sabato 30 marzo 2013

Inter-Juventus 1-2: l'orgoglio non basta. 19 senza rigori, è record?

Matri decide Inter-Juventus

Ci aspettavamo qualcosa di meglio, inutile negarlo. Ci aspettavamo di vedere un'Inter diversa, capace di sferrare un'attacco credibile non solo ad una Juventus con lo scudetto praticamente già sul petto, ma anche e soprattutto a quel terzo posto che una chimera lo era già, ma che adesso sarebbe pura utopia anche con un filotto di vittorie da qui sino al 19 maggio.



Nel return match contro i bianconeri, proiettati alla sfida di Champions League di martedì contro il Bayern e privi di alcuni titolari importanti come Vucinic e Lichtsteiner, la squadra di Stramaccioni offre una prestazione di puro orgoglio che però non riesce ad evitare una sconfitta figlia non solo di qualche episodio discutibile, ma anche di una differente dimensione attuale delle due squadre in campo. Cosciente della propria forza e dotata di una robusta intelaiatura una, arruffona e ancora alla ricerca di una identità e uno spartito di gioco l'altra.

Stramaccioni, recuperato Samuel ma senza Juan Jesus, decide di tornare all'antico con la difesa a tre e Chivu a comporre il terzetto arretrato assieme al Muro e Ranocchia, forse nel tentativo di riproporre uno schieramento quanto più possibile simile a quello che un girone fa aveva mandato in tilt il dispositivo fino a lì a prova di bomba dei bianconeri. Missione che, a quanto pare, può dirsi infruttuosa, perchè l'unica analogia che riusciamo a trovare tra le due prestazioni è il gol a freddo subito nelle primissime battute di gara: a Torino fu Vidal a segnare una rete comunque viziata dal netto offside in partenza di Asamoah, stavolta invece c'è poco da dire sul gioiello di Quagliarella, che da fuori area trova il sette alla destra di Handanovic.

L'Inter è stordita, come nella gara di andata, ma abbozza una reazione che comunque denota l'enorme difficoltà della squadra a produrre gioco e ripartire. Kovacic non gode della libertà di cui invece gode Pirlo dall'altro lato, la manovra nerazzurra è farraginosa e quasi sempre orizzontale, anche se Buffon deve impegnarsi due volte per scongiurare il pari prima su Cassano, poi su un colpo di testa ravvicinato di Palacio. Dall'altra parte, è Vidal ad avere sul piede la palla dello 0-2 (l'apriscatole, coi suoi lanci, è sempre Pirlo), ma Handanovic rischiando anche qualcosa ci mette una toppa salvando in uscita.

Dopo l'ennesimo primo tempo sottotono, la ripresa vede un'Inter diversa, più determinata e con il 'ritardatario' Guarìn in campo al posto di un Alvarez sul cui carro sono rimasto per parecchio tempo, ma che anche oggi si è rivelato deludente e decisamente impalpabile. Il pari di Palacio arriva al minuto 9, chiudendo una bella ripartenza che nasce da una palla persa da Pirlo, e vede Kovacic e Cassano come interpreti assieme al Trenza. Come allo Juventus Stadium, il pari arriva nella ripresa e si inizia, perchè no, a sperare in un finale analogo.

L'Inter però si siede, e la Juventus reagisce al graffio dell'attaccante argentino da grande squadra. Non si scompone, alza il ritmo, ricaccia indietro l'avversario. Padoin va vicinissimo a firmare il sorpasso, Quagliarella e Matri lo confezionano appena 6' dopo il pari, approfittando di una dormita generale della difesa nerazzurra, con Ranocchia che si vede sfilare davanti il numero 32 in una zona di campo dove un errore del genere, significa gol. E quello di Matri, nello specifico, è il gol partita.

La reazione della Strama-band c'è, ma è puro istinto senza alcun costrutto logico. Si attacca a testa bassa, e nella mezz'ora finale la squadra dà tutto quello che ha, meritando forse anche un pari che però non arriva. Rizzoli, che non si può definire un grande amico dei nostri colori, sorvola su un intervento di Chiellini su Cassano definendolo non da massima punizione tra le proteste generali. Viene da chiedersi cosa debba succedere nell'area di rigore bianconera per indurre un direttore di gara a fischiare la massima punizione, ma lascio cadere la domanda certo che nessuna risposta potrebbe mai essere soddisfacente al cento per cento.

Al fischio finale, la follia di Cambiasso (prima espulsione in carriera) chiude nel peggiore dei modi un pomeriggio non certo di quelli da ricordare, con un'entrata pericolosissima su Giovinco seguita poi dalla pronta ammissione del Cuchu con tanto di scuse agli avversari.

Continui cambi di moduli, primo tempo sottotono, amnesie difensive: al netto di una direzione di gara che ancora una volta non ci sorride, e ci permette di centrare il rispettabilissimo record di 19 gare consecutive senza rigori a favore, preme sottolineare come questa Inter ormai lontana anni luce non solo da quella vincente, ma anche da quella vista un girone esatto fa, ricada sempre, costantemente negli stessi grossolani errori. 

INTER-JUVENTUS 1-2 (primo tempo 0-1) 

MARCATORI: Quagliarella (J) al 3’ p.t.; Palacio (I) al 9’, Matri (J) al 15’ s.t.

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia (dal 21’ s.t. Cambiasso), Samuel, Chivu; Zanetti, Gargano (dal 35’ s.t. Rocchi), Kovacic, Pereira; Alvarez (dal 1’ s.t. Guarin); Palacio, Cassano. (Belec, Carrizo, Silvestre, Schelotto, Kuzmanovic, Benassi, Pasa, Jonathan, Nagatomo). All. Stramaccioni.

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin, Marchisio, Pirlo, Vidal, Asamoah (dal 18’ s.t. Peluso); Quagliarella (dal 37’ Giovinco), Matri (dal 29’ s.t. Pogba). (Storari, Rubinho, De Ceglie, Anelka, Giaccherini, Lichtsteiner, Marrone). All. Conte.

ARBITRO: Rizzoli.

NOTE: spettatori 79.341. Espulso Cambiasso al 49’ s.t. per gioco scorretto. Ammoniti: Gargano, Pereira, Ranocchia, Barzagli, Giovinco per gioco scorretto, Chiellini per c.n.r.. Recuperi: 0’ p.t.; 4’ s.t..



Mentre scrivevo questo post, ho appreso l'ennesima trista notizia di questa assurda settimana di Passione dopo quella delle scomparse di Claudio Lippi ed Enzo JannacciFranco Califano, icona della musica italiana e interista doc, è scomparso poche ore fa a Roma. Addio Califfo, che la terra ti sia lieve.


Antonio

4 commenti:

  1. Ciao a tutti. Concordo con l'analisi di Antonio; la mia impressione però è che l'Inter ieri non meritasse affatto perdere. d'altra parte si sa che nel calcio non si vince ai punti e alla fine hanno vinto i più quadrati, i più consapevoli, i più organizzati e anche un pò i più fortunati. Per assegnarci un rigore, uno dei nostri deve subire un accoltellamento o un tentativo di violenza carnale in area. Inspiegabile il fallo di Cambiasso: Conte non mi è mai piaciuto, ma ho molto apprezzato il suo intervento a fine partita dopo il fattaccio. Un saluto infine al Califfo che era un pò uno squinternato, però era anche un personaggio simpatico e genuino.

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    1. Ciao Alex..no, forse non meritavamo di perdere per cuore e impegno messi in campo, ma se anche contro una squadra che di veramente speciale in 90 minuti non fa nulla prendi 2 gol, alla fine la sconfitta è uno scenario abbastanza verosimile. Come scrivo nell'articolo di ieri, è disarmante l'andamento degli ultimi 5 mesi, e ancora una volta tra l'altro siamo qui a parlare di un cambio di modulo fatto 'ad hoc' per l'avversario di turno.

      Passi (fino a un certo punto) il siluro di Quagliarella, ma prendere il secondo gol è inaccettabile e probabilmente senza quell'ennesimo svarione avremmo commentato ben altre cose..

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  2. Ciao ragazzi! Commento con ritardo colpevole questo post gara perchè, come Antonio sa, ho avuto la (s)fortuna di essere allo stadio ieri pomeriggio. Che dire, l'analisi mi pare corretta in toto, quindi vorrei soltanto esporre alcune mie sensazioni avute dalle tribune. Innanzitutto Kovacic è un talento assoluto: 18 anni ed avere la personalità di predicare nel vuoto del nostro centrocampo, vuoto di idee soprattutto. Il primo uomo lo salta sempre ed anche se non è dotato di un lancio mirabolante (alla Pirlo), è dotato di grande visione di gioco, sa quando disfarsi del pallone e come farlo nel modo migliore. Finisce la sua partita con un pauroso 94% di passaggi riusciti. Se bruciamo pure lui, siamo da ricovero. Alvarez è diventato indifendibile: si muove solo in orizzontale, aiuta poco la linea mediana ed ha paura della sua stessa ombra. Guarin, ancora una volta, diventa l'arma in più a gara in corso: la sua fisicità spacca le partite e gli avversari in due, il vero problema è la sua collocazione tattica perchè vagava per il campo senza vero ordine. Gargano e la difesa: qualcosa non funziona, decisamente. Il primo non riesce a fare da filtro, la seconda va sempre in affanno e sbaglia tutti i movimenti (vedi il gol di Matri, dove sia Chivu che Ranocchia fanno al cosa sbagliata al momento sbagliato). Qui, in questo ultimo punto, ci sono delle oggettive responsabilità di Strama a mio parere.
    Ne approfitto per ricordare con un sorriso il Califfo, seppure io non lo abbia mai amato, e per augurare a tutti voi ed a tutti i lettori una felice Pasqua :)

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    1. Kovacic non penso sia "bruciabile" (termine pessimo, lo so), perchè è talmente limpida la sua classe che qualora non riuscisse ad esprimersi qui, andrà altrove per una pioggia di milioni di euro, garantito. Nel deserto generale, forse qualche punto fermo per la prossima stagione lo abbiamo anche trovato, mettiamola così.

      Dal carro di Alvarez io scendo ufficialmente, ribadisco: una delusione continua, se pensiamo che Recoba veniva mandato a fanculo per molto meno. Almeno il Chino deliziava a intermittenza, questo ormai è bello che andato..

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