Josè Mourinho, fino a giugno certamente al Real Madrid |
Stavolta l’indiziato di turno per l’operazione “nostalgia” è Josè Mourinho da Setubal, indimenticato protagonista di uno dei periodi più esaltanti della storia della nostra Società, senz’altro il più esaltante degli ultimi 40 anni. Appare piuttosto evidente l’intento di dipingere come sempre più precaria la posizione di Stramaccioni, anche al di là di quanto non lo sia realmente; il portoghese è infatti solo l’ultimo nome di una pletora di “papabili”alla panchina dell’Inter per la prossima stagione: Mazzarri, Lucescu, Blanc, Zenga, Simeone, Mihajlovich, Prandelli, Spalletti e chi più ne ha, più ne metta. A questo punto potevano fari i nomi anche di Mazzone,”Picchio” De Sisti, DJ Angelo e Nicola Savino. Diciamo che il nome di Josè è salito alla ribalta dopo una sua intervista dove ha dichiarato per l’ennesima volta il suo attaccamento ai nostri colori e contestualmente che non esclude in un futuro, non si sa quanto prossimo, di potere tornare a sedere sulla panchina dell’Inter.
Moratti, Mou e l'Inter: amori indistruttibili |
E’ chiaro che uno voglia sempre tenersi aperte il
più porte possibile, ma io sono abbastanza convinto che se dice che
potrebbe un giorno tornare all’Inter e che gli piacerebbe, questa
dichiarazione corrisponda a verità; come ebbe modo di dire alla prima
conferenza stampa italiana, lui “non è un pirla”. Infatti tiene aperta
solo la nostra porta, affermando che se dovesse tornare in Italia,
sarebbe solo e unicamente per tornare a sedersi sulla panchina
dell’Inter; non certo la più appetibile delle panchine, a maggior
ragione in questo momento. E il problema, se così possiamo chiamarlo,
sta proprio qui: nessuno mi toglie dalla testa che se ne sia andato
piuttosto precipitosamente da vincitore poiché aveva intuito che Moratti
aveva intenzione di ridimensionare e probabilmente aveva anche intuito
che l’operazione aveva buone possibilità di svolgersi in maniera
maldestra. Fra i suoi difetti, se possiamo chiamarlo così, sicuramente
c’è un forte culto della personalità e una forte autostima, che non lo
porterebbero mai ad accettare di mettersi in gioco in situazioni nella
quali non sia convinto di avere buone possibilità di uscirne da
vincitore.
Per "AS" Mou a giugno se ne va dal Real. Torna all'Inter? |
Troppi i rischi e i confronti con un passato ingombrante. Però ritengo anche che se c’è una persona che può ribaltare questa regola non scritta, quella sia proprio Josè Mourinho: lui è una “spanna” sopra tutti gli altri, da tutti i punti di vista e sono convinto che riuscirebbe a gestire anche questa non facile situazione. Per il momento però inutile farsi illusioni e continuare a sottoporre tutti i tecnici che l’hanno seguito a paragoni che li “sepelliscono” in partenza mettendoli subito in difficoltà: Mou non tornerà e dobbiamo, come si suol dire, cavarcela da soli, possibilmente con una programmazione più oculata e con scelte meno improbabili di quelle fatte dopo il suo addio, che nonostante sia avvenuto nemmeno tre anni fa, questo sì sembra veramente distante anni luce.
Alex
Ciao Alex...che dire se non che sono d'accordo con te? Mou non tornerà penso, ma se anche ci fosse una piccola possibilità, sinceramente, eviterei di riportarlo a Milano oggi. L'Inter, in questo momento, ha un disperato bisogno di andare avanti, di ricreare e ricostruire un impianto societario forte e sostanzioso. Il ritorno di Mou creerebbe una situazione paradossale, in cui il passato deve costruire il domani, ma i paragoni con le sue due precedenti stagioni sarebbero un peso insostenibile per la squadra secondo me.
RispondiEliminaMou è e rimarrà un tifoso e nei nostri cuori, ma sinceramente ritengo che la cosa migliore sia pensare a nuovi dirigenti prima che ad un nuovo (vecchio) allenatore
Che poi francamente, sta cosa che a 9 dalla fine si parli di 40 allenatori papabili è vergognosa. Galliani continua a confermare Allegri in tutte le salse, poi magari il giorno dopo la fine del campionato lo silurano ma per il momento l'eco della cosa è minimo.
EliminaE comunque non può essere il terzo posto la discriminante per la conferma di Stramaccioni: in uno o ci credi, o non ci credi, al momento l'obiettivo è utopistico e questo lo sanno bene anche gli storditi che fanno parte dell'organigramma societario.
Ciao a tutti. Mi è dispiaciuto molto per la morte di Mennea, che era uno dei personaggi dello sport che ho sempre preferito e che riporta indietro i miei ricordi a quando ero bambino e ragazzino e tifavo per lui; quella rimonta sul rettilineo dei 200 mt. a Mosca è indimenticabile. Cosa c'entra col post? C'entra perchè tra Mennea e Mou era nata un'amicizia fra due persone che si stimavano; a me viene da dire perchè animate un pò dagli stessi valori. Sentite cosa aveva dichiarato Mennea: "Mourinho mi ha fatto diventare tifoso dell'Inter. Da bambino tifavo la Juve, come tutti i meridionali, ma quei dirigenti che hanno trascinato la Juve nel fango mi hanno disamorato. Ora seguo l'Inter e Mourinho". Chiedete in giro chi era Pietro Mennea: direi che non c'è bisogno di molte altre parole.
RispondiEliminaUno che nonostante lottasse contro un male probabilmente incurabile, dribblava tutti dicendo che andava a trovare un parente. Gente d'altro livello, che poco ha a che fare con lo sport attuale.
EliminaSono sostanzialmente d'accordo sia con l'argomentazione di Alex, sia col commento di Andrea, e mi permetto di dire un'altra cosa: Mourinho ha scritto la storia del club, facendo qualcosa di sovraumano, ma sarebbe ora che la piantassero una volta per tutte di nominarlo sempre e comunque tutte le settimane su tutte le testate interiste online. Il Triplete, il ciclo di vittorie, sono stati indimenticabili, ma è ora di voltare pagina davvero e non solo a parole.
RispondiEliminaMou non tornerà, nè quest'anno, nè il prossimo probabilmente, ed è assolutamente giusto così. Meno giusto il non riuscire a operare una transizione seria e credibile, perchè con le idee e le scelte si potrebbe sopperire alla mancanza di liquidità costruendo una base su cui poi lavorare per gli anni a venire.
Brutto ammetterlo, ma quello che ha fatto Conte a Torino è quello che mi piacerebbe avvenisse da noi, l'anno scorso anche se non avessero vinto il campionato quelli là si sarebbero trovati comunque con una base importante per quello attuale.