mercoledì 12 dicembre 2012

Condannati a stravincere


In un commento a un post di qualche giorno fa eravamo stati facili profeti nell’indicare la designazione dell’arbitro Rizzoli per Inter – Napoli come palesemente inadeguata, per vari motivi. Il primo, quello diciamo ufficiale che dovrebbe orientare le scelte di un designatore valido e super partes, è che non si affida una partita così delicata ed importante a un arbitro che sta vivendo una stagione pessima e che ne ha combinata una più di Bertoldo, sia da primo arbitro che da arbitro di linea. 


Il secondo, e questo lo affermo io e quindi è visto dalla nostra parte, è che Rizzoli soprattutto quest’anno, ma anche in un passato recente, ci ha quasi sempre arbitrato palesemente contro, fischiando invece spudoratamente a favore di Juventus e Milan; quando quest’anno si è trovato nell’imbarazzo di prendere una decisione delicata nello scontro diretto fra le due, ha optato semplicemente a favore di quella che si trovava peggio, dandole una mano a risalire la china. Puntualmente domenica sera si è verificato ciò che temevamo, e cioè che hanno provato a fregarci per l’ennesima volta e spudoratamente di fronte al nostro pubblico, come era già successo col Cagliari; fortunatamente, come invece contro la Juve, abbiamo saputo essere più forti di tutto e di tutti e abbiamo portato a casa un importantissimo risultato, anche se con un certo affanno nel finale. 

A questo punto, come soleva dire un noto giornalista in auge negli anni ’80-’90 (Lubrano), la domanda sorge spontanea: ma perché cavolo noi dobbiamo quasi sempre stravincere? Non siamo più l’armata di Mourinho, che ci riusciva anche in nove contro undici con rigori inventati contro e gol annullati a favore; siamo una buona squadra, quadrata, unita, in alcuni casi anche cinica, ma abbiamo dei limiti evidenti, soprattutto di organico: bastano un paio di defezioni nei ruoli chiave e già siamo in difficoltà, con tre o quattro siamo nel “cacao meravigliao”. Non possiamo sempre giocare oltre le nostre possibilità per annullare vari handicap che ti presentano a gara in corso: gli errori arbitrali ci possono stare, quasi sempre, e a volte ti capitano a favore, a volte contro; ma ultimamente non è così, e quello che è preoccupante è l’atteggiamento arbitrale nei nostri confronti. 

A Torino non venne visto un fuorigioco clamoroso di Asamoah, ma ancora peggio non venne comminata una espulsione veramente impossibile da non decretare contro Lichsteiner. Domenica è successa la stessa cosa: rigore netto su Cassano ma non facile da vedere a velocità normale anche se abbastanza intuibile dalla dinamica di intervento del difensore del Napoli; poi fuorigioco abbastanza netto di Pandev, anche in questo caso facilmente valutabile dalla dinamica dell’azione e dalla presenza della linea dell’area di porta (ma niente rispetto a quello di Torino), in occasione del gol di Cavani. Quello che proprio non ci stà è quello che è stato concesso a Berhami, che ha picchiato come un fabbro per tutta la partita e, già ammonito, è andato a commettere un fallo tanto brutto quanto evidente sotto gli occhi dell’arbitro. Il Sig. Rizzoli lo ha guardato e gli ha probabilmente detto: “Non lo fare più”. Eh già, a un quarto d’ora dalla fine quando era chiaro che il Napoli avrebbe tentato il tutto per tutto in un forcing disperato: doverlo fare in inferiorità numerica, un bel problema. 

Da notare che lo stesso arbitro aveva ammonito il nostro portiere Handanovic reo di perdere tempo su rinvio; peccato che fosse il venticinquesimo della prima frazione di gioco o giù di lì….un po’ troppo presto per giocare a perdere tempo, mi sembra. Ancora una volta tutti gli errori gravi commessi a nostro danno; solo un caso? Come diceva De Gregori in una bella canzone “Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”, altrettanto un arbitro lo vedi da come impartisce le ammonizioni, molto più da come decide sugli episodi clamorosi; perché proprio decretando o meno un ammonizione puoi indirizzare una partita in modo meno smaccato e appariscente, e soprattutto, perché sulle ammonizioni hai solitamente molto più tempo per pensare che su altri episodi. Il Presidente Moratti ha dichiarato che si è trattato di errori ininfluenti: probabilmente per non alimentare il fuoco delle polemiche divampate dopo la partita con Cagliari, e soprattutto perché comunque la partita è finita in un certo modo. Liberissimo di comportarsi così, se lo crede opportuno; però vorrei ricordare che è la stessa linea che venne adottata dopo Torino, quando grazie a una partita immensa e probabilmente quasi irripetibile si era vinto: evitare le proteste. I risultati si sono visti con Atalanta e Cagliari. Non vorrei che succedesse lo stesso sabato prossimo a Roma con la Lazio, magari con il ritorno di Rocchi ad arbitrare una nostra gara. Perché qui il problema è che per impedirci di dare fastidio alla Juve, rischiano anche di farci perdere la zona- Champions, vero nostro obbiettivo di questa stagione; sempre che questo non sia il vero obbiettivo di qualcun altro. 

Magari stiamo pagando Calciopoli, che ogni tre o quattro mesi si ripresenta sotto forma di sentenze varie che la stampa riesce sempre a rivoltarci contro: grandi titoloni per Vieri che ha ottenuto in primo grado un risarcimento di un milione sui ventuno richiesti e molti giornalai che dopo la sentenza in appello su Giraudo si sono affrettati ad affermare che “Calciopoli si sta smontando pezzo dopo pezzo”. Capite? Uno ha patteggiato tre anni in primo grado, poi in appello viene condannato a 18 mesi e questi ne parlano come se si trattasse di un’assoluzione. Ne parlo perché anche in questo caso la linea della Società è stata quella del silenzio, perché “Noi non siamo mediatici”, come afferma il nostro Direttore tecnico Branca; il problema è che in questo modo si è imposta pian piano la tesi revisionista secondo la quale l’Inter ha combinato più o meno quello che hanno combinato tutti gli altri; solo che loro hanno pagato, chi più, chi meno e noi no. Quindi, forse, ce la stanno facendo scontare adesso. 

Non so, forse quelle che dico sono tutte stronzate: però mi sembra tanto di essere tornato indietro a fine anni novanta e primi duemila, dove eravamo perennemente condannati a stravincere e non ne avevamo la forza, perché comunque c’era chi era più forte di noi. Se sei meno forte e attrezzato potrai vincere uno o due campionati su dieci; in quegli anni non ci hanno fatto invece vincere mai, anche se in un caso o due esisteva questa più che concreta possibilità. Non so voi, ma io sento la stessa puzza di marcio; qualcosa non mi torna. D’accordo, scoccia anche a me riparlarne, perché sembra di essere un disco rotto e rischi di passare per il solito piagnone rompicoglioni; preferirei di gran lunga parlare di gesti tecnici, di prodezze, di tattiche, di schemi, il bello del calcio che fa innamorare molti di questo gioco. E noi, da bravi italiani, stiamo facendo di tutto per rovinarlo, a cominciare da giornate di campionato che cominciano al venerdì e finiscono al martedì. 

Poi ci si mette anche quel cagone di Platinì che inventa la storia degli arbitri di porta, non solo inutili, dato che non decidono praticamente mai nulla, ma addirittura dannosi, perché a volte fanno cambiare al primo arbitro una decisione che aveva preso correttamente. Inoltre, dovendo schierare sei arbitri per partita, servono sempre tutti quanti e quindi sono diventati praticamente impunibili poiché indispensabili. Oltre che ad essere cittadini di questo Paese, sta diventando sempre più difficile anche essere semplici tifosi e appassionati di calcio: che tristezza!

Alex

4 commenti:

  1. Ciao ragazzi! In primis vorrei sottolineare la gioia nel vedere i ragazzi sfoderare prestazioni come quelle di domenica sera, davvero importanti, sottolineate a mio pare dalle sublimi prestazioni di Guarin, Ranocchia e Juan Jesus su tutti. Detto ciò passo al fattore arbitri: anche a me la conduzione di gara di Rizzoli non è piaciuta, soprattutto nei confronti di Behrami, come sottolineato da Alex, ma approvo anche la linea della società. In realtà, dopo la Juventus, la voce la alzammo, e le oscenità viste contro Atalanta e Cagliari, a mio parere, sono il risultato di quell'atteggiamento. Bisogna stare schisci, come si dice a Milano, evitare di pensare ad altro se non al gioco. Se poi, chiaramente, accadesse qualcosa di macroscopico, giusto sottolinearlo e lamentarsene, ma la sfida col Napoli, a mio parere, non è stata sullo stesso livello di Atalanta e Cagliari. Detto ciò speriamo che vada bene domani sera, soprattutto che non ci capiti Rocchi :)

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  2. Oddio, non mi sembra che dopo la Juve si sia protestato un granchè e alzato la voce; si sono fatte giustamente notare delle topiche assoutamente al di là di quello che può essere una svista o un errore da parte dell'arbitro. La voce l'hanno tirata fuori più loro, che erano stati massacrati nonostante quei palesi vantaggi e la cosa non gli è andata giù. In effetti non è facile azzeccare esattamente il comportamento da tenere; però sono abbastanza certo che il modo in cui la Società sta gestendo tutta la vicenda (e non mi riferisco solo agli arbitri), non sia quello giusto. Poi non sono un esperto di comunicazione e la ricetta giusta non ce l'ho.

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  3. Mah non so Antonio; se ti riferisci a un mancato calcio di punizione al limite dell'area per fallo di Juan su Maggio...mi sembra veramente un nonnulla rispetto a tutto il resto; altrimenti faccio fatica a ricordare qualcos'altro. E' brutto constatarlo, ma purtroppo ci stiamo rassegnando a subire arbitraggi tipo quello di Domenica sera, dando per scontato che ci "smazzolino" e che noi dobbiamo essere superiori anche questi fattori e partire da un handicap di uno o due gol.

    Francamente io non trovo giustificazioni logiche a questo, se non la situazione che ho descritto nel post che è tutto fuorchè logica; quindi personalmente non riesco a rassegnarmi e, anzi, la cosa mi fa parecchio incazzare...

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  4. Ciao Alex! Innanzitutto voglio dire che sono abbastanza soddisfatto di aver avuto la risposta che volevo dalla squadra, che ha dimostrato come Parma fosse stato un punto toccato per via di tanti fattori ma che non rappresenta l'attuale valore di una compagine capace di vincere praticamente tutti gli scontri diretti. Serve approcciarsi diversamente nelle sfide con le piccole, ma quello lo sapevamo già e i numeri dicono chiaramente anche questo, al netto di arbitraggi come quelli con Atalanta e Cagliari.

    Sicuramente, conduzioni di gara come quelle con sardi e orobici non aiutano: se non sei al 100%, e piovono stranezze dal cielo, la strada si fa in salita. Contro il Napoli comunque Rizzoli sbaglia anche per i partenopei..contro la Lazio, la speranza è rivedere i ragazzi con gli occhi della tigre, sperando che non succedano cose strane..

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