venerdì 8 marzo 2013

Tottenham-Inter 3-0: perdere, e perderemo!


Chi non ha mai visto il celebre capolavoro della risata, con il fantastico Lino Banfi nei panni di un improbabile tecnico di una neopromossa, alla prima esperienza nella massima serie? Al termine di una stagione di alti e bassi, alla celeberrima Longobarda serviva una vittoria e fu lì che l'indimenticabile Canà pronunciò alla finestra del suo appartamento il grido di battaglia "Vincere, e vinceremo!", poi trasformato in un imperativo "Perdere, e perderemo" da un presidente in bolletta che aveva come unico obiettivo quello di riportare la sua creatura in serie B.



Giusto per sgombrare il campo da possibili equivoci, non mi è mai passato neanche lontanamente per la testa che qualcuno ai piani alti abbia intimato alla squadra di perdere in quel modo a White Hart Lane: mi sembra piuttosto ovvio, ma è doveroso precisarlo. Quello che semmai ha richiamato alla mente quella frase e quel film esilarante è stato il mix tra quanto affermato in conferenza stampa da Stramaccioni prima del match (in sostanza, "il terzo posto viene prima di tutto il resto, anche del Tottenham") e i soliti primi 20 minuti nei quali ormai la squadra si consegna quasi scientificamente all'avversario, finendone travolta il più delle volte con Handanovic chiamato regolarmente al miracolo per evitare di finire sotto una caterva di gol.

Non avevamo nessuna speranza di uscire vivi da quello stadio, non con quell'atteggiamento nè tantomeno con quegli interpreti in campo, di fatto quasi obbligati ma al tempo stesso inadatti a reggere il facilmente prevedibile urto di una squadra in condizioni fisiche straripanti. E tutto questo il mister lo sapeva fin troppo bene, al punto da mettere le mani avanti e porre l'accento sull'importanza prioritaria (soprattutto in termini economici) del terzo posto in campionato, nonostante questo non comporti il sollevamento al cielo di alcun trofeo.

Contro avversari che vanno a duecento all'ora, in possesso di una fisionomia ben definita dopo mesi tribolati all'alba del regno di Villas Boas (il cui nome riporta alla memoria una delle più grandi figuracce di carattere 'gestionale' della nostra storia recente), e con un fuoriclasse come Gareth Bale in stato di grazia, rispondere con in campo contemporaneamente gente come Chivu, Cambiasso e Cassano equivale ad arrendersi senza condizioni, nella speranza che il tempo passi alla svelta. Alcune scene viste in campo sono state francamente imbarazzanti, e forse eccessive per calciatori che di questa squadra hanno fatto la storia, ma adesso è palese che non ne abbiano più e andrebbero centellinati per poter essere ancora utili alla causa (ogni riferimento al Cuchu è puramente voluto).

Se poi, oltre ad una netta inferiorità fisica e non solo, ci metti anche le ciabattate di Alvarez e Palacio, il conto non può che essere salatissimo. Al ritorno non ci sarà Bale (squalificato), ma a questo punto la cosa ha davvero un'importanza molto relativa.

Il cammino europeo si infrange sull'ennesima prestazione terrificante di una squadra che non può reggere, nelle condizioni attuali, due competizioni entrate ormai nel vivo e che per essere gestite necessiterebbero di una rosa ben più ampia e di qualità di quella a disposizione del tecnico. Che torna in discussione, ma salverebbe se stesso qualora l'all-in sul campionato dovesse produrre l'effetto sperato. Chissà se almeno in quello qualcuno ci crede ancora..


TOTTENHAM-INTER 3-0 (primo tempo 2-0)
MARCATORI: Bale al 6’, Sigurdsson al 18’ p.t; Vertonghen all’8’ s.t.
TOTTENHAM (4-2-3-1): Friedel; Walker, Gallas, Vertonghen, Assou-Ekotto; Parker, Dembelé (dal 19’ s.t. Livermore); Lennon (dal 36’ s.t. Naughton), Bale, Sigurdsson (dal 25’ s.t. Holtby); Defoe (Lloris, Dawson, Caulker, Carroll). All. Villas Boas.
INTER (4-2-3-1): Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Chivu, Juan (dal 1’ s.t. Palacio); Gargano, Cambiasso; Alvarez (dal 21’ s.t. Jonathan), Kovacic (dall’11’ s.t Guarin), A. Pereira; Cassano (Belec, Pasa, Mbaye, Benassi, Guarin). All. Stramaccioni.
ARBITRO: Mateu Lahoz (Spa). Ass: Cebrian Devis-Rodriguez. Add: Gomez-Del Cerro. IV: Perez del Palomar.
NOTE: ammoniti Bale e Guarin per simulazione, Pereira per gioco scorretto. Spettatori: 34.353. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.
Antonio

3 commenti:

  1. Beh, che non avaremmo potuto reggere le due competizioni con quella rosa lo dicevamo a Settembre, Antonio. Ricordi? Anche il Capitano non ce la fa più a reggere 3 partite la settimana, e vorrei anche vedere. Cambiasso andrebbe utilizzato sempre negli ultimi 20/30 minuti e in appoggio alle punte, non a metà campo dove ormai è letteralmente un gatto di marmo. Cassano ha colpi da genio, ma più "panza" di me che ne ho 52; una condizione fisica così non te la puoi permettere a certi livelli. A Chivu non capisco francamente perchè non abbiano riservato lo stesso trattamento di Maicon, Lucio, Julio e Wesley: io non gli avrei dato nemmeno 270 mila €, altrochè 2,7 Mln! E poi parliamo di FPF; ma per favore! Il dramma è che le scelte di Strama erano praticamente obbligate: questo la dice lunga sul livello della nostra rosa.

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  2. Infatti, credo che a Stramaccioni possiamo imputare poche colpe. Se ti presenti a Londra con Zanetti, Cambiasso, Pereira, Chivu, Alvarez, mi pare ovvio che il finale non sarà positivo.
    Certo il buon Strama ci mette del suo. Pensare di poter fare male al Tottenham giocando con Cassano prima e unica punta...

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  3. Purtroppo l'Europa League si è rivelata tanto inutile quanto dannosa, e potrebbe costarci fatalmente il terzo posto, se non altro per l'infortunio di Milito. Per quanto riguarda Cambiasso, considero un eventuale rinnovo totalmente sconsiderato, perchè questo Cuchu ha poco da aggiungere ad un'Inter vera. Speriamo bene, ma per ora le basi per il prossimo anno non sono del tutto positive: non si parla di nessun giocatore che salta l'uomo, ma solo di prime punte; non si sonda nessuna mezz'ala e di terzini neanche l'ombra. Non voglio sparare a zero già da ora per Luglio,ma stavolta sbagliare non è tra le opzioni.

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