Nell'ultima uscita stagionale di questo 2011, l'Inter non fallisce l'appuntamento con la vittoria casalinga contro il Lecce fanalino di coda, con un 4-1 che rispecchia certamente l'enorme numero di palle gol create dalla squadra di Ranieri, ma forse non rende bene l'idea di una gara vinta sì con pieno merito, ma sofferta ed in bilico fino a venti minuti dalla fine.
Tra il ritorno al gol di Milito, una prolificità ritrovata, e la verve di Nagatomo, quello che fa più sorridere dopo la gara coi salentini è la prestazione di Ricky Alvarez, colpo del mercato estivo più volte bollato come bidone, ma la cui stella ha letteralmente illuminato San Siro, con lampi di classe purissima e giocate da esteta del pallone. Ecco, se Ricky torna ad essere a tutti gli effetti Maravilla, nel nuovo anno potremo davvero divertirci.
Contro un Lecce falcidiato dalle assenze e che annaspa a fondoclassifica, la vittoria appare poco più che una formalità. Quando però Muriel al 19' parte in contropiede, fa fessi Lucio prima e Maicon dopo rientrando sul destro e batte Julio Cesar, allo stadio cala il gelo, e non solo per le temperature rigide della notte milanese. Al primo tiro in porta, i pugliesi sono in vantaggio: ritornano vecchi fantasmi, che prendono ancora più corpo nei minuti successivi quando qualsiasi tentativo di rimonta si infrange contro i legni della porta difesa da Gabrieli.
Inizia Forlan, con una gran botta da fuori: tiro potentissimo, il portiere giallorosso sfiora, palla che si stampa sul palo. Poi è il turno di Pazzini: cross di Maicon, testa del pazzo, traversa piena. Pochi minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio di punizione, stacca Samuel, palla che rimbalza a terra e coglie ancora il palo. C'è tempo ancora per un altro legno, ancora di Forlan dopo una tiro carambolato su Oddo, e si fa forte il sospetto che la gara sia stregata.
Al 34' il sortilegio però si spezza: corner corto, traversone di Maicon e Pazzini irrompe da rapace dell'area di rigore beffando difensore e portiere avversari. Dita sugli occhi, e Moratti in tribuna esulta: la rete del Pazzo è come una liberazione. Il primo tempo si chiude sull'1-1, nonostante un netto predominio nerazzurro in quanto a occasioni e possesso palla.
Nella ripresa, si riparte con due cambi: fuori Forlan (che Ranieri non ha voluto forzare dopo un buon primo tempo) e Faraoni, dentro Milito e Cambiasso, con Alvarez che passa al ruolo di trequartista con licenza di svariare su tutto il fronte d'attacco. La scelta paga, perchè Ricky (già positivo nei primi 45') si accende come d'incanto: al 4', la palla con cui manda in porta Milito è da stropicciarsi gli occhi, e il Principe stavolta non fa errori, beffando in uscita Gabrieli.
Subito il 2-1, il Lecce si fa più propositivo, e in più di un'occasione a errori di impostazione di Motta sono seguiti contropiedi potenzialmente letali dei pugliesi, con lo sciagurato Corvia che si divora tre palle gol colossali attorno alle quali poteva girare tutta la partita. In un frangente, è strepitoso Julio Cesar a chiudere la porta in faccia all'attaccante scuola Roma. Ci pensa Nagatomo a mettere la parola fine sulla partita, con un numero sulla sinistra al minuto 28 che lascia secco il suo diretto avversario, e l'assist per il liberissimo Cambiasso che ringrazia, e fa 3-1. I salentini non mollano la presa, ma quando Di Michele viene rimbalzato ancora una volta da uno straordinario JC, la gara di fatto ha il suo epilogo. E' ancora Nagatomo al 36' a confezionare un assist, dopo essere andato via a Cuadrado: sul cross del giapponese Ricky Alvarez impatta al volo, segnando una rete pregevolissima nonostante fosse quasi zoppo da diversi minuti.
Finisce 4-1, e possiamo esultare per la quarta vittoria consecutiva in campionato che rende ancora più saldo il quinto posto, con i pareggi di Lazio, Udinese e Juventus ad assottigliare i distacchi dalle posizioni più elevate. I problemi da risolvere son sempre lì, ma considerato tutto quello che abbiamo passato negli ultimi mesi, chiudere l'anno a sei lunghezze dal terzo posto è tutto sommato un risultato importante. E adesso, la speranza è che il mercato di gennaio renda questa squadra più competitiva ed in grado di sferrare un attacco credibile alla zona-Champions League.
TABELLINO
INTER-LECCE 4-1 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: Muriel (L) al 19’, Pazzini (I) al 34’ p.t.; Milito al 4’, Cambiasso al 28’, Alvarez al 36’ s.t.
INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Faraoni (dal 1’ s.t. Cambiasso), Zanetti, Thiago Motta, Alvarez; Forlan (dal 1’ s.t. Milito), Pazzini (dal 27’ s.t. Obi). (Castellazzi, Cordoba, Coutinho, Castaignos). All. Ranieri.
LECCE (3-5-2): Gabrieli; Oddo, Tomovic, Ferrario; Cuadrado, Giacomazzi, Obodo (dal 30’ s.t. Pasquato), Olivera (dal 1’ s.t. Piatti), Brivio; Muriel (dall’8’ s.t. Corvia), Di Michele. (Turbacci, Diamoutene, Bergougnoux, Grossmuller). All. Cosmi
Arbitro: Guida (Torre Annunziata).
Ammoniti: Obodo, Pasquato, Maicon.
Antonio
Ciao a tutti. Finalmente una partita divenrtente che ha visto protagonista l'Inter; è brutto dirlo, ma a parte la trasferta a Mosca finora avevo visto belle partite solo guardando altre squadre.
RispondiEliminaGli aspetti un pò negativi sono che spesso i nostri avversari ci colpiscono alla prima occasione da gol che hanno, mentre a noi ne servono 3-4 (lasciamo perdere gli storici 4 pali
colpiti ieri) e che quando cerchiamo di accelerare ci scopriamo dietro. Direi però che quelli positivi sono finalmente più numerosi e più rimarchevoli: Alvarez comincia a essere un
giocatore decente, Nagatomo è tornato su buoni livelli e tutta la squadra sembra decisamente cresciuta sia in autostima che in condizione fisica e mentale. Dal mercato di Gennaio non mi aspetto nulla di particolare: il difficile sarà ripartire subito con questa mentalità e questa spinta: non era facile ieri, un gol sotto e quattro legni colpiti, ma c'è stata
una bella e importante reazione. Una partita così un mese e mezzo fa l'avremmo sicuramente al massimo pareggiata, forse anche persa.
Concordo con voi ragazzi, ottima partita finalmente! Abbiamo comunque rischiato troppo a mio parere, anche se ho visto solo gli highlights...ma ancora una volta Julio Cesar ha dovuto superarsi! L'attacco pare finalmente girare decentemente, anche eprchè finalmente arrivano palloni buoni giocabili. Però smorzerei un pelo gli entusiasmi, non epr fare il bastiancontrari, ma per essere obbiettivi ed evitare nuove ricadute: nelle ultime partite di campionato che abbiamo vinto, abbiamo affrontato comunque squadre messe maluccio, l'unica un pò più forte era l'Udinese e con lei abbiamo perso. Bisogna lavorare, si spera che le vacanze non cancellino ciò che di buono si è fatto in questo ultimo mese e mezzo!
RispondiEliminaMah, ti dirò Antonio: a me abbastanza. Anche se più che una seconda punta, ha dei movimenti addirittura da trequartista, ruolo nel quale ha peraltro giocato più volte. Dopo un periodo così lungo fuori, direi sicuramente positivo. Hai ragione Andrea, voliamo basso: però, come contro il Genoa, quando c'è qualche aspetto positivo bisogna farlo notare, così come siamo stati molto critici quando era il momento.
RispondiEliminaLa zona Champions sarà comunque difficilissima da raggiungere perchè c'è da mettersi dietro Udinese, Lazio, Roma e Napoli, considerando che Milan e Juve lottino per il titolo. L'ho già detto e lo ripeto: occhio alla Roma, perchè ha buoni giocatori e Luis Enrique è un tecnico che sa il fatto suo, con idee di gioco coraggiose e innovative. Alla lunga temo sarà dura tenerli dietro. Il futuro sembra comunque un pò più roseo di un paio di mesi fa.