martedì 20 dicembre 2011

In attesa di Inter-Lecce, tra scommesse e calciomercato

La prima giornata è sempre circondata da un'attesa spasmodica da parte degli amanti del calcio, ma quest'anno così non è. Causa lo sciopero (ridicolo, possiamo dirlo?) che ha bloccato a fine agosto l'inizio della Serie A, ci ritroviamo oggi, nel secco freddo dicembrino, in attesa che si disputi appunto questa fantomatica prima giornata di campionato. Se tutto fosse andato come sarebbe dovuto andare, oggi il calcio italiano sarebbe già ufficialmente in vacanza e l'Inter avrebbe usufruito di questa settimana libera per compiere una tourneè di amichevoli in terra araba, in onore dell'anniversario della vittoria del Mondiale per Club ed in onore di un paio di milioni di euro in  più nelle casse (sempre più, apparentemente, vuote) societarie. Niente da fare invece. Ranieri&Co. sono alle prese con la preparazione di una partita molto importante, ovvero quella di domani sera, contro il Lecce, da cui si potranno ottenere ulteriori risposte, si spera positive, in vista del ritorno in campo di gennaio.



Ma, come dicevo, questa prima giornata non sembra interessare particolarmente il mondo calcistico alle prese piuttosto con altre situazioni: la seconda tranche dell'inchiesta sul calcioscommesse e l'imminente inizio del calciomercato. Chiaro che la rilevanza delle due cose sia oggettivamente diversa, ma non si può mancare dal sottolineare come entrambe mostrino una chiara involuzione del nostro calcio su scala mondiale.

Ieri mattina ci siamo tutti svegliati con la notizia choc della nuova fase dell'inchiesta sul calcioscommesse che già in giugno aveva rotto la calma del nostro calcio. In arresto Doni, Sartor, Gervasoni ed altri, calciatori professionisti e non, maneggiatori e saltimbanco di un mondo che pare tanto lontano quando, in realtà, così non è. Non mi dilungherò in notizie riguardanti i fatti giuridici o l'inchiesta, ma mi, e vi, pongo una semplice domanda: perchè i grandi capi di questa associazione a delinquere, con sede a Singapore, hanno puntato proprio il nostro calcio? A quanto pare le mani in pasta erano anche in Africa, Sud America ed in alcuni campionati europei, tutti di basso rilievo, a parte il nostro. Hanno visto, i signori di Singapore, nel nostro calcio una debolezza insita che lo rendeva così facilmente attaccabile e facilmente "taroccabile". La cosa mi riempie di disgusto. Non tanto per demagogia, non credo che tutto il calcio sia sporco, ma perchè ciò mi fa capire che ogni volta che si dice che il nostro calcio si sta allontanando dagli altri top europei, tante gente è subito pronta a salire in cattedra ed affermare che dire queste cose fa male allo sport, fa male al sistema calcio italiano nella sua complessità. Cazzate. Il nostro calcio vive una crisi che è il riflesso di come sta vivendo l'intero sistema Italia: non parlo di gioco, non parlo di tattica o tecnica, parlo di obbiettiva incapacità di gestire il flusso di denaro che circonda il circo del calcio, l'imbarazzante arrendevolezza con cui Tommasi dichiara che si, forse tra i calciatori effettivamente ce n'è qualcuno che non ha poi tutta questa integerrima moralità che si voleva fare credere. Questo mi disgusta.

Non mi disgusta invece il secondo motivo di distrazione rispetto all'imminente giornata di campionato, ovvero il calciomercato. Oramai le trattative sono partite, i vari dirigenti sono in giro per il mondo alla ricerca di nuovi colpi, tutti low cost e possibilmente senza eccessivi contraccolpi sui bilanci di squadra. Il nostro buon Ausilio è appena tornato da un viaggetto in Sud America dove ha visionato vari giocatori, in particolare brasiliani: Ralf, Casemiro, Paulinho e Lucas su tutti. Ma, a quanto pare, la prima offerta nerazzurra di questo mercato è per un piccolo cileno e sta andando a scombussolare anche i rapporti con il Napoli. Edu Vargas, attaccante dell'Universidad de Chile, pareva oramai pronto ad entrare a fare parte della rosa di Mazzarri, mancavano gli ultimi particolari economici riguardanti il pagamento. Ma, a sorpresa, l'Inter ha deciso di tentare l'assalto, con un'offerta economica importante sia per la scoietà cilena che per il calciatore: quasi undici milioni all'Universidad e circa un milione e mezzo di euro annui al ragazzo. Ora tutto ritorna in ballo. Il giocatore pare sicuramente forte e l'Inter lo stava già seguendo da svariati mesi e proprio per questo mi chiedo: se lo si voleva, perchè si è aspettato anche stavolta l'ultimo per provare a prenderlo? Perchè essere costretti a giocare al rialzo sul Napoli, quando lo si poteva trattare con maggiore calma già un mese fa? Per l'ennesima volta, come con Sanchez e con Cavani, la società è parsa tentennare o volere giocare al ribasso, rischiando ora di perderlo. Ancora una volta l'operato dei nostri dirigenti mi porta ad avere dei seri dubbi sulla programmazione del loro lavoro, perchè se prima si declama ai quattro venti che mancano i soldi, non si partecipa ad un'asta al rialzo poi, tra l'altro per un giocatore che parrebbe davvero essere ottimo, ma lascia molti dubbi sul suo ambientamento dovuti alla militanza finora in un campionato di seconda fascia.

Guardando come vanno le cose, forse è meglio aspettare in tutta calma la partita col Lecce, sperare in altri tre punti e mettersi l'anima in pace...quel che sarà, sarà.

Andrea - InterCafè

1 commento:

  1. Ciao a tutti. Che poveracci come Paoloni arrivati a 29 anni si rendano conto che dopo due o tre anni non sapranno cosa cacchio fare nella vita e vengano lusingati da facili anche se illeciti guadagni, non voglio dire che sia normale o giustificabile, ma è al limite anche comprensibile.
    Ma che si faccia trascinare dentro gente come Signori, Doni e Sartor che in dieci anni di carriera guadagno dieci volte più soldi che una persona normale in tutta la sua vita, questo è tanto schifoso quanto inconcepibile.

    Quanto alla capacità di programmazione della nostra dirigenza ne abbiamo discusso tante volte; abbiamo perso giocatori come Sanchez, Mascherano e Cavani proprio per avere voluto giocare al ribasso in modo attendistico. La stessa cosa era praticamente già successa anche per Vargas: se mai arriverà, arriverà a molto di più di quanto sarebbe costato questa estate o anche a Gennaio ma se trattato seriamente prima, e andandosi a "scornare" con De Laurentiis che a me non piace per niente, ma che è l'unico alleato che ha l'Inter nell'attuale panorama calcistico italiano, oltre a Preziosi( forse), l'unico interlocutore con cui il grande Branca riusciva a imbastire una trattativa, quasi sempre facendosi prendere per il naso peraltro. Boh!!?? Ha ragione Andrea: pensiamo al Lecce che è meglio!

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