domenica 3 marzo 2013

Catania-Inter 2-3: follia nerazzurra, il top-player si chiama Rodrigo Palacio


Siete interisti, rassegnatevi: normalità, logica e razionalità non sono roba per voi. Mai state, mai lo saranno, questione di dna.

Al termine di un primo tempo come quello visto a Catania, il solo pensiero di mettermi a scrivere il post-partita da un lato mi torturava interiormente, ma dall'altro mi conferiva la consapevolezza che sarebbe stato un dolore rapido di un paio di minuti, ovvero quelli necessari a scrivere le poche righe che avrebbero in qualche modo descritto il nulla espresso dalla squadra nella trasferta siciliana.



L'Inter vista al Massimino nei primi 45' era strettissima parente di quella che aveva fatto scena muta a Firenze, contro un avversario sulle ali dell'entusiasmo per una classifica ben al di là delle aspettative, ed in possesso oltre che di individualità importanti e un gioco collaudato, anche di un dodicesimo uomo rappresentato da una tifoseria davvero incredibile (eccezion fatta per lo striscione su Milito, francamente evitabile).

Schierata con un assetto offensivo assolutamente sperimentale, con Schelotto largo a destra, Guarìn centrale in appoggio a Rocchi e Alvarez sulla corsia mancina, l'appoccio alla gara della squadra di Stramaccioni è (come nel derby, come a Siena, come a Firenze) da far tremare i polsi. Il Catania, padrone del campo per intensità e per facilità di fare calcio rispetto ad un undici apparentemente spaesato e senza alcuna idea sul come creare pericoli una volta superato il centrocampo, segna due volte in 20 minuti e quel che è peggio, lo fa come se fosse la cosa più naturale al mondo.

Evidente l'errore di Juan Jesus sull'1-0 (una vera "Zebinata", per chi ricorda il difensore francese ex-Roma e Juve), con Bergessio che ringrazia e batte Handanovic rompendo il suo digiuno da gol, clamorosa la dormita della difesa tutta quando Lodi scodella un pallone in area su punizione e Marchese, in beata solitudine, infila sul palo opposto incornando di testa senza alcun problema. Più che una gara, sembra un'esecuzione, e quando a fine primo tempo le squadre tornano negli spogliatoi la sensazione che i secondi 45' saranno anche peggiori dei primi è forte, fortissima.

E qui torniamo alla follia, a quell'essere maledettamente e stupendamente fuori di testa. Sì, perchè mentre su Twitter i migliori allenatori dei bar di Coverciano stanno spaccando il capello in quattro sciorinando teorie e tattiche sicuramente meglio funzionanti, ed altri stanno già celebrando il funerale di Stramaccioni, qualcosa tra le mura dello spogliatoio nerazzurro si scuote. Il mister toglie dal campo Rocchi (su cui non voglio infierire stasera, ha colpe minime) e Kuzmanovic, buttando nella mischia Palacio e Stankovic mantenendo di fatto lo stesso assetto seppur con due interpreti differenti.

Il Catania, che pur calando di intensità mantiene ancora un vantaggio psicologico importante, va ad un passo dal 3-0 ancora con Bergessio, fermato solo da un fenomeno come Samir Handanovic, e attorno a questo episodio gira la partita, e forse tutta la nostra stagione. Palacio sale in cattedra, e al minuto 7 scherza Rolin, e mette in mezzo il pallone che Alvarez (quello nostro) devia in rete con un colpo di testa sottomisura, riaprendo la partita.

Si vede rabbia, si vede qualcosa che prima non c'era, nonostante le lacune di gioco rimangano sempre lì, in attesa di essere colmate. L'Inter sale di giri: non è lucida, ma sente l'odore del sangue di un avversario colpito sul vivo e senza più la convinzione nè il ritmo di un primo tempo giocato splendidamente. Alvaro Pereira, fino a quel momento una sciagura (come Nagatomo nel derby, stesso copione) trova il cross perfetto che Palacio devia da bomber di razza alle spalle di Andujar, con una torsione aerea pregevolissima, e sul 2-2 la gara diventa fantastica, e imprevedibile.

Il Catania non rinuncia ad attaccare, creando ancora qualche apprensione, ma il finale è tutto nerazzurro. Schelotto potrebbe bissare la rete di domenica scorsa, ma si perde al momento giusto, Cambiasso gira a 20 cm dalla porta il gol del possibile sorpasso tramortendo il sogno di rimonta. Tramortendo, appunto, perchè stavolta il Cuchu fa le cose per bene: in pieno recupero controlla un gran pallone in area, evita Spolli, e dal fondo serve l'accorrente Palacio che fa esplodere letteralmente il popolo nerazzurro.

La disastrata Inter sbanca "clamorosamente" il Cibali, aggancia la Lazio e sale a -1 dal Milan attualmente terzo. Siamo lì, nonostante primi tempi continuamente vissuti in slow motion, cassanate, infortuni, ed un clima di ostilità che vivevamo quando eravamo i più forti, figuriamoci adesso. E se a qualcuno (magari a qualche pseudotifoso isterico) non va bene, fa lo stesso: se ne faccia una ragione.



CATANIA-INTER 2-3 (primo tempo 2-0)
MARCATORI: 7' Bergessio (C), 19' pt Marchese (C); 7' R. Alvarez (I), 25' e 47' st Palacio (I).
CATANIA (4-3-3): Andujar; P. Alvarez, Spolli, Rolin, Marchese; Izco, Lodi, Biagianti (32' st Almiron); Gomez, Bergessio (41' st Cani), Castro. (Frison, Potenza, Augustyn, Sciacca, Ricchiuti, Keko, Salifu, Messina, Doukara). All: Maran
INTER (4-4-1-1): Handanovic; Zanetti, Chivu, Juan Jesus, Pereira; Schelotto, Kuzmanovic (1' st Stankovic), Gargano, R. Alvarez; Guarin (32' st Cambiasso); Rocchi (1' st Palacio). (Carrizo, Di Gennaro, Pasa, Mbaye, Jonathan, Kovacic, Benassi, Colombi). All: Stramaccioni.
ARBITRO: Bergonzi di Genova.
NOTE: pomeriggio tiepido, terreno in discrete condizioni. Ammoniti: P. Alvarez (C), Rolin (C), Handanovic (I, già diffidato)), Bergessio (C), Schelotto (I), Cani (C). Recupero: 2' pt, 4' st.



Antonio

7 commenti:

  1. Ciao a tutti. Che dire? Un primo tempo da incubo e un secondo quasi esaltante, alla fine del quale però i problemi e gli interrogativi restano tutti; anche perchè la partita l'ha vinta Palacio quasi da solo. Perdiamo (da tre anni) un giocatore a partita per infortunio; Rocchi mi sembra un dopo-lavorista; la difesa fa cagate a go-go e non si può sempre sperare nel super Samir; alla fine vinciamo le partite (o non le perdiamo) quando la vecchia guardia sfodera buone prestazioni, ma, anche in questo caso, non è che può succedere sempre. Comunque teniamoci stretti il secondo tempo e il risultato, tutt'altro che facile da conquistare, e il fatto che almeno l'allenatore sbaglia ma poi si sa correggere. Francamente non so cosa aspettarmi da questa stagione; vediamo un pò...

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    1. Onestamente Alex, ti dico la verità: mi sembrava un'altra Firenze, e non tanto perchè il Catania stesse facendo la partita della vita, quanto perchè come coi viola, nascevano occasioni da gol ad ogni minimo affondo. E non si possono sempre dover fare 3 gol per vincere una partita, su questo aspetto si deve lavorare tanto anche perchè mi sa che è un discorso di testa più che di tattica.

      Punti di platino, ma guai a pensare eccessivamente in grande adesso: ragioniamo partita per partita, e già a Londra spero di vedere altri miglioramenti. Avversario tostissimo, ci vorrà una grande gara, sperando di non arrivare macinati al Bologna..

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  2. E' una vittoria pesante, ottenuta su un campo ostico, che, mi auguro faccia morale. Il primo tempo abbiamo fatto pena (ero quasi certo che saremmo andati incontro ad un'altra pesantissima debacle) ma nella ripresa abbiamo giocato tutto sommato bene. Anche la difesa, che nel primo tempo ha fatto acqua da tutte le parti, nel secondo tempo ha retto bene.
    Speriamo che questa possa essere la partita della svolta...

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  3. Grazie Antonio per la tua disamina perfetta! Penso che se c'è qualcosa di sicuro per queste 11 partite che rimangono è che ogni match dovrà essere giocato come una finale, e cioè ogni incontro sarà una partita a sè: infatti stiamo vedendo un'Inter diversa ogni weekend. Penso che l'indicazione maggiore sia quella del modulo, quello voluto da Strama fin da inizio stagione e ora si capisce il perchè: è l'unico con cui la squadra è riuscita a esprimersi al meglio e con la ripetizione di azioni tipo provate in allenamento, insomma con uno schema preciso. Penso, che se resterà Strama, che oggi ha dimostrato di poterci stare su quella panchina, questo sarà il modulo della prossima stagione, possibilmente con degli uomini all'altezza; pensate che se Branca avesse fatto il suo mestiere decentemente a inizio stagione avremmo avuto davanti Lucas-Sneijder-Palacio dietro a Milito. Purtroppo è andata così, ma necessariamente il prossimo anno 4-5 grandi giocatori in attacco vanno acquistati soprattutto sugli esterni.

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    1. Beh Ale, magari! Il problema è che i soldi per acquistare 4-5 grandi giocatori sembra proprio che non ci siano. Sembra, perchè prima non vuoi tirare fuori neanche un euro per Floccari come sostituto di Milito (e finisci per prendere Rocchi e trattare Carew); poi tiri fuori come se nulla fosse 11 Mln.+ bonus per uno che non fai giocare quasi mai. Chi ci capisce è bravo!

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    2. Penso che a breve verrà pubblicato un articolo in questione, dove esprimo qualche MIA idea sul mercato che dovrà essere fatto in futuro...magari ne riparleremo meglio in quel momento! comunque i grandi giocatori si prendono anche a 8 milioni, non necessariamente a 40; questo sembra che a branca debbano ancora spiegarlo, è ancora rimasto alla pubblicità della Dacia. E poi come dici tu se quei soldi che ci sono poi li spendono male (e non mi riferisco a Kovacic) allora è logico che poi non c'è denaro da spendere. Comunque come ti ho già detto, se tutto va bene, nel corso di questa settimana ne riparleremo meglio. Grazie.

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    3. Sul grande calciatore acquistabile a poco, faccio il solito nome (sono un rompipalle, lo so): Borja Valero. 7 milioni e porti a casa un regista coi controcazzi, ma comunque ne parleremo nel post apposito domani sera.

      Il discorso mercato 2013/13 sarà inevitabilmente legato al piazzamento finale di quest'anno: ballano 30 milioni, tanta roba. E quei soldi fanno tutta la differenza del mondo in chiave mercato..

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