martedì 7 febbraio 2012

Branca, l'uomo "double face" che oggi nessuno vuole

Marco Branca
Come dopo ogni rovinosa sconfitta, è iniziato il gioco preferito dei tifosi, ovvero la caccia al capro espiatorio. In verità non è proprio una caccia al singolo, ma un tentativo di incolpare più gente possibile, inchiodare giocatori, allenatore e dirigenti al muro sotto il peso delle loro responsabilità e....niente, aspettare che arrivino tempi migliori. Ecco dunque che c'è chi chiede l'addio di Moratti che non spende più; chi dice che Ranieri non è adatto a noi, è un perdente alla fine, non merita l'Inter e l'Inter merita di meglio; chi ritiene che i giocatori vadano cacciati tutti, ma tutti tutti, da Sneijder a Orlandoni, passando per Cambiasso e arrivando a Castaignos: via tutti e si rifonda. Però ho notato come ci sia qualcuno più preso di mira rispetto agli altri, qualcuno che noi interisti riteniamo, per certi versi, maggiormente colpevole: Marco Branca.

Branca ha una carriera calcistica movimentata, passando per undici squadre in meno di ventanni di carriera. Nel 1995 approda in merazzurro dove resterà tre stagioni collezionando cinquantedue presenze e ventitrè gol prima di tentare la fortuna al Middlesbrough in Inghilterra. Insomma, non proprio un fuoriclasse, ma un giocatore buono, che ha dato il suo. Incredibilmente, nella sua strana testa da tifoso naif (la stessa che lo farà innamorare di Recoba), Moratti si affeziona moltissimo a questo giovincello di Grossetto e nel 2002, un anno e mezzo dopo la fine della carriera da calciatore, gli offre il ruolo di capo degli osservatori. Oriali era da poco giunto in nerazzurro come direttore dell'area tecnica dal Parma e, sinceramente, non stava ottenendo grandissimi risultati. Ecco perchè Moratti, nel 2003, decide di affiancare al Piper Oriali il ragazzetto toscano. Da qui ha inizio l'ascesa di Marco Branca.

Non sempre la vita ti offre due opportunità e, se succede, bisogna essere sempre pronti a cogliere la palla al balzo e sfruttare l'occasione. Branca non se lo fa ripetere due volte e se la sua prima fase di vita nel calcio, suoi campi, non gli aveva dato enormi soddisfazioni, sembra prendere questa seconda vita calcistica, dietro le quinte, molto seriamente e da giocatore discreto vuole diventare eccellente dirigente, mostrando il primo dei suoi "doppi volti". Ciò che salta subito all'occhio è l'incredibile eleganza del duo Branca&Oriali: il secondo è sempre stato un'icona mondana, sin dai tempi in cui scorrazzava per i campi italiani ed europei, ma è il primo a stupire tutti. Impeccabile il suo stile casual-chic, i cui punti forti sono i completi gessati, i dolce vita unicolor ed i borsalini intonati al complesso. Col tempo Oriali sembra sempre più defilarsi, lasciando maggior campo d'azione a Branca, il quale non perde tempo e subito si impone come uomo carismatico dello staff nerazzurro, uomo immagine della dirigenza e uomo di fiducia del Presidente.

Ma arriva Mancini e ciò crea i primi problemi nella sua scalata al potere. Il Mancio aveva, ed ha, carisma da vendere e Moratti se ne innamora perdutamente. Branca decide di stare calmo e, nonostante le divergenze di opinione con il ciuffo più famoso d'Italia dopo Sgarbi, lo accontenta, mettendo anche a segno dei veri colpi artistici sul mercato, come Cambiasso a parametro zero e Maicon a soli otto milioni. La cosa che maggiormente lo turba è, però, l'oggettiva distanza di Mancini dal suo stile: Oriali e Roberto sembrano due gocce d'acqua, amano quell'eleganza mai eccessiva, quello stile che parte dal movimento prima che dall'abito, senza dimenticare le sciarpe, vero ed inconfondibile elemento distintivo del loro look-style. Branca, che oramai ha sviluppato una vera e propria ossessione per la moda, mastica amaro, ma tace. Quando se ne va Mancini, il fato volle che, a coprire l'immagine di Branca, ma di tutta l'Inter oserei dire, giunse Josè Mourinho. Beh, mi pare inutile stare a sottolineare come in due anni il portoghese cancellò tutto e tutti, imponendosi a figura simbolo dell'interismo, paladino dei torti e giustiziere delle angherie di anni e anni di sofferenze. Ma Branca sa attendere ed il suo momento giunse.
Inter away 2012/2013, da passionemaglie.it

Con l'addio di Mourinho all'Inter, venne a mancare la figura di vero carisma all'interno della società e Marco non si fece scappare l'occasione: via Oriali, troppo legato a Mou per poter restare; dentro Benitez, suo pupillo (e non dimentichiamoci poi di Gasperini, altra sua scelta). Insomma, pare che nell'Inter, dall'estate del 2010, a decidere, sia proprio lui, Marco Branca. Il dilemma del tifoso nerazzurro, dunque, prende forma nitidamente: come può l'uomo che ha portato alla Pinetina Cambiasso, Maicon, Samuel, Lucio, Milito, Sneijder, Eto'o, talvolta realizzando dei veri capolavori, avere oggi cambiato totalmente faccia giungendo a definire "grandi colpi" Biabiany, Coutinho, Alvarez, Juan Jesus? Ok che il capo sborsa di meno, ma vorrei ricordare che Cambiasso, Maicon e Milito li ha presi con soli 20 milioni di euro e che Eto'o lo portò a Milano insieme ad altre due valigie piene di denaro sonante!
La verità non la sapremo mai, anche se una sensazione si insinua sempre più nelle menti interiste...che l'abbia fatto perchè il tricolore stonava con la casacca nerazzurra? Può essere che la sua mania pr la moda l'abbia portato a ritenere che il nero e l'azzurro delle nostre storiche maglie non si potessero davvero più vedere con il tricolore da scudetto e dunque negli ultimi anni ha sempr elavorato nell'ombra per scucirlo dai nostri petti. Se così è, caro Branca, ti dò una notizia sconvolgente: il sito Passione Maglie (esperti del campo) ha riportato un'indiscrezione legata alle maglie della prossima stagione e, udite udite, la seconda maglia potrebbe essere rossa, il che significherebbe che si intonerebbe da Dio il tricolore in mezzo al petto! Ma è troppo tardi oramai Marco, per l'ennesima volta la tua essenza double face ti ha portato lontano dall'obiettivo ed a noi interisti ci tocca sperare di arrivare in fretta ai quaranta punti. Sempre con eleganza chiaramente.

Andrea - Inter Cafè

5 commenti:

  1. Ciao a tutti. A me Branca stava sulle palle anche quando l'Inter vinceva tutto (andarsi a riguardare articoli e commenti, non è il classico "io l'avevo detto"); figuriamoci adesso.
    Non so se tutte le colpe del mercato schifoso dell'Inter degli ultimi anni sono sue, molto probabilmente no; però mi sembra evidente che del suo ce ne abbia messo parecchio.

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  2. Ciao Alex! No, a me non stava sulle palle e non mi sta neppure ora, credo solamente però che, forse, non abbia capito come il mercato sia oggettivamente cambiato. Tre anni fa potevi giocare al ribasso per prendere Sneijder, oggi no, perchè ci sarà sempre qualcuno con più soldi di te. Non è stato in grado di adattarsi al mercato e l'Inter ne sta pagando le conseguenze, mi pare chiaro. Da non sottovalutare inoltre che l'involuzione è avvenuta decisamente da quando Oriali se n'è andato....caso o forse Oriali era in grado di equilibrare i lati del carattere eccessivi di branca?

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  3. Credo che l'essenza stia nel: ... la verità non la sapremo mai.. , non credo si sia rimbeccilito (passatemi il termine) e che stia lavorando contro , ma c'è qualcosa di non chiaro e lo stanno vedendo tutti dagli addetti ai lavori ai blogger appassionati come noi , ora addirittura giocatori che vogliono scappare dal Inter cioè vi sembra normale ? ... mha ...

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  4. No Chri, non ci sembra affatto normale! Nell'articolo ci ho messo dell'ironia, ma chiaro che le domande sono tante, molte...forse orami sono troppe perchè lui possa restare nel suo ruolo.

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  5. No Andrea: è evidente che anche questo non è un caso. Oriali non sarà stato il miglior manager in assoluto, ma era uno che conosceva bene l'ambiente ed era un perfetto raccordo tra i giocatori e la dirigenza. Branca probabilmente con molti giocatori dell'Inter (specialmente i nuovi) non avrà scambiato nemmeno una parola a parte i saluti di rito. E' uno dei tanti responsabili del repentino declino della nostra squadra, mica l'unico ovviamente.Ma essendo stato fatto un mercato che più schifo di così non si poteva, specialmente nelle sessioni estive dove dovresti avere più tempo e modo per programmare, è evidente e giusto che si trovi sul banco degli imputati più in evidenza di altri.

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