Ciabattini, autore de "Vincere con il FPF" |
L’argomento sul quale vorremmo invitarvi a porre l’attenzione con questo post trae spunto da un’intervista rilasciata dal giornalista Paolo Ciabattini, autore del libro “Vincere col Fair Play Finanziario”. Ora, è chiaro che andrebbe valutata un pò più approfonditamente la fede calcistica di questo signore; se non che, purtroppo, certifica esattamente la tesi che abbiamo sempre sostenuto già nei giorni dell’immediato dopo-Triplete, quando si iniziò a parlarne con una certa insistenza. La squadra italiana, fra le cosiddette “grandi”, meno in linea con i parametri del FPF sarebbe proprio l’Inter.
Ecco come argomenta la situazione della nostra Società:
"Tra le italiane, l’unica squadra che nonostante da anni stia lavorando per migliore i propri conti, si trova ancora lontana dall’avere un bilancio in linea con la break even rule è l’Inter. E’ partita da una perdita consolidata dopo le tasse di 216 milioni nel 2007 arrivando ad una di “soli” 77 milioni nel 2012. La stragrande maggioranza di questi 77 milioni saranno coperti dalla clausola che prevede che, solo in riferimento al bilancio 2012, possano essere dedotti i costi relativi agli stipendi dei calciatori i cui contratti sono stati siglati prima del 1 giugno 2010. Nel caso di contratti rinegoziati dopo questa data, verrà dedotta soltanto la parte di stipendio concordata prima del 01 giugno 2010.Secondo alcune indiscrezioni trapelate, la semestrale del 2103 evidenzierà già una perdita pari a 60 milioni di euro. Comprende gli incentivi all’esodo di Forlan e Julio Cesar, (quelli di Sneijder sono compresi nel secondo semestre), l’impatto dei mancati introiti dalla Champions (30 milioni circa) e le minori plusvalenze rispetto al 2012. Nel secondo semestre 2013, la cessione di Snejider dovrebbe comportare un risparmio di 5 milioni in termini di stipendi. Le cessioni di Livaia (4), Sneijder (2) e Coutinho (7,7) un totale di 14 milioni di euro di plusvalenze. Alcuni contratti rivisti porterebbero tra i 5/10 milioni di risparmio su base annua. Il bilancio 2013 potrebbe chiudersi con una perdita complessiva di circa 90 milioni di euro. La perdita aggregata de biennio sarebbe quindi circa il doppio della massima deviazione consentita. L’Inter sarà sanzionata, ma sicuramente non sarà esclusa dalle competizioni."(Fonte F.C. Inter 1908)
Moratti ed il Presidente della CCRC l'estate scorsa |
Quindi, se quello che viene sostenuto qui sopra non corrisponde a una marea di stronzate, l’amara realtà, che avevamo comunque abbondantemente già intuito, è che il “target” tirato sempre in ballo quale giustificazione di cessioni eccellenti non solo non è stato minimamente raggiunto, ma nemmeno avvicinato. E’ d’altra parte piuttosto facilmente deducibile quello di cui discutevamo qualche giorno fa con Antonio a proposito di un articolo di un altro blog sullo stesso tema: agire solo sulle uscite senza cercare al contempo di mantenere il più possibile consistente anche il livello delle entrate, non solo non serve praticamente a nulla da un punto di vista economico-finanziario, ma provoca l’effetto di un drastico ridimensionamento a livello tecnico, con il risultato di innescare il cosiddetto “circolo vizioso”, una spirale negativa dalla quale servono anni per uscire. Avviare poi questo processo senza strutturarsi per possedere uno stadio di proprietà, risulta poi ancora più inutile: solo nell’ultimo anno sono stati mossi passi significativi in questa direzione, ma anche in questo caso azioni che avrebbero richiesto una certa rapidità di esecuzione si sono miseramente arenate in una trattativa estenuante con i cinesi della CCRC, con tempistiche tipicamente orientali, tanto da potere considerare la trattativa ormai definitivamente inabissata.
Intendiamoci: è con la morte nel cuore che mi tocca sottolineare questi aspetti; d’altra parte i numeri sono lì, freddi e impietosi, a certificare il completo fallimento della gestione dell’Inter F.C. negli ultimi tre anni. Non solo ci ritroviamo con una delle rose tecnicamente più scarse che la mia memoria ricordi, ma questo sacrificio sportivo, se così possiamo definirlo, non ha assolutamente raggiunto gli obiettivi che si proponeva da un punto di vista meramente finanziario; per dirla cioè molto più brutalmente, siamo scarsi e pure con le pezze al culo! Probabilmente siamo la Società italiana che sta peggio, in compagnia della sola Roma, con Juve, Milan e Napoli messe decisamente meglio.
Platini, il padre ideale del FPF |
Resta da vedere di che entità e tipo saranno e come verranno applicate le sanzioni di cui si parla; potremmo già cominciare a valutarlo nella prossima stagione quanto, a meno di radicali stravolgimenti, il Malaga, per esempio, dovrebbe essere escluso dalle coppe europee. Per una squadra che nemmeno tre anni fa si era laureata campione d’Europa e del Mondo, un harakiri davvero inspiegabile per l'enormità e la portata degli errori commessi da un punto di vista tecnico, gestionale ed economico; un disastro totale, insomma, al quale qualcuno forse si illude di porre rimedio con l'ennesimo cambio di guida tecnica a fine stagione. Urge invece la soluzione più volta da noi auspicata e per avere invocato la quale siamo stati anche apertamente criticati: un radicale stravolgimento che porti nuove risorse finanziarie, nuove idee, nuovo entusiasmo, nuove professionalità.
Mettiamoci tutti quanti bene dentro la zucca che in mancanza di ciò l’Inter è condannata in un paio d’anni al massimo a diventare una comprimaria perennemente ai bordi non solo dell’Europa più nobile, quella della Champions, ma anche di quella più “proletaria” dell’Europa League. Se il Presidente Moratti non vuole che si materializzi questo scenario per l'Inter e per tutti noi, giunga alla determinazione di prendere decisioni drastiche e ormai non più procrastinabili; altrimenti, come Nanni Moratti diceva a proposito della torta Sacher: “E va bene: continuiamo pure a farci del male!”.
Alex
Ciao a tutti! Un pezzo interessante quello di Alex, che ci permette di analizzare ancora una volta la situazione economica in cui l'Inter si trova. Il dottor Ciabattini, sinceramente, non lo conosco e non me la sento di esprimere un parere sulla sua credibilità o meno, certamente però posso dire che oltre al parametro "ingaggi" pre ingresso del FPF, ci sono altri parametri di cui tenere conto e che abbassano il livello di rosso nerazzurro, permettendo quindi di rientrare nel range prestabilito dalla UEFA. In un mio post dell'estate scorsa parlavo proprio di questo.
RispondiEliminaAl di là però delle finezze conomico-legali, la verità è che qualcosa che non va decisamente c'è: come puoi smantellare una squadra, importi dei costi e dei risparmi, e non raggiungerli? Come puoi farlo se sei un dirigente di uno dei massimi club italiani ed europei? Sembra assurdo, ma alla fine torniamo sempre allo stesso punto: c'è bisogno di una VERA RIFORMA nell'Inter, che parta dai piani alti....solo così, con innovazione ed idee fresche si potrà ripartire e guardare con meno ansia al domani!
Ciao ragazzi..stamattina la Gazzetta ha pubblicato un'inchiesta riguardante i conti di tutte le squadre di A, e ovviamente ha affibiato la maglia nera a noi. Come se le altre invece siano tutte coi bilanci floridi e in attivo, ma vabbè.
RispondiEliminaDi sicuro c'è il fatto che se in tre anni, con una rosa impoverita in modo evidente passando anche per cessioni dolorose, si vanno a perdere 60 milioni (SESSANTA!) per via del doppio mancato ingresso in Champions, il solo abbattimento del monte ingaggi non può mai essere la medicina per risanare la situazione. Inserite all'"equazione" due terzi posti anzichè il sesto dell'anno scorso, e il probabile 4°-5° di quest'anno, ed ecco che i conti tornano alla grande, o comunque si rientra ampiamente nel margine del FPF.
Perchè è chiaro che noi quella coppa lì ormai rappresenta una questione di sopravvivenza, più che un traguardo sportivo fine a se stesso. La cessione di Eto'o ha portato un risparmio in bilancio che si aggira sui 90 milioni di euro, ma quanto ci abbiamo perso in termini sportivi, e di risultati? Tantissimo, perchè il Leone africano era uno che le partite le vinceva da solo. Non avremmo mai potuto pareggiare le offerte russe, ma è innegabile che lui più di Sneijder sarebbe stato un fattore determinante per mantenere un certo status quo.
Come dicevo ad Alex nella mia mail di oggi, il mio forte sospetto è che a fine anno la cessione dolorosa e salva-bilancio sarà quella di Guarìn, unico elemento in rosa che al momento ti può portare in cassa 20 milioni di euro, più o meno. E sarebbe un fallimento, visto il valore del calciatore (da sgrezzare, ma potenzialmente fenomenale), e la capacità di portarlo a casa a un prezzo decisamente di saldo. Sensazioni mie, spero di sbagliarmi.
Ciao a tutti. Cambiando discorso: chi è stato designato per Inter-Juve? L'arbitro che non solo è uno degli anti-Inter per eccellenza (insieme a Rocchi e Tagliavento), ma è quello che vanta il peggior rendimento in assoluto di questa stagione; cioè Rizzoli. Ditemi voi...
RispondiEliminaFare più porcate di quanto fece Tagliavento all'andata sarà quasi impossibile, il problema è che per buttare giù l'Inter di oggi ci vuole molto meno rispetto a un girone fa. Io spero solo di non rivedere una scena come la non-espulsione di Lichtsteiner, perchè è stata veramente una delle più grandi schifezze mai viste su un campo da calcio.
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