lunedì 27 maggio 2013

La via Crucis di Strama, e le mezze verità consegnate a Mazzarri


Considerato il livello dell'informazione in questo Paese sempre più alla deriva (dare un'occhiata qui per consultare una classifica interessante), la vera sfida per chi decide di fare il blogger (a tempo pieno e non) è quella di pesare i contenuti di ogni singolo articolo letto cercando di evitare le numerose bucce di banana disseminate soprattutto in rete da parte di chi, in un modo o nell'altro, è riuscito a ritagliarsi spazi e un bacino di utenza importante, almeno a livello prettamente numerico.



Durante gli otto giorni del supplizio di Andrea Stramaccioni ho avuto modo di leggere davvero di tutto (comprese audaci manovre a U con il quale il tecnico uscente è stato crocifisso dagli stessi che ne esaltavano le gesta mesi prima), rafforzando la mia opinione sull'inevitabilità di un esonero arrivato come troppo spesso accade con tempi e modi quantomeno discutibili, ma che per qualche ragione qualcuno ha visto come una sorta di bestemmia a cielo aperto capace di radere al suolo un progetto di cui personalmente ho sempre faticato a intravederne anche solo le fondamenta. Questione di punti di vista, per qualcuno la conferma di Strama sarebbe stata un bel segno di continuità (dopo un'annata del genere?), per me e credo anche per gli altri compagni di viaggio sarebbe stata una sorta di suicidio assistito non tanto (o per lo meno, non solo) per mancanza di fiducia nel tecnico, bensì per le condizioni venutesi a creare in una stagione contrassegnata da record negativi, contraddizioni tecnico-tattiche, e scelte troppo spesso indicative di un marasma regnante a tutti i livelli.

Mazzarri, tecnico chiamato a ricostruire dalle macerie della peggiore annata della gestione Moratti, al momento raccoglie pochi consensi e nel migliore dei casi un'indifferenza che chi è passato da Leonardo a Gasperini, proseguendo con Ranieri e lo Stramaccioni versione 2013, ostenta nonostante il marchio del livornese nei 7 anni di serie A si sia valorizzato notevolmente, e i suoi 'prodotti' siano sempre stati di buona qualità per risultati ottenuti e capacità di ottimizzare le risorse messe a disposizione. Delle due, l'una: o Mazzarri non va bene perchè si voleva la conferma di Strama, o non va bene perchè si voleva Van Gaal, Klopp, o Mourinho. In entrambi i casi, fantascienza per ovvi motivi.

L'articolo che ha rubato la scena nella sfera nerazzurra, apparso ieri a pagina 25 della rosea a firma di Luigi Garlando, parla in modo fin troppo dettagliato (e forse anche un pò romanzato, diciamola tutta) di una situazione di invivibilità preesistente all'inizio del crollo verticale, e di tutta una serie di situazioni che avrebbero portato l'ormai ex-tecnico a vivere un 2013 infernale, fino all'epilogo inevitabile. La sicurezza con la quale il giornalista (che è anche il biografo di Strama) snocciola aneddoti lascia intendere che al netto di qualche "ricamino", ci sia alla base una fonte facilmente individuabile, al di là dell'uso sistematico della terza persona.

Il "@riproduzione riservata" alla fine dell'articolo è probabilmente messo lì per bellezza, visto che un grosso estratto campeggia su siti e portali nerazzurri e non: ammetto di non saperne abbastanza sull'argomento copyright, quindi non riporterò integralmente le cinque stazioni della via Crucis disegnata da Garlando, ma solo un piccolo riassunto.
"Anche se questi due hanno dubbi, me ne frego: lei è il nuovo allenatore dell'Inter"
Dichiarazione netta, che lo stesso Moratti avrebbe rilasciato al telefono per investire il giovane allenatore del ruolo di tecnico della prima squadra. Branca e Fassone, non in linea con l'idea presidenziale (alto il rischio di bruciare il tecnico), vengono messi fuori gioco da quella che sembra un'azione di forza di chi detiene la proprietà assoluta del club. Primo tassello della gestione-Strama piazzato, ma assumere un tecnico con entusiasmo non basta: bisogna supportarlo, e questo non è avvenuto.
"Fai le tue scelte senza guardare in faccia nessuno" (J. Zanetti)
Alla seconda giornata, Cambiasso viene escluso dall'undici titolare per la gara contro la Roma, e non la prende benissimo. La frase l'avrebbe pronunciata Zanetti (non Moratti, Branca o Ausilio) prima di Udinese-Inter, ultima gara del girone di andata e capolinea di una locomotiva che da lì in avanti avrebbe conosciuto quasi solo sconfitte. Piccolo particolare: Cambiasso ha giocato 48 partite nella stagione 2012/13, una in più di quelle disputate nell'anno del Triplete. Se qualcosa è successo tra Cuchu e il tecnico, va al di là del suo impiego e non è comunque da escludere vista la freddezza con cui l'argentino ha congedato l'allenatore uscente.
"Wesley Sneijder fa parte della nostra storia e gli vogliamo bene, ma stiamo discutendo con lui una modifica contrattuale necessaria. Diamo a lui e al suo entourage il tempo per valutare la proposta, quindi la scelta di non utilizzare il giocatore va ricondotta all'attesa di maggiore serenità e chiarezza. La società e il tecnico sono concordi, finché non ci sarà la serenità del giocatore non ci sarà neanche un aspetto tecnico" (Marco Branca)

"Sneijder? Se non gioca è per scelta tecnica" (Andrea Stramaccioni)
Niente di nuovo su questo punto, che Branca con una sola dichiarazione abbia fatto precipitare la quotazione del nostro numero 10 era cosa nota, così come il tentativo pubblico del tecnico di cambiare le carte a danno ormai fatto. Del paradosso legato alla centralità del trequartista con la valigia in mano nel progetto del tecnico di San Giovanni abbiamo parlato l'estate scorsa, la sua cessione solo a gennaio ha innescato dinamiche particolari e impoverito una squadra che già iniziava ad annaspare pericolosamente.
"Milito, poi vuoto, vuoto, vuoto..."
La parola vuoto pronunciata sette volte, a sottolineare come dietro all'argentino non ci fosse un elemento che potesse farlo rifiatare. Verissimo, ancor più vero quando arriva un Rocchi non pronto, e va via Livaja per sbloccare l'"affare" Schelotto. Lui però in tutto questo, dov'era?

Il giornalista parla anche di come il tecnico "scoprì" Kovacic mentre visionava Vrsaljko, parlando di "regalo fatto all'Inter". Quanto può essere credibile una cosa del genere? Poco, sinceramente, ma anche se fosse così non vedo in che modo questo possa costituire un supporto ad una riconferma per la quale, ripeto, non sussistevano le condizioni per i mille motivi di cui si è già ampiamente discusso.
Frequenti le sollecitazioni a frenare i carichi in allenamento, per tutelare i senatori. Ma i Guarìn e i Pereira hanno bisogno di riempirsi di forza: si spiega anche così il crollo atletico dopo il filotto di vittorie, oltre che con le vacanze infinite patteggiate dai sudamericani con il presidente.
Gli allenamenti blandi e le ferie prolungate sono un dato di fatto, l'averle avallate può solo essere un'aggravante. Non è il primo, e forse non sarà neanche l'ultimo, a trovarsi in mezzo al "fuoco incrociato", ma allenare l'Inter soprattutto in questo momento storico vuol dire anche questo. L'ho detto e lo ripeto, da noi non basta essere un bravo allenatore: bisogna camminare sulle acque. Lui è stato travolto, da quelle acque, e dopo Siena non si è più ripreso.
"Mai visto qui un allenatore così solo prima e dopo la partita"
Questo è quello che avrebbe detto un non ben identificato dirigente senese dopo la tremenda sconfitta subita da quell'Inter appena uscita dalla centrifuga del calciomercato di gennaio. Difficile non essere d'accordo su questo punto, difficile non credere che il "non essere mediatici" stia alla lunga portando danni incalcolabili. Considerato che i siluri dall'esterno piovono quotidianamente, mandare in battaglia un tecnico già in confusione è come sparare con un fucile a piombini contro un treno in corsa. Strama la faccia ce l'ha messa sempre, questo è un altro dato che prescinde dal racconto di Garlando: coi risultati che non arrivavano, si è trovato a dover fronteggiare attacchi da più parti, finendo col diventare carne da macello anche per uno Gene Gnocchi qualunque.
"Presidente, mi cambi tutto attorno che al resto ci penso io"
Più qualità e giovani in squadra, staff fidato, dirigenti più presenti: in pratica il tecnico, dopo un'annata di sconfitte, avrebbe chiesto di tagliare teste, mettere qualità nel motore (ovvero investimenti) e abbassare ulteriormente l'età media della rosa. Una rivoluzione copernicana, che non ha mai visto la luce perchè di testa finora è rotolata solo la sua, peraltro nel peggior modo possibile con quell'esonero prima "virtuale" e poi reale con l'annuncio del nuovo tecnico.

Essendo praticamente sceso dal carro di Stramaccioni a gennaio, quando mi resi conto che aveva perso la bussola e il suo mandato con l'Inter sarebbe giunto al termine non più tardi della fine del campionato, sarebbe ipocrita stare qui a dare ulteriori attenuanti oltre a quelle generiche già elencate. Ha lottato, dato quello che poteva, ma in questo particolare momento storico non era l'allenatore adatto a portare avanti una ricostruzione da cui lui stesso è stato inghiottito al primo step.

I problemi che hanno reso il suo lavoro estremamente complicato (considerato il background di esperienza) non sono però troppo differenti da quelli che hanno mandato a gambe all'aria tecnici maggiormente navigati come Benitez e Ranieri, e che incontrerà Mazzarri qualora nulla, eccetto il nome del responsabile della guida tecnica della prima squadra, dovesse cambiare. Il tecnico livornese è un osso duro, un maniaco del lavoro ed uno che non le manda a dire, in sostanza uno 'solo' più difficile da divorare. Senza il supporto, l'autonomia decisionale e i rinforzi giusti neanche lui comunque uscirà vivo dal tritacarne che si è pericolosamente rimesso in moto all'indomani dell'addio di Mourinho.

Il fatto che Stramaccioni abbia potuto rivelare a un giornalista le sue verità dando vita ad un romanzo sbattuto a pagina 25 di un quotidiano sportivo, onestamente, è la cosa che al momento mi preoccupa meno in assoluto. Preoccupa semmai il futuro, perchè se c'è una cosa autentica che trapela dall'articolo della rosea è che il solo esonero di un tecnico non può bastare se almeno qualcosa, di quel "tutto attorno", non cambierà davvero.

Antonio

10 commenti:

  1. Detto francamente: Garlando riprota la versione di Strama. Vera? Non vera? Parziale? Non lo sapremo mai. Di certo quello che dice in quell'articolo (e nel libro "Strama la vita") bisogna prenderlo per ciò che è, ovvero il punto di vista soggettivo di un allenatore attualmente ferito e messo su carta da un ottimo giornalista (perchè Garlando è un ottimo giornalista). Garlando ha fatto il suo lavoro: sente Strama e si fa dire la sua evrsione, poi con abilità la scrive. Poi chiaramente chi legge sceglie. Personalmente ritengo che alcune cose siano vere, altre meno, alcune siano certamente successe, altre siano state montate ad arte (lo facciamo un pò tutti quando siamo feriti da qualcosa o da qualcuno). Chiaramente ora Strama diventerà IL NEMICO, IL BASTARDO, IL TRADITORE. Riflettiamo invece sul motivo per cui ogni persona, come diceva la Curva poche settimane fa, appena se ne va dall'Inter è pronta a sparare merda sulla società. Strama sarà deluso, ma certamente alcune sue affermazioni, come dice Anto, sono assolutamente CREDIBILI ed è questa la cosa grave. Se io tifoso pur non sapendo arrivo a ritenere credibili certe affermazioni significa che siamo messi male.
    Poi chiaro, se leggete FcInterNews ora Strama è un cretino e l'Inter è la perfezione. Certo, ci sono degli errorini da sistemare sul piano tecnico, ma l'Inter è una grande famiglia, l'Inter è la casa di tutti. Puttanate. Strama è il perfetto capro espiatorio, la vittima sacrificale per chi, pur di sopravvivere mediaticamente, gira la faccia a chi, fino a ieri, gli dava da scrivere ogni giorno. Strama, ora, non esiste. Ok, vedetela così, propinateci cazziatoni da grandi giornalisti, ma ricordate che prima di poter essere considerati giornalisti almeno la metà di Galrando, ce ne passa. Anche per noi meritava di andare via Strama, ma l'abbiamo scritto mesi fa, senza fonti, senza indiscrezioni, puramente a titolo personale, con la sola forza delle nostre idee e delle nostre opinioni. Quegli altri, invece, fino a ieri parlavano della nuvoa Inter si Strama. Contenti voi.....

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    1. Personalmente penso che siano stati sbagliati i modi ma che la società abbia preso la decisione giusta. Per Strama ora sarebbe difficile allenare un club di medio livello, pensate un'Inter da rifondare esclusivamente con le sue idee, visto che la società, da sola, non metterebbe a segno 2 colpi di fila con criterio. L'Inter aveva bisogno di un tecnico con un altro profilo e non so se Mazzarri lo sia, ma probabilmente vi si avvicina più di Andrea. Strama ha talento ed emergerà, di questo ne sono sicuri tutti, ma ora aspettare sia la sua crescita che quella della squadra avrebbe nociuto all'Inter, e fatto del male sia al tecnico che ai giocatori. Personalmente, col senno di poi, credo che l'errore sia stato sottrarlo al contesto della Primavera. Ora il tecnico romano ha una dimensione diversa rispetto a prima, e non tornerà mai indietro ad allenare i primavera. Avrebbe potuto compiere un passo in avanti allenando, in futuro, la squadra B dell'Inter, e sarebbe stato l'ideale per sfornare talenti pronti, loro si, al salto in prima squadra. Ormai quel che è fatto è fatto, ma ironia della sorte, ora ci manca il tecnico della Primavera, con Bernazzani che non convince la società, e Strama è stato esonerato dalla Prima Squadra. Presi dall'impeto di vedere un tecnico giovane e preparato, dopo la Mummia Ranieri, non ci siamo accorti del danno costituito dalla promozione di Stramaccioni. Penso che rimpiangeremo a lungo il fatto di aver perso un tecnico del genere, quantomeno a livello Primavera, dove comunque verrà promosso Sergio Zanetti, grande allenatore vincente.

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    2. Abbiamo parlato parecchio oggi Andrea, ribadisco qui una piccola parte di quello che ci siamo detti: in questa nuova accezione di 'giornalismo', francamente, essere dei semplici blogger è una fortuna.

      Strama ha avuto la sua chance, è stato messo nelle peggiori condizioni possibili, è andato a finire a gambe all'aria e per colpe sue, ma non solo sue ha pagato caro e salato il conto di un'annata del genere. Francamente lo ringrazio per aver messo sempre la faccia, e aver provato a recitare un ruolo poco credibile davanti ai microfoni non avendo la caratura di uno come Mou..adesso non è più il nostro tecnico, gli auguro di temprarsi ancora meglio altrove e il futuro dirà che allenatore è.

      Sparare su un bersaglio debole, e adesso uscito di scena, è troppo semplice. Se ha spifferato tutto a un giornalista amico che poi ci ha fatto su un ricamino, che dire..gesto che non condivido, ma che francamente non mi pare lo identifichi come traditore della causa nerazzurra. Non dimentichiamoci che per lui abbiamo creato l'esonero "virtuale" e chiuso il conto per telefono, non il massimo della grazia insomma.

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  2. Ammetto. Io, fino a un po di tempo fa, ritenevo opportuna una conferma di Strama. E' però evidente che lui non ha saputo gestire una situazione difficile e si è avvitato, sbagliando a ripetizione moduli in campo e dichiarazioni alla stampa, diventando inconfermabile. Ritenevo che potesse andare perchè il ragazzo le qualità ce le ha e ingenuamente pensavo che la società fosse gestita in maniera più professionale. Strama avrebbe fatto meglio SE ci fosse stato qualcuno pronto ad andare davanti ai microfoni nei momenti difficili (e non per dire cagate alla modi caso snejider), SE la società avesse dato una parvenza di pianificazione a lungo termine assicurando Strama di non temere i buchi dei giovani perchè la necessità di farli giocare era molto più importante, SE le mosse della società non avessero portato ad una rosa con solo rocchi come punta, SE la società avesse trattato Strama per quello che era, un allenatore giovane e non un allenatore navigato da lasciare solo nella tempesta. Troppi SE per andare a finire bene. Mazzarri sicuramente è navigato. Oggi come oggi l'Inter non può avere di meglio. Come ho già detto Mazzarri nessuno ad oggi può dire se è stata una scelta giusta o sbagliata senza sapere le altre mosse che una società nelle nostre condizioni, organizzative, sportive, economiche, DEVE fare. Moratti pensa che il tutto si possa fermare a Mazzarri e 4 o 5 acquisti di seconda scelta tipo zuniga. E' ottimista. O forse per essere più maligno a Moratti non frega un cavolo di avere un progetto a medio termine, basato sui giovani, sul nuovo stadio, su un bilancio stabile che accresca gli utili. Forse a Moratti serve qualcuno che porti l'inter in champions per poi riuscire a vendere? sarebbe tristissimo ma devo ammettere che Mazzarri, senza coppe europee, potrebbe riuscirci anche con i vari campagnaro zuniga gargano &c

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    1. Ciao Nico..quando Strama arrivò e la squadra per certi aspetti cambiò volto dopo il medioevo di Ranieri, dicevamo proprio questo, e cioè che per la stagione 2012/13 confermarlo doveva significare anche supportarlo, o altrimenti i rischi di mandare tutto all'aria sarebbero stati alti. E' normale, se uno ha qualità ma a certi livelli non ha esperienza, lasciarlo solo nel marasma totale equivale a bruciarlo e perderlo per strada..un pò come se a Kovacic lo fai giocare in un centrocampo di cadaveri e pretendi che risolva le partite, per fare un parallelo bizzarro.

      QUESTA società non poteva e non può supportare QUESTO allenatore, semplicemente perchè non ne è in grado. Da lì la scelta di prendere un tecnico che mastica calcio da anni, ha delle imprese importanti alle spalle, e per un'Inter senza coppe e col solo impegno del campionato può se non altro mandare in porto l'operazione terzo posto creando un blocco di calciatori su cui puntare. Questo chiaramente se gli viene data la possibilità di lavorare, altrimenti sappiamo tutti dove si va a finire.

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    2. Lo dicevo l' altro giorno....Strama non andava promosso, perchè stava facendo bene nel vivaio che è quello che serviva all' inter. Chiaro gli hanno offerto l' occasione della vita irrinunciabile, ma era chiaro che non aveva l' esperienza necessaria per gestire una piazza come l' inter con la dirigenza che ti rema contro (come di fatto è stato) Senza risultati, scaricare la colpa su altri senza prendersi responsabilità, non sarebbe stato il modo giusto per chiedere o meritare la riconferma. In poche parole, al netto di tutti i suoi limiti, lo hanno fregato!
      E sempre come dicevo...l' inter dopo una stagione del genere ha perso la grande opporetunità di rivoluzionare totalemente staff tecnico, squadra e dirigenza. Con Mazzarri non cambierà niente...il nostro futuro sarà sempre e solo legato alla possibilità di qualificarci in champions o meno...un' occasione persa

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  3. Quello che sfugge a molti tifosi nerazzurri è che il problema non era e non é Stramaccioni ma tutto ciò che stava attorno.
    Era pur sempre un allenatore alle prime armi andava guidato, aiutato, supportato.
    Invece è stato abbandonato a se stesso, nello spogliatoio e nei rapporti (mai facili) con la stampa. E' stato sempre e solo lui a metterci la faccia per spiegare sconfitte, per lamentarsi dei danni arbitrali subiti, per giustificare scelte societarie incomprensibili.
    Il vero difetto di Stramaccioni è stato proprio questo: essere stato fin troppo aziendalista, abbassando la testa di fronte a scelte societarie e non rivendicando rispetto per il suo lavoro e il suo operato.
    A ciò aggiungiamo che si è permesso di mettere in discussione gli intoccabili Branca, Combi e soprattutto il clan argentino (non a caso Mazzarri ha subito confermato in blocco i giovani Zanetti, Cambiasso, Samuel e Milito).
    Per le condizioni venutesi a creare l'esonero era inevitabile ma credo che sia stata fatta una grande cazzata. E sono quasi certo che il tempo mi darà ragione.

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  4. Certo che Monti sul Corriere della Sera non ci è andato proprio leggerino su Strama eh..

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    1. Monti NON CI E' MAI andato leggero con Strama. Figurarsi adesso....

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  5. Ciao a tutti. Ripeto il mio modesto parere: se si fosse lavorato meglio e per tempo, forse Mazzarri non sarebbe stato l'unico spartiacque possibile fra la riconferma di Strama (improponibile) e Mou, Klopp, Van Gaal o Guardiola. Mazzarri è troppo sanguigno e piagnone: se gli capitano gli arbitraggi che sono capitati a Strama gli viene un coccolone in campo, già a Napoli ci è andato vicino. Non lo vedo in un ambiente come quello dell'Inter dove servono alcune doti che lui ha, ma anche fermezza, calma ma allo stesso tempo sapersi caricare addosso l'enorme peso mediatico che questo ambiente ti rovescia addosso. Quando ha lasciato Leonardo i candidati ideali erano Simeone, Montella o Spalletti; lo dissi allora, lo ribadisco adesso. Come dite anche voi se cambia solo Mazzarri servirà a molto poco, per non dire nulla. Quanto a Strama mi interessa relativamente sapere com'è andata esattamente, al di là che è ovvio che Mazzarri era stato contattato già da tempo, e mi viene da dire anche abbastanza ovviamente, visti i risultati e la piega che stavano prendendo le cose. Strama ha fatto nè più nè meno quello che avrebbero fatto tanti altri: ha puntualizzato alcune cose fornendo la sua versione. Gli si può credere o no, ma di certo è l'unico della Società che ci ha messo sempre la faccia cercando di salvare il salvabile, purtroppo senza riuscirci e per colpe solo in parte sue.

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