sabato 14 aprile 2012

Muore Morosini, il calcio piange ancora

E' morto Piermario Morosini
Piermario Morosini, 25 anni, centrocampista in forza al Livorno, ma di proprietà dell'Udinese, è morto. Si potrebbero scrivere tante cose, tante parole piene di un pò di disperazione che colpisce chiunque ami il calcio e lo sport in generale. Un dramma vero, che va oltre le parole ed i gesti in questo momento, un dramma che colpisce anche con la rabbia, perchè non è possibile oggi, in un mondo come quello del calcio dove girano i miliardi, che dei ragazzi muoiano o rischino di morire per problemi che in teoria si sarebbero potuti prevedere, prevenire....ma oramai è tardi. Ci si chiude nel silenzio attorno a quelle notizie che ora ci bombarderanno minuto per minuto, notizie che purtroppo, oramai, non serviranno comunque a ridare vita a questo povero ragazzo. Il tutto è successo a Pescara, città che poche settimane fa aveva dovuto dire addio a Mancini, 43enne, ex portiere di Serie A e preparatore dei portieri della squadra di Zeman. Il fato, il destino, non so neppure cosa dire. Sentiremo tanti ricordi, tante bellissime parole che molti di noi non sapranno mai se sono frutto del cuore o del semplice teatro mediatico, ma di certo il lutto di oggi andrà ricordato e rispettato. Noi tutti, in questo momento, per quel poco che può servire, ci stringiamo attorno al dolore di tutti quelli che volevano bene a Morosini e diciamo che è giusto fermarci, anche solo per riflettere un poco. Ciao Piermario.
PIERMARIO MOROSINI (5/07/1986 - 14/04/2012)

Lo staff di Inter Cafè

3 commenti:

  1. Premesso che è veramente arduo scrivere qualcosa a proposito, purtroppo nessuno di noi sa fino a quanto eventi del genere siano totalmente imprevedibili e inevitabili e quanto ci sia di superficialità e di lassismo nei controlli. Sta di fatto che succede un pò troppo spesso che persone che dovrebbero essere praticamente perfette e controllatissime per praticare sport a livello professionistico accusino poi problemi del genere: e per una volta, non si tratta di un problema solo del calcio italiano. Una ventina di giorni fa un calciatore della Premier ce l'aveva quasi incredibilmente fatta, oggi purtroppo Morosini no: giusto fermarsi tutti a riflettere per rispetto anche ai suoi cari e ai suoi amici più intimi. Sarebbe una bella cosa anche riflettere per trovare il modo che certe tragedie non debbano ripetersi più.

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  2. Già Alex, hai ragione, non è facile scrivere in questi momenti. Comunque è davvero assurdo...soprattutto se si tiene conto del fatto che l'Italia è considerato un Paese all'avanguardia in tema di medicina sportiva, uno di quelli con i maggiori controlli (ce ne sono almeno tre all'anno sugli sportivi professionisti a differenza che in molti altri Stati). Poi però non sono obbligatori i defibrillatori a bordo campo da un certo livello in giù. Bah, cose assurde.

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  3. Nemmeno in un'occasione del genere la stampa "amica" perde occasione per gettare un pò di fango sull'Inter, dipingendola "infuriata" per la decisione di slittare il campionato anzichè recuperare la giornata in seguito, facendo apparire la Società come insensibile di fronte al dramma di Morosini e attenta solo ai propri interessi. La verità è che Udinese e Inter avevano
    già deciso di non giocare prima ancora che arrivasse la decisione della Lega; poi, come una volta tanto dice giustamente Moratti, si possono avere anche opinioni diverse sulla modalità con la quale riprendere l'attività e discuterne tranquillamente, senza che per questo si debba passare per forza per disumani e menefreghisti. Ma si sa, quando c'è di mezzo l'Inter......

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