sabato 21 aprile 2012

L'importanza di chiamarsi Branca

Sulley ai bei tempi, quando mangiava nelle coppe vinte
Sulleyman Ali Muntari. Noi interisti vorremmo tanto tanto dimenticarci questo nome, ma sembra davvero difficile. Lo ammetto, a me Muntati non dispiaceva nemmeno come giocatore: bel raccoglitore di legna africano, corridore, grintoso e con un mancino che se calibrato al punto giusto, diventa un gran bel piede. Ma, da quando nell'estate del 2008, l'Inter lo acquistò dal Portsmouth, ne ha combinata una più di Bertoldo, riducendosi a vittima sacrificale dell'astio tifosereccio nei momenti no dei nerazzurri. Ce ne voleva a farsi fischiare dai tifosi interisti in quel periodo, il periodo di Mou, il periodo degli Scudetti e del triplete, eppure lui ce la fece, con tanta caparbietà e forza d'animo. Già il suo arrivo non aiutò a creare simpatia nei suoi confronti: quell'estate era la prima di Josè sulla nostra panchina ed il nome per il centrocampo, caldissimo, era quello di Frank Lampard, uomo del tecnico al Chelsea e pedina utilissima nello scacchiere tattico di ogni team. La trattativa naufragò, non si sa ancora bene per cosa e si ripiegò su un centrocampista meno tecnico e più di quantità, ovvero Sulley, a quel tempo in forza al Portsmouth ma ex Udinese. Lo pagammo circa 15 milioni di €. Ecco, quando l'interista si aspetta Lampard a 20 milioni e si vede arrivare Muntari a 15 milioni, qualche mugugno se lo può anche permettere. Il resto è storia, con qualche espulsione "ignorante" (Catania fu un capolavoro di deficienza) e alcuni comportamenti discutibili (assenze causa Ramadan, rispettabilissime, ma non proprio un'ottima scusa per i tifosi). Di lui rimaranno soprattutto le immagini allegre di un ragazzone di colore affamato ed assettato che, a seguito di ogni coppa vinta in quei periodi, riempiva il trofeo di vivande e bevande e festeggiava gioiosamente rimpinzandosi negli spogliatoi.
Branca è l'uomo di potere nella dirigenza nerazzurra
Ora Sulley è al Milan (sa farsi amare, non c'è che dire) ma continua a parlare di Inter e questo, caro amico, non si fa. Con un'intervista rilasciata al Corriere della Sera spara a zero sulla società nerazzurra, o meglio, su Branca e i gruppi presenti nel nostro spogliatoio, per la solita, trita e ritrita serie "beh, l'Inter è una polveriera, una squadra di bulli a confronto al Milan, dove ogni mattina San Francesco viene a trovarci ed a ringraziarci perchè portiamo pace e gioia nel Mondo". Ma che ha detto di preciso il buon ghanese? "Non so cosa non fosse funzionato all'Inter, io davo sempre il massimo, ma loro non so cosa avessero in testa. Non ci si comporta così tra esseri umani e loro ne hanno fatte di tutti i colori". Loro? No, in realtà solo un uomo, Marco Branca: "Mi riferisco a Branca, scrivete bene il nome. Io sono uno che rispetta tutti, ma Branca, quando entrava nello spogliatoio, pretendeva che mi inchinassi a lui, come se fosse il mio Dio. Amico, siamo tutti e due dipendenti di Moratti, a me lo stipendio lo paga lui, gli dissi. Nessuno in squadra lo sopportava". Ma perchè tutto questo astio tra i due? "Non lo so, diceva che ero una brutta persona, che in tre anni ho fatto solo casini - Sulley, però mica ha tutti torti eh... - e così via. E' un falso, non ce la facevo più. Ha anche cacciato Oriali, perchè Lele faceva il bene della società!". Non poteva mancare poi il paragone, tanto atteso dai tifosi rossoneri, col Milan: "Qui al Milan ho notato subito che sono persone vere, Branca non mi era piaciuto da subito. Loro sono se stessi ed io me stesso, non indossano abiti eleganti alla James Bond per venire all'allenamento come fa qualcuno...inoltre qui non ci sono gruppi separati, siamo tutti insieme. Dell'Inter non voglio parlare, rispetto solo presidente, cuoco e team manager". E grazie al cielo che non vuoi parlarne Sulley, pensa se c'avessi avuto voglia!
Piero Ausilio prima e dopo Branca: netto il cambiamento di stile
Il problema vero, ora, è capire se quello che ha detto Muntari è roba vera oppure no. La mia opinione è molto semplice: è tutto vero, ma raccontato dagli occhi di una persona che, con Branca, non ha avuto mai un rapporto proprio idilliaco, per usare un eufemismo. All'Inter, Sulley, s'è preso tre anni di stipendio ottimo, ha avuto la sua chance per diventare un giocatore importante e non l'ha sfruttata, ma non per colpa di Branca, per colpe sue o per sfortune, vedetela come volete. A parlare, quindi, è anche un uomo un pò...rancoroso diciamo, verso un'esperienza di vita non andata a buon fine. Detto ciò però non si può non dire qualcosa anche del nostro amato dt. Qualche tempo fa scrissi un articolo (QUI) in cui descrivevo l'ascesa politica in nerazzurro dell'ex (mediocre) attaccante. Sono stato, io, un sostenitore della prima ora di Branca, rappresentante per me di quella nouveau leadership che poteva cambiare le sorti del nostro destino. In parte lo fece effettivamente (orsù, va ammesso, mica ce li ha mandati Dio Sneijder, Milito, Eto'o e compagnia!), ma gli ultimi anni sono stati anche il crollo di questa figura costruita negli anni. Non gli faccio una colpa per la sua eleganza, per la sua prestanza fisica, per la sua poca voglia di parlare in Italia (e quando lo fa, solo attraverso messaggi criptici) o per altro, no, ma credo, come già scrissi, che non si sia saputo adattare all'evolversi del mercato calcistico internazionale semplicemente. Inoltre, c'è poco da farci, all'Inter, chiamarsi Branca oggi, è importante perchè lui è l'unico vero uomo di carisma all'interno dello staff dirigenziale. Prima c'era Oriali, poi Mancini ed infine Mou. Fatti fuori uno dopo l'altro, Branca ha avuto campo libero per sfoderare tutto il suo ego ed il suo carisma, anche nei confronti di Moratti stesso, cioè chi dovrebbe essere il riferimento all'interno di uno società calcistica. Guardate Ausilio, lo ricordate? Ecco, oggi è la copia brutta di Branca perchè Marco l'ha preso brutto anatroccolo e l'ha trasformato nel ds cigno dei suoi sogni, la spalla perfetta per il duo 'Mignolo col Prof'. Che ci volete fare, è il fascino dell'uomo di successo, dell'uomo che non deve chiedere, è l'importanza di chiamarsi Branca. Marco, solo una cosa: sinceramente, se vai sulla Nord, che tu ti chiami Branca o meno, non conta un cazzo, anzi...se sei arrivato al punto che parla Muntari e qualcuno pensa "beh, ma sai che mica c'ha tutti i torti 'sto pippone...", sei al capolinea. Fidati, te lo dico da amico.


Andrea - Inter Cafè

5 commenti:

  1. Per l'amor di Dio Alex, non critico la tua visione, ci mancherebbe, ed in parte sono d'accordo con te, infatti ho sottolineato come il discorso del ramadan abbia aiutato a sciogliere quel minimo di rapporto che poteva esserci tra Muntari e tifoseria :) sull'intervista, beh, sinceramente con Amauri e Giovinco ad esempio hanno fatto lo stesso gioco, la differenza è che loro alla fine, dalla Juve, sono andati a Parma e Fiorentina, Muntari invece al Milan: se uno che va via da noi e va da loro fa quelle dichiarazioni interessa molto di più, perchè aizza le tifoserie. La vedo così, non credo che sfiori il ridicolo, credo sia ridicolo Sulley a dare certe risposte, il giornalista ha fatto centro, tant'è che tutti ne hanno parlato :)

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  2. Forse mi sono spiegato male: quando ho detto ridicolo mi affermavo proprio alle parole di Muntari. Poi si sa: fare scoop giornalistici alle spalle dell'Inter è fin troppo semplice anche perchè la nostra Società e il ns. Ufficio Stampa sono sempre lì a 90° con il barattolo della vasellina in mano....

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  3. Ciao Alex! Guarda, il giornalista diciamo che ha fatto il suo lavoro...ha tastato il terreno ed ha notato che Sulley aveva qualche sassolino da togliersi e per la sua intervista quella era una manna dal cielo :) Passando al giocatore beh, credo, come ho scritto nell'articolo, che queste siano parole dettate dal rancore e soprattutto dal rimorso di avere gettato alle ortiche la sua grande occasione calcistica, perchè ora al Milan sarà sempre e comunque un comprimario mentre con noi, quando arrivò, aveva le carte per giocarsi tanto. Sul Ramadan non sono d'accordo con te, io rispetto ogni religione al di là degli estremismi...ma non mi metterei a farne una disquisizione teleologica :) chiudo con Branca. Beh, ho sempre detto detto quali sono stati gli errori, a mio parere, del nostro dt e sinceramente non me la sento neppure di non credere totalmente a quanto detto da Muntari, perchè Branca può avere un atteggiamento del genere, non è impensabile! Il problema è capire: lo fai perchè ti senti il Dio in terrao perchè Moratti ti lascia e ti chiede di averlo? In entrambi casi, purtroppo, c'è qualcosa che non va!

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  4. Vedi Andrea, non è un problema di teologia, ma molto più pratico.
    A parte che io rispetto chi mi rispetta, il Ramadan è una pratica che ti debilita il fisico e che attuata da un professionista che guadagna 3 Mln l'anno ne va a condizionare pesantemente il rendimento, come abbiamo visto. So bene che non gliela puoi impedire; diciamo semplicemente che io di giocatori mussulmani osservanti non ne ingaggerei proprio. Perchè nessun giornalista ha fatto il suo lavoro andando a intervistare Jankulowsky, Kaladze, Ogniew, Krasic, Amauri etc..? E' la solita vecchia storia di sempre. Che Branca sia un pò uno stronzo non faccio fatica a crederlo, ma quell'intervista sfiora il ridicolo.

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  5. Ciao a tutti. Avevo poca voglia di parlare di Muntari, ed infatti nel mio posto ho "sorvolato", perchè è la solita uscita rancorosa di uno che spunta nel piatto dove ha mangiato, e anche troppo bene, su imbeccata di un giornalista che non vuole mancare dallo stuolo di coloro che fanno a gara a chi getta più letame sull'Inter. Avete mai letto un intervista del genere di un giocatore venuto via dal Milan? Possibile che da lì se ne vadano tutti in modo idilliaco?
    Quello che pensavo su Muntari ebbi modo di dirtelo nell'unica occasione in cui ci conoscemmo direttamente Andrea, non so se ricordi. A parte che a me non è mai piaciuto e quando seppi che l'avevamo ingaggiato e a quanto tirai 4 sonori accidenti (usando un eufemismo), mi permetto di non essere d'accordo sul "rispettabilissimo" del RAMADAN, perchè per prima cosa io non rispetto una religione che non abbia tolleranza per le altre o per chi non crede in essa, e per seconda a uno che fa il calciatore professionista e guadagna 3 Mln. di euro all'anno non gli si può a mio parere concedere una pratica che ne mina il fisico e ne manda in vacca il rendimento; questo è un mio personalissimo parere, ovviamente. Fosse solo quello: è riuscito a non contare un cazzo ed essere disastroso nell'anno del triplete; ovviamente se è stato emarginato da uno che l'aveva voluto a tutti i costi secondo lui è colpa di tutti gli altri, mica sua. Eh certo, come no! Branca, l'ho detto tante volte, è ora che "schiodi" dall'Inter, per un sacco di ragioni, ma Muntari le ha sparate talmente grosse da riabilitarne un pochino l'immagine. Caro Sulley, posso solo augurarti di fare una brutta fine, calcisticamente parlando, è ovvio.

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