martedì 30 ottobre 2012

Catania-Juve, son tornati i tempi cupi..



L’avevamo detto più volte in quest’ultimo anno e mezzo, senza urlarlo a squarciagola forse, dal momento che di voce ne avevamo pochina, impegnata più che altro a riflettere sui problemi di casa nostra: siamo tornati indietro di trent’anni. Dico trent'anni perché mi riferisco al periodo antecedente all’ assunzione di Moggi come Direttore Generale della Juventus, quando alla dirigenza bianconera di allora bastava la sudditanza sulla classe dirigenziale della FGCI e su quella arbitrale; hanno fatto finta di cambiare tutto dopo il 2006, ma qualche persona giusta al posto giusto e zacchete! Il gioco è fatto.

lunedì 29 ottobre 2012

Sette appunti su Bologna-Inter ed uno sulla Juventus


1. Di partita in partita stiamo guadagnando solidità e continuità di risultati. Sembra di rivedere l’Inter di Mancini e Mourinho per tranquillità e sicurezza nei propri mezzi. Un buon segnale per il futuro.

2. Ottava vittoria in trasferta su otto gare. Abbiamo fatto otto, facciamo nove. Giusto sabato sera c’è un’altra trasferta…

3. Ranocchia e Cambiasso. I gol di Little Frog e Cuchu sono il giusto premio a due giocatori che in questo scorcio di stagione stanno dando il massimo risultando spesso tra i migliori.

domenica 28 ottobre 2012

Tre graffi a Bologna, l'Inter tiene il passo


Con negli occhi ancora vive le immagini della vergogna del Massimino, l'Inter di Stramaccioni scende in campo al consueto orario pomeridiano sotto una pioggia scrosciante e contro un avvesario tosto e affamato di punti. Il risultato maturato sul campo, e senza porcherie come quella a cui nostro malgrado abbiamo assistito poco prima del fischio d'inizio, è un eloquente 3-1 figlio di una prestazione da squadra vera, capace di soffrire il veemente inizio dei padroni di casa, colpire nel loro momento migliore e legittimare poi una meritata vittoria nella seconda frazione di gioco. Le scelte di Strama pagano ancora una volta, ed è impossibile non riconoscere la mano del tecnico sull'andamento di una squadra che dopo il Siena non ha più sbagliato un colpo. Difesa solida, squadra che cresce di partita in partita, una fisionomia che si va delineando con scelte ben precise, ed il capolavoro del recupero di un Cambiasso che se manterrà il livello delle ultime uscite può essere il vero valore aggiunto della stagione nerazzurra.

sabato 27 ottobre 2012

La fine di Sneijder all'Inter? Andiamoci piano

Sneijder, un punto di domanda
L'argomento piace, piace assai, soprattutto a chi interista non è ed a giornalisti dalla penna calda: Sneijder, in questa Inter, non ha più spazio. Prima il 3-5-2, poi il 3-4-3, di certo non moduli adatti al gioco che ama fare il trequartista olandese, tra le linee e senza troppe pressioni tattiche che gli vengono imposte dalla panchina. E non si illuda chi vede, nell'uso di Coutinho, la possibilità di Wes di sostituirsi al brasiliano tascabile una volta che tornerà, perchè, come detto in passato proprio in questo blog, i due rappresentano due idee di "fantasista" diverse, talvolta complementari e coordinabili, ok, non di certo però alternative. Ora che anche Cou s'è rotto comunque, l'unica vera scelta che potrebbe fare Strama sulla linea della trequarti offensiva sarebbe l'inserimento di Alvarez che però, un volta di più, è anch'esso diverso ai primi due, sia per caratteristiche che per movimenti. Ok, sono tre giocatori molto tecnici, non attaccanti ma nemmeno centrocampisti, eppure uno diverso dall'altro.

giovedì 25 ottobre 2012

Trenza-gol, l'Inter supera l'ostacolo Partizan


Il confine tra una vittoria e una sconfitta è spesso labile, ma difficilmente potrebbe esserlo più di quanto non lo sia stato in questa serata di Europa League che di fatto consegna l'Inter al turno successivo a meno di harakiri clamorosi e matematicamente difficili anche solo da ipotizzare.

Succede tutto al minuto 43 del secondo tempo: contropiede assassino dei serbi, con Markovic (il termine "velocissimo" non definisce appieno le qualità atletiche di questo interessantissimo calciatore) che si invola verso Handanovic senza che nessuno riesca a prenderlo, calciando male ed esaltando i riflessi del portiere nerazzurro, che fa un mezzo miracolo. Capovolgimento di fronte, cross in area dalla destra di Milito e colpo di testa vincente di Palacio, uno che a dispetto di guai fisici e logiche di turnover mantiene una media gol decisamente disumana: 1-0, partita che si sblocca dalla parte giusta e che va in porto senza ulteriori patemi fino al triplice fischio del direttore di gara. Qualificazione che adesso, complice la vittoria del Rubin Kazan contro gli azeri, è praticamente in ghiaccio e potrebbe essere matematica già dalla prossima gara.


lunedì 22 ottobre 2012

Sette appunti su Inter-Catania


1. Quinta vittoria consecutiva tra campionato e Europa League. Dopo il punto più basso di questo inizio stagione (la sconfitta casalinga col Siena) abbiamo iniziato a risalire la china e a guadagnare solidità. La difesa a tre è sempre più una certezza e la davanti abbiamo un bel pò di gente che può fare la differenza.

2. Non ha avuto paura qualche settimana fa di lanciare la difesa a tre che costò la panchina ad un suo predecessore. Non ha avuto timore quando si è trattato di dare una maglia da titolare a Juan Jesus. E ieri non ha avuto dubbi nel lanciare un tridente offensivo che, con la difesa a tre, poteva rivelarsi letale. Se Andrea Stramaccioni è un allenatore con le palle o se finora è stato solo eccessivamente fortunato non lo sappiamo con certezza. Di sicuro, per citare Mou, non è mica un pirla.

domenica 21 ottobre 2012

Con i piedi di Cassano e la treccia di Palacio: Inter-Catania 2-0

Palacio festeggia il 2-0 all'85° minuto
Avevamo detto (avevo detto) che il tridente pesante, contro il Catania, non è che ci (mi) garbava così tanto, che forse contro una squadra così veloce e tecnica la cosa migliroe fosse coprirci e sperare che, là davanti, alla fine arrivasse comunque una invenzione. Stramaccioni invece, camaleontico come pochi hanno dimostrato di essere in questo avvio di stagione, ha puntanto ancora una volta sull'effetto sorpresa ed ha deciso di puntare sul trio Milito-Cassano-Palacio per vincere, in casa, sugli etnei. Ed ha avuto ragione, perchè alla fine, a segnare, sono stati Cassano e Palacio, con Milito comunque decisamente sufficiente e con la retroguardia che ha saputo sopportare alla perfezione la velocità di Gomez e Barrientos.

sabato 20 ottobre 2012

Inter-Catania, la crescita passa da qui


La proverbiale buccia di banana è lì, facilmente visibile, ma comunque insidiosa. Il derby ci ha consegnato delle verità su cui abbiamo discusso in queste due settimane di forzata astinenza da campionato, e forse per certi versi è stato un bene fermarsi proprio quando l'euforia per una ritrovata solidità ed una vittoria nella stracittadina avrebbero potuto rendere la gara di domenica contro il Catania di Maran ancora più delicata e ricca di potenziali tranelli.

giovedì 18 ottobre 2012

La voglia matta di parlare di Inter (sempre e comunque)

Ranocchia, indagato per illecito
La voglia matta alla quale si fa riferimento, è quella dei vari organi di stampa di volere a tutti i costi tirare in mezzo l’Inter  nel calderone del calcioscommesse. E’ una situazione alla quale eravamo preparati, avendola puntualmente prevista già un anno e mezzo fa quando circolavano le prime voci; questo non toglie che sia opportuna qualche riflessione da parte nostra. Ci hanno provato prima con Inter-Chievo 4-3 penultima giornata del campionato del Triplete, partita nella quale l’Inter si giocava tutto e il Chievo la giocò alla morte, manco fosse una finale di Champions; l’ultima giornata i “mussi” andarono a Roma, partita decisiva per lo scudetto, schierando cinque riserve e andando sotto di due gol dopo la prima mezz’ora, ma qui nessuno ci trovò nulla da ridire. Ci hanno riprovato con Napoli-Inter 1-1, ultima giornata della stagione 2010/11, occasione nella quale col pareggio entrambe le squadre ottenevano la qualificazione in Champions; per cui direi che non si trattava proprio della partita ideale sulla quale scommettere. Inutile sottolineare che si è risolto tutto nella classica “bolla di sapone”.

mercoledì 17 ottobre 2012

Cassano l'irriverente e Bonucci, ex interista, juventino professionista

Una finta lite tra Bonucci e Cassano in azzurro...
"La Juventus l'ho già rifiutata tre volte, non fa per me. Lì mi danno l'idea di volere soltanto soldatini, gente che va sempre dritta. Io sono uno che spesso esce dai binari"

Parola di Antonio Cassano. L'altra sera, ospite a Che Tempo Che Fa di Fazio, il nostro numero 99, come spesso in passato davanti ad un microfono, si lascia andare, a ruota libera, dimostrando una simpatia dialettica direttamente proporzionale al suo talento con i piedi. Ma, d'abitudine, non ha mancato di scoccare qualche frecciatina e, tralasciando quella rivolta a Prandelli ed in generale alla Nazionale, è interessante sottolineare quella lanciata alla Juventus. I bianconeri, del resto, non hanno mai nascosto come, nella loro società, preferiscano giocatori più quadrati rispetto a quelli passati dalle nostre parti, il pugno di ferro in quel di Vinovo è storia antica e non per forza negativa, anzi.

lunedì 15 ottobre 2012

Ligabue, l'Inter e quella voglia di "urlare contro il cielo"


"Se tu ti permetti di pensare che il meglio deve ancora venire non è detto che capiterà, ma intanto il tuo presente grazie a quel pensiero sarà già più degno di essere vissuto" 

Luciano Ligabue non è certo quello che si può definire un interista come tutti gli altri. E no, non solo per il suo essere un artista eccezionale che ha scritto la storia della canzone italiana, ma anche e soprattutto perchè a San Siro, ogni volta che i ragazzi scendono in campo, la melodia graffiante della sua "Urlando contro il cielo" è sempre lì, a dare quel qualcosa in più a quella cornice già di per sè meravigliosa. 

Ricordo ancora quando per circostanze fortunate, dopo un concerto a Reggio Calabria tornai verso Messina con alcuni amici, e sbagliando strada fummo costretti a salire sul traghetto successivo, dove neanche a farlo apposta trovammo tutta la band al completo che proseguiva il suo tour verso la Sicilia. Ovviamente le auto furono prese d'assalto come diligenze nel vecchio West, e quando finalmente fu il mio turno di scambiare una veloce battuta con Luciano ed avere il suo autografo, tirai fuori il biglietto di un vecchio Inter-Bayer Leverkusen e gli chiesi di mettere la sua firma lì. Accettò con un sorriso che tradiva una comprensibile stanchezza, e quando un simpaticone di fede sbagliata gli urlò ironicamente "Liga, questo è l'anno buono" il rocker emiliano in barba alle convenzioni si portò una mano ai gioiellini di famiglia sbuffando, come a voler scacciare l'anatema lanciato da quel corvo con cui era costretto a dividere 20 minuti di traversata. Un gesto da nerazzurro consumato, a cui fece seguito una fragorosa risata generale: era un periodo avaro di soddisfazioni, ma noi in fondo abbiamo sempre saputo riderci su anche quando le prospettive erano più nere della mezzanotte.

sabato 13 ottobre 2012

FFP, nuovo stadio e giovani: ecco l'Inter del futuro

Stramaccioni e Moratti: insieme per l'Inter di domani
Ci sono argomenti che abbiamo già trattato qui ad Inter Cafè, ma che in periodo di sosta tornano a solleticare insistentemente la mia mente. Mentre la Juventus vestita di azzurro passeggia in Armenia, aiutata da un bel pò di Roma, in casa Inter è tempo di valutazioni. O meglio, è giusto sfruttare un attimo di pace per valutare il lavoro che la società sta, in generale, portando avanti con forza dall'inizio del 2012: il rinnovo, l'Inter del domani. L'Inter del domani non è soltanto uno slogan buono a portare abbonati o a giustificare l'impiego dal primo minuto di Coutinho, Juan Jesus e Livaja, è una filosofia interessante e necessaria in Corso Vittorio Emanuele e tre sono i temi che, strettamente, si legano in un discorso al riguardo: FairPlay Finanziario, il nuovo stadio e i giovani. Questo è il momento giusto per fare un focus su ognuno di questi tre fattori.

mercoledì 10 ottobre 2012

Un derby da 10 (a Samuel, non a Valeri)

Samuel e i suoi discepoli: Juan Jesus e Ranocchia
Vorrei subito chiarire una cosa: non è certo il voto che si merita la partita, uno dei derby più brutti che io mi ricordi dal punto di vista dello spettacolo calcistico puro. D’altra parte era anche prevedibile, dopo che le due Società hanno affrontato ridimensionamenti piuttosto pesanti in termini di giocatori  dalle qualità tecniche importanti. E’ stato un derby da 10 perché l’abbiamo vinto giocando in dieci per metà dell’incontro e perché è stato deciso da un giocatore che di derby ne ha giocati dieci e li ha vinti tutti quanti: Walter Samuel.

Chi ne aveva seguito l’inizio di stagione e l’aveva visto lento, impacciato e quasi sempre fuori tempo negli interventi, si era detto con tutta probabilità: “Questa volta il Muro non ce la fa”. Troppi gli infortuni, dei quali due gravissimi ai legamenti di tutte e due le ginocchia, a minare un fisico sul quale pesano ormai come un macigno i 34 anni di età. Invece questo grandissimo uomo, prima che grandissimo giocatore, ha trovato chissà dove la forza per recuperare una buona condizione e riprendersi ancora una volta il posto da titolare nella difesa dell’Inter; operazione resa ancor più ardua dal cambio di modulo operato da Stramaccioni, per cui si è trovato a dovere interpretare il difficile ruolo di centro in una difesa a tre.

martedì 9 ottobre 2012

Dieci pensieri sparsi sul derby milanese


1. Se questo derby doveva dare delle risposte sullo stato di salute delle due squadre, ha sicuramente detto che l’Inter ha imboccato la strada giusta per tornare ad essere una grande squadra (non domani, ovviamente, ma fra qualche anno). Il Milan invece è ancora in alto mare.

2. Al di là del risultato credo che sia stato un derby abbastanza brutto dal punto di vista del gioco. Anche se nei derby più che lo spettacolo conta vincere. E ieri sera noi abbiamo vinto. Se volete vedere lo spettacolo stasera c’è “Rock Economy” con Celentano.

3. Dopo sei minuti Milito ha avuto sui piedi una palla d’oro che chiedeva solo di essere spedita in rete e che avrebbe indirizzato la partita su ben altri binari. Il brutto erroraccio del Principe è passato in secondo piano perché alla fine abbiamo vinto comunque, ma se il Milan avesse ribaltato il risultato? Senza contare che anche contro la Fiorentina il nostro unico attaccante ha sbagliato 3-4 palle gol. Non un buon segno considerando che in avanti le alternative sono quasi nulle.

domenica 7 ottobre 2012

Il derby è nostro, che squadra che siamo! Milan-Inter finisce 0-1

Samuel è l'eroe del derby!
Non è stato un bel derby, è stato un derby da sudore, da pezzata. Prima un caldo immenso, sul tuffo meraviglioso di Samuel, The Wall, al terzo minuto, poi invece da sudori freddi, per tutta la ripresa, quando espulso Nagatomo il Milan ci ha assediato sfiorando in alcune occasioni il pareggio. Che squadra che siamo! Si, ma non nel senso che siamo stati nettamente superiori, semplicemente nel senso che siamo stati squadra, gruppo, siamo rimasti uniti nel momento più difficile, tutti difendevano, tutti hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo per portare a casa tre punti pesanti come un Galeazzi dei tempi d'oro. E' un derby che ha messo a dura prova i nervi di tutti noi tifosi, ma che alla fine ci fa andare a letto con un gran sorriso. Ora una pausa di due settimane che servirà decisamente molto per ricaricare le batterie.

venerdì 5 ottobre 2012

Epitaffio a Sneijder, firmato Coutinho

Sneijder mancherà nel derby con il Milan probabilmente
Da oggi penso al derby. Si, da oggi, perchè prima avevo la testa occupata dalla difficilissima ed ostica sfida con il Neftchi Baku, una partita che anche Stramaccioni considerava importante e complicata e lo ha dimostrato la formazione che ha schierato in campo, praticamente una Primavera per tre quarti. La cosa bella? Abbiamo vinto e pure convinto. Quindi ora testa al derby e via. Derby in cui, però, come sappiamo da tempo, mancherà Sneijder, l'olandese di fantasia e carattere che s'è rotto contro il Chievo. Quando tornerà non è dato ancora saperlo, ma è praticamente impossibile che riesca a recuperare per domenica sera.

martedì 2 ottobre 2012

Fiorentina, Neftçi, Derby: la rotta è quella giusta?

Allenamento dei ragazzi in vista dell'EL
Che sia la settimana della svolta ?
Si, io credo di si. Dopo aver liquidato il Chievo in trasferta, abbiamo messo sotto la Viola, in casa, con una prestazione, almeno nel 1° tempo, degna del nome che ci rappresenta. Squadra corta, compatta, che ruba palla e riparte, grazie all'ottima organizzazione difensiva (data dal nuovo assetto tattico) e alla grande ispirazione del talento di Bari Vecchia.
Ora, gli illuminati giornalisti italiani, si chiederanno chi avrà fatto l'affare nello scambio più chiacchierato dell'estate? La mia personale opinione, in merito, è la seguente: Cassano tutta la vita!!
Sarà anche PAZZO di testa, signori, ma se decide di giocare, vede calcio come pochi al Mondo. Vorrei spendere 2 parole anche per Mr.Strama, messo alla gogna dopo le 2 sconfitte casalinghe, ma subito capace di rivedere le sue idee di un calcio spettacolare e super offensivo, rimodellando la squadra con una difesa 3, con un centrocampo tutta corsa e sostanza e un'attacco libero di inventare. Si è cosi dimostrato un allenatore intelligente, capace di capire gli errori e rivedere le sue idee, per il bene della squadra. Chapeau.
Neftchi-Inter si giocherà giovedì alle ore 18
Ora, dopo queste 2 vittorie, ci aspetta un viaggio/odissea verso l'Azerbaijan, di cui non si conosce praticamente niente (o per lo meno, io non conosco niente) né della squadra, della sua storia e nemmeno dei calciatori che la rappresentano; dato che dopo la prima giornata del girone, siamo tutti fermi ad 1 punto, il tutto è ancora in gioco, nulla è compromesso e siccome siamo indubbiamente la squadra più forte, ci sarà un ricorso massiccio al turn-over, con molti titolari che nemmeno partiranno, concedendo una chance alle così dette seconde linee. Considerando il pareggio ottenuto nella prima giornata, è fondamentale portare a casa i 3 punti, per mettersi al riparo da brutte sorprese e posare un bel mattoncino sulla strada della qualificazione; impresa tutt'altro che ardua.
Di ritorno dalla sopracitata trasferta di EL, ci attende il Derby della Madonnina, l'ultima del trittico di partite, che a mio avviso, ci dirà di che pasta siamo fatti. Ma quella del derby sarà una storia tutta da scrivere, ci sarà tempo, ora ci sono da portare a casa i tre punti nella terra di nessuno (o quasi) per fare il secondo passo verso quella quella rotta, che ha tutte le sembianze di essere quella giusta.

Un saluto a tutti,
Paggy

Follow me on Twitter : @Paggy_7
lunedì 1 ottobre 2012

Inter-Fiorentina 2-1: cinismo e solidità, ko una bella Viola

Milito-Cassano, i loro gol mandano al tappeto la Fiorentina
Parlare di un San Siro finalmente 'espugnato', e di un complesso vinto dopo cinque tentativi a vuoto sarebbe banale e interessante solo per chi ha davvero creduto ad un qualche nesso esistente tra gli esiti delle gare casalinghe fin qui disputate e il campo nel quale si è giocato. Di certo c'è che battere la Fiorentina al termine di una prestazione che non definirei straripante o eccezionale (come leggo da qualche parte), ma certamente molto buona per 45', è una importante iniezione di fiducia che fornisce nuove energie ad un progetto tramortito dalla gara contro il Siena e che la vittoria da brividi contro il Chievo non aveva del tutto risollevato.

Abbiamo visto per l'intera prima frazione di gioco la migliore Inter della stagione, e forse non è un caso che questo sia avvenuto in concomitanza con l'assenza di Sneijder (l'argomento meriterebbe un post a parte, magari nei prossimi giorni). Nella ripresa, lo spettacolo è stato decisamente di ben altro livello, con una Fiorentina padrona assoluta del campo per 25 minuti, la cui colpa maggiore è stata quella di non riuscire a concretizzare in occasioni da gol una supremazia territoriale totale figlia soprattutto dell'entrata in riserva di Cambiasso e Coutinho. Con l'ingresso di Alvarez e Mudingayi e l'espulsione di Gonzalo Rodriguez, le cose sono tornate a funzionare ed il rettilineo finale è stato per una volta avaro di sorprese thrilling.

La strada del 3-5-2, intrapresa a Verona, viene battuta con decisione da Stramaccioni anche nel delicatissimo match contro il bel collettivo viola plasmato da Montella, seppur con qualche variazione sul tema: c'è Coutinho dietro a Milito e Cassano, con GuarìnPereira in panchina e Nagatomo-Zanetti esterni di centrocampo. Senza i piedi e le geometrie di gente come Pizarro e Borja Valero, ovviamente lo spartito dei nostri è differente da quello recitato dai toscani: meno palleggio, meno possesso palla, più verticalizzazioni e ricerca degli spazi. Coutinho, in veste di rifinitore, è un'iradiddio e forse può essere una risposta a tante questioni fin qui irrisolte là davanti.

L'azione dell'1-0 è figlia di un lampo accecante del piccolo brasiliano, che semina scompiglio saltandone tre, e generando il batti e ribatti da cui nasce il fallo di mano ed il conseguente penalty trasformato da Milito. Il raddoppio di Cassano (sontuoso) sembra chiudere i conti, ma l'ennesima disattenzione difensiva lascia Romulo solo a centro area per il gol che riapre tutto a 5' dall'intervallo. I presagi oscuri di una rimonta che avrebbe complicato ulteriormente il processo di crescita si rivelano errati, e nella ripresa la gestione del risultato per quanto complicata, va a buon fine.

Se la direzione intrapresa è quella giusta lo sapremo dopo il derby, per adesso non resta che esultare per una vittoria che lancia questa tanto bistrattata Inter al terzo posto, a quattro lunghezze dal duo di testa. C'è da costruire ancora tantissimo, ma non v'è dubbio che il modo migliore per farlo sia portando a casa risultati come questo.

TABELLINO

INTER-FIORENTINA 2-1

Marcatori: 17′ Milito rig., 34′ Cassano, 40′ Romulo

Inter: 1 Handanovic; 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40 Juan Jesus; 4 Zanetti, 21 Gargano, 19 Cambiasso (82′ Mudingayi), 55 Nagatomo; 29 Coutinho (71′ Alvarez); 99 Cassano, 22 Milito (85′ Guarin). A disposizione: 12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 20 Obi, 31 Pereira, 41 Duncan, 42 Jonathan, 44 Bianchetti, 88 Livaja. Allenatore: Andrea Stramaccioni.

Fiorentina: 1 Viviano; 4 Roncaglia, 2 Rodriguez, 40 Tomovic; 11 Cuadrado (70′ Toni), 92 Romulo, 7 Pizarro, 20 Borja Valero (82′ Migliaccio), 23 Pasqual; 22 Ljajic (46′ Fernandez), 8 Jovetic. A disposizione: 89 Neto, 3 Hegazy, 5 Olivera, 12 Lupatelli, 15 Savic, 16 Cassani, 17 Seferovic, 19 Llama. Allenatore: Vincenzo Montella.

Arbitro: Antonio Giannoccaro (sez. arbitrale di Lecce) Ammoniti: 27′ Samuel, 30′ Ranocchia, 71′ Cambiasso, 94′ Guarin; 15′ e 62′ Rodriguez, 55′ Fernandez, 64′ Roncaglia, 88′ Jovetic. Espulsi: 62′ Rodriguez

CONSIDERAZIONI SPARSE

- Abbiamo in casa un difensore strepitoso, che risponde al nome di Juan Jesus: ormai se ne sono accorti tutti, la speranza è che non passi tra 10 mesi Leonardo a portarcelo via con un assegno assassino intriso di petrolio.

- Cambiasso nel secondo tempo è stato saltato non una, non due, non tre, bensì tutte le volte che un avversario gli si parava davanti: è abbastanza normale soffrire senza soluzione di continuità quando ufficialmente giochi in 11, ma in realtà sei in 9 effettivi, stante anche la cancellazione dal campo di Coutinho nella ripresa. Ecco, spettacoli come quello in cui Romulo lascia fermo il Cuchu con una finta di corpo da scuola calcio e calcia (male) a lato vorrei non rivederli più, se fosse possibile.

- La Fiorentina fa quel tipo di gioco 'alla spagnola' per il semplice fatto che ha gli interpreti adatti a farlo: mettiamocelo in testa, puoi avere tutte le idee di calcio che vuoi, ma senza un cervello a centrocampo non puoi certo pensare di emulare il Barcellona. Da noi, non c'è nessuno che si avvicini alle caratteristiche di un Borja Valero o un Pizarro, giusto cercare altre soluzioni. E Sneijder, forse, dovrebbe entrare nell'ottica di un ruolo più di regia essendo l'unico in grado di avvicinarsi a quel tipo di giocatore. Possibile? Non credo.

- La difesa a 3 non credo sia la risposta. Credo semplicemente che al momento sia il modulo che permette di rischiare meno, ma per quanto mi riguarda il problema è altrove: ovvero, in una campagna acquisti che non ha portato l'arrivo di due elementi cardine di un progetto ambizioso e di vertice.

- Piaccia o no, Cassano al momento è un valore aggiunto di questa squadra. Non lo avrei mai pensato, ma ad oggi è l'unico insostituibile, e le uniche giocate di livello superiore sono passate dai suoi piedi e da quelli di Coutinho. Wesley, ring any bell?

Antonio