Domanda: da quant'è che non parliamo di calcio? Risposta: da tanto, forse troppo, ma in fondo non è neanche colpa nostra. Sono state due settimane complicate, piene di eventi che hanno inevitabilmente spostato il "focus" altrove e catalizzato completamente l'attenzione, lasciando allo sport giocato una fase di stand-by che francamente un pò tutti ci saremmo risparmiati.
La tragedia di Genova, le polemiche per la sospensione della gara di Napoli, la sentenza Calciopoli e il bizzarro "follow up" dell'ovino, attorno al quale tutto il mondo dello sport si stringe in modo compassionevole. Sì, perchè siamo di fronte ad una uomo con evidenti disturbi ossessivo-compulsivi, a cui parte l'esposto quasi senza rendersene conto, un pò come un cleptomane che esce da un supermercato con lo zaino pieno di roba senza neanche sapere come ci è finita là dentro.
Lasciando perdere questioni trite e ritrite, sulle quali ci siamo confrontati negli ultimi giorni anche con flame piuttosto accesi, direi che è il momento di tornare a parlare di calcio giocato, facendo un pò il punto della situazione in vista dei prossimi impegni che diranno tutto o quasi sulla stagione che ci attende.
La classifica, purtroppo, è sempre quella: 8 punti, una gara da recuperare per nulla semplice, ed un Cagliari in arrivo a San Siro dopo un cambio di allenatore ed una serie di risultati negativi. Sarebbe bello poter dire che una vittoria aprirebbe nuovi scenari, ma allo stato attuale delle cose è inutile prenderci in giro: i tre punti in questo momento servono solo ed esclusivamente per togliersi dalle sabbie mobili di una zona di classifica che non siamo abituati a frequentare, e per scrollarsi di dosso una paura che paralizza e rende difficili anche le cose apparentemente più alla nostra portata.
Sta per aprirsi una fase intensissima, con 9 impegni tra campionato e Champions League in poco più di un mese (l'ultimo il 21 dicembre con il recupero della prima giornata Inter-Lecce), e se in Europa il visto per gli ottavi è poco più di una formalità (con un primo posto che però non può essere mancato), in terra nostrana c'è un'intera classifica da costruire per non sprofondare nella più anonima delle stagioni.
La situazione post-nazionali. Per una volta, le nazionali non hanno sortito effetti devastanti sulla rosa a disposizione del tecnico, eccezion fatta per l'infortunio di Muntari che nella gara tra Ghana e Gabon ha riportato un serio problema alla schiena che di fatto lo estromette anche da eventuali trattative di mercato. Per il resto, il gruppo non perde ulteriori pezzi oltre ai lungodegenti (Poli, Forlan, Viviano), gli infortunati di lieve entità (Maicon, Coutinho, Nagatomo) e agli squalificati (Chivu). L'utilizzo senza riserve di uno Sneijder affaticato da parte del ct Van Marwijk per fortuna sembra non aver compromesso l'impiego del fuoriclasse olandese nella gara di sabato, ma bisognerebbe comunque riflettere sul perchè il Milan riesca alla vigilia di un derby-scudetto a tenersi tutti i big in casa, mentre a noi risulta difficile preservare i campioni anche quando vi sono le condizioni oggettive per chiederlo.
Gli scenari di mercato. Stando alle voci che circolano, quello di gennaio potrebbe essere un mercato importante, sia per quello che riguarda le operazioni in entrata, sia sul fronte cessioni. I dirigenti di mezza serie A hanno passato gran parte delle due settimane di stop in Brasile, dove il mercato dei talenti è sempre ricchissimo: tra questi, anche Ausilio, che nel mirino ha il talentuoso trequartista del San Paolo Lucas. Le cifre in ballo per strapparlo alla formazione paulista sono decisamente alte (si parla di una trentina di milioni), le possibilità di vederlo in nerazzurro già a gennaio poche, ma il piano c'è. Inoltre, si torna a parlare di quello che è stato il sogno proibito dell'estate scorsa, vale a dire quel Carlos Tevez che Mancini ormai non vuol vedere più neanche in fotografia e che con l'esplosione di Balotelli vede ormai il suo futuro al City privo di sbocchi. L'Apache avrebbe il placet degli argentini, con Zanetti che ha già speso in suo favore parole importanti, e la sua candidatura verrebbe rafforzata da una eventuale cessione di Milito: il Principe è corteggiato dal PSG di Leonardo, con il Marsiglia di Deschamps alla finestra pronto a inserirsi visto il flop-Gignac. Del corteggiamento di Chivu si è parlato parecchio, ed il suo ritorno all'Ajax già a gennaio aprirebbe le porte all'arrivo di Vertonghen: il rumeno più un conguaglio di una decina di milioni potrebbero bastare per prendere il mancino belga che tanto piaceva già a Gasperini. Insomma, grandi manovre, nella speranza che finalmente qualcuno capisca che il mercato vero si fa in estate e non a gennaio, quando metà stagione già è andata.
Il calendario prima della sosta natalizia. Vediamo nel dettaglio le gare che attendono la squadra, senza però cadere nel trappolone-Ruiu di stilare tabelle-rimonta che come si sa non portano a nulla.
Sab 19 Nov 2011, 18:00 Campionato: Inter-Cagliari
Mar 22 Nov 2011, 20:45 Champions League Trabzonspor-Inter
Dom 27 Nov 2011, 15:00 Campionato Siena vs. Inter
Sab 3 Dic 2011, 20:45 Campionato Inter-Udinese
Mer 7 Dic 2011, 20:45 Champions League Inter-CSKA Mosca
Sab 10 Dic 2011, 20:45 Campionato Inter-Fiorentina
Mar 13 Dic 2011, 20:45 Campionato Genoa-Inter
Dom 18 Dic 2011, 15:00 Campionato Cesena-Inter
Mer 21 Dic 2011, 20:45 Campionato Inter-Lecce
Impegni alla portata di una squadra in salute e consapevole dei propri mezzi, molto meno per una squadra impaurita e contratta come spesso è stata sin qui l'Inter 2011/12. Perchè qualcosa cambi, è necessario lavorare perchè possa cambiare, e questo deve essere l'imperativo da qui alla fine della stagione.
Dopo due lunghe settimane, si torna in campo: su ragazzi, che c'è bisogno di vera Inter e non di questa scialba, pericolante controfigura.
Poco da fare, servono nove vittorie in nove partite per risollevarsi in campionato e riprendere consapevolezza dei nostri mezzi. Ce la possiamo fare? Sinceramente ho i miei dubbi, dico la verità...a Gennaio più che un colpo da maestro nel mercato, a mio parere, servirebbero manovre importanti che servano a dare uno sviluppo importante al progetto futuro. Piano dirigenziale più chiaro, guida tecnica difesa sempre e costantemente e, infine, parole chiare ai giocatori, chi non si impegna o non è più da Inter via, se servisse già a Gennaio. Le parole di Oriali ieri mi fanno venire il magone cazzo....
RispondiEliminaE' vero, è da tanto che non parliamo di calcio, ho fame in questo senso :D
RispondiEliminaNon credo che l'Inter possa vincere nove partite di fila..non questa Inter, ma se lo spirito è quello di provarci e di dare tutto allora vada come deve, l'importante è non avere rimpianti!
Sono d'accordo con Andrea, servono manovre importanti per un serio progetto futuro e tanta voglia di vincere!