mercoledì 5 dicembre 2012

A proposito di Wesley

L'urlo di Wes: è rottura
Purtroppo è successo: complici un insieme di fattori, dopo la fantastica vittoria nella tana della Juve la squadra si è come “squagliata”. Le tante partite disputate con una rosa limitata, l’inevitabile scadimento di condizione di giocatori ultratrentenni che le hanno giocate praticamente tutte, i conseguenti infortuni, le squalifiche e, ultima ma non ultima, un trittico di arbitraggi da tregenda che hanno minato le certezze e l’entusiasmo di un ambiente, hanno contribuito come a “svuotare” una squadra che, anche se tutt’altro che perfetta ed imbattibile, si era comunque dimostrata quadrata e ben conscia delle proprie qualità come dei propri limiti. E’ stato un po’ come se in quella partita tutti avessero dato tutto quello che avevano fino all’ultima goccia; un po’ come il purosangue che corre come un pazzo al massimo delle sue possibilità fino a scoppiare.


Contro Atalanta e Cagliari si era comunque vista una reazione e la fiera determinazione di andarsi a riprendere delle partite compromesse anche grazie alle ben note “performance” arbitrali; contro Parma e Palermo si è vista invece una squadra molle, senza idee e senza nerbo, e che ha avuto la fortuna nell’ultima partita casalinga di incontrare una squadra messa ancora peggio e che ha rinunciato del tutto a giocare, perdendo meritatamente al di là del modo in cui ha perso. Avessimo affrontato una squadra in grado di affondare un minimo di colpi, non voglio nemmeno immaginare come sarebbe potuta andare.
In due partite abbiamo creato meno occasioni da gol che negli ultimi cinque minuti della tanto criticata gara interna col Cagliari. Come dicevo le ragioni di un calo talmente vistoso sono molteplici e ognuna ha avuto un suo peso ben specifico; nessuno mi toglie però dalla testa che anche il modo nel quale è stata gestita la vicenda del rinnovo del contratto a Sneijder abbia contribuito a destabilizzare l’ambiente e creare un po’ di malumore in uno spogliatoio che fino ad allora si era dimostrato abbastanza unito, tecnico compreso. Strama aveva sempre dimostrato finora di sapere gestire al meglio le risorse a sua disposizione, risorse non certo eccelse come abbiamo sempre sostenuto: con Parma e Palermo no, anche lui è caduto in errori di valutazione piuttosto evidenti. Non è un dramma, intendiamoci e ci può tranquillamente stare, ma è sintomatico a mio parere di qualche crepa venutasi a creare in un muro di certezze che fino a qualche settimana fa appariva granitico.

Sulla carta l’olandese è il miglior giocatore che abbiamo, l’ultimo dei cosiddetti “top-players” e percepisce un ingaggio da sei milioni netti che gli era stato “ritoccato” a domani del trionfo del Triplete (alla faccia del ritocco, 2 Mln !); il problema è che da allora non è stato più il giocatore determinante che era stato nel 2010, complice una serie di infortuni a catena, innescati forse anche da un impegno divenuto nel frattempo diciamo un po’ meno assiduo e professionale: questa è almeno l’impressione a giudicare da fuori. Un esempio su tutti è quello di quest’anno quando dopo l’infortunio patito a Verona contro il Chievo ha ottenuto di andare ad effettuare la fase di terapia e cure a Los Angeles dove lavora (guarda caso) la moglie, dove è stato “beccato” in un night insieme a Paris Hilton e soprattutto da dove è tornato con la lesione muscolare  più o meno nello stato in cui era al momento della sua partenza.

Lucio, JC, Maicon: un trittico del passato
Dopo di che  la Società gli ha fatto una proposta di adeguamento che bonus compresi lo porterebbe a guadagnare 4/5 mln. per i prossimi tre anni; non male direi, specialmente di questi tempi. Ma lui non vuole sentire ragioni, consigliato dal suo intransigente agente Lerby: un contratto è un contratto e va rispettato, nessuno ha costretto l’Inter a sottoporglielo pistola alla tempia. Questo è assolutamente vero e ne parleremo fra un po’; ma siamo così sicuri che il buon Wesley abbia veramente onorato questo contratto negli ultimi due anni?

A diversi giocatori è stata fatta la stessa proposta: in diversi hanno accettato, altri no, era ovviamente nel loro pieno diritto; c’è da dire comunque che chi non ha accettato non sta avendo molta fortuna (Lucio, Julio, Maicon). Il mio modestissimo parere è che, al di là dei cavilli giuridici, se in questo particolare momento una Società nella quale ti trovi bene e della quali sposi il progetto, ti propone di guadagnare 4/5 milioni all’anno anziché 6, e per la quale negli ultimi due anni avrai giocato in modo convincente si e no una decina di partite, sarebbe conveniente accettare. Se lui non lo fa evidentemente non è convinto della bontà del progetto: allora è meglio che se ne vada, visto anche l’oneroso impegno finanziario che rappresenta per la Società in questo momento.
 
Come quasi sempre succede, e non solo nel calcio, non è però che Sneijder abbia tutte le responsabilità o le colpe di questa vicenda: tifare per me non vuol dire foderarsi gli occhi con fette di mortadella. La gestione del suo caso è stata abbastanza inadeguata, per usare una terminologia “soft”, come inadeguate o addirittura nefande sono state molte delle decisioni  prese dalla dirigenza della Società nel dopo-Triplete. Rinnovare al rialzo a un vasto gruppo di ultratrentenni al domani di uno storico trionfo è stato un autentico suicidio; se c’era il timore di perderne qualcuno, a parte che qualcuno forse sarebbe stato anche meglio perderlo, era più opportuno lavorare sui “bonus”, sui premi da erogare cioè in caso di raggiungimento di determinati traguardi. E’ abbastanza ovvio che, essendo tutti a fine carriera o quasi, con stipendi così alti sono divenuti tutti praticamente invendibili; a quel punto, se volendosi  liberare di ingaggi onerosi, non è rimasto che regalare loro il cartellino, come nei casi di Julio e Lucio, oppure svenderli per un quinto di quello che avresti realizzato uno o due anni fa, come nel caso di Maicon. La prova più lampante di quello che sto dicendo è proprio il caso dell’olandese: dopo solo un anno dal rinnovo al rialzo del contratto, Sneijder è stato messo sul mercato, senza però trovare nessuno disposto a pagare la cifra che chiedeva l’Inter, accollandosi per giunta il suo onerosissimo contratto.

Gasp e Wes, storia di un amore mai nato
Da lì è nato l’equivoco di un giocatore che è stato quasi sempre dichiarato al centro di un progetto dai vari allenatori che si sono susseguiti sulla nostra panchina, ma che contemporaneamente è stato quasi sempre sul mercato in questi ultimi due anni e mezzo. Solo Gasperini aveva fatto capire abbastanza esplicitamente che ne avrebbe fatto volentieri a meno e non ha perso occasione per ribadirlo qualche giorno fa, col solito carico di veleno che tiene in serbo per i nostri colori; al contrario di molte altre occasioni, forse stavolta proprio tutti i torti non li aveva….Diventa perciò anche un pochino comprensibile se la dedizione dell’ olandese “twitterante” non è più stata massima come nel favoloso 2009/10, fermo restando che a maggior ragione uno che guadagna certe cifre dovrebbe sempre impegnarsi e essere professionale al massimo; però il calcio in fondo resta pur sempre un gioco e se non ti senti del tutto apprezzato e non sei del tutto sereno, difficilmente rendi al 100%.

Paghiamo quindi anche in questo caso gli incredibili errori strategici del dopo Madrid, quando da una parte di sbandierava e si parlava anche spesso a sproposito di Fair Play Finanziario e dall’altra parte si prendevano decisioni che andavano nella direzione diametralmente opposta a questa norma. Si tratta di una vecchia storia della quale abbiamo ormai purtroppo parlato tante volte: gli errori però si pagano quasi sempre, assolutamente sempre se ti chiami Inter e hai addosso una stampa che non parla d’altro da due settimane, nonostante siamo stati la prima squadra di calcio invitata all’ONU per il progetto Inter Campus.  Diventa comunque indispensabile recuperare forze, determinazione, serenità e freschezza mentale, altrimenti il Napoli potrebbe farci molto, ma molto male.

Alex

3 commenti:

  1. Ciao a tutti! In linea di massima sonod'accordo con te Alex, sia quando parli della situazione che sta vivendo la squadra, certamente condizionata dal caso-Sneijder, sia quando parli dell'assenza di motivazioni del giocatore degli indiscutibili errori della Società nella gestione dell'affaire. Non sono però completamente d'accordo su due cose: 1) oltre al modo di comportarsi, la Società ha sbagliato, a mio parere, proprio la scelta di ricerca ora un ritocco verso il basso dello stipendio del giocatore. Non ha senso chiedere, a due anni dalla scadenza, un ritocco verso il basso di un contratto che meno di due anni fa TU STESSA hai accettato. Tu escludi il lato "giuridico", io direi "teorico" del caso, ma a mio parere purtroppo non si può evitare di prenderlo in considerazione: se rimbrottiamo i calciatori che dopo la prima vittoria minacciano l'addio (vedi Milito la notte del 22 maggio 2010), allo stesso modo, a mio parere, va rimbrottata la Società non tanto per COME lo fa, ma proprio perchè LO FA. Non dimentichiamoci che i contratti che sono stati effettivamente ritoccati verso il basso, fino a questo momento, erano quelli dei calciatori in scadenza. Quelli invece di Lucio, JC e Maicon, da te giustamente ricordati, erano ancora validi per almeno un anno. Detto ciò, hai assolutissimamente ragione quando dici che Sneijder, se amasse nel profondo questi coloril, potrebbe accettare, ma se la stessa cosa non l'ha fatta JC, a mio parere vuore nerazzurro, significa che i modi che usano determinati dirigenti non invogliano certamente ad una collaborazione. 2) non sono d'accordo quando dici che Wes è stato messo al centro del progetto da tutti gli allenatori post Mou tranne che da Gasp. In realtà, giustificatamente o meno, nessuno di essi vedeva in Sneijder un vero leader. Benitex voleva attuare un 4-3-3 in cui difficilmente vedo bene il nostro 10, proprio come con Gasp; Leonardo andava, tatticamente parlando, un pò a casaccio; Ranieri attuava un 4-4-2 in cui il talento di Wes sarebbe stato relegato sulle fasce. Insomma, nessuno di essi, a mio parere, ha puntato realmente su Sneijder ed in parte non posso dargli torto perchè, come dici tu, un giocatore che sfodere 10 prestazioni decenti forse in due anni, non può pretendere la Luna e la centralità del progetto. Ora vedremo come andrà, credo che l'addio sia però oramai scritto, dove non si sa e, soprattutto, a che condizioni economiche neppure, anche se credo saranno ridicole p'er noi.

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  2. Si, OK Andrea; volevo dire che l'hanno messo al centro del progetto a parole. Poi si sa che gli unici due moduli che prevedono il trequartista classico sono il "rombo" e il 4-2-3-1 di Mourinhana memoria. Comunque hanno sbagliato un pò tutti, sia la Società, sia il giocatore.
    Questo voleva essere il senso del discorso.

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  3. No, certo, avevo capito, la mia era solo una precisazione puramente personale, di quello che è il mio pensiero :)

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