sabato 20 ottobre 2012

Inter-Catania, la crescita passa da qui


La proverbiale buccia di banana è lì, facilmente visibile, ma comunque insidiosa. Il derby ci ha consegnato delle verità su cui abbiamo discusso in queste due settimane di forzata astinenza da campionato, e forse per certi versi è stato un bene fermarsi proprio quando l'euforia per una ritrovata solidità ed una vittoria nella stracittadina avrebbero potuto rendere la gara di domenica contro il Catania di Maran ancora più delicata e ricca di potenziali tranelli.


A San Siro arriva una squadra che ha costruito la sua fin qui notevole classifica tra le mura amiche, raccogliendo lontano dalla Sicilia soltanto un punto all'esordio sul campo della Roma, con la rete in extremis di Nico Lopez a strozzare in gola l'urlo per un successo che pareva ormai cosa fatta. Le sei reti incassate nelle due trasferte sull'Appennino tra Bologna e Firenze, con zero reti all'attivo (e tanta sfortuna, soprattutto al Dall'Ara), hanno solo in parte ridimensionato una compagine che certamente offre il meglio di sè quando può contare sul sostegno del proprio pubblico, ma dispone di elementi che possono comunque mettere in seria difficoltà un dispositivo difensivo ancora in fase di rodaggio come quello di Stramaccioni

La regia di Lodi, calciatore letale come pochi nei calci da fermo e al top della sua maturazione, la rapidità del Papu Gomez, la tecnica di Barrientos e la caparbietà di Bergessio sono le principali armi a disposizione del tecnico etneo, che può contare anche su calciatori navigati e di livello come gli ex juventini Almiron e Legrottaglie. L'impianto di gioco è rimasto pressochè inalterato nel passaggio da Montella a Maran, così come il parco giocatori che non ha perso neanche uno dei suoi gioielli nonostante le varie sirene estive.

I PRECEDENTI - Percentuali bulgare in favore dei nerazzurri, che al Meazza in quindici confronti non hanno mai perso, lasciando poco più che briciole agli avversari: l'1-1 della stagione 1961/62, e il 2-2 dello scorso marzo rappresentano le uniche due gare dall'esito positivo per i siciliani, che un anno fa comunque sfiorarono il colpaccio tramortendo la sgangherata Inter di Ranieri coi gol di Gomez e Barrientos, subendo poi il ritorno dei padroni di casa con le reti di Forlan e Milito. Era un'Inter diversa, ormai alla deriva e con il comandante allo sbando: la speranza è che domenica, contro il medesimo avversario, si possa vedere una gara di tutt'altro spessore.

I DUBBI DI STRAMACCIONI - Per lanciare l'attacco alle prime due della classe, Strama sembra intenzionato a confermare il modulo della svolta, con i dubbi principali che riguardano la zona nevralgica del campo. Il tecnico nerazzurro è tentato dall'opzione tridente, con Palacio dal 1' assieme a Cassano e Milito: ciò porterebbe al sacrificio di Coutinho e probabilmente anche di Guarìn, con Gargano e Cambiasso che al momento per caratteristiche partono avanti nel ruolo di centrali di centrocampo. Sulla corsia sinistra, la squalifica di Nagatomo apre ufficialmente il ballottaggio Obi-Pereira, ed anche qui la scelta dovrebbe essere figlia dell'eventuale impiego del tridente. C'è anche l'opzione Jonathan, ma riproporlo a San Siro francamente è un azzardo che non mi sentirei di consigliare.

LE CHIAVI DEL MATCH - Ricordare Inter-Siena, per non commettere nuovamente gli stessi errori. La squadra rossazzurra dispone di contropiedisti micidiali, ed offrirgli il fianco significherebbe con tutta probabilità passare un brutto pomeriggio. Gente come Gomez sembra creata appositamente per mettere in difficoltà i nostri difensori, che nell'uno contro uno diverrebbero carne da macello al cospetto di nanerottoli tutto pepe come l'argentino: la coesione e la capacità di sacrificio vista nel derby azzererebbe i rischi, l'auspicio è quindi quello di vedere un'Inter equilibrata capace di affrontare il Catania con il piglio della grande squadra. Calma e gesso dunque: il reparto arretrato degli etnei non sembra registrato benissimo, ma niente illusioni, non verranno di certo a fare la partita a San Siro.

Rimarcare l'importanza dei tre punti in una gara del genere è abbastanza banale, essendo solo all'ottava giornata e con altre trenta davanti. Il calendario ci mette però davanti una grossa opportunità per inserirci in maniera ancora più prepotente nei piani altissimi della classifica, visto che tra qualche ora a Torino Juventus e Napoli si toglieranno inevitabilmente punti a vicenda nello scontro diretto. Battere il Catania significherebbe andare a -2 dalla vetta in caso di pareggio tra le due favorite per la vittoria finale, o eventualmente restare a -4 con la distanza dal secondo posto che però si assottiglierebbe a una sola lunghezza. Scenari comunque interessanti, che però vanno alimentati dai risultati: un harakiri, stavolta, farebbe più male di quelli con Siena e Roma.

Antonio

2 commenti:

  1. Ciao a tutti. Sarà dura, potrebbe essere durissima. Il Catania gioca un buon calcio ed è un gruppo che in tre anni ha cambiato pochissimo, sapiente plasmato da uno dei presidenti più competenti e intelligenti del panorama calcistico, Pulvirenti. Per me tre attaccanti puri come Cassano, Palacio e Milito dall'inizio sarebbero una mezza follia, il modo migliore per aprire spazi a centrocampo dove si fionderebbero dentro i loro velocissimi attaccanti che potendo prendere d'infilata i nostri non velocissimi difensori, andrebbero a nozze. Sembrerà un paradosso ma questa gara, molto più di altre, andrebbe giocata partendo in modo molto guardingo; vediamo se Strama e i ragazzi sapranno interpretarla nel modo migliore.

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  2. Ciao ragazzi! Il Catania è una squadra tosta ma...ma sinceramente credo che sia meno tosta dell'anno scorso. Sostanzialmente Maran ha tenuto la stessa impostazione messa in piedi da Montella, però ci sono giocatori che quest'estate se ne sarebbero andati volentieri e noto in loro una voglia meno intensa. Esempi? Su tutti Barrientos e Gomez. Ma questo non cambia il fatto che la loro pericolosità è alta, perchè sono veloci ed hanno tecnica. Dovremo evitare che Lodi faccia quello che gli pare ed è per questo che anche per me, come per Alex, sarebbe meglio un centrocmapo più folto e solo due punte. In ogni caso, speriamo bene :)

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