mercoledì 20 febbraio 2013

Per vincere, lasciamolo perdere

Così vogliamo la Nord
Non voglio dilungarmi sulla crisi dell’Inter, sulle cause che abbiano portato alla situazione attuale, sulla ripartizione delle colpe e delle responsabilità, se Stramaccioni vada cacciato o meno, e sul modo in cui sarebbe eventualmente possibile uscire da questo bruttissimo periodo; l’abbiamo fatto più volte su questo blog, già all’indomani della vittoria di Madrid, venendo anche a volte criticati o addirittura “tacciati” di tradimento.



Io non sono un espertone di schemi, di moduli, di lavagne tattiche; per fortuna abbiamo il nostro Alessandro, già così competente in questo campo nonostante la sua giovane età. La mia età invece, un po’ più “vetusta”, accompagnata a un costante interesse per le vicende della Società nerazzurra, mi ha consentito di vederne un po’ “di ogni” e ha affinato in me una certa capacità di “fiutare l’aria”. Passata la sbornia per la fantastica impresa, si era intuita subito un’aria si smobilitazione che ci avrebbe verosimilmente portato ai margini del calcio che conta nel giro di qualche stagione; i tempi si sono poi  ulteriormente accorciati data l’inadeguatezza dimostrata da coloro che erano chiamati a prendere decisioni importanti. Mi auguravo con tutto il cuore di sbagliarmi, ma purtroppo non è stato così. Inutile dunque perderci più tempo di tanto, anche perché sull’argomento troverete fiumi di parole, sui giornali, in TV e su Web.


Inter-Milan, un nuovo capitolo domenica sera
L’argomento sul quale vorrei soffermarmi è la marcia di avvicinamento al derby, che poche volte come in questa occasione rappresenta uno spartiacque della stagione: vincerlo significherebbe invertire sorprendentemente un trend più che negativo, almeno momentaneamente; perderlo, sprofondare definitivamente nel pantano del centro-classifica e, con ogni probabilità, assistere all’ennesimo cambio di guida tecnica o comunque alla sua definitiva delegittimazione. Inutile penso nasconderci che le probabilità che si verifichi la seconda ipotesi sono molto più alte che si verifichi la prima; tuttavia il calcio resta pur sempre un gioco e come tale caratterizzato da una certa dose di imprevedibilità. Possiamo discutere di schemi, di tattiche, di miglior formazione possibile; ma la realtà è che tutti, allenatore e giocatori, devono guardarsi dritti negli occhi, cercare di dimenticarsi per quanto possibile gli ultimi accadimenti e ricordarsi invece che maglia portano addosso e cercare di onorarla al meglio possibile. Se sarà sufficiente, bene; se non lo sarà, pazienza: almeno si uscirà sconfitti ma con la consapevolezza di aver dato tutto, non certamente come nell’ orrenda serata del Franchi. Un ruolo molto importante è chiamata a recitarlo anche la tifoseria, soprattutto la più “calda”, quella che si sistema nella Curva Nord, sia per l’apporto di tifo e di incoraggiamento che dovrà dare ai nostri giocatori, ma anche, forse soprattutto, per come si comporterà  nei confronti degli altri, o meglio di uno degli altri: Mario Balotelli.

Balotelli con la sua nuova (vecchia) maglia
Anche questo è un argomento trito e ritrito, ma vorrei simbolicamente esplicitare un invito a tutti quelli che andranno ad assistere alla partita, in particolare a quelli della Nord: lasciatelo perdere! Domenica sera lui deve sentirsi il più possibile un giocatore come tutti gli altri, mai essere eletto a spauracchio da prendere di mira o a simbolo di una multirazzialità che troppo spesso ci viene proposta in modo un po’ troppo opportunistico e demagogico: Mario è un giocatore come tutti gli altri, italianissimo, solo molto più forte di tanti altri e in un momento di forma e di “grazia” assolutamente indiscutibile. Prendersela con lui e farlo oggetto di una contestazione particolare servirebbe soprattutto a creargli addosso quella condizione di bersagliato nella quale lui in fondo si sente a suo agio e rischia fortemente di dare il meglio di sé;  a maggior ragione che contro il Barça non gioca, sarà ben riposato e voglioso  di spaccare il mondo. La cosa migliore sarebbe ignorarlo e trattarlo come tutti gli altri; primo perché è giusto e poi perché sarebbe probabilmente anche più opportuno. L’Inter è una Società che ha nel suo stesso nome una forte impronta di internazionalità, che è sempre stata fortemente presente nella sua storia e che nel presente si evidenzia in bellissime e lodevoli iniziative come quella di Inter Campus; sarebbe auspicabile non rovinare tutto fischiando e prendendosela con un giocatore avversario di colore, anche se a farlo fossero solo una cinquantina di beceri imbecilli. Inoltre cerchiamo di non cascare nel trappolone dove tutti sono estremamente ansiosi di vederci cadere; qualsiasi insulto rivolto a Balotelli verrebbe con ogni probabilità tacciato di razzismo. Nel malaugurato caso nel quale partissero poi insulti veramente razzisti, sono pronto a scommettere che inaugureremmo la serie di partite perse a tavolino per questo motivo.

Così trattò la maglia nerazzurra...
Non aspettano altro, specialmente in un momento del genere: vederci completamente distrutti sul piano etico oltre che su quello sportivo. Il circo mediatico di Mediaset è probabilmente già pronto con decine di telecamere e microfoni aggiuntivi piazzati dappertutto. In quanti gongolerebbero, a partire dalla proprietà del Milan, uno dei componenti della quale si è permesso qualche giorno fa di definire Mario il loro “negretto di famiglia”: loro se lo possono permettere, dal momento che  i potenti mezzi di informazione dei quali dispongono hanno opportunamente insabbiato la cosa; nel nostro caso, al contrario, il fatto verrebbe come al solito amplificato in maniera esponenziale. Il ragazzo da noi si è comportato abbastanza male; qualche fischio e anche qualche “parolina” ci starebbe anche, senza esagerare. La situazione tuttavia consiglia di lasciar perdere e di evitare; sarebbe auspicabile dimostrarsi migliori con lui di quanto non lo sia stato lui con noi. Ha voluto il Milan a tutti i costi e adesso ci è arrivato; come detto in un’altra occasione auguro a lui e ai suoi nuovi tifosi che la loro “love story” si concluda come si è conclusa all’Inter, né più, né meno.  Auguriamoci che non segni, o comunque che un suo eventuale gol non sia decisivo (difficile); ma se succederà, pazienza. Accettiamolo sportivamente, sempre che il fatto si concretizzi in un contesto di sportività. Adesso come adesso diventa praticamente impossibile capire come potremmo prevalere in quella gara, ma come sosteneva Mediaset in uno spot di presentazione, noi siamo la “pazza Inter” capace di perdere partite già vinte: chissà che stavolta, come successo d’altra parte in qualche altra occasione, non riusciamo invece a vincerne una considerata già persa. Le possibilità che possa succedere sono effettivamente piuttosto ridotte e più probabilmente potrà succedere che si  perda la partita di calcio; cerchiamo di non perdere quella della civiltà, della sportività e dell’intelligenza. Di perdere la prima ce lo possiamo in fondo anche permettere, di perdere la seconda assolutamente no.

Alex

6 commenti:

  1. Alex, TOTALMENTE D'ACCORDO! niente di più giusto potevi scrivere prima di questo derby: Balotelli ci sarà, sarà li a ricordare a tutti come ci ha lasciati, come ci ha sbeffeggiati e come invece senta su di sè quei colori. Bene, lo faccia, noi saremo sempre a cantare i colori che sentiamo sulla nostra pelle e nel nostro cuore. Comunque vada!

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  2. Bel pezzo Alex. Continuo a pensare che il loro tridente offensivo sia formidabile, ma da centrocampo in giù reggiamo tranquillamente il confronto almeno a livello teorico: poi si sa che in campo ci vanno anche altre cose, specialmente in un derby.

    Stasera un Alvarez interessante, anche se dubito fortemente sia proponibile domenica una formazione con Guaro-Kovacic-Alvarez-Palacio-Cassano insieme dal 1'. Ci farebbero a fette probabilmente.

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  3. Grazie a tutti, compreso ad Alessandro del quale ho letto il commento solo nell'account di post privato e al quale confermo che la stima è reciproca.

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  4. Grazie a tutti, compreso ad Alessandro del quale ho letto il commento solo nell'account di post privato e al quale confermo che la stima è reciproca.

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  5. Grazie a tutti, compreso ad Alessandro del quale ho letto il commento solo nell'account di post privato e al quale confermo che la stima è reciproca.

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  6. Questo il testo, scusa ancora

    "Scusate per l'eliminazione del commento, ma era una prova perchè sto avendo dei problemini con l'account. Per quanto riguarda l'articolo, innanzitutto ti ringrazio per avermi definito "competente" riguardo ai temi tattici! probabilmente sei stato troppo gentile e benevolo nei miei riguardi, ma in ogni caso ti ringrazio fortemente e mi fa piacere se provi almeno la metà della stima che io nutro nei tuoi riguardi! Dopo questo doveroso excursus, mi soffermerei attentamente sulle parole usate da Alex, particolarmente dense e pregnanti: civiltà, sportività e intelligenza; questi tre sono i valori che dovrebbe infondere il calcio e che la nostra società ha sempre cercato di propugnare, devo ammettere con successo. Anche noi tifosi incarniamo perfettamente questo "stile", anche se negli anni siamo stati messi a dura prova da prestazioni altalenanti e talvolta poco convincenti. Penso che, come detto in maniera esplicita dal nostro Alex, la prima vittoria sia nei comportamenti, poi per il resto penso che il calcio sia più che un gioco, personalmente lo ritengo una passione, ma per molti anche un modo per vivere, un lavoro: non lo definiamo un gioco, però,si può accettare che a volte si vinca ed altre si perda, che ci siano periodi più o meno negativi. Ricordo che l'anno scorso l'Inter, considerando anche i settori giovanili, vinse 10 derby su 11, con solo un pareggino stentato negli Allievi se non sbaglio. Se arriverà il loro turno pazienza, ce ne faremo una ragione, abbiamo perso e vinto, come tutti quanti i club, partite più importanti. E se segnerà anche Balotelli, e più di una volta, anche in questo caso lo accetteremo! Abbiamo altra scelta? in ogni caso la priorità è non evadere dai nostri principi, e far sì che in ogni caso sia il trionfo della civiltà, in un paese, specchio di Berlusconi, che ha fortemente bisogno di una lezione di signorilità! Grazie Alex per questa grande lezione, magari farebbe bene anche ai tifosi/cretini milanisti che urlano "Milito saltella con noi". Forse non l'hanno mai avuto un SIGNORE come Milito tra le loro file e, dal punto di vista calcistico, ancora hanno gli incubi nel vederlo mentre gonfia la rete, ma a prescindere Domenica Sera, e nella vita, queste bestie hanno già perso! "

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