venerdì 11 novembre 2011

Ex-Interisti e Neo-Prostitute

La lunga pausa calcistica alla quale ci hanno costretto il disastro di Genova e gli impegni della Nazionale, oltre alla sentenza del Tribunale di Napoli su Calciopoli, ci dà l’opportunità di riflettere su altre due o tre “cosine”.
La prima è Super Mario Balotelli, tornato in Nazionale e prontamente tornato a far parlare di sé per alcune dichiarazioni rilasciate in questa occasione: “Non rimpiango nulla di quello che ho fatto, nemmeno avere buttato in terra la maglia dell’Inter; se non l’avessi fatto adesso non sarei al City in testa alla Premier”.
Ammetto che all’inizio Mario mi piaceva ed ero propenso a solidarizzare con lui per tutti gli insulti che un ragazzino della sua età si beccava un po’ ovunque; poi però ha “sbarellato”, inaugurando questo percorso quando si affidò alle cure di uno stimato “personaggino” quale Mino Raiola.
Se voleva proprio andarsene dall’Inter, era sufficiente quest’ultima mossa; quella di gettare a terra la maglia alla fine della più splendida ed entusiasmante partita giocata in vent’anni dalla sua squadra è stato un gesto da cafoni, irresponsabili ed irriconoscenti. Un gesto che credo non gli porterà molta fortuna. 
Mario ha tutte le qualità per diventare uno dei 4/5 più grandi giocatori del mondo, l’ho sempre sostenuto; per arrivare là in cima ci vuole però anche la testa.
Andare in giro di notte per Milano a sparare con una scacciacani, infilarsi nell’area interdetta immediatamente adiacente a un carcere femminile, fare un giretto a Scampia fra  tavolini imbanditi di cocaina, tirare freccette nel culo ai ragazzini del City, rischiare di incendiare la casa giocando con i petardi (più una lunga serie che ci risparmiamo), non sono azioni che sembrerebbero testimoniare una grande maturità ed equilibrio.
Gli auguriamo di trovarlo e di diventare un grande, senza magari andare a rinforzare le file dell’altra squadra di Milano.

La seconda è il libro di Zlatan Ibrahimovic, nelle anticipazioni del quale abbiamo potuto apprendere di un po’ di “letame” gettato, tanto per cambiare, sull’Inter e di come la squadra fosse divisa in clan e gruppetti e lui si sia fatto carico di riunire lo spogliatoio: una situazione alla quale farebbe fatica a credere anche uno dei suoi familiari più stretti.
Se c’è un individualista nato che pensa solo a se stesso, al suo successo e al suo conto in banca, quello è proprio lui.
"Ho sempre sognato di giocare con questa maglia!"
E’ perfettamente normale che in una qualsiasi situazione di gruppo ci siano amici, colleghi o parenti che si familiarizzano preferibilmente con gli uni piuttosto che con altri per motivi di affinità e di condivisione; questo non significa automaticamente essere divisi in clan e coalizzati gli uni contro gli altri.
La prova più lampante è quanto ha vinto quel gruppo di giocatori, e non soltanto in Italia, come si ostina a far notare qualcuno; guarda caso la vittoria più importante e più difficile è arrivata proprio una volta allontanato lui, andato a cercare la Champions nella squadra che lui riteneva imbattibile e che invece proprio la sua vituperata ex-squadra è riuscita a soffiargli da sotto il naso.
Una volta fallito l’obbiettivo, messo fra le riserve e scaricato dal Barça, è andato a cercare i milioni di euro sull’altra sponda del Naviglio, dove ha ammesso che la sua nuova Società gli ha “consigliato” di mentire sugli insulti rivolti a un guardialinee sostenendo di averli invece rivolti a se stesso (come no?). 
Se poi ci aggiungiamo l’esaltazione di folli corse in auto con compagni ubriachi fradici, le risse in allenamento, le minacce a un suo ex-allenatore e tutto il resto non c’è che dire: un bel quadretto di un grande giocatore (questo non si discute), ma da non prendere certo ad esempio.

La terza infine è uno dei più limpidi esempi di “prostituzione intellectuale” che mi sia stato dato di apprezzare: l’abominevole editoriale a firma Piero Ostellino apparso sul Corriere della Sera. Un articolo che raccoglie in sé un sunto di faziosità, di aberrazione e di capovolgimento della realtà a un livello che avevo riscontrato solo in coloro che tentano di negare l’olocausto (mi scuso per la gravità dell’argomento accostato).
Si sostiene in quell’articolo che “Facchetti era un lobbista come tutti gli altri dirigenti calcistici”: credo che se si possa accusare all’Inter qualcuno di qualcosa, quello non è certamente il nostro Giacinto.
Continuare a cercare di infangarlo per sostenere astrusi teoremi negazionisti e revisionisti produce l’unico effetto di fare rimbalzare il fango addosso a colui che lo lancia, con l’aggravante di trasformalo in qualcos’altro dal colore molto simile.
“Moggi era senza dubbio il miglior dirigente italiano”: nell’arte dell’ intrallazzamento senza ombra di dubbio.
Vorrei fare una domanda a questo “signor” Ostellino: se Moggi era così di gran lunga il migliore e il più astuto, come mai non si è reso conto che dopo la scomparsa dei due patriarca Agnelli sarebbero cresciute in maniera esponenziale le probabilità che qualcuno prendesse il coraggio di “beccarlo col sorcio in bocca?”
“Calciopoli è stata inventata per fare tornare in alto l’Inter per gratificare Moratti dei soldi spesi affossando Juve, Milan, Lazio e Fiorentina per dare ancora più credibilità all’operazione”.
La recentissima sentenza di un Tribunale della Repubblica Italiana che condanna Moggi per associazione a delinquere viene ritenuta “schifosa” da questo signore: a parte l’incoerenza che segnalavamo nei commenti al precedente post su Calciopoli, di considerare giuste o sbagliate le sentenze a seconda di come ci faccia comodo, qui siamo veramente a livello di coloro che sostengono che nell’AREA 51 vivono extraterrestri insieme a scienziati americani; oppure che Hitler ha vissuto fino al 1962; o ancora che su tutti i luoghi delle più grandi catastrofi dei nostri tempi è stato avvistato uno strano essere, l’uomo-falena!
Ma la più sconcertante di tutte è che “Dopo Calciopoli gli juventini riconoscono la superiorità dell’Inter degli ultimi anni, mentre per noi interisti c’è sempre sotto qualche complotto quando perdiamo; anche quando vinciamo siamo “figli di un Dio minore”. 
Anzitutto mi astengo prudentemente dal pronunciarmi sul “di chi” ritengo sia figlio il  Signor Ostellino; poi chiedo a me stesso e a voi se si sia mai sentita una stronzata di simili proporzioni: gli juventini che riconoscono i meriti dell’Inter vincente? Ma quali juventini, scusate! Uno su diecimila, forse, e poi e poi.
Io mi meraviglio che il direttore di uno dei primi quotidiani in Italia abbia acconsentito alla pubblicazione di un articolo assolutamente vergognoso; ma è giornalismo questo?
Se ci metti uno dei “drughi” a scriverne uno, coadiuvato magari da un buon correttore di bozze, senz’altro viene fuori qualcosa di meno fazioso.
Il problema che in Italia non c’è più senso della misura e senso del pudore: non esiste  più vergogna di nulla e chiunque, anche in posizioni che dovrebbero richiamare a un senso di responsabilità e di professionalità, si sentono autorizzati a “sparare” incommensurabili cazzate senza doverne rendere conto a nessuno.
Una forma di arroganza veramente insopportabile.
Quanto ai lamenti, sarei curioso di sapere se questo signore si è visto le partite dell’Inter disputate finora in questo campionato, Inter-Juve esclusa.
Io non so per chi faccia il tifo Dio, caro signor Ostellino, ma difficilmente per l’Inter, dal momento che ha consentito che  persone come lei potessero liberamente scrivere cose del genere: dovrebbe veramente vergognarsi, perché qui di veramente schifoso c’è sicuramente il suo articolo.

Alex - InterCafè

9 commenti:

  1. Per quanto riguarda Balotelli, il suo valore è esattamente lo stesso di due anni fa, al netto delle cazzate commesse. Il problema è che quando lanci la maglia a terra, dopo che per 90 minuti i VERI GLADIATORI NERAZZURRI hanno gettato le fondamenta per una delle più grandi imprese della nostra storia, tu da questa squadra te ne devi andare a calci nel culo. Puoi essere pure Dio in terra, ma questa maglia non la meriti.

    Ed è per questo che non rimpiango Balotelli, semmai mi incazzo perchè non è stato comprato Cavani. Per quello mi incazzo come una bestia, perchè non avere un'altra punta di livello ci è costato forse una stagione..

    Riguardo Ostellino, che dire: tira l'acqua al suo mulino, il vero problema è che riesce possibile scrivere un articolo così di parte su un quotidiano come il corriere della sera. Ecco, già che ci siamo facciamone pubblicare accanto uno a Scarpini o Gian Luca Rossi, almeno per creare un minimo di contraddittorio..

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  2. Balotelli forse sta maturando o forse non lo farà mai....di sicuro è un fuoriclasse e di sicuro è un idiota ;D

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  3. Ciao a tutti. Beh, Andrea: definire Crudeli un giornalista è un pò come dare l'appellativo di Varenne a un asino da soma. Recentemente ha letteralmente sbavato su Telelombardia esultando per un gol di Boateng o non so chi: se hanno assistito alla sua performance eventuali figli e nipoti, direi che ha ben poco di cui andare fiero. Quanto a Ostellino è uno che fino alla caduta del muro di Berlino era un apologo del comunismo, salvo poi rimangiarsi tutto già dal giorno dopo, sostenendo che i propugnatori di questo sistema politico non avevano capito un tubo. Perfino Travaglio, che certamente non è di destra, nè centrista, ne nutre una certa disistima proprio perchè lo ritiene una bandierina che sventola nella direzione nella quale tira il vento in quell'istante. E' vero che esprime un parere come lo esprimiamo noi, ma primo c'è modo e modo; secondo si fa beffe della sentenza di un Tribunale della Repubblica che ci ha lavorato sopra per circa 5 anni e fa "sparate" assurde tipo uomo-falena senza neanche un minimo di argomentazione. Direi che era meglio se continuava ad occuparsi di argomenti che conosce, sempre ammesso ve ne sia qualcuno. Voglio proprio vedere se il Corriere concederà a nessuno il diritto di replica, come sarebbe a questo punto non solo deontologicamente giusto, ma anche doveroso.

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  4. Guarda Alex, Ostellino lo conosco solo come giornalista e sinceramente posso dire che mi piace come scrive e talvolta anche per quel che scrive, il suo lavoro lo sa fare bene. Purtroppo il suo lavoro non è scrivere di calcio e si vede, perchè si lascia trascinare dentro dal tifosismo, perdendo totalmente la bussola che un giornalista dovrebbe avere sempre bene in mano quando scrive su un quotidiano nazionale, a mio parere. Comunque dubito che alla fine il Corriere cederà facendo rispondere qualcuno eh :)

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  5. Ostellino: Essendo di fede Buddista, non mi sento figlio di nessun dio, tranne che di mia Mamma e mio Papa ;D ...ne consegue che non mi sento affatto toccato dalle parole di un uomo(?) che si considera giornalista e a cui viene permesso di farlo! Ci tocca commentare certe idiozie e darne il giusto risalto per non permettere che si trasformino da bugie a realtà....certo che sarebbe semplicemente da....ridergli in faccia!!!
    Ibra dice cose assurde....la storiella dei Clan è una invenzione trita e ritrita.... tutto questo poi, detto da lui, che è l'egoista per eccellenza....insomma grasse risate ;D

    ...Che possa accadere il miracolo di vedere Balotelli maturo????? per il momento si può inginocchiare e pulire le scarpe di Zanetti ;D

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  6. OK

    ahahahahah :D ok va su oknotizie ahahahahaha

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  7. Il problema di fondo del giornalismo sportivo italiano è che spesso, per esigenze di audience e di "spettacolarità", spesso i giornalisti sono stati costretti (diciamo così) a rendersi e dimostrarsi costantemente faziosi. Vogliamo ricordare Crudeli, che prima di ululare e sbraitare ad ogni gol del Milan, saltava e ballava sullo Scudetto nerazzurro del 1989? Ecco dunque che spesso dovere di cronaca o d'inchiesta si spengono e si fermano nel lacunoso mondo dell'opinione, del dovere di difendere la propria fazione al di là di tutto e di tutti. Ostellino ne è l'esempio: il suo parere è lecito tanto quanto il nostro ed ha però la fortuna si poterlo esprimere in prima pagina di un quotidiano nazionale, ma il problema è che questo suo parere viene passato come notizia, dal momento in cui è questo che un giornale dovrebbe riportare, invece di essere giustamente identificato come semplice opinione, parere, giudizio di parte. Stupido porlo come editoriale, ancora più stupido se nei giorni a seguire non si darà la possibilità ad un altro OPINIONISTA, possibilmente di fazione interista, di rispondergli nello stesso modus operandi.

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  8. Sorvolo su Balotelli e Ibrahimovic e mi soffermo su questo tale Ostellino per un paio di considerazioni:
    1) Vergognoso che un giornalista sia così spudoratamente di parte e scriva così tante cazzate (un tifoso Juventino non sarebbe riuscito a fare di peggio)
    2) Vergognoso che un giornale nazionale di un certo livello (stiamo parlando del Corriere della Sera mica del Gazzettino X) permetta di pubblicare cotante stronzate.
    3) Il giornalista dovrebbe innanzitutto esporre i fatti non travisarli (Facchetti lobbista, Moggi grande dirigente, ma soprattutto juventini che riconoscono i meriti dell'Inter).
    4) Per un pò di tempo ho sognato e "rischiato" di diventare giornalista sportivo. Vedendo questa "merda" (di Ostellino in giro ce ne sono fin troppi) sono orgoglioso di essere diventato un qualunque impiegato.

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  9. faccia da ostellino.
    feccia.

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