi. Il Presidente
Moratti ha dichiarato che si è trattato di errori ininfluenti: probabilmente
per non alimentare il fuoco delle polemiche divampate dopo la partita con
Cagliari, e soprattutto perché comunque la partita è finita in un certo modo.
Liberissimo di comportarsi così, se lo crede opportuno; però vorrei ricordare
che è la stessa linea che venne adottata dopo Torino, quando grazie a una
partita immensa e probabilmente quasi irripetibile si era vinto: evitare le
proteste. I risultati si sono visti con Atalanta e Cagliari. Non vorrei che
succedesse lo stesso sabato prossimo a Roma con la Lazio, magari con il ritorno
di Rocchi ad arbitrare una nostra gara. Perché qui il problema è che per
impedirci di dare fastidio alla Juve, rischiano anche di farci perdere la zona-
Champions, vero nostro obbiettivo di questa stagione; sempre che questo non sia
il vero obbiettivo di qualcun altro.
Magari stiamo pagando Calciopoli, che ogni
tre o quattro mesi si ripresenta sotto forma di sentenze varie che la stampa
riesce sempre a rivoltarci contro: grandi titoloni per Vieri che ha ottenuto in
primo grado un risarcimento di un milione sui ventuno richiesti e molti
giornalai che dopo la sentenza in appello su Giraudo si sono affrettati ad
affermare che “Calciopoli si sta smontando pezzo dopo pezzo”. Capite? Uno ha
patteggiato tre anni in primo grado, poi in appello viene condannato a 18 mesi
e questi ne parlano come se si trattasse di un’assoluzione. Ne parlo perché
anche in questo caso la linea della Società è stata quella del silenzio, perché
“Noi non siamo mediatici”, come afferma il nostro Direttore tecnico Branca; il
problema è che in questo modo si è imposta pian piano la tesi revisionista
secondo la quale l’Inter ha combinato più o meno quello che hanno combinato
tutti gli altri; solo che loro hanno pagato, chi più, chi meno e noi no.
Quindi, forse, ce la stanno facendo scontare adesso.
Non so, forse quelle che
dico sono tutte stronzate: però mi sembra tanto di essere tornato indietro a
fine anni novanta e primi duemila, dove eravamo perennemente condannati a
stravincere e non ne avevamo la forza, perché comunque c’era chi era più forte
di noi. Se sei meno forte e attrezzato potrai vincere uno o due campionati su
dieci; in quegli anni non ci hanno fatto invece vincere mai, anche se in un
caso o due esisteva questa più che concreta possibilità. Non so voi, ma io
sento la stessa puzza di marcio; qualcosa non mi torna. D’accordo, scoccia
anche a me riparlarne, perché sembra di essere un disco rotto e rischi di
passare per il solito piagnone rompicoglioni; preferirei di gran lunga parlare
di gesti tecnici, di prodezze, di tattiche, di schemi, il bello del calcio che
fa innamorare molti di questo gioco. E noi, da bravi italiani, stiamo facendo
di tutto per rovinarlo, a cominciare da giornate di campionato che cominciano
al venerdì e finiscono al martedì.
Poi ci si mette anche quel cagone di Platinì
che inventa la storia degli arbitri di porta, non solo inutili, dato che non
decidono praticamente mai nulla, ma addirittura dannosi, perché a volte fanno
cambiare al primo arbitro una decisione che aveva preso correttamente. Inoltre,
dovendo schierare sei arbitri per partita, servono sempre tutti quanti e quindi
sono diventati praticamente impunibili poiché indispensabili. Oltre che ad
essere cittadini di questo Paese, sta diventando sempre più difficile anche
essere semplici tifosi e appassionati di calcio: che tristezza!
Alex
Alex
Ciao ragazzi! In primis vorrei sottolineare la gioia nel vedere i ragazzi sfoderare prestazioni come quelle di domenica sera, davvero importanti, sottolineate a mio pare dalle sublimi prestazioni di Guarin, Ranocchia e Juan Jesus su tutti. Detto ciò passo al fattore arbitri: anche a me la conduzione di gara di Rizzoli non è piaciuta, soprattutto nei confronti di Behrami, come sottolineato da Alex, ma approvo anche la linea della società. In realtà, dopo la Juventus, la voce la alzammo, e le oscenità viste contro Atalanta e Cagliari, a mio parere, sono il risultato di quell'atteggiamento. Bisogna stare schisci, come si dice a Milano, evitare di pensare ad altro se non al gioco. Se poi, chiaramente, accadesse qualcosa di macroscopico, giusto sottolinearlo e lamentarsene, ma la sfida col Napoli, a mio parere, non è stata sullo stesso livello di Atalanta e Cagliari. Detto ciò speriamo che vada bene domani sera, soprattutto che non ci capiti Rocchi :)
RispondiEliminaOddio, non mi sembra che dopo la Juve si sia protestato un granchè e alzato la voce; si sono fatte giustamente notare delle topiche assoutamente al di là di quello che può essere una svista o un errore da parte dell'arbitro. La voce l'hanno tirata fuori più loro, che erano stati massacrati nonostante quei palesi vantaggi e la cosa non gli è andata giù. In effetti non è facile azzeccare esattamente il comportamento da tenere; però sono abbastanza certo che il modo in cui la Società sta gestendo tutta la vicenda (e non mi riferisco solo agli arbitri), non sia quello giusto. Poi non sono un esperto di comunicazione e la ricetta giusta non ce l'ho.
RispondiEliminaMah non so Antonio; se ti riferisci a un mancato calcio di punizione al limite dell'area per fallo di Juan su Maggio...mi sembra veramente un nonnulla rispetto a tutto il resto; altrimenti faccio fatica a ricordare qualcos'altro. E' brutto constatarlo, ma purtroppo ci stiamo rassegnando a subire arbitraggi tipo quello di Domenica sera, dando per scontato che ci "smazzolino" e che noi dobbiamo essere superiori anche questi fattori e partire da un handicap di uno o due gol.
RispondiEliminaFrancamente io non trovo giustificazioni logiche a questo, se non la situazione che ho descritto nel post che è tutto fuorchè logica; quindi personalmente non riesco a rassegnarmi e, anzi, la cosa mi fa parecchio incazzare...
Ciao Alex! Innanzitutto voglio dire che sono abbastanza soddisfatto di aver avuto la risposta che volevo dalla squadra, che ha dimostrato come Parma fosse stato un punto toccato per via di tanti fattori ma che non rappresenta l'attuale valore di una compagine capace di vincere praticamente tutti gli scontri diretti. Serve approcciarsi diversamente nelle sfide con le piccole, ma quello lo sapevamo già e i numeri dicono chiaramente anche questo, al netto di arbitraggi come quelli con Atalanta e Cagliari.
RispondiEliminaSicuramente, conduzioni di gara come quelle con sardi e orobici non aiutano: se non sei al 100%, e piovono stranezze dal cielo, la strada si fa in salita. Contro il Napoli comunque Rizzoli sbaglia anche per i partenopei..contro la Lazio, la speranza è rivedere i ragazzi con gli occhi della tigre, sperando che non succedano cose strane..