mercoledì 10 aprile 2013

"Vile, tu uccidi un uomo morto!"


La visione della partita di domenica sera mi ha riportato alla mente l’episodio della battaglia di Gavinana, nel 1530, quando il condottiero italiano Francesco Ferrucci, già gravemente ferito, venne spogliato dell’armatura e finito brutalmente dal comandante spagnolo Maramaldo; chi ci ha tramandato l’episodio, ci racconta che il Ferrucci, prima di spirare, rivolse queste parole al non troppo leale avversario spagnolo.



Ma di cosa avevano paura, viene da chiedermi, che potessimo arrivare terzi? Con Milito out fino alla fine della stagione, Palacio quasi, Cassano infortunato insieme ad altri dieci, come cavolo avremmo potuto fare? Con solo Rocchi e Alvarez, se pur ieri eccezionalmente positivi? Che l’Inter fosse una squadra incompleta e costruita male lo abbiamo sostenuto dall’inizio, beccandoci anche delle critiche: potremmo ribadire per l’ennesima volta le colpe di Stramaccioni, l’inadeguatezza di molti giocatori, la mancanza di un’identità di gioco precisa e via dicendo. Però l’episodio che si è verificato ieri è di una tale gravità che fa passare forzatamente tutto questo in secondo piano.

Ho visto uscire il pallone dalla linea di fondo dopo il colpo di testa di Denis; mi allontano un attimo e, quando torno, ritrovo lo stesso argentino sul dischetto del rigore: cioè, rendiamoci conto! Per ritrovare un rigore così scandalosamente inventato dal nulla bisogna tornare indietro al Gennaio del 2003, quando l’ineffabile "Signor" Bertini, uno dei tanti della "cricca" di Moggi, decretò un rigore in un Perugia-Inter perché il buon Ramiro Cordoba aveva respinto di coscia; poi, non contento, pensò bene di convalidare un gol del greco Vryzas realizzato con apprezzabile mossa da pallavolista (peccato si stesse giocando a calcio). Gennaio 2003: piena "epopea" Calciopoli.

Esistono errori ed errori. Quelli commessi contro l'Inter quest'anno assomigliano in maniera impressionante a quelli commessi allora: spudorati, assurdi, regolati a orologeria nei momenti topici. Ci hanno massacrato con una serie impressionante di errori assurdi e di squalifiche altrettanto assurde quando eravamo andati a -1 dalla Juventus, ieri ci hanno finito da moribondi, senza pietà, senza un briciolo di rispetto, proprio come fece il Maramaldo. Ci sono state le occasioni anche per esercitare la cosiddetta arte della compensazione, molto in voga fra arbitri incapaci e vigliacchi e nessuno avrebbe gridato allo scandalo, con i nostri giocatori trattenuti abbastanza vistosamente in area avversaria: invece no!

Hanno voluto finirci del tutto, assicurarsi totalmente che non avremmo più dato fastidio a nessuno di "quelli che contano": nella fattispecie al Milan. Certamente noi gli abbiamo dato una mano: ma io che ho giocato (anche se a livelli poco più che dilettanteschi) vi posso assicurare che quando già sei in condizioni molto precarie e comunque riesci a combinare qualcosa di buono, vederti per l’ennesima volta vessato, irriso e preso nemmeno troppo velatamente per il culo, ti fa crollare il mondo addosso e passare la voglia di continuare. Ok, lo so: loro sono professionisti. Ma il calcio resta pur sempre un gioco che ti coinvolge emotivamente e la componente psicologica è importantissima. 

Avremmo potuto reagire all'ennesimo sopruso, negli anni passato lo abbiamo anche fatto: ma pretendere che una squadra raffazzonata e menomata fosse in grado di farlo domenica sera, dopo tutto quello che è successo in questa stagione, compresa la costante e colpevole latitanza della società..scusate ma è da uno che capisce abbastanza poco di calcio e delle dinamiche che vi ruotano intorno, oppure da "prostituto intellettuale" che ci vuole marciare sopra.

Ho sperato che Handa lo parasse; ma quando ho visto entrare quel rigore, avevo già intuito come avrebbe seriamente rischiato di finire la serata e purtroppo non mi sono sbagliato. Quel "trombone" di Nicchi e quel "quaquaraquà" di Abete favoleggiano di buona fede degli arbitri, esattamente come facevano i loro pari durante "l'era Moggi"; e come mai allora il nostro capitano dichiara che Gervasoni gli ha giustificato il rigore con un eloquente "E’ mano netta" e nel comunicato ufficiale della Lega per l’azione incriminata risulta invece ammonito Ranocchia? E’ la prova più eloquente del “nulla assoluto” avvenuto nell'area di rigore dell’Inter, oltre che del fatto che Gervasoni non sa nemmeno lui di preciso perché ha decretato quel rigore. Ma ci rendiamo conto che forse ci sarebbero addirittura gli estremi per ripetere la gara per errore tecnico? Per non parlare dei patetici tentativi di parlare di un fallo di Rocchi nell'azione del secondo gol dell'Inter, quando dopo uno scontro fortuito il pallone finisce a un difensore dell'Atalanta con il giocatore avversario più vicino a oltre 20 metri.

Oppure che l'errore-orrore di Gervasoni vale quello di Ranocchia: eh no, miei cari signori! E’ come equiparare l’errore di un giudice a quello di un avvocato di una delle controparti: e l’arbitro è un giudice, non scordiamolo. Anzi, sono sei: e fanno più danni che se fosse uno solo. Credo che l'Inter dovrebbe meritare il rispetto di affondare per i propri demeriti, senza dover subire farse umilianti come quella di domenica.

Il problema è che il rispetto ce l'ha chi se lo guadagna e Moratti non ha fatto certo molto in questo senso nell’ultimo periodo: prima ha permesso che si instaurasse la tesi revisionista di Agnelli e che fossimo equiparati nelle colpe alla Juventus, ma additati come quelli che non le hanno mai scontate. Poi si è completamente "appecorato" alla restaurazione nel mondo del calcio dei vecchi poteri in auge al tempo di Moggi: Galliani-Milan, Agnelli-Juventus, Federazione (Abete)-Arbitri (Nicchi).

Impensabile quindi prenda in considerazione l'idea di una protesta forte e clamorosa, tanto meno che chieda di rigiocare la partita per errore tecnico. Qualcuno potrà dire che siamo l'Inter e che sia molto meglio così che guadagnarsi il rispetto di certi personaggi: è un’opinione rispettabile e per certi versi posso anche essere parzialmente d’accordo. Viviamo in un Paese allo sfascio totale dove il calcio non può che essere una delle massime espressioni di questo degrado: però, scusate, così non si va da nessuna parte, se non nel magico mondo di OZ. A che gioco vogliamo giocare, viene allora da chiedersi, e ha ancora un senso partecipare, forti di queste convinzioni, a uno spettacolo come quello andato in onda Domenica?

Sarebbe meglio chiarirsi definitivamente le idee, altrimenti l’uccisione dell’uomo morto rischia di diventare una costante terribile e frustrante anche nei prossimi anni a venire.

Alex

16 commenti:

  1. "Il problema è che il rispetto ce l'ha chi se lo guadagna e Moratti non ha fatto certo molto in questo senso nell’ultimo periodo: prima ha permesso che si instaurasse la tesi revisionista di Agnelli e che fossimo equiparati nelle colpe alla Juventus, ma additati come quelli che non le hanno mai scontate"...
    Ma perchè cosa avrebbe dovuto fare? farsi processare per andare in serie B?

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    1. No, non farsi processare; semplicemente difendere a spada tratta Facchetti e cercare con tutte le forze di controbattere le assurde tesi revisioniste che ha fatto passare Agnelli, forte del "codazzo di giornalai" e di prostituti mestieranti dell'etere al suo servizio. E questo Moratti non solo non l'ha fatto, ma non ci ha nemmeno provato.

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  2. Gervasoni ti arbitrò anche in Inter-Parma del 2007 credo, col risultato di 1-2 fischiò un rigore assurdo su Couto e lo cacciò (Couto prese la palla di testa e non di mano) e il risultato passò a fine partita a 3-2... Com'è che questo il corretto interista che sa vincere e sa perdere onestamente (zanetti docet..) non lo rammenta??? Siete ridicoli, cercate sempre di mascherare le vostre grandi colpe adducendo ad altri le cause, come quando acquistavate dei brocchi e volevate vincere...

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    1. E cosa c'entra questo col fatto che Gervasoni s'è inventato un rigore domenica sera? Mi pare nulla.

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  3. se non ti fai processare almeno abbi il buongusto di non dire che sei solo tu l'onesto!sai di vie di mezzo ce ne sono!
    poi è stato palazzi con la sua relazione a dire certe cose....ma come sempre per voi interisti una volta palazzi è credibile una volta no!
    quando processa in fretta e furia juve, milan, fiorentina e lazio va bene quando invece manda in prescrizione l'inter è ancora buono?
    nessuno ci può fare nulla se il vostro presidente si attornia di persone incompetenti!! ditemi un acquisto azzeccato di branca??
    non ha colpa nessuno se il moratti impazzisce e comincia a cambiare allenatori come neppure zamparini in preda agli acidi...
    a volte occorrerebbe guardare i propri errori!

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    1. 1) Ci dovremmo far processare?
      E perché mai?
      Per cosa poi?
      Forse ti stai confondendo con quelli che non si sono fatti processare (E AVREBBERO POTUTO E DOVUTO, per uscirne definitivamente puliti) dopo che la Suprema Corte (sen. 31/03/2007) ha annullato la condanna in appello relativamente all'uso dei farmaci off-label.

      2) La relazione di Palazzi?
      Quale?
      Ah, forse ti riferisci al parere (solo un PARERE, bada bene) assolutamente gratuito (gratuito perché, in ogni caso, l'eventuale reato era comunque estinto per sopraggiunto decesso dell'interessato) espresso dall'illustre procuratore relativamente ad un dirigente dell'Inter?
      Il quale dirigente avrebbe potuto difendersi in un eventuale processo per intercessione diretta di San Pietro?
      O di Belzebù?

      3) Atteso che ritengo Branca responsabile per alcune vicende, ti riporto alcuni acquisti "azzeccati" dallo stesso (i primi che mi tornano in mente): Maicon, Julio Caesar, Cambiasso.
      E scusa se è poco...

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    2. Facile leggerci solo quando ti interessa. Caro Barte, se vai indietro di qualche giorno a leggere i nostri articoli ti assicuro che troverai molte più critiche a giocatori e società nerazzurra (critiche tutte mosse con correttezza e pura libertà d'opinione) piuttosto che agli arbitri.

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    3. La relazione di Palazzi, zuccherino dato in pasto al mondo bianconero come si fa coi cavalli. Quando capirete che quella relazione, buttata lì e non inserita in alcun processo, non vale più della carta che usate al bagno la mattina?

      Ha detto tutto Andrea più giù comunque, ne sa molto più di tutti noi in materia anche se gli juventini da qualche tempo sono avvocati ad honorem..

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  4. Io continuo a sostenere che dovresti farti visitare....

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    1. Consigliami tu da chi: ci andrò senz'altro!

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    2. E' bellissimo che poi scrivono come anonimi, gente tutta d'un pezzo proprio!

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  5. Scusate signori, ma sulle vecchie "puttanate" su Calciopoli non vi rispondo neppure più; non vale la pena di perdere tempo con voi. A volte bisognerebbe guardare i propri errori? Cazzo! Ma da queste parti sono tre anni che non facciamo altro! Comodo venire a lasciare il commentino del cazzo solo quando succede qualcosa; se ci leggeste con più frequenza,ma capisco che non può essere così perchè la cosa presupporrebbe un'onestà intellettuale che evidentemente non avete, forse avreste avuto modo di rendervene conto. L'Inter ha grossissimi problemi: societari, professionali, tecnici, e tattici. Ma fare finta che non abbia anche quello arbitrale è rifiutarsi di guardare in faccia la realtà. D'altra parte da chi ha il coraggio di equiparare l'episodio di Couto del 2007 con quello di domenica sera, non si può certo pretendere che sia in grado di analizzare correttamente quello che è stato scritto nel post.

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  6. vorrei solo far notare a quelli che parlano di prescrizione e Palazzi....ma non è lo stesso Palazzi che juventini & co dicevano vicino all'inter? come mai uno vicino all'inter dovrebbe dire quelle cose? le ha dette perché non è vicino all'inter, e alla fine non ha detto niente di più di quello venuto fuori dall'intercettazioni, poche telefonate di facchetti che non chiede e ordina niente, e che per i tempi il tutto è andato in prescrizione, quindi inutile iniziare un processo con risultato ormai scontato, il che non significa essere colpevoli. Ma si sa, gli juventini & co hanno memoria corta, anche nel processo per doping la juve se l'è cavata con la prescrizione, ma la differenza sta nel fatto che loro sono stati giudicati e condannati, e poi prescritti, l'inter no, ma in tal caso la prescrizione equivale ad una assoluzione, mentre per l'inter equivale a condanna di colpevolezza. Mettetevi d'accordo! Allora io chiedo a Moratti di rinunciare alla prescrizione per calciopoli ma la juve deve rinunciare alla prescrizione nel processo per doping. Per il resto, l'inter anche quest'anno è stata penalizzata a favore del milan terzo, ma certo che errori della società, in primis Branca e poi Moratti, ci sono stati. Troppe partite perse non per colpa nostra, troppe perse per colpa nostra, e così si compone l'attuale classifica. Ma non si dica che l'inter non ha subito torti, perché si mente sapendo di mentire!

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    1. Condivido Anonimo (la prossima volta firmati dai, ci fa piacere!). Aggiungerei soltanto una cosa: tutti qui ci chiamano prescritti, adducendo che questo ci renderebbe automaticamente colpevoli di qualcosa. Ricordo che LEGALMENTE parlando (studio legge, qualcosa ne so) Palazzi è l'accusa, il PM diciamo. Il suo ruolo è MUOVERE ACCUSE. Poi c'è un giudice che eventualmente giudica. Il fatto che Palazzi abbia detto che l'eventuale fatto è oramai caduto un prescrizione non significa nulla. Significe che per lui qualcosa c'era ma non ha potuto portare la sua idea al giudice. Poi sarebbe stato il giudice però a giudicarci, e nessun giudice l'gha fatto quindi....

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  7. Continuo a ribadire il fatto che in tutto questo l'errore più grave è l'atteggiamento di Moratti. Bisogna difendersi da subito, alla minima ingiustizia, non aspettare 6 mesi e il 5867esimo torto arbitrale.

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  8. Ciao a tutti. Al di là che mi fa comunque piacere vedere un numero di commenti che non si vedevano da tempo, nel mio post si fa riferimento a Calciopoli come pietra di paragone per certe cose che succedono adesso come succedevano allora; no per riaprire vecchie diatribe in cui si finisce sempre per dire le stesse cose. Avrei preferito qualche intervento in più in risposta al questito che si pone alla fine, e cioè: " Ha ancora un senso partecipare, forti di queste convinzioni, a uno spettacolo come quello andato in onda Domenica ?". Questo è il vero punto, anche se mi rendo conto che elaborare una risposta non sia nè facile, nè piacevole.

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