domenica 19 febbraio 2012

Pres..non prendiamoci in giro!


Spaziando fra i vari blog e testate giornalistiche on-line, in questi giorni abbiamo avuto modo di leggere un pò di tutto: da chi difende a spada tratta Moratti, andando a mio parere a cozzare contro l’evidenza dei fatti, a chi vuole cercare a tutti i costi un “capro espiatorio” al quale attribuire le colpe dell’attuale situazione che si è venuta a delineare, andando perfino a ripescare la vecchia storia dei clan, sottoforma stavolta di “compagnia dell'asado”, che torna sempre di moda ogni qualvolta si cercano di individuare le cause di un periodo negativo.

Premesso che ci può anche essere un fondo di verità, come d'altra parte va detto che all'interno di un gruppo di giocatori, come di qualsiasi altro gruppo di lavoro, è abbastanza fisiologico che si formino sottogruppi di persone che si trovano meglio fra di loro per cultura, carattere e affinità varie, mi spiace dovere ammettere che anche in questo caso le eventuali colpe andrebbero attribuite alla Società. Nel momento in cui ti accorgi che uno di questi sottogruppi o clan che dir si voglia comincia ad assumere un potere tale da condizionare alcune scelte societarie, a quel punto bisognerebbe intervenire con decisione senza guardare in faccia a nessuno, e sottolineo a nessuno.

Per intenderci: se fosse vero che il gruppo “storico” degli argentini si sia opposto a suo tempo all’arrivo di Mascherano per un qualsivoglia motivo e la Società avesse deciso di non avvallare l’ingaggio del giocatore sotto la spinta di questa “pressione”, è ovvio che avrebbe fatto un errore clamoroso, in quanto in una qualunque organizzazione affinchè le cose funzionino al meglio, ognuno deve attenersi a quello che è il suo ruolo. Quando si verificano situazioni come quella nella quale versa attualmente l’Inter le responsabilità, più che le colpe, sono da distribuirsi fra tutti i soggetti operanti all’interno della Società, così come d’altra parte lo sono i meriti quando le cose funzionano bene e si ottengono i risultati. Ne và da sé perciò che a mio parere è abbastanza insostenibile la posizione di coloro che vorrebbero esentare o quasi il Presidente da colpe o responsabilità, in quanto, come avuto modo di dire in altre occasioni, è il vertice dell’organizzazione e ha quindi il compito di vigilare e cercare di capire dove ci siano dei problemi o delle cose che non vanno per cercare di intervenire e porvi rimedio nella maniera più efficace possibile.

Tutti siamo infinitamente grati a Moratti per questi anni di presidenza, anche per quelli durante i quali ha dovuto combattere una battaglia persa in partenza e lo ha fatto con grande profusione di energie e di capitali, evitando almeno che la squadra sprofondasse nell'anonimato del centro-bassa classifica e stabilmente fuori dalle competizioni europee: non riconoscergli questo sarebbe da sciocchi e da miopi, oltre che da ingrati. Sarebbe però allo stesso modo da miopi esimerlo, a mio parere, da ogni responsabilità per quello che è stato l’evolversi degli eventi dopo la fantastica conquista del “Triplete” : forse esagero un pò, ma nemmeno un infiltrato con l’intenzione di sabotare la squadra avrebbe potuto fare peggio (o meglio, a seconda dei punti di vista). Inoltre non mi hanno convinto un granchè i concetti che Moratti ha espresso nell’intervista rilasciata al Corsera, dal momento che, secondo me, ha dimostrato o di non averci capito molto in quello che è successo, oppure di volerci prendere un pò per i fondelli, “stile” Zio Fester con i tifosi rossoneri o “giovin signore monociglio” con quelli bianconeri.

Ha dichiarato che: "Chi ci contesta ha il diritto di farlo ma non ci aiuta". Grazie per il diritto, ma vorrei far notare al nostro Presidente che noi tifosi, soprattutto chi va allo stadio, di pazienza ne abbiamo avuta mi pare abbastanza, visto gli obbrobri ai quali abbiamo dovuto assistere in questi ultimi due anni, più fuori che in campo: il popolo nerazzurro è sempre stato vicino alla sua squadra e ai colori, anche dopo partite allucinanti come Inter - Schalke 2-5. Però anche la pazienza animata dall’attaccamento a una squadra ha un limite e ormai siamo abbastanza vicini al punto di rottura: se nei “piani alti” di via Durini non se ne sono ancora accorti, forse una contestazione civile può invece aiutare, prima che qualcuno degeneri in atti che sarebbero tanto spiacevoli quanto inutili. Poi ha dichiarato che il FPF non è uno scherzo e che certe voci contabili andavano sistemate: a parte che ho i miei seri dubbi sul fatto che siamo gli unici “intelligentoni” ad aver capito in anticipo su tutti gli altri la maniera migliore per adeguarsi a questa normativa un pò fantomatica messa a punto da Monsieur Platinì, non mi pare che si mettano a posto i conti con la semplice cessione dei giocatori migliori, fra l’altro a prezzi tutto sommato “di saldo”.

Uno dei passi fondamentali sarebbe cominciare ad investire su uno stadio di proprietà, con un terreno fra l’altro meno schifoso di quello del “Meazza” che avvantaggia le squadre meno tecniche che vengono a Milano per giocare a “tutti dietro e ripartire”. L’altro sarebbe quello di cominciare ad operare dei risparmi sul monte ingaggi, che all’Inter invece risultano essere molto alti, spesso spropositati. Vi siete mai chiesti perché l'Inter non riesce a cedere certi giocatori e, quando ci riesce, deve cederli a un valore minore di quello effettivo di mercato? Semplice: perché hanno ingaggi troppo alti. Tre milioni di euro a Muntari (che diventano circa sei di esborso per la Società) e a Pandev o i 3,5 a Chivu sono un’ignominia assurda. Ma anche il milione e duecentomila versato ad Alvarez, un giovane di 21 anni che in Italia non ha ancora dimostrato niente, men chè meno ha vinto.

E che dire di Guarìn che per venire a giocare (?) per cinque mesi, che se saranno tre sarà già un lusso dal momento che è arrivato “rotto”, si è visto raddoppiato l’ingaggio per prendeva nel Porto? E questo sarebbe adeguarsi al FPF? Per non parlare del fatto, come già analizzato in altre occasioni, che scivolando fuori dai vertici del calcio europeo e nazionale e addirittura fuori dalle coppe europee a forza di abbassare il tasso tecnico, cedendo uno alla volta i giocatori migliori, rispettare certi parametri servirà a poco, dal momento che poi diminuiranno o verranno addirittura a mancare gli incassi dell’UEFA e dei diritti TV. Se era necessario ridimensionare i costi si poteva e doveva fare in base ad un progetto ponderato e meditato, mentre l’impressione è che da noi sia stato fatto un pò “alla membro di cane”; ora rischiamo di pagarne le conseguenze per anni.

Per qualcuno essere interista deve equivalere ad essere “morattiano” ed accettare in toto i comportamenti e le scelte del Presidente: ognuno è libero di pensarla ovviamente come crede. Io però mi sento più che altro interista e l'Inter, come ho già avuto modo di sostenere altre volte, non è solo di questo o quel presidente: l'Inter è di tutti noi. I Presidenti vanno e vengono, la Società resta. Avrei preferito da parte di Moratti un bel “Abbiamo commesso degli sbagli; stiamo cercando risorse nuove per cercare di riportare l’Inter al posto che le compete e che merita”. Tutto qui, semplicemente. Un'ultima nota: in un'altra occasione avevamo avuto modo di affermare che Conte, che pur sta facendo un buon lavoro, ci sembrava un uomo sul perenne orlo di una crisi di nervi, per citare un noto film di qualche anno fa. La Juve non ha ancora avuto una piccola crisi vera e propria che solitamente, nell’arco di un’annata, prima o poi capita a tutte le squadre, vuoi per squalifiche, infortuni, cali di condizione, sfiga. Per un rigore, peraltro molto dubbio non dato su Pirlo (quello presunto su Giaccherini è stato pareggiato da quello su Giovinco), hanno scatenato il finimondo, dal momento che non sono riusciti nel sorpasso al Milan; se dovessero subire una sconfitta e due pareggi o viceversa in tre partite, sono molto curioso di “vedere l'effetto che farà”, servendomi stavolta di una citazione canora.

Alex

5 commenti:

  1. Ciao Marco...continuo a sottolineare che le colpe che ha Branca gli sono state lasciate pienamente in mano, qualcuno doveva fermarlo prima, è questo il problema di fondo...

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  2. Pienamente d'accordo con te Alex. Io inoltre di Moratti non avevo gradito i lunghi silenzi (da codardo e non da superiore) durante Calciopoli 2. Tanto che siamo arrivati ad essere considerati "i prescritti" e siamo riusciti, stando zitti, a far capovolgere la realtà dei fatti nell'opinione pubblica, per fortuna non nella magistratura altrimenti la frittata sarebbe stata completa e sarebbe stata la prova che in Italia davvero tutto è possibile. Moratti secondo me non ha avuto le palle di alzare la voce, di difendere l'Inter e il suo amico Giacinto, secondo me lì, come nella gestione della società in anni e anni, ha dimostrato di non avere carattere. Un presidente ricco, innamorato, generoso, ma senza carattere né carisma. Ci nasci con una certa predisposizione per fare da guida, da leader...lui non ce l'ha. Mi duole ritornare su Branca ma devo. In un momento del genere ci deve mettere la faccia Ranieri, che ho sempre detestato e lo sapete ma che è qui da neanche 4 mesi, mentre invece Branca si deve nascondere? Questo signore a luglio invece di fare il suo dovere era sempre in vacanza tanto da essere paparazzato ovunque! Ma può un DG farli lunghe vacanze durante il calciomercato? Ma Moratti si accorge di queste cose o no? Branca è un dipendente al servizio di milioni di persone e si comporta come se l'Inter fosse affar suo, una sua proprietà privata. Lo stadio è sempre più vuoto...attenzione signori miei attenzione, non dimenticatevi dei tifosi.

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  3. Ciao Alex! Come ho sottolineato anche io alcuni articoli fa, il vero aproblema dell'Inter è il vuoto carismatico lasciato da mourinho ed oriali...Branca in questo momento è l'uomo con maggior carisma ed è riuscito a prendere il controllo della situazione, lasciato fare colpevolmente da Moratti. Insisto, Branca non ha tutte le colpe, ne ha molte...ma la principale non è sua, ma del Presidente, che non è riuscito a contenere l'ego di Branca, perdendo totalmente la trebisonda. E' giusto, in questo momento, criticare anche perchè non ci resta molto altro da fare...

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  4. Neanche a me è piaciuto l'atteggiamento di Moratti e della Società durante Calciopoli 2; però Marco siamo stati considerati i "prescritti" prima di tutto perchè eravamo i plurivincenti da 5 anni e quindi quelli che stavano sulle balle a tutti e poi perchè i media, da sempre diciamo piuttosto ostili ai nostri colori, hanno fatto la loro parte. Certo che anche l'atteggiamento di Moratti ha pesato; ci volevano le palle per denunciare Palazzi e chiederne la ricusazione nonchè la rimozione, ma forse si è reso conto che non aveva abbastanza potere per farlo e allora ha rinunciato.
    Certo se fossi uno della famiglia Facchetti non sarei rimasto molto soddisfatto.

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  5. Beh, visto che Capello all'Anzhi non ci è andato, con tuo grande disappunto le possibilità che la scelta ricada su di lui cominciano ad essere più di una. Ripeto che mi fa venire il voltastomaco, ma tolti pochissimi tecnici in circolazione, sarebbe uno in grado di "far rientrare nei ranghi" alcuni soggetti, Presidente compreso, che dopo la partenza di Mou si sono "allargati" combinando i disastri che stiamo vedendo.

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