A pochi minuti dal triplice fischio del direttore di gara, avevo già in mente come descrivere questo match che andava via via adagiandosi su un giusto 2-2, premiando un bel Cagliari ed un'Inter brava come sempre a complicarsi la vita fino a rischiare il tracollo. Tanta la rabbia per l'ennesima, ghiottissima occasione sprecata, tanti gli appunti da fare ad una squadra che è tornata a commettere vecchi errori e qualche perplessità per la disposizione in campo che ha convinto poco, sovraespondoci a rischi eccessivi e obiettivamente intollerabili a certi livelli.
Il punto è che in pieno recupero, tra mille difficoltà e al culmine di un forsennato assedio finale di Mourinhana memoria, noi la partita l'avevamo anche vinta, senza che questo comunque andasse ad intaccare di una virgola il giudizio su una prestazione mediocre e rivedibile sotto tanti aspetti. Ranocchia, colpevole di indossare forse la casacca sbagliata, viene atterrato da Astori in modo chiaro e lampante, con l'unico dubbio (poi fugato dalle moviole) sulla posizione del difensore azzurro: dentro o fuori area? E' dentro, ma poco importa, perchè Giacomelli non fischia nulla. Nè calcio di punizione dal limite, nè la massima punizione: nulla. E dopo lo scampato attentato di Torino, e il rigore 'naif' dato all'Atalanta sette giorni fa, ci troviamo a commentare ancora un episodio che la dice lunga sulla piega che ha preso questo campionato e su dove tiri il vento, il tutto condito dallo stomachevole post-partita di un Massimo Mauro che merita solo tanta sincera compassione.
Quello che è successo prima del fatidico minuto in cui un rigore solare negato, e due miracoli di Agazzi hanno chiuso la contesa, merita comunque una analisi. Sì, perchè se una squadra come l'Inter concede, a San Siro, 4 nitide palle gol al Cagliari in 45' ringraziando su tre di esse quel mostro che risponde al nome di Samir Handanovic, evidentemente qualcosa non va al di là dei meriti dell'avversario. E anche perchè se ti ritrovi a 10' dalla fine a dover cercare la remuntada, vuol dire che qualcosa nella gestione di una gara messa in discesa col gol di Palacio non è andata come avrebbe dovuto.
La squadra è scesa in campo secondo il suo credo, senza rinunciare al tridente, dettando e incoraggiando un certo tipo di partita fatta di continui capovolgimenti di fronte e occasioni da una parte e dall'altra. Sappiamo bene che questo modulo così offensivo può funzionare solo se ben supportato dal sacrificio delle punte, e da un certo lavoro del riferimento centrale, quel Milito splendido contro la Juve ma impalpabile oggi contro i sardi. Il gol divorato clamorosamente dal Principe - tornato brutto anatroccolo per una sera - sul punteggio di 1-1 è stato poi uno di quei bivi sui quali la partita avrebbe potuto girare, senza dover ricorrere poi al finale caotico tutto adrenalina e zero logica.
Con Cambiasso e Gargano ammoniti entrambi prima del 40', e senza alternative in panchina viste le defezioni di Mudingayi e Guarìn, il centrocampo ha via via perso aggressività consentendo al Cagliari di guadagnare metri e sfruttare le corsie laterali, con Avelar che ha decisamente messo in difficoltà il capitano in più di una occasione e Nagatomo ancora molto positivo in fase offensiva ma molto meno in quella di contenimento. Il gol del pari di Sau, imbeccato da Cossu (libero di ragionare nell'occasione) e bravo a beffare Juan Jesus, è il giusto premio per i sardi e una sacrosanta bacchettata sulle mani per i nerazzurri, raramente visti così in difficoltà sul proprio campo.
L'Inter riprende le redini del gioco nella ripresa, ma soffre maledettamente le ripartenze di Nainggolan e compagni. Milito si mangia da due passi il tap-in del sorpasso, Sau concretizza un capolavoro in rovesciata di Pinilla finito sul palo stoppando di braccio-petto (anche qui, zero dubbi per la 'crew' arbitrale) e depositando in rete dopo aver saltato Handanovic. Il resto, è assedio di un'Inter toccata nell'orgoglio, e che forse non avrebbe meritato quanto comunque il campo le aveva consegnato nel finale.
Stramaccioni, infuriato, viene cacciato per le proteste seguite al fallo su Ranocchia: salterà la prossima gara, aggravando così il bilancio di una giornata che doveva essere quella del riavvicinamento alla vetta, ed è invece stata quella che ha consolidato in modo forse definitivo la convinzione che serpeggia da diverse settimane. Torino è stato solo l'inizio, il bello probabilmente deve ancora venire: e no, non parlo di calcio.
La squadra è scesa in campo secondo il suo credo, senza rinunciare al tridente, dettando e incoraggiando un certo tipo di partita fatta di continui capovolgimenti di fronte e occasioni da una parte e dall'altra. Sappiamo bene che questo modulo così offensivo può funzionare solo se ben supportato dal sacrificio delle punte, e da un certo lavoro del riferimento centrale, quel Milito splendido contro la Juve ma impalpabile oggi contro i sardi. Il gol divorato clamorosamente dal Principe - tornato brutto anatroccolo per una sera - sul punteggio di 1-1 è stato poi uno di quei bivi sui quali la partita avrebbe potuto girare, senza dover ricorrere poi al finale caotico tutto adrenalina e zero logica.
Con Cambiasso e Gargano ammoniti entrambi prima del 40', e senza alternative in panchina viste le defezioni di Mudingayi e Guarìn, il centrocampo ha via via perso aggressività consentendo al Cagliari di guadagnare metri e sfruttare le corsie laterali, con Avelar che ha decisamente messo in difficoltà il capitano in più di una occasione e Nagatomo ancora molto positivo in fase offensiva ma molto meno in quella di contenimento. Il gol del pari di Sau, imbeccato da Cossu (libero di ragionare nell'occasione) e bravo a beffare Juan Jesus, è il giusto premio per i sardi e una sacrosanta bacchettata sulle mani per i nerazzurri, raramente visti così in difficoltà sul proprio campo.
L'Inter riprende le redini del gioco nella ripresa, ma soffre maledettamente le ripartenze di Nainggolan e compagni. Milito si mangia da due passi il tap-in del sorpasso, Sau concretizza un capolavoro in rovesciata di Pinilla finito sul palo stoppando di braccio-petto (anche qui, zero dubbi per la 'crew' arbitrale) e depositando in rete dopo aver saltato Handanovic. Il resto, è assedio di un'Inter toccata nell'orgoglio, e che forse non avrebbe meritato quanto comunque il campo le aveva consegnato nel finale.
Stramaccioni, infuriato, viene cacciato per le proteste seguite al fallo su Ranocchia: salterà la prossima gara, aggravando così il bilancio di una giornata che doveva essere quella del riavvicinamento alla vetta, ed è invece stata quella che ha consolidato in modo forse definitivo la convinzione che serpeggia da diverse settimane. Torino è stato solo l'inizio, il bello probabilmente deve ancora venire: e no, non parlo di calcio.
INTER-CAGLIARI 2-2 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: 10' Palacio (I), 43' pt e 21'st Sau (C); 38' st (aut.) Astori (I).
INTER (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus (28' st Coutinho); Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Palacio, Milito, Cassano (37' st Alvarez). (Castellazzi, Belec, Silvestre, Mariga, Pereira, Mbaye, Duncan, Jonathan, Romanò). All: Stramaccioni.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Rossettini, Astori, Avelar; Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu; Sau (29' st Ibarbo), Nenè (37' pt Pinilla). (Avramov, Thiago Ribeiro, Dessena, Perico, Casarini). All. Pulga.
ARBITRO: Giacomelli di Trieste.
NOTE: pomeriggio nuvoloso, terreno in buone condizioni. Espulso al 46' st il tecnico dell'Inter Stramaccioni per proteste. Ammoniti: Cambiasso (I), Sau (C), Gargano (I), Nainggolan (C), Astori (C), Ekdal (C), Conti (C). Recupero 2' pt, 3' st.
Antonio
MARCATORI: 10' Palacio (I), 43' pt e 21'st Sau (C); 38' st (aut.) Astori (I).
INTER (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus (28' st Coutinho); Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Palacio, Milito, Cassano (37' st Alvarez). (Castellazzi, Belec, Silvestre, Mariga, Pereira, Mbaye, Duncan, Jonathan, Romanò). All: Stramaccioni.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Rossettini, Astori, Avelar; Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu; Sau (29' st Ibarbo), Nenè (37' pt Pinilla). (Avramov, Thiago Ribeiro, Dessena, Perico, Casarini). All. Pulga.
ARBITRO: Giacomelli di Trieste.
NOTE: pomeriggio nuvoloso, terreno in buone condizioni. Espulso al 46' st il tecnico dell'Inter Stramaccioni per proteste. Ammoniti: Cambiasso (I), Sau (C), Gargano (I), Nainggolan (C), Astori (C), Ekdal (C), Conti (C). Recupero 2' pt, 3' st.
Antonio
http://www.gazzetta.it/Calcio/19-11-2012/inter-ranocchia-falciato-1-2-era-annullare-913259093164.shtml
RispondiEliminaToh, da annullare il 2-1 e nettissimo rigore del possibile 3-2..pensa tu che roba, non se ne era accorto nessuno.
Un vero peccato...un'altra occasione buttata via! Il resto è il solito letame in cui stagna il nostro calcio!
RispondiEliminaCiao a tutti. dice bene Antonio: fino ad un certo punto puoi analizzare le pecche della nostra squadra, con Milito che di gol se ne mangia 3, non uno e con troppe palle-gol concesse agli avversari (l'avevamo detto che sarebbe stata dura: troppa gente fuori a centrocampo e i difensori reduci da infortuni). Quando sbagli gol così, buttando la possibilità di giocare da un vantaggio e poterti coprire con un centrocampista in più, è chiaro che vai a pagarla: e questo è un discorso.
RispondiEliminaPoi un arbitraggio tutt'altro che casalingo (vedi il tocco netto di braccio di Sau che se la controlla proprio giusta) e la gestione dei cartellini (Cambiasso ammonito al primo fallo, Conti al 13°) è diventato il terzo scandaloso di fila a tre minuti dalla fine, con un rigore monumentale non fischiato a Ranocchia. La prova della malafede dell'arbitro starebbe nelle sue parole di risposta a chi gli chiedeva spiegazioni "Voi dell'Inter dovete stare zitti" Voi? E allora chi sarebbero i "Noi", scusate? Sembravo il solito visionario spaccaballe dopo l'arbitraggio di Catania-Juve: ne siete ancora convinti? Il primo a darmi ragione sembra il Presidente: era un bel pò che non lo vedevo così...
Ciao ragazzi...bah, che dire. Oggi abbiamo tanto, davvero tanto da recriminare a noi stessi. Il centrocampo purtroppo, in partite del genere, mostra il peso dell'assenza di un giocatore in grado sia di portare legna che di iniziare l'azione (un Guarin al top sarebbe perfetto forse, ma al momento manca) e quindi quando si abglia dietro come oggi in occasione del primo gol di Sau, subiamo gol. Detto questo credo che l'errore arbitrale sia oggettivo ed innegabile, non è che se giochi male e non meriti la vittoria, l'arbitro non deve fischiare rigore! Siamo alla follia, follia del ragionamento di molti tifosi avversari purtroppo....
RispondiEliminaIntanto, oggi magari saremmo stati a -2, fermo restando che questi punti persi per 'errori' arbitrali ci stanno danneggiando anche in chiave Champions League..non perdiamo d'occhio chi da sotto sta risalendo, la Fiorentina va come un treno ed è un punto più giù..
RispondiEliminaMi sembra evidente dopo questa gara che noi non siamo competitivi per il titolo. E se per caso lo diventiamo ci sarà sempre l'arbitro "giusto" al momento giusto.
RispondiEliminaThanks for this blog ppost
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