Con negli occhi ancora vive le immagini della vergogna del Massimino, l'Inter di Stramaccioni scende in campo al consueto orario pomeridiano sotto una pioggia scrosciante e contro un avvesario tosto e affamato di punti. Il risultato maturato sul campo, e senza porcherie come quella a cui nostro malgrado abbiamo assistito poco prima del fischio d'inizio, è un eloquente 3-1 figlio di una prestazione da squadra vera, capace di soffrire il veemente inizio dei padroni di casa, colpire nel loro momento migliore e legittimare poi una meritata vittoria nella seconda frazione di gioco. Le scelte di Strama pagano ancora una volta, ed è impossibile non riconoscere la mano del tecnico sull'andamento di una squadra che dopo il Siena non ha più sbagliato un colpo. Difesa solida, squadra che cresce di partita in partita, una fisionomia che si va delineando con scelte ben precise, ed il capolavoro del recupero di un Cambiasso che se manterrà il livello delle ultime uscite può essere il vero valore aggiunto della stagione nerazzurra.
SORPRESA GABI, GUARIN ANCORA OUT - La sorpresa nell'undici titolare, con Strama, è sempre dietro l'angolo al di là delle indicazioni della vigilia, e l'impegno del Dall'Ara non fa eccezione: il tridente viene infatti riposto nel cassetto con Cassano in panchina (dolore al collo, sembra) e Mudingayi dal 1' a fare da frangiflutti davanti alla difesa limitando il raggio d'azione di Diamanti, e concedendo a Cambiasso piena licenza di inserirsi in avanti senza badare troppo alla fase difensiva. Nagatomo viene ancora una volta preferito a Pereira sull'out mancino, ed assieme al Palito si accomoda in panchina anche l'altro ex-Porto Guarìn, ormai sopravanzato nelle gerarchie del centrocampo da Gargano. Pacchetto difensivo confermato in blocco, con Ranocchia, Samuel e Juan Jesus chiamati a contenere la coppia d'attacco Gila-Gabbiadini, molto ben assortita.
INIZIO ROSSOBLU', POI RANOCCHIA - La partenza dei felsinei è di quelle che metterebbero in difficoltà qualsiasi squadra: pressing altissimo, fraseggi rapidi, grande qualità là davanti dove Gilardino dimostra di essere ancora uno capace di far reparto da solo, e Diamanti è sempre un pericolo, come quando poco fuori area lascia andare una sassata che per fortuna sibila a pochi centimetri dal palo di Handanovic. L'occasione che capita tra i piedi di Gilardino è ghiotta, ma il biellese spreca calciando al volo a lato, forse convinto di essere in posizione di offside. L'Inter attende, e dopo la sfuriata iniziale dei rossoblù inizia a guadagnare campo, fino al gol che spacca la partita: Cambiasso mette una bella palla in mezzo per Ranocchia (che poco prima si era divorato sempre di testa l'1-0 su azione di corner) bravo a battere Agliardi con una perfetta incornata sul palo lontano. Il Bologna non molla, ma la reazione non è proporzionata allo strepitoso inizio, e il primo tempo scivola via con l'Inter che va al riposo in vantaggio.
GRANDE CARATTERE, TRENZA SUGGERITORE - Della fragilità difensiva dei nerazzurri di inizio stagione, non vi è traccia al Dall'Ara, forse anche per via di quel difensore strepitoso che risponde al nome di Juan Jesus: il suo valore cresce di giornata in giornata, e il terzetto con Ranocchia e Samuel è decisamente ben assortito per contenere qualsiasi avversario. Il carattere della squadra fa poi il resto, perchè quando Cherubin riapre la partita dopo lo 0-2 di Milito, mancano ancora 33' alla fine della partita. Eppure l'Inter dimostra di non scendere a compromessi, lanciandosi alla ricerca del terzo gol e trovandolo al 19' con Cambiasso, sublime a scavalcare Agliardi con un pregevole pallonetto. Il comune denominatore tra i gol dei due argentini? Un altro argentino. Rodrigo Palacio, etichettato in questo inizio di stagione come quello che "segna sempre", stavolta smette i panni del bomber indossando quelli del suggeritore, offrendo due splendidi palloni ai connazionali: contropiede letale e suggerimento perfetto per il tap-in del Principe, splendida azione tutta di prima che manda in porta il Cuchu. Assieme ad Handanovic, la Trenza è senza dubbio il miglior innesto di questa stagione.
Ad una settimana dal big match di Torino, l'Inter rimane a -4 dalla vetta in attesa della gara del Napoli di questa sera, inanella la settima vittoria consecutiva e continua il processo di crescita per diventare una grande squadra. Aspettando Sneijder, Coutinho, e i veri Guarìn e Pereira, i segnali che qualcosa di buono si stia facendo ci sono tutti.
BOLOGNA-INTER 1-3 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: 27' pt Ranocchia (I); 8' Milito (I), 13' Cherubin (B), 19' st Cambiasso (I).
BOLOGNA (4-3-1-2): Agliardi; Garics, Antonsson, Cherubin, Morleo; Taider, Pazienza (30' st Krhin), Guarente (37' st Kone); Diamanti; Gilardino, Gabbiadini (30' st Paponi). (Lombardi, Stojanovic, Motta, Pulzetti, Abero, Riverola, Sorensen, De Carvalho, Pasquato). All: Pioli.
INTER (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Mudingayi, Cambiasso, Gargano (43' st Pereira), Nagatomo; Palacio (36' st Alvarez), Milito (22' st Cassano). (Castellazzi, Belec, Silvestre, Guarin, Jonathan, Livaja). All: Stramaccioni.
ARBITRO: De Marco di Chiavari.
NOTE: pomeriggio piovoso, terreno in discrete condizioni. Espulsi al 17' st l'allenatore del Bologna Pioli e il secondo di Stramaccioni Beppe Baresi per c.n.r.. Ammoniti Mudingayi (I), Pazienza (B), Diamanti (B), Gargano (I), Juan Jesus (I, già diffidato), Morleo (B). Recuperi 0' pt, 4' st.
Antonio
Condivido l'analisi tua e di Alex in toto...siamo stati positivi, cinici, attenti e pronti ad attaccare, mi è piaciuta la partita (anche se l'ho vista a tratti). Certo è che se poi vedi robe come quelle di Catania, ti viene da pensare se i tuoi sogni da scudetto non siano decisamente inutili....
RispondiEliminaCiao a tutti. Buona Inter, a tratti anche bella, per quello che permetteva un campo inzuppato.
RispondiEliminaHanno giocato bene tutti, meritando tutti quanti più della sufficienza; peccato per quella disattenzione su palla inattiva, situazioni nelle quali in difesa dobbiamo migliorare. Una nota particolare per Mudingayi; fui tra i primi a contestarne l'acquisto, ritenendolo tecnicamente non all'altezza. E' chiaro che non gli puoi chiedere di dettare i tempi di gioco o le invenzioni di Sneijder o Coutinho, però si sta dimostrando tecnicamente meno scarso di come lo ricordavo in altre squadre, assumendosi anche la responsabilità di giocate non semplicissime. Ci ha messo un pò a scrollarsi di dosso l'emozione per l'ambiente e prendere le misure a Diamanti (cliente non semplice); poi è cresciuto e per il vice-campione europeo è scesa la notte, come per il resto della sua squadra.
Per finire facciamo una preghierina perchè da lassù ci conservino il Cuchu su questi livelli.