Un'Inter a larghi tratti inguardabile esce da Siena col bottino pieno, grazie ad un colpo in extremis di Castaignos, lanciato nella ripresa da Ranieri. Dopo un primo tempo di sostanziale predominio, nella ripresa si è vista una squadra quasi sconfortante, cresciuta solo nel finale quando il tecnico ha inserito Milito e si è giocato i 10' finali con tre attaccanti in campo. Non è certo questa la squadra che può ambire a traguardi come il terzo posto o i quarti di Champions, la speranza è che da tutti questi esperimenti possa saltar fuori l'assetto giusto che permetta di non sacrificare Pazzini, oggi davvero esasperato da un modulo che limita il suo letale potenziale da uomo d'area.
PRIMO TEMPO
Forte delle indicazioni fornite dalle ultime due gare con Cagliari e Trabzonspor, Ranieri ripropone il 4-1-4-1 con Alvarez in campo dal 1' e Cambiasso mediano davanti alla linea difensiva, formata da Nagatomo e Zanetti esterni e Ranocchia-Samuel in mezzo. Motta e Stankovic sono i due centrocampisti centrali, mentre Zarate parte largo sulla sinistra con licenza di accentrarsi, con Pazzini unica punta. Il Siena di Sannino risponde col canonico 4-4-2, con Larrondo che rileva l'indisponibile e temibilissimo ex Destro.
Con questo assetto tattico, il principale dato che salta all'occhio è il seguente: la squadra è sì più compatta, ma tremendamente inconsistente là davanti, dove Pazzini non vede palla e i due "finti" esterni di centrocampo Alvarez e Zarate sono troppo defilati per poter dare un vero supporto all'attaccante della nazionale. Il risultato è che il predominio sostanziale in termini di possesso palla dei primi 45' si traduce in un nulla di fatto alla voce "palle gol", eccezion fatta per quella capitata quasi casualmente al 30' a Samuel sugli sviluppi di un corner, con il difensore argentino che svirgola e spreca tutto. Il Siena, ordinato come di consueto e sempre pronto a ripartire in contropiede, ed approfittando di qualche svarione della difesa potrebbe passare prima con Mannini (dormita di Zanetti su un cross di Brienza), poi con Calaiò che approfitta di un pasticcio tra Ranocchia e Samuel mandando però a lato. Pochissima Inter, che un ordinario Siena controlla senza soffrire più di tanto.
SECONDO TEMPO
Si riparte, e la sorpresa arriva dalla squadra che torna sul terreno di gioco: non ci sono più Alvarez e Zarate, al loro posto Obi e Castaignos. Uno scherzo? No, tutto vero. E con i due argentini, scompaiono dal campo due pedine che certamente non stavano brillando, ma che anche nei primi 45' avevano comunque mostrato di essere tra i pochi a disporre di tecnica e piedi "educati". Il Siena si fa pericoloso, in più di un'occasione, mentre là davanti le idee sono poche e per di più confuse, con un Pazzini sempre più isoltato e privo di rifornimenti di qualsiasi tipo.
Ranieri fa scaldare Milito, mentre in campo regna il caos e l'ingresso in campo del Principe viene ormai visto come unica ancora di salvezza per provare a cambiare qualcosa. Il momento arriva al 35': dentro l'argentino, fuori Cambiasso, modulo che passa ad un 4-3-3 con tridente "pesante" con Obi interno sinistro del centrocampo con Motta e Stankovic. E la musica cambia.
Riportato in posizione più consona alle sue caratteristiche, il giovane olandesino (fin lì inutile) è decisamente altra cosa: al 39' poco fuori dall'area di rigore si libera bene e viene steso, procurandosi un importante calcio di punizione che Motta calcia chiamando al grande intervento Brkic. Il forcing nerazzurro nel finale non giustifica una prestazione decisamente insufficiente nel complesso, ma quando ormai nessuno ci credeva più frutta i tanto sospirati tre punti: Thiago Motta sulla trequarti avversaria pesca in area proprio Castaignos, che controlla e gira nell'angolino basso alla destra del portiere senese. Il Siena, punito ben oltre i suoi demeriti, accusa il colpo e Brienza in un attacco di isteria viene espulso per doppia ammonizione dopo aver scalciato la bandierina del corner.
Dopo 3' di recupero senza particolari sussulti, l'arbitro fischia la fine. L'Inter esce da Siena ancora una volta con i 3 punti in tasca, e sale a quota 14 agganciando proprio i toscani. Da salvare poco o nulla di questo pomeriggio, eccetto ovviamente la vittoria che per come è arrivata costituisce oro colato. Inutile però partire adesso con proclami e slogan fantasiosi, perchè non è certo con prestazioni del genere che si risale la classifica. Servirà ben altro, a partire da una identità tattica che per il momento non c'è, passando per robusti investimenti a gennaio soprattutto in mezzo al campo.
TABELLINO
SIENA-INTER 0-1 (89' Castaignos)
Siena (4-4-2): 1 Brkic; 2 Vitiello, 13 Rossettini, 19 Terzi, 3 Del Grosso; 70 Mannini, 10 D'Agostino, 14 Gazzi (70' Bolzoni), 23 Brienza; 11 Calaiò (64' Reginaldo), 9 Larrondo (75' Gonzalez). A disposizione: 25 Pegolo, 6 Angelo, 27 Belmonte, 80 Contini. Allenatore: Giuseppe Sannino.
Inter (4-1-4-1): 1 Julio Cesar; 4 Zanetti, 23 Ranocchia, 25 Samuel, 55 Nagatomo; 8 Thiago Motta; 11 Alvarez (46' Castaignos), 5 Stankovic, 19 Cambiasso (80' Milito), 28 Zarate (46' Obi); 7 Pazzini. A disposizione: 12 Castellazzi, 2 Cordoba, 16 Caldirola, 18 Poli. Allenatore: Claudio Ranieri.
Arbitro: De Marco di Chiavari.
Antonio - InterCafè
Ciao a tutti. Partita avvilente; hanno fatto quasi tutti abbastanza cagare, allenatore compreso.
RispondiEliminaNon capisco come si possa fare giocare Deki in questo momento; in ogni caso quello sostituito alla fine del primo tempo doveva essere lui e non Alvarez, che qualcosa di decente la stava facendo. Obi è un mediano, non un esterno (e infatti la sostituzione corretta sarebbe stata questa). Castaignos è un centravanti, non un esterno: non l'aveva capito Gasp, sembra che non l'abbia ancora capito nemmeno Ranieri. Abbiamo fuori giocatori importanti, ma anche con una rosa così una squadra come il Siena la devi battere nettamente, non all'ultimo minuto e dopo avere rischiato anche di perdere. Di investimenti a centrocampo ne stiamo parlando da due anni, ancora prima di conquistare il Triplete, ma anche quest'anno rassegnamoci all'arrivo del solo Kucka, cioè poco/niente.
Per il momento ci teniamo stretti i tre punti che ci permettono di risalire in classifica. Per tutto il resto stendiamo un vlo pietoso...
RispondiEliminaCiao Ragazzi ;D
RispondiEliminaE' stata una partita pietosa, i tre punti sono tanta roba e va bene così, ma questa squadra detto senza mezzi termini...."pane al pane, vino al vino"...FA C.....! Siamo una NON Squadra, questo è il problema di fondo ;D
Già...vedere Pazzini così, solo là davanti, procura una certa tristezza e una sonora incazzatura; il Pazzo è un grande, ma è uno di quegli attaccanti che ha bisogno di un appoggio, da solo non ce la fa. Non è come Ibra, come Van Basten, come Drogba, o come l' Adriano dei tempi d'oro tanto per intenderci.
RispondiEliminaNon tralasciamo i complimenti a Castaignos....bel colpo di c... fortuna ;D
RispondiEliminaAvere il Pazzo e non sfruttarlo è una follia...non me la prendo con Ranieri perchè è inutile chiedere ciò che lui non può dare, ma la Società sta sbandando pericolosamente da troppo tempo!
RispondiEliminaEffettivamente Tevez non serve...serve un miracolo! :D
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