Stramaccioni e Moratti: insieme per l'Inter di domani |
Ci sono argomenti che abbiamo già trattato qui ad Inter Cafè, ma che in periodo di sosta tornano a solleticare insistentemente la mia mente. Mentre la Juventus vestita di azzurro passeggia in Armenia, aiutata da un bel pò di Roma, in casa Inter è tempo di valutazioni. O meglio, è giusto sfruttare un attimo di pace per valutare il lavoro che la società sta, in generale, portando avanti con forza dall'inizio del 2012: il rinnovo, l'Inter del domani. L'Inter del domani non è soltanto uno slogan buono a portare abbonati o a giustificare l'impiego dal primo minuto di Coutinho, Juan Jesus e Livaja, è una filosofia interessante e necessaria in Corso Vittorio Emanuele e tre sono i temi che, strettamente, si legano in un discorso al riguardo: FairPlay Finanziario, il nuovo stadio e i giovani. Questo è il momento giusto per fare un focus su ognuno di questi tre fattori.
- FINANCIAL FAIRPLAY: ovvero come Platini voglia rivoluzionare il calcio europeo. Per ora è stato rivoluzionato soltanto il calcio italiano, e pure in peggio, ma del resto le regole vanno rispettate e quindi il FFP è diventata una realtà con cui fare quotidianamente i conti. Premesso che forse anche la stessa Società si è un pò stancata di usarlo come alibi ai recenti errori di programmazione, pare finalmente che sia diventata una realtà su cui programmare, come quando si costruisce una casa: si prendono le norme edilizie e si guarda cosa si può e cosa non si può fare. Gli investimenti attuati sul settore giovanile (ne parleremo al terzo punto) hanno permesso all'Inter di costruire un futuro, già da diversi anni, che ha fruttato circa 70 milioni di euro. A dirlo è il Corriere dello Sport, che facendo due semplici conti dimostra come Moratti sia riuscito dal 2006 ad oggi a far fruttare la Primavera in termini di bilancio: Balotelli è il caso eclatante, venduto per circa 22 milioni di €, ma poi ci sono i 18 per Martins, Biabiany fu valutato 7 milioni, Andreolli 6, Santon 4,5 milioni, Destro 5 ed il trio Bonucci-Meggiorini-Bolzoni 8,5 milioni complessivi. Operazioni che hanno permesso all'Inter di fare cassa e rinforzarsi (Milito, Motta e tutti coloro giunti all'Inter questa estate). E' chiaro che i conti devono ancora quadrare, ma se centriamo la Champions, assoluto obbiettivo di questa stagione, l'entrata, di 30 milioni di € circa, conseguente sarà la perfetta conclusione di un lavoro durato anni e che permetterà all'Inter di essere protagonista negli anni futuri del FFP.
Fassone, direttore generale Inter |
- NUOVO STADIO: ovvero come l'Inter voglia sfruttare l'occasione per crescere ancora. Non è una novità che Fassone sia stato assunto proprio con questo obbiettivo e non stupisce quindi il fatto che, negli ultimi giorni, il nostro direttore generale sia vagato per Milano ed hinterland a visitare luoghi, campi ed edifici fatiscenti. I sopralluoghi sono iniziati, anche se il progetto è ancora assolutamente in fase prodromica. Il fatto è che, oggi come oggi, costruire uno stadio in Italia è un progetto ai limiti dell'utopia, sia in termini finanziari che in termini burocratici, la stessa Juve per avere lo stadio l'anno scorso iniziò a lavorarci ben prima di Calciopoli. L'investimento cinese dovrebbe essere ufficialmente concluso il 29 di questo mese, con un versamente di circa 55 milioni di € (prima tranche) nelle casse di Corso Vittorio Emanuele e questo passo avanti sbloccherà definitivamente anche i rapporti con la China Railways Construction Corporation, ovvero la società cinese che Moratti ha scelto per portare avanti il progetto stadio. Fassone ha visionato, secondo la Gazzetta, cinque possibili location, che sono le stesse di cui si parla da tempo: a San Donato Milanese l'area di San Francesco dell'Accesso, un'altra area a Sesto San Giovanni, l'attuale area dedicata all'EXPO 2015 (quella proposta da Pisapia, sindaco di Milano), Rozzano e l'area della caserma di Santa Barbara. Una volta decisa la locazione ideale, anche attraverso uno studio del circondario, partirà la fase più concreta del progetto, con un piano di lavoro che sarà finalmente portato a conoscenza di Moratti. Per ora ci si muove con prudenza, ci vorranno ancora mesi prima di avere qualcosa di concreto in mano. La data prevista per il nuovo stadio comunque rimane il 2017.
Longo (classe 1992) è in prestito all'Espanyol |
- I GIOVANI: ovvero come l'Inter cercherà di tornare a vincere sul campo. La prima rivoluzione è avvenuta in panchina con il giovanissimo ed inesperto Stramaccioni messo alla guida della squadra, ma a spingere sono anche tanti ragazzetti pronti a fare le scarpe ai veterani nerazzurri. La "Generazione '90", in casa Inter, è tenuta molto in conto, visti anche i grandissimi risultati ottenuti negli ultimi anni dai vari settori giovanili. Moratti, nel nuovo millennio, ha puntato molto su questa area della sua squadra, con tanti soldi messi per migliorare lo scouting ed il lavoro di squadra. L'arrivo di Mourinho, con la sua esperienza internazionale, ha permesso di perfezionare un sistema di lavoro e preparazione già ai massimi livelli ed ora la Primavera nerazzurra è riconosciuta internazionalmente come una delle migliori. Sky ha fatto un gioco interessante, ovvero ha mostrato come già oggi i nerazzurri potrebbero puntare su un undici totalmente under 22, a tratti anche under 20, facilmente competitivo con diverse squadre del nostro campionato: in porta Bardi ('92) sta continuando a raccogliere esperienza a Novara, dopo l'ottima stagione scorsa passata a Livorno; in difesa Juan Jesus ('91) è già un pilastro ed al suo fianco potrebbero facilmente esserci M'Baye ('94), pupillo di Strama e vero talento secondo tutti gli esperti, Bianchetti ('93), da poco entrato nel giro dell'Under21 di Mangia, e Caldirola ('91), il più esperto, capitano dell'Under21 e già titolare in diverse difese di Serie B. Il centrocampo vedrebbe protagonisti il veterano Obi ('91), Duncan ('93) e Faraoni ('91), in comproprietà con l'Udinese. Io aggiungerei anche Crisetig ('93), in prestito allo Spezia, ma Cambiasso del futuro (o Marchisio se preferite). Coutinho sarebbe il talento puro (classe '92), alle spalle di Livaja ('93) e di un certo Samuele Longo ('92), che all'Espanyol ha già fatto innamorare i tifosi.
Tre punti, tre ambiti di lavoro su cui l'Inter sta spendendo anima e corpo per cercare di rendere i nerazzurri competitivi ai massimi livelli non solo oggi (obbiettivo difficile oggettivamente), ma soprattutto domani, quando si spera che le condizioni economiche siano più equilibrate e si possa realmente vedere quale squadra ha lavorato meglio. Chi lo sa, tra una decina di anni magari assisteremo a partite di Champions nel nostro nuovo stadio, esultando ad ogni gol di Longo, propiziato da un assist illuminante di Crisetig nato da un recupero palla di Bianchetti.
Andrea
In tempi di austerity, la differenza la fa la capacità di pianificare una strategia in grado di rendere il "prodotto Inter" competitivo senza che questo implichi l'esborso di centinaia di milioni di euro. La Juventus, se guardiamo bene, nel suo 11 titolare ha come unico fuoriclasse assoluto Pirlo (che viaggia verso le 34 primavere), con Buffon che comunque era già lì da anni e non ha rappresentato in questo senso una "novità" del nuovo corso. Hanno pianificato, investito oculatamente, e adesso si trovano un'ossatura funzionante anche se lontana qualitativamente dalle regine di Spagna e dai due Manchester.
RispondiEliminaNoi abbiamo perso troppo tempo dopo l'orgasmo del maggio 2010, perdendo di fatto un anno e mezzo e contribuendo così a scavare un gap che in valore assoluto già esisteva, ma di segno esattamente opposto. Non abbiamo più preso un allenatore su cui fondare un progetto, e la conseguenza è stata perdere tutto il vantaggio accumulato in 5 anni di dittatura (almeno in serie A). Un peccato, ma i cicli finiscono, specie se li fai finire staccando la spina relativamente presto.
Puntare sui giovani è doveroso e soprattutto dimostrazione di un buon senso ritrovato, ma mi chiedo ad esempio chi sarà il prossimo "Milito", considerando che Longo è ancora un ragazzino e che a gente come Falcao noi non ci possiamo avvicinare neanche a distanza di sicurezza..
Va beh Andrea; se non è zuppa è pan bagnato! Per "tirare le fila" io intendevo dare corso a una maggiore organicità al progetto che hai descritto tu nel post. Comunque sarà anche un caso, ma da quest'anno ho notato una una maggiore attenzione e prudenza nel far trapelare all'esterno situazioni interne alla Società; e questo è sempre stato un nostro tallone d'Achille, inutile negarlo. Quanto poi sia realmente così e quanto sia eventualmente attribuibile a Fassone un miglioramento in questa direzione, questo non saprei proprio dirlo.
RispondiEliminaIl discorso che fai tu è corretto, sicuramente, pare che ci sia armonia nello spogliatoio, o almeno che se ci sono storie, beh, non escono da li e la cosa è sicuramente positiva :)
RispondiEliminaLa Champions è assolutamente decisiva, mi pare chiaro e l'ho detto nel post...ma sono più ottimista di voi. O meglio, credo che si, in un passato recente l'improvvisazione l'ha fatta da padrona, ma quest'anno non si può certo dire così: l'allenatore è stato scelto da tempo, la linea da seguire anche, l'organigramma è stato sistemato. Sono state fatte delle scelte e la linea è stata dettata, credo che questa cosa vada riconosciuta alla Società, poi solo il tempo ci dirà come andrà chiaramente :) Fassone comunque credo che non sia stato preso per "tirare le fila" Alex, ma proprio con in mente il progetto di rendere l'Inter un brand, o meglio, con l'idea di rendere più moderna una società italiana che è lontana anni luce da quelle tedesche ed inglesi.
RispondiEliminaCiao a tutti. Anch'io, come Entius, ho spesso l'impressione che l'improvvisazione la faccia da faccia da padrona, come ho scritto in un post di qualche giorno fa. Speriamo che l'ingaggio di Fassone sia mirato a contare su un Manager che tiri un pò le fila di tutta la situazione, perchè è evidente a chiunque che per sperare di essere al vertice nei prossimi anni sono indispensabili: 1) lo stadio di proprietà; 2) un innesto di capitali freschi; 3) la valorizzazione dei giovani che consente di ottimizzare le uscite sia a livello di costi d'acquisto di giocatori, sia a livello d'ingaggi. E come ho detto in un altro post, questa stagione è decisiva per le prossime a venire, perchè conquistare l'ingresso nella prossima Champions sarebbe importantissimo, direi fondamentale.
RispondiEliminaIn questi casi l'importante è avere un progetto chiaro da cui partire. E sebbene spesso si abbia l'impressione che l'improvvisazione la faccia da padrone, io credo che piano piano stiamo costruendo qualcosa di concreto. Se son rose fioriranno... (si dice così, no?)
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