sabato 19 gennaio 2013

Sneijderebus: restare o non restare? Questo è il problema


“Sono giorni decisivi per il futuro di Wesley Sneijder!”. Quante volte avete sentito, letto o pronunciato questa frase nell’ultimo mese e mezzo? Non preoccupatevi per la sensazione di déjà vu e non pensate che la Terra sia entrata in una spirale spazio- temporale che ci fa rivivere le stesse vicende perennemente! È solo lo Sneijderebus, l’enigma più intricato del calciomercato, di cui neanche i creatori, Branca e Moratti, sanno la soluzione, roba che va oltre le capacità di cartomanti e indovini.

In ogni caso, dopo smentite, indecisioni, passi in avanti ed indietro, il buio calato su questa vicenda sembra affievolirsi di ora in ora, lasciando spazio alla decisione definitiva dell’olandese. Il 22 Gennaio, termine massimo imposto dai turchi, è ormai alle porte, e l’amletico Sneijder sarà costretto a scegliere quale delle due opzioni sia la migliore. È inutile ribadire la posizione della società: o il trequartista spalma il contratto o va via! Ancor meglio la seconda ipotesi, per tornare a riempire le casse societarie e reinvestire sul mercato (si spera con efficacia).



Sarebbe più interessante, invece, mettersi nei panni dell’olandese, alla quarta, e forse ultima, stagione in maglia nerazzurra. Beh, vediamo, occorrerà indossare la divisa dell’Inter, possibilmente con un numero 10 stampato sulle spalle, lasciare un minimo di barba sul volto, e indossare un cappellino, con visiera rivolta in avanti. A questo punto sedetevi sul divano di casa vostra con il vostro partner ed iniziate a riflettere sul vostro futuro. Realisticamente, chiedere ad un calciatore di ridursi l’ingaggio è come metterlo alla porta, soprattutto se 3 anni e mezzo fa ha vinto una Champions da protagonista ed ha come minimo 5-6 anni di carriera davanti. Allora passiamo al vaglio delle alternative. Beh c’è il Galatasaray, dignitosissima società turca, prima in campionato, con un ottavo di Champions da disputare. Certo, per uno che nel 2010 sembrava dover vincere il pallone d’oro a suon di gol e assist, non è l’ideale approdare a 28 anni, nel pieno della carriera, in un campionato di basso livello.

E poi? Altri club? Il nulla. I telefoni di Londra e dintorni non digiteranno il numero di casa Sneijder, della Liga neanche se ne parla e in Francia Leonardo ha così tanti giocatori offensivi in squadra da dover ripetere i nomi prima di andare a letto per non dimenticarli. Riassumendo: o l’Inter, amore di una vita, mai sopito, secondo le ultime parole dell’eterno indeciso, ma logorato da infortuni, insufficienze in pagella e conti in banca vuoti; o Istanbul, con uno stipendio top, dei tifosi che accoglierebbero a braccia aperte Sneijder e la bella Yolanthe, che ultimamente ha destato scandalo con un video hot rilasciato proprio in Turchia, ma una carriera ridimensionata dall’approdo in un club di blasone medio- basso. A Sneijder la decisione, ricordando che in corso Vittorio Emanuele tengono incrociate anche le dita dei piedi, sperando che l’olandese voli via.

Proprio oggi Moratti è andato a trovare Sneijder nel suo covo, in cui forse le pareti saranno tappezzate da punti interrogativi, probabilmente per spezzare il braccio di ferro tra calciatore e società. All’uscita sembrava soddisfatto del “simpatico” incontro, peccato che Sneijder apparisse ancora più indeciso, forse per doveri mediatici o reale incertezza rispetto alla trattativa. Stallo in superficie, ma alla base qualcosa sempre muoversi. Però l’affare non si chiude e uno spiraglio di permanenza rimane. E se alla fine l’olandese non parte? Sarebbe la sconfitta del nostro amatissimo direttore dell’area tecnica, che senza problemi ha premuto il pulsante dell’autodistruzione consapevolmente, ma tralasciando ciò, Strama continuerà a tenerlo fuori o si deciderà a schierarlo, e soprattutto in che ruolo? A mio avviso, in un centrocampo che vede in Benassi l'elemento di maggiore qualità, con tutto il rispetto che nutro per il nostro campioncino in erba, avrebbe bisogno dei piedi buoni di Sneijder, magari 20 metri indietro ad orchestrare l’azione.

Che però si sacrifichi e sposi la causa Inter come l’ultimo arrivato e con l’umiltà del ragazzino della primavera. Sono convinto che, con il giusto sacrificio, e mettendosi completamente al servizio della squadra, di registi come Sneijder ce ne siano pochi. Tra le altre cose, se quest’operazione di arretramento in campo è riuscita perfettamente ad elementi come Lodi o Jaime Valdes, tanto da farli diventare papabili acquisti per società come Inter e Milan, allora può farlo anche il nostro Wesley! Forse sono riflessioni premature, ma doverose in un intrigo, in cui nessuna opzione può essere scartata a priori. Per fortuna la fine del tunnel si avvicina, in un senso o nell’altro. Istanbul o Milano? Terim o Strama? Nagatomo o Felipe Melo? Cotoletta o sucuk (salsiccia turca speziata)? Restare o non restare, questo è il problema..

Alessandro

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