mercoledì 17 aprile 2013

Soli contro tutti? Stanchi contro tutti

Soli contro tutti. Ci piace, eh? Ci rende forti, orgogliosi, ci carica, vero? Ci fa sentire dei gladiatori più che dei tifosi, pronti, ogni santa domenica, ad entrare nell'arena più che in uno stadio, pronti a lottare per evitare di farsi sbranare dai leoni o squartare dall'avversario di turno. Non arriverà la clemenza a pollice basso di un Imperatore qui, ma solo il boato di un pubblico avversario che non vuole altro che ancora un pò di nostro sangue (metaforico), un'altra figura di emme nerazzurra da spartire, con una diabolica risata, con gli amici al bar. Soli contro tutti.



Contro gli altri, ma anche contro noi stessi, contro le nostre stesse fobie e soprattutto i nostri stessi errori, che in una sorta di contrappasso dantesco perfetto, ad ogni loro realizzazione ci si rivoltano contro, a rimembrarci che ad ogni azione corrisponde una reazione e che ad ogni sfiga ne corrisponde una un pelo più grande. Soli contro tutti.

Detto francamente, io, di essere solo contro tutti, mi sono leggermente rotto i maroni. Passatemi la finezza, ma il mio ego nerazzurro, in questi giorni post-Cagliari (ops, Trieste), ribolle di tante sensazioni. Ho letto, e tutt'oggi leggo, nei vari altri blog interisti e nei siti che abbiamo eletto a "fonte d'informazione primaria interista", opinioni che mi sanno però, più che altro, di placebi: to', manda giù 'sta lettura, beviti le mie opinioni e vedrai che spariranno tutte le idee brutte su Moratti, Stramaccioni&Co. Ecco, no, non è giusto. Soli contro tutti sarà anche stato bello, ma francamente alla lunga stanca. Perchè ogni santa volta bisogna beccarsi contro un rigore inesistente? Perchè finiamo sempre col lottare con i mulini a vento piuttosto che con persone in carne ed ossa? Perchè Tosel, piuttosto che ammettere che noi abbiamo ragione, preferirebbe fare un bagno in un lago di sanguisughe? Perchè? La solitudine, soprattutto in una situazione lunga e logorante come un campionato, sfianca, ammoscia, distrugge. Se con Mourinho e Mancini in panchina siamo riusciti a fronteggiarla, non significa che sarà così per sempre, anzi, mi sorge il dubbio che le eccezioni alla normalità siano loro, e non la situazione odierna.

Galliani e Preziosi, amici mai nemici
In sostanza, sono estremamente stanco di fare parte di quei soli che si affannano senza risultato contro i restanti tutti. Anche perchè i risultati, alla fine, sono soltanto quelli che stiamo vedendo oggi. Sarà anche questo il bello (ma non ne sono così sicuro sinceramente), ma preferirei che la mia squadra si renda conto dell'inutilità di questo atteggiamento e cambi strategia. Sono anni ed anni che l'Inter, politicamente e diplomaticamente parlando, non vale un cazzo. In Lega Lazio, Napoli e Genoa, per dirne tre, valgono molto più di noi. Mi spiegate come sia possibile? La verità è che Moratti, colpevolmente, ha sempre ritenuto il lato politico del calcio come un fattore esterno, secondario. Così non è. Sapersi muovare all'interno di 19 opinioni diverse, come quelle presenti in Serie A, saper toccare i tasti giusti, saper vendere le proprie proposte, sono elementi importanti quanto avere l'attaccante forte o una difesa solida. Questa incapacità politica, poi, si riflette anche sul mercato, dove molto spesso rimaniamo col cerino in mano a fare il terzo incomodo. Col Genoa abbiamo ottimi rapporti, direte. Già, peccato che se su un giocatore che piace a noi dovesse arrivarci il Milan, ho pochi dubbi su quale compratore preferirebbe quel brav'uomo (si fa per dire) di Preziosi. Per non parlare di Udinese, Palermo, Napoli, Lazio e Roma: con nessuna abbiamo un rapporto privilegiato, a differenza di Milan o Juventus, che tra l'altro, tra loro, difficilmente si fanno sgambetti.
Quello che voglio dire è che, sinceramente, escludendo la malafede di cui, ne sono certo, anche lo stesso Moratti non sia affatto sicuro, un piccolo esame di coscienza andrebbe fatto. Premesso che, a mio parere, la situazione dell'Inter di oggi subisce più lo schiacciante peso degli infortuni, delle scelte di mercato orripilanti e di alcuni errori tecnici, piuttosto che dei torti arbitrali che hanno comunque influito, credo che sia arrivato il momento di guardare in faccia la situazione e cercare di porvi rimedio anche con furbizia e diplomazia. Basta annuire in Lega e dire la propria ai giornalisti fuori, basta piegarsi alle volontà degli altri e finire, volente o nolente, sempre tra la minoranza. Basta, anche, dare la colpa sempre e solo agli altri evitando di guardare in faccia le proprie colpe. E' ora che i dirigenti nerazzurri capiscano l'importanza POLITICA che ha il calcio ed inizi a tessere una nuova rete di collaborazioni anche con altre squadre, inizi a guadagnare un pochino di rispetto e stima da parte degli organi e delle istituzioni del calcio e dello sport italiano, ed è ora che i tifosi imparino che ci sono altre strade oltre alla continua mobilitazione da guerriglia. Sarà un processo lungo, chiaro, ma mai quanto vivere l'ennesima stagione soli contro tutti, magari anche contro la sfiga nera di quest'anno. No, sinceramente non ho più le forze per farlo ancora.

Andrea (@Andrea_Ross89)

4 commenti:

  1. Andrea, la tua analisi è pressoché perfetta. C'é però un problema di base. Questa situazione è chiara, chiarissima a tutti tranne che a Moratti. Il nostro Presidente fa finta di non rendersi conto (no, non posso pensare che sia così ingenuo e stupido danon aver capito nulla) che deve iniziare a battere i pugni sul tavolo e guadagnarsi il rispetto degli altri. La situazione arbitrale ne è prova evidente. Tanto contro il Cagliari all'andata che 10 giorni fa dopo i fattacci di Inter-Atalanta se ne è uscito con dichiarazioni al veleno che lasciano presagire chissà che cosa e invece sono morte là.

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  2. Tutto vero, ma proprio quest'anno le colpi più evidenti sono le nostre e quindi c'è poco da protestare! Siamo all'anno 0 e forse Moratti oltre a rivoluzionare la squadra dovrebbe partire dal trovare dirigenti capaci anche nel destreggiarsi in lega! alla fine della fiera Marotta l'hanno pescato dalla Sampdoria! qualche anno fa si parlava di Corvino.

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  3. Ciao ragazzi, mi fa piacere vedere che siete d'accordo con me, ovvero che questo clima da "soli contro tutti" non può portare a nulla di positivo. Preciso soltanto due cose, per completare l'analisi del mio pezzo: la prima, e la dico in particolare ad Entius che si è soffermato sull'argomento, è che più che sbattere i pugni per le decisioni arbitrali, Moratti dovrebbe pensare ad un vero programma politico diciamo, un programma che gli permetta di essere, oltre che Presidente di una grande d'Italia, anche elemento FONDAMENTALE all'interno della Lega. Sinceramente, contro le decisioni arbitrali, non può fare altro che sbraitare perchè altro non puoi fare, se non ritirare la squadra o mandare la Primavera (scelte assurde, soprattutto la seconda, visto che causa infortuni, tra un pò, saremo costretti a farlo per motivi contingenti eheheh). All'anonimo invece (che chiedo di firmarsi prossimamente, ci farebbe solo piacere!:)) rispondo che ha assolutamente ragione. Siccome Moratti non è un Presidente come Zamparini, Lotito o anche solo Agnelli, ovvero un Presidente costantemente presente nelle decisioni di squadra, tant'è che alla Lega non ci va quasi mai, anzi, togliete il quasi, lui direttamente, penso che la cosa migliore che potrebbe fare è scegliere un dirigente che ne faccia le sue veci in 3/4 delle occasioni. Una volta c'era Facchetti, poi arrivò Ausilio, che per quanto bravo, carismaticamente valeva una cippa. Ausilio se ne è andato e nessuno l'ha realmente sostituito. Il Milan ha Galliani, la Roma Baldini e Sabatini, la Juve, pur avendo Agnelli sempre presente, ha Marotta. Noi chi abbiamo? Scelga un dirigente competente ed esperto, in grado, col suo carisma, di ridare un volto credibile e stimabile ai piani alti del calcio italiano. I tifosi contano, ma ripeto, la forza politica conta altrettanto nel calcio odierno.

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  4. Ciao a tutti. Una risposta simbolica al post di Andrea, che condivido infatti IN TOTO, è riprendere lo stralcio finale di un mio post precedente: "Vile, tu uccidi.." Più precisamente: "Qualcuno potrà dire che siamo l'Inter e che sia molto meglio così che guadagnarsi il rispetto di certi personaggi: è un’opinione rispettabile e per certi versi posso anche essere parzialmente d’accordo. Viviamo in un Paese allo sfascio totale dove il calcio non può che essere una delle massime espressioni di questo degrado: però, scusate, così non si va da nessuna parte, se non nel magico mondo di OZ. A che gioco vogliamo giocare, viene allora da chiedersi, e ha ancora un senso partecipare, forti di queste convinzioni, a un campionato governato da questi signori?" Purtroppo o ci si adegua, o è meglio "chiudere su" o magari farsi invitare a partecipare fuori concorso al campionato tedesco o francese. E' triste ammetterlo, ma o Moratti capice e si adegua, o tanto vale che "chiuda su": e noi lo diciamo da tanto tempo, mica qualche settimana...

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