lunedì 26 novembre 2012
Parma-Inter 1-0: impotenti
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Unknown
Nella trionfale notte di Torino, subito dopo le prime ore di delirio seguite al triplice fischio, ricordo benissimo il pensiero che mi balenò in mente quando la sbronza iniziava a scemare e la mente tornava ad essere via via più lucida e razionale. Pensai a qualche mese prima, a quella folle rimonta sul Milan capolista coronata nel derby di gennaio che sembrava spalancare porte immense ad una nuova annata di trionfi, ed invece segnò l'inizio del deragliamento della locomotiva lanciatissima allora guidata da Ranieri. Ero terrorizzato che potesse succedere la stessa cosa, che si potessero ripresentare scenari esattamente opposti a quelli che una serata del genere rendeva lecito disegnare.
A Parma abbiamo deragliato in maniera netta, forse definitiva, offrendo uno spettacolo sconcertante e persino offensivo per chi credeva che la gara del Tardini fosse quella dell'assalto alla diligenza dello scudetto e del ritorno a una sola lunghezza di distanza dalla Juventus sconfitta a San Siro dal Milan. Una squadra spenta, senza mordente e imprecisa per 90 minuti lascia l'Emilia con le ossa rotta, arrendendosi ad un gol incredibile di Sansone, capace di farsi 40 metri palla al piede senza che un solo calciatore in maglia nerazzurra riesca in alcun modo a frenarne l'incedere. Un decadimento soprattutto fisico della squadra di Stramaccioni, che contro assatanati come il match-winner, Rosi, Marchionni e soprattutto l'ex-Biabiany perde tutti i confronti diretti e, di conseguenza, la partita.
Poco da recriminare se Milito non calcia in porta mai, Palacio si muove tanto ma senza costrutto, e Guarìn si perde in numeri velleitari dopo un primo tempo di spessore, risultando il più colpevole sul gol subito. E va detto, non è la prima volta che il colombiano pecca di leziosità dando l'ennesima riprova della sua scarsa attitudine a ricoprire un ruolo di interno in un sistema di gioco come quello di Stramaccioni. Senza Gargano (squalificato) e Mudingayi (infortunato), con Sneijder ai box per scelta "tecnico-societaria", e Cassano squalificato, la scelta di Alvarez dal primo minuto come interno del centrocampo a 5 sembra anche sensata, ma il secondo tempo dell'argentino tocca livelli di pochezza imbarazzanti, con Coutinho che comunque nei 20' finali non fa nulla per dimostrare quanto utile sarebbe potuto essere se impiegato dal primo minuto.
Un'Inter che fa la partita nel primo tempo, ma che accusa un crollo preoccupante nella ripresa fino a subire un gol che a certi livelli non è proprio possibile prendere. Della reazione rabbiosa e furibonda vista in altri frangenti, nemmeno l'ombra: i nerazzurri accettano, somatizzano, si arrendono. Senza lottare, senza gettare il cuore oltre l'ostacolo: una resa senza condizioni.
Il Napoli, vittorioso ben oltre i suoi meriti a Cagliari, compie il vero balzo di giornata scavalcandoci e portandosi al secondo posto a -2 dalla Juve, mentre la Fiorentina di Montella, capace di impattare 2-2 a Torino nonostante assenze pesanti come macigni, opera l'aggancio al podio. Insomma, peggio di così, questa giornata difficilmente sarebbe potuta andare.
L'euforia per aver ritrovato una squadra finalmente ambiziosa e capace di grandi risultati è stata colpita a morte, questa sera. Dopo Torino, la Juventus ha raccolto quattro punti in tre partite, ovvero un qualcosa su cui tutti noi avremmo firmato con il sangue affinchè succedesse: bè, noi con Atalanta, Cagliari, e Parma ne abbiamo raccolto solo uno, rischiando peraltro di non fare neanche quello. Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, ma in una realtà ipotetica avremmo avuto la potenziale opportunità di essere, in questo momento, in fuga solitaria. Ovviamente questo non significa niente, è una considerazione che vuole solo dare la dimensione di quanto immatura è stata la gestione di quella vittoria, e di come gli infortuni e il doppio impegno abbiano messo a nudo tutte le pecche strutturali di una squadra che non è ancora pronta a competere per grandi traguardi.
La gara col Palermo diventa decisiva per tante ragioni adesso: già, perchè fino a due settimane fa sembrava che il nostro unico problema fosse diventato arrivare primi o secondi, mentre la dura realtà emersa dal campo è che non possiamo più commettere passi falsi di nessun tipo per non vederci scivolare di nuovo l'Europa che conta dalle mani. Si va avanti, colpiti nel vivo, certamente un pò delusi: perchè perdere si può, ma l'Inter vista questa sera ha rievocato spettri che parevano essere ormai stati mandati via dalla rivoluzione copernicana della scorsa estate.
PARMA-INTER 1-0 (pt 0-0)
MARCATORI: 29' st Sansone
PARMA (4-3-3): Mirante, Rosi (28' st Benalouane), Zaccardo, Paletta, Gobbi, Marchionni, Valdes, Acquah, Biabiany, Amauri, Sansone (31' st Belfodil). (1 Pavarini, 91 Bajza, 6 Lucarelli, 39 Fideleff, 13 Santacroce, 77 Ninis, 19 Musacci, 4 Morrone, 23 Arteaga, 17 Palladino). All.: Donadoni.
INTER (3-5-2): Handanovic, Ranocchia, Samuel, Juan Jesus (40' st Duncan), Zanetti, Guarin, Cambiasso (41' st Livaja), Alvarez (27' st Coutinho), Nagatomo, Milito, Palacio. (12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 42 Jonathan, 17 Mariga, 24 Benassi, 52 Romanò, 31 Pereira). All.: Stramaccioni.
ARBITRO: Banti di Livorno.
NOTE: angoli: 8-7 per il Parma. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Gobbi, Palacio, Valdes, Duncan per gioco scorretto. Spettatori: 16.147 (di cui 9.182 abbonati) per un incasso di 250.845,8 euro
Antonio
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Ciao ragazzi...beh, ieri sera ho visto la peggior partita dell'anno, forse dell'era Stramaccioni. Non l'ho vista tutto, non ci riuscivo, spesso cambiavo innervosito. Un primo tempo appena sufficiente ed una ripresa imbarazzante, il gol di Sansone è la miglior fotografia della partita. Come dice Antonio, impotenti. Detto ciò però vorrei anche stigmatizzare il tutto...siamo una squadra nuova, non va mai dimenticato questo fatto. Non siamo da Scudetto, abbiamo sempre detto che quello era un sogno e tale doveva rimanere, ma non siamo neppure inferiori a Napoli, Fiorentina o Lazio a mio parere. Tempo e modo per rimediare c'è, alibi anche, dal punto di vista tecnico e tattico. Non dal punto di vista caratteriale e psicologico invece e su quei lati bisognerà lavorare. Mi ha fatto incazzare vedere la partita di Guarin e la prestazione di Alvarez, seppur poi le prospettive dei due nell'Inter siano diametralmente opposte (uno deve diventare costante, l'altro fare le valigie a questo punto). Comunque ripeto, la situazione è bruttina, ma non irrimediabile o catastrofica. Le difficltà ci sarebbero state, ora bisogna affrontarle a viso aperto. Se poi Branca evitasse di pulire i panni sporchi davanti alle telecamere sarebbe un bene. Non parla mai e quando parla crea tensione nella squadra, se deve far ecosì se ne stia zitto e torni a fare un viaggetto in Brasile.
RispondiEliminaCiao a tutti. Beh, c'è poco da dire: ce l'hanno fatta! Oltre agli infortuni e alla troppa euforia seguita alla vittoria con la Juve, si è visto chiaramente che quella di ieri sera era una squadra svuotata dentro e minata nelle sue poche certezze. Non siamo più l'"Invincibile Armata" di Mourinho, quando vincevamo anche in nove. Abbiamo retto a due arbitraggi scandalosi, non al terzo; quando si prende un gol così, vuol dire che la testa e lo spirito sono da un'altra parte. Le squalifiche hanno poi privato il centrocampo dell'unico recupera-palloni disponibile in questo momento (Gargano) e di un attaccante in grado di inventare qualcosa, stante la preoccupante involuzione di Milito (Cassano). Poi ci stanno gli errori di Strama (Juan andava tirato giù dopo i primi 45' a favore di Pereira, con l'arretramento di Naga su Biabiany e Alvarez, posto che dovesse mai entrare in campo, tirato giù dopo 15 min. del secondo tempo), ci sta che troviamo sempre un portiere in serata di grazia, ci sta che gli altri giochino meglio...ci sta tutto. Ma nessuno mi toglie dalla testa che senza quel trittico scandaloso non solo avremmo qualche punticino in più, ma anche qualche certezza, che forse è ancora più importante. Quanto a Branca io l'avrei già cacciato da un pezzo, lo sapete e con Sneijder la Società sta tenendo coerentemente la linea che aveva tenuto con Julio, Maicon e Lucio; questo si "cucca" sei milioni netti a stagione e dopo il triplete non ha praticamente più combinato quasi nulla. Lo chiamano per ridiscutere il contratto e lui nemmeno si presenta: giusto tenerlo giù, secondo me. Rimangono comunque i misteri di Deki e Chivu.
RispondiEliminaPereira, 12 milioni, in panchina per 90' nonostante un Nagatomo imbarazzante anche se come sempre volenteroso. Con milioni 7 la Fiorentina ha comprato il professor Borja Valero, un giocatore fantastico che a noi servirebbe come il pane.
RispondiEliminaCosì, giusto per dilaniarsi, anche se non serve a nulla.
Sono deluso, veramente tanto..deluso ed incazzato...non si può scendere in campo consapevoli di poter balzare alla gola della rube ed affrontare il Parma molli come dei condannati a morte...non si può e non lo accetto! Così come sono pronto ad incoraggiare quando è il momento, ad esultare quando si vince alla grande come a torino, allo stesso modo ora è il momento di prendere a sculacciate chi di dovere!!! Datemi un milione di euro a stagione e vi faccio vedere quanto può correre un 35enne appesantito!! ;D
RispondiEliminaAndrea, io getto la maschera: a questo scudetto ci ho pensato, e non perchè ritenga questa squadra già pronta per vincere, assolutamente. Vediamo la Juventus a che punto stava un anno fa, e pensiamo a quello che ha fatto approfittando del suicidio del Milan: nel calcio ci può stare tutto, e la prestazione di Torino come ho scritto nell'articolo giustificava quantomeno l'accarezzare questa idea. Appare chiaro che ogni discorso si sgonfia quando vedi che la squadra non approfitta degli unici punti (tanti) che la capolista perderà da qui alla sosta probabilmente.
RispondiEliminaNessuno pretende lo scudetto, nessuno pretende una squadra già fatta e finita: ma per fare 5-7 punti con Atalanta, Cagliari e Parma quello che abbiamo sarebbe dovuto bastare. E saremmo primi, magari in via del tutto temporanea, ma primi.
Parlando di calcio giocato e mettendo da parte le tristezze, il calo fisico è evidente ed è stato amplificato dal diverso passo di almeno 4 elementi del Parma: Biabiany, Rosi, Marchionni e Sansone, gente che si è presa Nagatomo, Alvarez, Guarìn e Zanetti e se l'è fatta al forno con tanto di contorno. Il ritmo che ci stanno imponendo tizi del genere, così come i vari Sau, Nainggolan, Bonaventura, Maxi Moralez e via discorrendo sta facendo saltare il banco, perchè puoi avere tutti i buoni giocatori di questo mondo, ma se non c'è la condizione fisica a supportarli fai figure di merda.
Purtroppo, siamo nella TRISTISSIMA condizione di non poter fare a meno di Gargano e Mudingayi, e un centrocampo Guarìn-Cambiasso-Alvarez è stato a posteriori una scelta poco felice. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: forse capiranno là ai piani alti che a gennaio qualcosa va fatta.
Battiamo il Palermo, senza Miccoli e senza EL al giovedì sarà più semplice (si spera).