Ora si spera di trovare occasioni convenienti per un esterno di destra, un difensore e soprattutto un centrocampista per dispensare qualità e costruire gioco, tenendo conto della situazione legata a Wesley Sneijder. La domanda che ora voglio pormi è questa: serve davvero il regista? Sì, il regista serve, non per una mera provocazione mediatica o per imputare alcuni recenti disastri ad un centrocampo avido di piedi buoni, ma per reale esigenza di fluidità di gioco e soprattutto velocizzazione dell'azione. Se l'Inter ha effettuato solo 2 punti contro Siena, Atalanta, Cagliari, Parma e Genoa un motivo ci sarà, e una delle cause è che tali squadre, pur di portare a casa anche solo un punto contro squadre di primo livello, si schierano con 10 se non 11 calciatori dietro la linea del pallone in fase di non possesso, con 5-6 difensori deputati al controllo dei nostri tre attaccanti. È inutile nascondere che l’offensiva nerazzurra è affidata ai 3 giocatori offensivi, che ben controllati difficilmente posso palesare le loro qualità, creando pericoli.
La partita contro il Genoa è l’emblema di questa situazione, con un primo tempo avido di occasioni, i nostri avversari schierati sulla difensiva, ed i nostri attaccanti abbandonati ad un ruolo angusto ed impraticabile. Vanno innescati.
Come deve agire il regista in questa situazione tattica non è difficile da intendere, se si prende a riferimento una tipica azione in fase di impostazione con un centrocampista di qualità in possesso di palla. Nell'azione che ho scelto, Andrea Pirlo è si trova a dover iniziare un’azione a difesa avversaria schierata. Il giocatore della Nazionale è, a prescindere dalla maglia che indossa, uno dei migliori nel ruolo.
Il regista è indicato, per comodità, con la lettera R, e tutta la Germania è dietro la linea del pallone con i due esterni e la prima punta a schermo per la copertura della parte centrale del campo (indicati con i numeri in rosso). La situazione implicherebbe degli appoggi brevi o retropassaggi, con una situazione di difficoltà per i difensori nel gestire il pallone sull’avanzare del pressing tedesco nel momento in cui il pallone si dirige indietro.
Pirlo, invece, con un lancio di 30 metri, elude tutti e 4 i giocatori offensivi tedeschi, deputati al primo pressing, più il mediano (5), costretto a scappare nella zona a sinistra per il raddoppio dell’esterno italiano.
L’esterno riceve il pallone. Si tratta di una situazione offensiva di 4 contro 5, con l’italiano che potenzialmente può puntare il terzino tedesco e creare la superiorità numerica, ed il quinto in ritardo nel raddoppio. Le frecce gialle indicano i duelli 1 vs. 1. La situazione si è trasformata da svantaggiosa in vantaggiosa.
Quante volte avete visto, invece, Gargano indietreggiare ed obbligare Ranocchia o Juan all’impostazione? Moltissime. In diverse situazioni, inoltre, nessun giocatore si abbassa per organizzare il gioco e i difensori devono pilotare il pallone già nell’incipit dell’azione. Il regista serve, quindi, a costruire l’azione aprendo il gioco sulle fasce, o con dei lanci in profondità. Ma vi sono anche altri casi in cui il regista è fondamentale: ad esempio, l’elusione del pressing avversario. Per dimostrare questa situazione ho preso a riferimento un’azione in cui Xabi Alonso è in possesso di palla.
Il regista riceve il pallone spalle alla porta, situazione in cui è facilmente attaccabile e vulnerabile. Il giocatore che pressa è indicato con la lettera X.
Come previsto il giocatore X cerca di sottrarre il pallone al regista, che protegge il pallone nei limiti della regolarità.
Il regista elude abilmente il pressing, trasformando la situazione da svantaggiosa a vantaggiosa: è ora libero di impostare l’azione senza il disturbo del diretto marcatore e ha molto campo da sfruttare di fronte a sé.
Il regista ha ora 3 possibilità distinte: l'apertura sulla fascia (1), opzione che sarà poi scelta da Xabi Alonso, la palla al trequartista che organizzerà l'azione offensiva (2), o il pallone in profondità, per lo scatto dell’attaccante (3). L'elusione del pressing è una caratteristica presente nel nostro centrocampo: basta citare Zanetti, che riesce molte volta ad eludere gli avversari che lo pressano, con irrisoria facilità, o Gargano che negli scontri fisici non si lascia intimidire, così come Mudingayi.
Molte volte il problema non è, quindi, il “momento di elusione” in sé, bensì come viene gestito il pallone successivamente. Ricordo un retropassaggio imbarazzante di Gargano contro la Juventus, che mandò in porta Bendtner da posizione defilata, dopo che l’uruguaiano mandò al bar due juventini. Inoltre dopo essersi disfatti del pressing avversario non vi è l'immediatezza del lancio, come nell'occasione che vi ho presentato: si perde così la verve dell’azione e la potenziale situazione pericolosa, fondamentale in un match dove gli avversari giocano con il catenaccio. Queste situazioni si verificano in genere in match bloccati in cui saltare il centrocampo e giocare in verticale diventa fondamentale per innescare gli attaccanti.
Ora mi chiedo: ma il regista è fondamentale contro squadre che giocano a viso aperto? All'inizio rispondo “no”. L'Inter ha vinto contro Juventus, Milan, Napoli e Fiorentina, le big del campionato per tradizione e rosa, non tenendo conto di Roma e Lazio, poiché la prima è stata sfidata alla seconda giornata, con equilibri difensivi pessimi, la seconda spesso aspetta gli avversari e riparte, non proponendo per prima il gioco offensivo. Successivamente rispondo, invece, di sì. Una partita da condurre in contropiede è molto più semplice se gli attaccanti vengono innescati con la velocità delle giocate verticali del regista.
Ricordate, nell’anno del Triplete, quante volte Motta e Cambiasso lanciavano Milito in profondità mettendolo in condizione di segnare? Se non lo rammentate rivedete Cagliari-Inter 1-2 della terza giornata e capirete quello che intendo. In ogni caso a Strama la scelta. Il concetto è evidente: il regista è fondamentale.
Proprio per questo bisogna individuarne uno di prima scelta, di immensa qualità, con una percentuale di palloni persi irrisoria. In questo momento si fanno diversi nomi: Lampard, Meireles, Paulinho, Lodi, Sahin, Fernando ed addirittura Sandro, ultimo candidato a diventare il play nerazzurro. Attenzione, però! Non sempre in saldo si trovano occasioni che fanno al caso proprio, come una donna che il 6 Gennaio esce convinta di acquistare una camicia e si ritrova con 3 gonne. Non illudiamoci di fare i furbi acquistando calciatori a prezzi vantaggiosi ma con diverse caratteristiche.
Paulinho è il calciatore più chiacchierato, piace a tutti e nell'occasione del goal nella finale del Mondiale per Club ha mostrato tutte le sue doti: inserimento, impostazione, assist. Per acquistarlo bisogna sborsare quantomeno 15 milioni, che il club nerazzurro al momento non ha. Bisognerebbe valutare inoltre l'ambientamento del calciatore al campionato italiano e considerare se valga la pena svenarsi per un volante, non propriamente un regista. Per prezzo e caratteristiche non è l'obiettivo in cima alla lista dei miei desideri, ma lo sarebbe se cercassimo una mezz’ala. Per Lampard e Meireles il discorso è simile: chiedono un ingaggio spropositato e la loro carta d'identità è ormai stropicciata, oltre al fatto che anche loro non sono esattamente quel tipo di giocatore di cui stiamo parlando. Lodi invece, a mio avviso, è il play che farebbe al caso nostro. È nel pieno della carriera, usa il sinistro come pochi, batte dei calci piazzati perfetti e abbina visione di gioco a un discreto lavoro in fase di contenimento. Il prezzo del cartellino non è elevatissimo (meno di 10 milioni) e si potrebbero inserire giocatori come Mariga, Longo o Obi nella trattativa. Di Sahin, Fernando e Sandro si è parlato sporadicamente, ma solo Sahin sarebbe, a mio avviso adatto, anche se patisce qualche infortunio di troppo. Gli altri due sono delle copie di Mudingayi, che non porterebbero la qualità necessaria nel centrocampo nerazzurro.
La mia idea, in orbita Inter tempo fa, sarebbe Yann M’Vila. Il giocatore, dopo una serata brava in nazionale, è fuori rosa al Rennes, e si acquista quindi con molto meno dei 15 milioni richiesti come base di trattativa quest'estate. È un classe 1990, un regista puro che abbina qualità ad una forza fisica mostruosa. Guardare il video per credere.
In ogni caso a Strama serve una soluzione in più, di qualità, per il suo centrocampo, a prescindere dall’interprete che verrà scelto nel mercato di riparazione, con un occhio alle banconote rimaste in fondo al portafogli.
Alessandro
Il regista è indicato, per comodità, con la lettera R, e tutta la Germania è dietro la linea del pallone con i due esterni e la prima punta a schermo per la copertura della parte centrale del campo (indicati con i numeri in rosso). La situazione implicherebbe degli appoggi brevi o retropassaggi, con una situazione di difficoltà per i difensori nel gestire il pallone sull’avanzare del pressing tedesco nel momento in cui il pallone si dirige indietro.
Pirlo, invece, con un lancio di 30 metri, elude tutti e 4 i giocatori offensivi tedeschi, deputati al primo pressing, più il mediano (5), costretto a scappare nella zona a sinistra per il raddoppio dell’esterno italiano.
L’esterno riceve il pallone. Si tratta di una situazione offensiva di 4 contro 5, con l’italiano che potenzialmente può puntare il terzino tedesco e creare la superiorità numerica, ed il quinto in ritardo nel raddoppio. Le frecce gialle indicano i duelli 1 vs. 1. La situazione si è trasformata da svantaggiosa in vantaggiosa.
Quante volte avete visto, invece, Gargano indietreggiare ed obbligare Ranocchia o Juan all’impostazione? Moltissime. In diverse situazioni, inoltre, nessun giocatore si abbassa per organizzare il gioco e i difensori devono pilotare il pallone già nell’incipit dell’azione. Il regista serve, quindi, a costruire l’azione aprendo il gioco sulle fasce, o con dei lanci in profondità. Ma vi sono anche altri casi in cui il regista è fondamentale: ad esempio, l’elusione del pressing avversario. Per dimostrare questa situazione ho preso a riferimento un’azione in cui Xabi Alonso è in possesso di palla.
Il regista riceve il pallone spalle alla porta, situazione in cui è facilmente attaccabile e vulnerabile. Il giocatore che pressa è indicato con la lettera X.
Come previsto il giocatore X cerca di sottrarre il pallone al regista, che protegge il pallone nei limiti della regolarità.
Il regista elude abilmente il pressing, trasformando la situazione da svantaggiosa a vantaggiosa: è ora libero di impostare l’azione senza il disturbo del diretto marcatore e ha molto campo da sfruttare di fronte a sé.
Il regista ha ora 3 possibilità distinte: l'apertura sulla fascia (1), opzione che sarà poi scelta da Xabi Alonso, la palla al trequartista che organizzerà l'azione offensiva (2), o il pallone in profondità, per lo scatto dell’attaccante (3). L'elusione del pressing è una caratteristica presente nel nostro centrocampo: basta citare Zanetti, che riesce molte volta ad eludere gli avversari che lo pressano, con irrisoria facilità, o Gargano che negli scontri fisici non si lascia intimidire, così come Mudingayi.
Molte volte il problema non è, quindi, il “momento di elusione” in sé, bensì come viene gestito il pallone successivamente. Ricordo un retropassaggio imbarazzante di Gargano contro la Juventus, che mandò in porta Bendtner da posizione defilata, dopo che l’uruguaiano mandò al bar due juventini. Inoltre dopo essersi disfatti del pressing avversario non vi è l'immediatezza del lancio, come nell'occasione che vi ho presentato: si perde così la verve dell’azione e la potenziale situazione pericolosa, fondamentale in un match dove gli avversari giocano con il catenaccio. Queste situazioni si verificano in genere in match bloccati in cui saltare il centrocampo e giocare in verticale diventa fondamentale per innescare gli attaccanti.
Ora mi chiedo: ma il regista è fondamentale contro squadre che giocano a viso aperto? All'inizio rispondo “no”. L'Inter ha vinto contro Juventus, Milan, Napoli e Fiorentina, le big del campionato per tradizione e rosa, non tenendo conto di Roma e Lazio, poiché la prima è stata sfidata alla seconda giornata, con equilibri difensivi pessimi, la seconda spesso aspetta gli avversari e riparte, non proponendo per prima il gioco offensivo. Successivamente rispondo, invece, di sì. Una partita da condurre in contropiede è molto più semplice se gli attaccanti vengono innescati con la velocità delle giocate verticali del regista.
Ricordate, nell’anno del Triplete, quante volte Motta e Cambiasso lanciavano Milito in profondità mettendolo in condizione di segnare? Se non lo rammentate rivedete Cagliari-Inter 1-2 della terza giornata e capirete quello che intendo. In ogni caso a Strama la scelta. Il concetto è evidente: il regista è fondamentale.
Proprio per questo bisogna individuarne uno di prima scelta, di immensa qualità, con una percentuale di palloni persi irrisoria. In questo momento si fanno diversi nomi: Lampard, Meireles, Paulinho, Lodi, Sahin, Fernando ed addirittura Sandro, ultimo candidato a diventare il play nerazzurro. Attenzione, però! Non sempre in saldo si trovano occasioni che fanno al caso proprio, come una donna che il 6 Gennaio esce convinta di acquistare una camicia e si ritrova con 3 gonne. Non illudiamoci di fare i furbi acquistando calciatori a prezzi vantaggiosi ma con diverse caratteristiche.
Paulinho è il calciatore più chiacchierato, piace a tutti e nell'occasione del goal nella finale del Mondiale per Club ha mostrato tutte le sue doti: inserimento, impostazione, assist. Per acquistarlo bisogna sborsare quantomeno 15 milioni, che il club nerazzurro al momento non ha. Bisognerebbe valutare inoltre l'ambientamento del calciatore al campionato italiano e considerare se valga la pena svenarsi per un volante, non propriamente un regista. Per prezzo e caratteristiche non è l'obiettivo in cima alla lista dei miei desideri, ma lo sarebbe se cercassimo una mezz’ala. Per Lampard e Meireles il discorso è simile: chiedono un ingaggio spropositato e la loro carta d'identità è ormai stropicciata, oltre al fatto che anche loro non sono esattamente quel tipo di giocatore di cui stiamo parlando. Lodi invece, a mio avviso, è il play che farebbe al caso nostro. È nel pieno della carriera, usa il sinistro come pochi, batte dei calci piazzati perfetti e abbina visione di gioco a un discreto lavoro in fase di contenimento. Il prezzo del cartellino non è elevatissimo (meno di 10 milioni) e si potrebbero inserire giocatori come Mariga, Longo o Obi nella trattativa. Di Sahin, Fernando e Sandro si è parlato sporadicamente, ma solo Sahin sarebbe, a mio avviso adatto, anche se patisce qualche infortunio di troppo. Gli altri due sono delle copie di Mudingayi, che non porterebbero la qualità necessaria nel centrocampo nerazzurro.
Alessandro
Grazie Sergio! Guarda ho ritenuto opportuno farlo per spiegare approfonditamente questa situazione del regista...I media lasciavano le dichiarazioni a metà! nel senso che tutti gli esperti tuonavano: "All'inter serve un regista!" ma nessuno, almeno di quelli che ho letto, sentito o visto io, ha spiegato tatticamente cosa realmente mancasse nel gioco nerazzurro ed io ho cercato di colmare questo vuoto, dal basso dei miei 17 anni...L'idea è nata in questo modo, senza pensare a una rubrica futura! Ma visto che mi sembra che le mie "lavagne", come le ha battezzate Andrea, abbiano avuto successo, magari ne discuterò con chi compete! In ogni caso ti ringrazio per il benvenuto e per gli apprezzamenti!
RispondiEliminaGli apprezzamenti ti sono dovuti, mi fermo qui perchè non voglio dispensare troppo miele ;D so bene quanto possa divenire impegnativa una rubrica fissa e sicuramente i miei cari amici del blog, che stanno facendo un ottimo lavoro con il massimo impegno, sapranno valutare; a te, a loro e alla nostra amata Inter, il mio più grande "in bocca al lupo"..
RispondiEliminaAlessandro benvenuto e complimenti, ho trovato il tuo post molto interessante. L'Inter ha bisogno di un regista e dei vari nomi citati, credo che se c'è una possibilità, quella riguardi Lodi. Sarà molto interessante, se lo farai o se è previsto che tu lo faccia, esaminare i post partita con le tue lavagne. Intercafè evolution :D
RispondiEliminaAlex, ti ringrazio per aver comunicato il tuo punto di vista! è sicuramente condivisibile, ma a dir il vero non sono molto d'accordo...prima cosa di tutto ci tengo a precisare che sicuramente i media ci sbranano, ma in questo momento noi non facciamo nulla per far parlare bene di noi...per quanto riguarda il rigore, penso che sia stato giusto non assegnarlo, visto che era uno dei casi in cui il penalty poteva essere dato o meno, ma Palacio era partito in fuorigioco. Penso che le nostre colpe siano evidenti contro l'Udinese ed in genere in questo periodo, e le giustificazioni servono solo a non guardare in faccia i reali problemi di questa squadra, inevitabili per come è stata costruita. Avrei preferito se Strama avesse detto:"Partita dalla dinamica strana. Abbiamo sprecato troppo all'inizio del secondo tempo, e loro sono stati cinici. Non siamo riusciti a reagire bene dopo l'espulsione e abbiamo perso malamente. Lavoreremo sodo e cercheremo di uscire da questo periodo." Comunque anche se compriamo il regista, l'esterno e il difensore e davanti Cassano, Milito e soprattutto continuano a sbagliare sotto porta è tutto vano, anche sul mercato. Comunque resto convinto che con i 21-26 milioni usati per Pereira- Palacio si poteva acquistare la metà di Asamoah a 7 mil e con i restanti soldi un dribble man decente che è quello che ci manca in attacco
RispondiEliminaComunque scusate solo una cosa che con il bel pezzo di Alessandro non c'entra nulla. E' un classico esempio di prostituzione intellettuale al quale lentamente ci stiamo abituando anche noi tifosi dell'Inter: quelli che hanno parlato di simulazione di Palacio, interisti compresi (p.e. Fabbrica e Christian Liotta), hanno parlato di una spinta inesistente, omettendo il fatto che l'argentino è stato toccato con il ginocchio da Domizzi, anche se lievemente, e vista la sua velocità in quel momento è andato giù di brutto. Chi ha giocato sa che non si può simulare un fallo senza vedere i movimenti dell'avversario, perchè si rischia moltissimo di andare "fuori tempo" e rendersi protagonisti di una simulazione clamorosa che porta a una sanzione. Se guardate Palacio non volta nemmeno lo sguardo ed è nettamente avanti al difensore dell'Udinese: o è stato così bravo e fortunato....
RispondiEliminaA me personalmente il tocco di ginocchio sembra chiaro anche se lieve; comunque rigore !
Salve a tutti! vi ringrazio per i complimenti! per quanto riguarda M'vila, è un'incognita, e potrebbe essere un investimento positivo o negativo...tra la gente "comune" attira pareri contrastanti! Dal canto mio, non ho mai visto un giocatore con quel fisico, calciare il pallone in quel modo...Resta comunque una situazione ipotetica, un pour parler, visto che la nostra società sembra intenzionata a vagliare tutt'altre possibilità! Lodi non so quanto possa essere utile, a dir il vero... per il Catania è perfetto, ma nell'Inter secondo me non avrebbe un impatto talmente decisivo da stravolgerci la stagione, credo! Concordo in pieno con Andrea! hai centrato il punto su tutto...comunque ci tengo a sottolineare che ho insistito parecchio sul nome di M'Vila, perchè la nostra rosa è costituita per lo più da giocatori lenti, soprattutto a centrocampo, quindi con difficoltà regge un regista di sola impostazione e interdizione nulla. M'Vila come ho già detto potrebbe fare le due fasi perfettamente e in ogni caso la nostra dirigenza fa sembrare impossibili operazioni accessibili! Oggettivamente però in quel ruolo non c'è granchè sul mercato! Io a suo tempo sono stato un forte sostenitore del cambio di posizione di Sneijder: nel calcio moderno gli uomini dal centrocampo in su devono avere diverse caratteristiche da quelle di Sneijder: o dribbling o realizzazione. I giocatori dai pieni buoni sono arretrati a registi: Lodi, Valdes sono dei casi ben riusciti di questo processo. Un tempo con moduli come il 442 si bombardavano le fasce ora è la zona centrale ad essere coperta con 8 giocatori con moduli come il 343 o il 352 o il 433. Il calcio sta cambiando e se manteniamo giocatori "vecchia maniera" andremo solo in difficoltà!
RispondiEliminaCiao a tutti. Complimenti anche da me e benvenuto nel Blog, Alessandro. Direi che hai illustrato al meglio la situazione; però, se mi permetti, io per quel poco che ho visto giocare M'Vila non sono molto d'accordo su questo nome. Poi sembra un testa abbastanza "calda", cosa di cui non abbiamo certo bisogno in questo momento. Forse meglio Lodi allora, ma anche su di lui ho qualche perplessità. Paulinho costa tanto perchè vale tanto, e anche lui ci servirebbe parecchio, dal momento che a centrocampo l'unico giocatore veramente di livello è Guarìn, dato che Cambiasso, impegato con questa frequenza, gioca bene una partita su tre. La Società sembra comunque entrata in un vortice discensionale dal quale è molto difficle uscire; servirebbe una sterzata improvvisa e decisa, ma non se ne intravedono nè la capacità, nè la volontà. Ahimè....
RispondiEliminaAlessandro, davvero un pezzo di livello, complimenti! Le tue "lavagne" tattiche mostrano certamente in modo dettagliato il perchèp un regista sia necessario nel nostro gioco. Non è un caso che le squadre che stanno avendo difficoltà in questa stagione, ovvero noi, Milan e Roma siano le tre grandi senza un vero regista. La Juve ha Pirlo, la Fiorentina praticamente gioca con tre registi nel mezzo (Pizarro, Borja Valero ed Aquilani e continuo a pensare che il secondo sarebbe dovuto essere un NOSTRO acquisto con un pò di lungimiranza e logica sul mercato...) e Lazio e Napoli hanno giocatori come Ledesma e Inler in grado di vedere prima la linea di passaggio. Su M'Vila spacchi una porta aperta: è un talento, un giocatore dalle indubbie qualità, un centrocampista moderno, ma dubito arriverà, per lui la Premier è già pronta. Paulinho, in quest'ottica, non ci serve: costa troppo e non è un vero regista. Chi rimane allora? O davvero si punta su Lodi, che comunque personalmente non mi convince, o si cerca in nomi meno noti...ricordando che la vera occasione, Verratti, l'abbiamo lasciata andare.
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