mercoledì 10 ottobre 2012

Un derby da 10 (a Samuel, non a Valeri)

Samuel e i suoi discepoli: Juan Jesus e Ranocchia
Vorrei subito chiarire una cosa: non è certo il voto che si merita la partita, uno dei derby più brutti che io mi ricordi dal punto di vista dello spettacolo calcistico puro. D’altra parte era anche prevedibile, dopo che le due Società hanno affrontato ridimensionamenti piuttosto pesanti in termini di giocatori  dalle qualità tecniche importanti. E’ stato un derby da 10 perché l’abbiamo vinto giocando in dieci per metà dell’incontro e perché è stato deciso da un giocatore che di derby ne ha giocati dieci e li ha vinti tutti quanti: Walter Samuel.

Chi ne aveva seguito l’inizio di stagione e l’aveva visto lento, impacciato e quasi sempre fuori tempo negli interventi, si era detto con tutta probabilità: “Questa volta il Muro non ce la fa”. Troppi gli infortuni, dei quali due gravissimi ai legamenti di tutte e due le ginocchia, a minare un fisico sul quale pesano ormai come un macigno i 34 anni di età. Invece questo grandissimo uomo, prima che grandissimo giocatore, ha trovato chissà dove la forza per recuperare una buona condizione e riprendersi ancora una volta il posto da titolare nella difesa dell’Inter; operazione resa ancor più ardua dal cambio di modulo operato da Stramaccioni, per cui si è trovato a dovere interpretare il difficile ruolo di centro in una difesa a tre.



Robinho chiede il rigore dopo un intervento di Samuel
Si citano sempre il Capitano e il Cuchu come esempi di serietà, di professionalità e di attaccamento alla maglia; credo sarebbe giusto d’ora in poi citare anche lui, anche se il carattere schivo e taciturno non contribuiscono certo a farne un simbolo; in campo poi si trasforma e diventa un leader silenzioso, facendo parlare il suo carattere, la sua grinta e la puntualità dei suoi interventi. Ovviamente non potrà mai più essere quello di qualche anno fa, qualche volta si “arrangia” come può; anche in questi casi però è dotato di una notevole maestria ed esperienza che raramente gli fanno passare quel limite oltre il quale l’arbitro è indotto a fischiargli il rigore contro: proprio come è successo domenica con Robinho. Sono legato a lui dal bel ricordo di un incontro all’aeroporto di Buenos Aires quattro anni fa: lui e Burdisso tornavano a casa per le vacanze di Natale e avevano viaggiato sul mio stesso aereo, monopolizzando la business class con tutte le relative famiglie.

All’uscita mi sfilarono proprio davanti, al che fu troppa la tentazione di presentarmi come tifoso dell’Inter e di salutarli: Burdisso abbozzò quasi infastidito, mentre Samuel, in compagnia della moglie e di tre bei bambini, apparentemente molto più schivo e poco incline a queste manifestazioni, si dimostrò al contrario molto più affabile e cortese, ringraziandomi, informandosi sul motivo per il quale fossi lì, augurandomi buon viaggio nel loro Paese e un “Feliz Navidad” (buon Natale). Questa situazione, nel suo piccolo, fu quasi prodroma di quello che sarebbe successo di lì a poco, con uno che divenne un pilastro dello storico “Triplete” e l’altro che se ne andò sbattendo la porta e rilasciando dichiarazioni al veleno su una Società che l’aveva supportato al massimo e gli era stata molto vicina in occasione della grave malattia che aveva colpito sua figlia. E 10, se mi permettete, è il mio personalissimo voto in pagella che voglio assegnare al “Muro” per la sua prestazione nel derby di domenica; fossi nella dirigenza dell’Inter a questo punto lo convocherei almeno in panchina per tutte le sfide contro i cugini rossoneri per i prossimi vent’anni, a mò di talismano...

Valeri discute con Allegri durante il derby
Tornando alla partita è stata, come dicevamo, piuttosto brutta e caratterizzata da un arbitraggio inadeguato, come l’ha definito Galliani-Zio Fester; Valeri veniva da una stagione disastrosa e non si capisce perché sia stato scelto proprio lui, anche se non possono arbitrare sempre gli stessi due
o tre (specialmente se si tratta di Rocchi e Rizzoli). Il problema è che, come quasi sempre succede quando c’è di mezzo l’Inter, questa inadeguatezza è stata interpretata a senso unico, trasformando in rigore netto un falletto veniale accentuato da una caduta rovinosa e in gol annullato un tiro scoccato mentre l’arbitro sanciva l’interruzione del gioco e il portiere dell’Inter, non solo non tentava nemmeno la parata avendo udito distintamente il fischio, ma nemmeno avrebbe potuto farlo in quanto Emanuelson si trovava proprio in traiettoria di tiro, e quindi in posizione di fuorigioco assolutamente attiva.

La gestione dei cartellini con Mexes e Yepes graziati del secondo giallo, Bonera del primo e Juan e Nagatomo ammoniti in maniera perlomeno cervellotica, è passata completamente sotto silenzio, pur avendo contribuito in maniera pesante a ridurre l’Inter in dieci uomini per metà partita. Riversare perciò sull’arbitro, che ha decretato un’espulsione perlomeno troppo severa e ti ha permesso di giocare in superiorità numerica tutto un tempo di gioco, tutte le responsabilità di una sconfitta, assomiglia molto all’azione dello struzzo che ficca la testa sotto la sabbia.

Domenica sera si è vista da una parte una squadra che, pur costruita in modo un po’ disorganico e a volte casuale, si è dimostrata un gruppo unito, animato da una comunione d’ intenti, convinto delle idee del proprio allenatore e pronto quindi a seguirlo fino in fondo; non è certo un progetto compiuto, ma è almeno l’ipotesi di un progetto, una solida base sulla quale lavorare e cercare ulteriori miglioramenti che sono indispensabili, questo va detto con molta chiarezza e sincerità. Dall’altra si è invece vista un’accozzaglia di giocatori completamente priva di tutto quanto detto sopra, soprattutto di fiducia nei confronti dell’allenatore che li dirige, anche se con qualche buona individualità: sentire questo allenatore dire di avere visto un “Bel Milan” e il Direttore Generale (o non so più cosa cavolo è Galliani) che in campo c’è stato solo il Milan, viene da chiedersi se mentono spudoratamente a loro stessi o che accidenti di partita abbiano visto. Comunque, contenti loro…

Noi non lo siamo certo del tutto, ma almeno non mentiamo a noi stessi, ben consci che c’è parecchio da migliorare, ma anche che le basi sulle quali costruire questo miglioramento sono abbastanza solide. Tutto il resto, scusate, ma mi sembra un po’ aria fritta e mi sento di poter dire di avere visto molte partire condizionate dall’arbitraggio in modo molto più evidente dell’ultimo derby; che abbiamo comunque vinto in dieci contro undici per un tempo e per il morale, per la fiducia nei propri mezzi e per la crescita dell’autostima, credetemi, non è davvero cosa da poco.

Alex

5 commenti:

  1. Totalmente d'accordo! :)

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  2. Oddio, faccio fatica a soppesare esattamente quanto siamo stati favoriti dall'arbitraggio; certamente non così tanto come l' hanno strombazzata i vari media. Ma ognuno ha il suo parere e vede le cose a modo suo, ci mancherebbe. Volevo solo sottolineare che l'entourage del Milan, supportato come sempre dai vari giornalai, ha abilmente scaricato sull'arbitro responsabilità che invece sono in gran parte di Società, giocatori e allenatore. Tutto qui.

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  3. Su questo non c'è dubbio, Allegri ha colto la palla al balzo! Lo dimostra la vittoria del Milan sullo Zenit: con tutta la fortuna avuta nel match, il tecnico dice che "Abbiamo meritato la vittoria". Può essere, ma se nelle sconfitte chiami a discolpa l'arbitro, nonostante hai giocato in dieci un tempo ed hai avuto una decina di azioni da gol potenziali non sfruttate, allora devi fare lo stesso nelle vittorie....

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  4. Ciao Alex :) Concordo pienamente sulle tue parole circa Samuel, da sempre uno dei miei giocatori preferiti: silenzioso ma carismatico come pochi al mondo!! Su Valeri....non mi ripeto, penso che abbia arbitrato davvero male e che, nella sfiga, a loro sia andata peggio che a noi. Ma non perchè lui abbia voluto favorirci, semplicemente perchè era un abitro non all'altezza e se avessimo attaccato noi per 70 minuti, avrebbe sbagliato contro di noi....ora sfruttiamo il riposo e guardiamo avanti! Le cose stanno andando, forse, meglio del previsto :)

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  5. Il mio parere sull'arbitraggio è semplice: dopo una gara del genere, attaccarsi ai 12 secondi, a un gol che gol non era perchè Emanuelson sul tiro di Montolivo è in evidente fuorigioco, e ad un rigore che a certi livelli si può dare e non dare, è proprio da loro. Specie se le lamentele arrivano dopo un secondo tempo giocato in superiorità numerica, contro una squadra in evidente carenza di ossigeno, senza mai tirare nello specchio della porta.


    E dico anche un'altra cosa. Supponiamo che l'arbitro avesse optato per espellere Juan Jesus: sarebbe finito il primo tempo con un uomo in meno, e probabilmente non sarebbe stato espulso anche Nagatomo nella ripresa, dato che sarebbe cambiato un pò tutto a livello di attenzione e disposizione in campo. Chi dice che quell'episodio avrebbe cambiato la gara, dato che poi in 10 ci siamo rimasti comunque dopo 4' della ripresa?


    Allegri è ormai alla deriva, le convizioni date da due anni sulla cresta dell'onda in serie A grazie alle magie di Ibra stanno svanendo ora che si ritrova con Pazzini e Bojan, e senza difensori che quando decidevano di chiudere la saracinesca lo facevano senza troppi problemi. Riflettano sul perchè hanno perso questo derby, al di fuori degli schemi di un arbitraggio insufficiente ma che non può essere l'unica ragione di questo ko: come non lo è per i 7 punti racimolati dopo 7 giornate.

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