Photocredit Interistiorg (era troppo geniale per non rubarla) |
Chi legge questo blog senza dubbio ha avuto modo di notare che generalmente, di quello che accade in casa d'altri, ci interessa davvero poco. Certo, sarebbe ipocrita dire che eventuali scivoloni della coppia biancorossonera ci lasciano indifferenti, ma da qui a tirarne fuori materiale per i nostri articoli ce ne passa. Preferiamo, da sempre, parlare di Inter senza comunque disdegnare sfottò, ironia, e tutto quello che rientra nel nostro essere maledettamente e orgogliosamente nerazzurri DOC.
Ieri sera però è accaduta una cosa particolare, troppo particolare per non meritare di essere discussa anche da noi. E' successo, in breve, che una squadra è stata letteralmente presa a pallonate da un'altra, ma alla fine di una contesa sbilanciata in modo imbarazzante verso la sponda catalana, la frase che rimbalzava praticamente ovunque, da Sky a Mediaset passando per le reti minori era sempre e solo una: "Eliminati sì, ma A TESTA ALTA".
A TESTA ALTA. Lo senti dire una volta, pensi di essere semplicemente assonnato dopo una dura giornata, poi però lo senti altre tre, quattro, cinque volte, fino a vedere il titolone sbattuto sulle prime pagine dei quotidiani, e allora capisci che è tutto vero. Gente, questi sono usciti dalla Champions League a testa alta.
Preso atto dell'opinione generale, ed avendo visto ogni singolo minuto del doppio confronto tra quelli col DNA europeo e la formazione più spettacolare che la storia del calcio ricordi, mi sono arrovellato per cercare di elaborare questo concetto coniugando quanto visto in campo con l'output fornito da stampa e media, il tutto ovviamente senza prostituzione intellettuale. Bè, la conclusione a cui sono arrivato è la seguente: se contro il Barça difensivamente più distratto della sua storia recente non vedi palla per 160 minuti su 180, vieni graziato a San Siro da un arbitro "casalingo", e al Camp Nou prendi tre pere che potevano essere cinque o sei senza opporre resistenza, trovando un gol quasi casuale nell'unica azione d'attacco offerta alla platea, allora sei uscito A TESTA ALTA.
E soprattutto, sei stato maledettamente sfortunato, perchè chi se ne frega del 62 a 38 di possesso palla, dei 18 tiri a 2 complessivi (17 a 1 in porta), quando alla fine l'eliminazione passa per un rigore discutibile? In fondo, la partita è girata lì, senza quel rigore probabilmente i rossoneri avrebbero iniziato a macinare il gioco spumeggiante di cui sono maestri e il Barça si sarebbe schiacciato nella propria metà campo finendo 'matato' sotto i colpi di Ibra 'Supremacy', che invece si è depresso e per una volta non ha lasciato il segno in Europa.
Noi purtroppo non siamo mai usciti A TESTA ALTA negli ultimi due anni, e di questo ce ne rammarichiamo ancor oggi che l'ultima botta è fresca e non si è del tutto riassorbita. Eppure dopo lo shock contro il Marsiglia qualcuno ci ha anche provato a sussurrare quella frase, ma noi sappiamo benissimo quanto assurdo sia dire una cosa del genere se in fondo, quella qualificazione non l'hai meritata per nulla. Marsiglia e Schalke non sono il meraviglioso Barça di Guardiola, bensì due squadre di mezza tacca puntualmente eliminate subito dopo essersi cosparse di gloria contro di noi, e pertanto aver ceduto a loro il passo non fa onore a quella storia che per fortuna abbiamo e non è neanche troppo datata come ad esempio quella di chi ha festeggiato una coppa nel 1996 e pensa ancora che sia roba recente.
La realtà è che questo Barcellona nella sua eccezionale scalata alle vette più alte si è fermato solo una volta. Si è schiantato, arenato contro una squadra che ha giocato una gara ai limiti della perfezione calcistica, riducendo Messi ad un comune mortale e rispondendo al gioco degli azulgrana con un calcio propositivo, aggressivo, letale, per poi offrire una prova difensiva maiuscola al ritorno giocando per quasi 80 minuti con un uomo in meno. Lo sa Guardiola, che non ha perso occasione per sottolineare la grandezza di quella squadra, lo sanno quelli che capiscono di calcio, lo sanno un pò meno (o forse lo sanno anche loro in fondo) quelli che da quel maggio 2010 sono usciti col fegato a pezzi.
Ecco, che qualcuno offra una prestazione come quelle eroiche dell'Inter di Josè, e poi se il campo dovesse comunque dire 'pollice verso', potrà davvero uscire dal campo A TESTA ALTA. Solo in quel caso però, perchè a farsi prendere in giro per 180 minuti, dopo averlo già fatto per altri 180 nel girone eliminatorio, sono bravi tutti. Anche quelli senza il DNA europeo.
Antonio
Ciao a tutti. Vero, di solito scriviamo di Inter, ma ogni tanto non fa male dare una "sbirciata" anche in casa d'altri, anche se poi si suscitano le ire di qualcuno un pò suscettibile e permaloso che a questo punto non si capisce cosa ci vada a fare sui blog di altre tifoserie.
RispondiEliminaAnch'io ho avuto la stessa idea di Antonio di scrivere un pezzo sul Milan, ma da un punto di vista abbastanza diverso, come è giusto e ovvio che sia. Che i media trattassero quella di ieri sera come una mezza vittoria era inevitabile trattandosi del Milan, e non c'è da meravigliarsene più di tanto, ormai ci siamo abituati. Fare confronti tra questo Milan e l'Inter che stese il Barça e vinse tutto è assolutamente improponibile e infatti loro hanno perso, anche se forse un pò più dignitosamente di quanto non dica tu Antonio, almeno sul campo.
(Opinione assolutamente personale eh, comunque HANNO PERSO). Fuori invece non hanno perso l'occasione per farsi compatire. A parte Ibra che tanto per cambiare poteva e doveva dare di più, il resto del Milan è più o meno questo ed era abbastanza presumibile che in due partite col Barça sarebbe andato fuori. Molto carina l'idea della maglietta; è quello che potrebbero scriverci sul serio nel momento in cui la Juve dovesse vincere il 28° scudetto e fregiarsi della terza stella. A quel punto tutti sarebbero autorizzati a piazzare sulle maglie qualsiasi cosa; se avessimo ancora in squadra Vieri, oltre alla seconda stella, potremmo scriverci "la squadra che si è trombata più veline di tutte". Peccato!
Ah beh, di sicuro. Diciamo che vista la differenza tecnica fra Milan e Barça (che loro non ammettono), non sono usciti neanche malissimo; sul fatto di ribaltamento della realtà ti dovrebbe essere arrivato un mio articolo da Andrea.
RispondiEliminaCredo sia abbastanza esaustivo in materia. Ambrosini mi fa solo vomitare !
Il Milan, secondo me, nel complesso, ha fatto il possibile. Cosa gli è mancato? Ibrahimovic, come del resto succede sempre a tutte le squadre che hanno costruito la loro struttura attorno a lui. Non lo dico con "cattiveria", anzi, io ritengo lo svedese un vero fuoriclasse, ma proprio per questo, in tal genere di partite, ci si aspetta sempre un qualcosa in più da lui, quel qualcosa che però non arriva mai. Il batage mediatico che è seguito alla loro eliminazione era ampiamente prevedibile e solo una sconfitta eclatante (6-0 per dire) lo avrebbe evitato. Invace hanno perso 3-1 con un arbitraggio che sicuramente al Camp Nou non è stato anti barca, ma è e per molto tempo sarà sempre così. Sono usciti meritatamente e basta, perchè il barcellona è stato più forte, tutto qui...ma loro non ci stanno e va beh...lasciamoli nel loro brodo allora :)
RispondiElimina"Ambrosini mi fa solo vomitare!" è perfetto Alex!! Ahahahah :)
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