venerdì 1 febbraio 2013

Fine del mercato, les jeux sont faits

Zdravko Kuzmanovic, ex Fiorentina
Si è da poco conclusa la sessione invernale del calciomercato e tocca a me il non facile compito di esprimere un giudizio, soprattutto riguardo a quello che sono stati i movimenti della nostra squadra. Partiamo col dire che in generale si sono fatti più affari, e di peso economico maggiore di quanto fosse lecito attendersi inizialmente, viste le non proprio floride condizioni in cui versa il calcio italiano, con i cugini rossoneri che hanno fatto, giocoforza, la parte del leone; giocoforza sia perché in estate avevano incassato somme importantissime dalle cessioni di Ibra e Thiago e anche ai primi di gennaio con quella di Pato, e sia anche un po’ perché il loro Presidente aveva bisogno di una spinta mediatica in vista della prossima tornata elettorale.



Dicevo, non è per nulla facile commentare il mercato dell’Inter perché fino alla tarda serata del 30 Gennaio la stragrande maggioranza dei tifosi era letteralmente imbufalita da cessioni pesanti e da acquisti o presunte trattative d’acquisto di giocatori di medio-basso rango, più utili a salvarsi che a puntare al terzo posto così fondamentale; ritengo tuttora tali quelle di Rocchi, di Kuzmanovic, di Schelotto e di Carrizo. Poi però il colpo di scena che non ti aspetti, da “pazza Inter”: l’acquisto lampo di un diciottenne croato per la bellezza di 11 milioni più bonus, tutto cioè quello che si era incassato dalla cessione di Coutinho. A questo punto io mi chiedo: Kovacic magari sarà anche un fuoriclasse, tutti ce lo auguriamo ovviamente, ma ha senso spendere così tanto per un giovane che viene catapultato a metà stagione in una realtà non certo facile e in una situazione già parzialmente compromessa e sul quale saranno giocoforza puntati tutti i riflettori, vista la cifra che è stata investita e considerato che è l’unico elemento fra tutti quelli acquistati accreditato di un tasso tecnico sopra la media?

Kovacic, gioiello ex-Dinamo Zagabria
Come diceva il grande Lucio Battisti “lo scopriremo solo vivendo”, ma il rischio di bruciarlo è molto alto, anche se come investimento (vista la sua giovanissima età) si potrà perdere qualcosa ma non moltissimo. L’impressione che ne ho ricavato io è quella che sul ragazzo ci si stesse lavorando già da un po’ di tempo, ma che questa accelerata improvvisa sia stata determinata dalla sollevazione popolare dovuta al mercato da Lega-Pro che stava realizzando la Società contemporaneamente all’acquisto di Balotelli da parte del Milan. Bisogna ammetterlo dai, e chi non lo ammette secondo me non è onesto: Balo al Milan dà un certo fastidio, perché è un giovane cresciuto nelle giovanili dell’Inter e incarna un recente passato prodigo di soddisfazioni che sembra invece già lontano anni luce.

E’ l’ennesimo nostro giocatore che i “cugini” ingaggiano per via diretta o attraverso altre Società (sembra proprio un loro must), e la possibilità che Supermario possa essere decisivo sull’altra sponda del Naviglio ci fa sudare freddo, inutile nasconderlo: e il “A noi non serve” pronunciato da Moratti sa tanto di favoletta della volpe e dell’uva. Auguro semplicemente a lui e al Milan che si comporti come si è comportato all’Inter. Tornando a noi, faccio fatica a capire tutto questo tempo perso e tutti questi sforzi buttati al vento dietro a ‘sto Paulinho che era assolutamente evidente, come dissi in un post tempo fa, che mai e poi mai sarebbe venuto all’Inter: primo perché la sua Società non ha necessità di vendere e se lo fa, vuole giustamente farlo alle sue condizioni; secondo perché si trattava di una trattativa molto complessa che nemmeno in un’ estate intera era andata a buon fine, figuriamoci in un mese; terzo perché, fa un po’ male ammetterlo, l’Inter attualmente non ha certo l’appeal di altre grandi squadre europee. Se questo si decidesse a lasciare il Brasile e il suo amato Corinthians, sarà per andare in una Società più importante di un campionato più attraente di quanto non lo sia attualmente il nostro.

Certamente c’è stata anche l’esagerazione della stampa nel dare enfasi a una trattativa magari mai realmente e seriamente intavolata, ma credo non sarebbe stato male da parte della Società smentire categoricamente l’interesse per il giocatore senza con questo svelare forzatamente quelli che erano i reali obbiettivi; si sarebbe evitato di fare la figura di quelli rifiutati due volte da un giocatore nel giro di sei mesi e si sarebbe evitata la solenne incazzatura di una tifoseria intera. Ecco che l’operazione Kovacic, peraltro ripetiamo piuttosto onerosa, sembra molto più “di pancia” che di testa e di programmazione: non certo una novità quando c’è di mezzo Moratti. Ed eccoci dunque ancora una volta a mettere l’accento sugli stessi aspetti dei quali parliamo vanamente da ormai quasi tre anni: una delle squadre migliori d’Europa è stata smantellata in tempo brevissimo come nemmeno il più abile dei sabotatori sarebbe riuscito a fare.

Rinnovi di contratti post-Triplete faraonici a giocatori a fine carriera con l’effetto di renderli quasi tutti praticamente invendibili o vendibili solo a prezzi di saldo; mancati acquisti di giocatori assolutamente alla portata (allora), magari per non sborsare i due o tre milioni in più (Cavani, Mascherano); acqusiti di giocatori mediocri e dal tasso tecnico assolutamente non adeguato al profilo di quella che allora era una grande squadra (l’elenco sarebbe troppo lungo e lo conosciamo tutti benissimo); un valzer di allenatori che ha gettato l’ambiente nel caos più totale, rendendo assolutamente impossibile una programmazione già molto difficile in una Società poco incline a programmare visto le caratteristiche del suo Presidente, che alla fine, non dimentichiamolo, è quello che ha l’ultima parola. In alcuni blog o forum ho letto che è meglio perdere con Moratti che vincere come fanno altri: Moratti come persona piace anche a me, ma siamo sicuri che non sarebbe proprio possibile cercare di vincere pur comportandosi correttamente e senza giocare sporco?

Magari sarebbe possibile con un po’ di programmazione in più. Io francamente mi sto abbastanza stancando di assistere a spettacoli come quelli ai quali ci è toccato assistere negli ultimi due mesi e il calcio rimane pur sempre uno spettacolo: se è bello ti appassioni e ti diverti, se fa schifo ti deprimi, anche se chi lo conduce è la tua squadra del cuore. L’ho detto più volte, già nell’immediato post-triplete, altrimenti sembra anche troppo facile sostenerlo adesso: se Moratti ha perso voglia ed entusiasmo, il che è anche comprensibile, ma perché, se ci tiene così tanto all’Inter e sostiene di esserne il primo tifoso, non l’ha ceduta finchè la squadra era in auge e avrebbe potuto molto più facilmente trovare un acquirente o perlomeno un socio di maggioranza o minoranza che fosse?

Ora è tardi, e se continua così, lo sarà sempre di più: vedi la trattativa “bizantina” conclusasi con il mancato accordo con i cinesi, ennesima “mala parata” da attribuirsi soprattutto a Fassone, che doveva essere una specie di mago nella valorizzazione e nella commercializzazione del brand. Scusate ma io non sono molto d’accordo su fatto che sia meglio affondare con la nave capitanata da Moratti, piuttosto che ritrovarsi un proprietario arabo o russo: il calcio è spettacolo, e lo spettacolo lo mettono in atto i migliori interpreti e per assicurarseli bisogna investire, possibilmente bene e con giudizio. Poi si può vincere o no, ma almeno si compete e si innesca un ciclo virtuoso. Pensate che possa essere un pur talentuoso diciottenne a risollevare una situazione molto difficile e che, salvo miracoli veri e propri, ci vedrà terminare il campionato ai margini dell’ Europa League, altro che della Champions? Io lo spero e me lo auguro con tutto il cuore, ma mi sembra piuttosto improbabile.

Non ci voleva tanto a migliore il tasso tecnico di un reparto come il centrocampo dove stava quasi a zero e questo almeno è stato fatto; restano grossi dubbi sulla difesa, viste le condizioni fisiche di Chivu e Samuel, che sarebbe ottimistico definire precarie, ma anche sull’attacco, che dipende in maniera totale dalle condizioni fisiche di un trentaquattrenne al canto del cigno e da quelle psico-fisiche di Fantantonio da Bari Vecchia, perennemente sull’orlo dello “sbroccamento” mentale. Ritengo la Società giunta al punto più basso in assoluto di tutta la Presidenza Moratti, e anche sull’allenatore che sembrava intoccabile e sul quale sembrava imperniato un embrione di progetto, cominciano ad addensarsi i primi nuvoloni portatori di tempesta. Speriamo nel mezzo miracolo di cui si parlava sopra e che questo Kovacic si riveli veramente il gran giocatore che dicono; ma soprattutto che al Presidente torni la voglia di investire e di occuparsi di Inter, e che capisca finalmente che è indispensabile farsi coadiuvare da persone un po’ più competenti e meno supponenti e che tengano anche al bene di questa squadra, oltre che al proprio ego e al proprio look: direi che fare dei nomi è assolutamente superfluo.

Alex

5 commenti:

  1. Ciao Alex, e grazie per l'articolo che ci riporta a parlare di Inter dopo un blackout di qualche giorno dovuto a fattori che già sai. Il mercato dell'Inter, in generale, qualche perplessità la lascia anche se l'effetto finale è quello di un leggero sollievo: persi Sneijder e Cou, perso Paulinho dopo una missione che sembrava quella già vista con Villas Boas, l'arrivo di 3 elementi che comunque mancavano a questa rosa come Schelotto, Kuzmanovic e Kovacic se non altro danno linfa nuova e freschezza a un reparto agonizzante.


    Si cercava un regista, ma ovviamente Kovacic a soli 19 anni non può essere messo nella condizione di caricarsi sulle spalle ancora esili il centrocampo e più in generale la squadra: non lo ha mai fatto Sneijder, non lo farà neanche lui per via della giovane età. Il suo talento va plasmato, sulle qualità del giocatore non ci sono dubbi. Trovarsi da destra a sinistra un centrocampo Schelotto-Gargano-Guarìn-Kuzmanovic-Nagatomo è comunque già qualcosa perchè il dinamismo là in mezzo non dovrebbe mancare e il talento del gioiellino croato potrà tornare utile, così come l'esperienza di due non più necessariamente titolari Zanetti e Cambiasso.


    Quello che non ho capito, davvero per nulla, è stato il dar via Livaja senza riuscire a far rientrare Longo, rimanendo di fatto con 4 attaccanti che superano la trentina di cui uno è Rocchi, il quale avrà bisogno almeno di un altro mese per entrare in uno stato di forma e di panza accettabili.


    Ad ogni modo, adesso che è tutto finito bisogna pensare a far punti già a Siena..il treno Champions sta scappando, e il Napoli in questo mercato ha scavato un ulteriore solco dal resto della comitiva..

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  2. Possiamo ritenerci soddisfatti dal mercato anche se per accendere la fantasia dei tifosi serve ben altro. Poi, chissà magari domani scopriremo che Schelotto è un laterale degno di Maicon, che Kuzmanovic è un Cambiasso con 10 anni in meno sulle spalle e Kovacic un campione. Per il momento ci accontentiamo del risultato finale (dopo le cessioni di Sneijder e Coutinho temevo il peggio) aspettando di vedere cosa succederà.

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  3. Quello degli attaccanti è proprio il tipico esempio di mancanza di programmazione e di scelte logiche: si sbandiera tanto la politica dei giovani e poi si va a cedere Livaja per prendere un ex-giocatore come Rocchi, lasciando Longo marcire all'Espanol? A luglio Coutinho era intoccabile e a gennaio è stato ceduto? (Al di là che io a Cou non ho mai creduto, almeno nel nostro campionato). Si procede a casaccio, ogni tanto magari azzeccandoci anche (ma più spesso no): questo è il vero problema. Si sa che in questo momento non possiamo permetterci Guardiola in panchina, Xavi come regista e Falcao come attaccante, ma questo non vuole dire combinare quello che stanno combinando all'Inter.

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  4. La sensazione purtroppo è che dopo questo mercato usciamo ancora più lontani dal duo di testa (il Napoli con Armero, Rolando, e Calaiò come vice-Cavani ha completato una rosa che già era più forte della nostra), che di fatto da qui a Maggio farà un campionato a parte, a mio parere. Il Milan diventa la rivale più credibile assieme alla Lazio, ed entrambe al momento sono più in salute di noi.


    Incrociamo le dita, altro non possiamo fare..e vincere a Siena diventa fondamentale adesso..

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  5. Ciao ragazzi!! Io in commenti precedenti e parlando con amici ho sempre detto una cosa: non parlerò di mercato fino a che non sarà chiuso. Perchè? Probabilmente perchè avevo paura di scoppiare a piangere davanti alle operazioni di Branca&Co....ma più che altro perchè volevo avere una visione d'insieme. Kuzmanovic a me piace come giocatore, quindi non sono d'accordo con il ritenerlo un giocatore non di livello come Alex, tant'è che in un post di qualche settimana fa lo consigliavo come possibile acquisto poichè era in scadenza a giugno. Kovacic ha tutti i sintomi del fuoriclasse, ma dovremo essere bravi noi a gestirlo, insieme a Benassi, altro '94 di possibile roseo avvenire. Schelotto mi lascia decisamente più perplesso, d'accordo con Alex quindi, però era un giocatore che ci serviva visto il ruolo che ricopre quindi vedremo....unico appunto: non si può gettare su Fassone le colpe di una trattativa come quella con i cinesi non andata a buon fine. Con tutto il rispetto, ma lui il suo l'aveva già fatto creando il contatto, se poi Moratti e la CCR o come cavolo si chiamava la compagnia d'Oriente non sono riusciti a concludere, purtroppo è una colpa che va data a qualcun altro.
    Concludo con le stesse perplessità sollevate ia da Alex nell'articolo che da Antonio nei commenti: perchè dare via Livaja in un reparto dove, francamente, le seconde linee non esistono e con solo nonno Rocchi a dare scelta? Bah....vedremo....fatto sta che ora sarà dura per il terzo posto, il Milan è agguerritissimo!

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