venerdì 14 ottobre 2011

Zitti zitti, piano piano, senza far tanto baccano..


Ci siamo chiesti più volte, in quest’ultimo anno e mezzo, il perché la FIGC avesse accettato l’esposto della Juventus che richiedeva la revoca dello scudetto assegnato all’Inter nel 2006.
Al di là delle ovvie ragioni demagogiche che hanno spinto la Società bianconera in questa, se si può dire “Crociata”, in modo da placare il malcontento di un popolo bove di finti tifosi distogliendo in questo modo la loro attenzione dagli insuccessi in serie che la squadra bianconera collezionava sui rettangoli di gioco, ci è sempre sembrato piuttosto strano e poco spiegabile il fatto che la Federazione avesse accettato un esposto, l’andata a buon fine del quale avrebbe significato il completo stravolgimento di tutti i principi fondamentali sui quali si basa la giurisprudenza sportiva.

Questi “signori” accettano un esposto avanzato da una Società pluricondannata con dirigenti pluricondannati che avevano patteggiato quella pena (retrocessione in B) per evitarne verosimilmente una più severa; poi il Presidente Federale afferma che “l’etica non va in prescrizione”, dimenticandosi i titoli italiani ed europei assegnati ad una squadra che faceva abbondante uso di sostanze dopanti (ovviamente la Juventus, guarda caso), coperti però da prescrizione; poi un Procuratore Federale senza averne la titolarità e senza uno straccio di prove redige un apparentemente inutile atto di condanna morale per la nostra Società, infangando la memoria di una delle persone più corrette e leali della storia del calcio italiano, Giacinto Facchetti; poi a margine di una riunione del Consiglio Federale, nella quale l’unica possibilità di quest’ultimo è quella di dichiararsi incompetente a decidere su una non decisione di cinque anni prima (l’allora Commissario Guido Rossi non fece altro che prendere atto di una classifica modificata dopo le penalizzazioni), viene comunque chiesto sottovoce al Presidente Moratti di rinunciare a quel titolo per arginare le perdite di bava del “Giovin Signore”; poi quest’ultimo non si rivolge all’Alta Corte di Giustizia del CONI, come sarebbe stato più ovvio e naturale fare, bensì al TNAS (Tribunale Nazionale Arbitrato per lo Sport), che è l’Ente che nel frattempo ha preso il posto della Camera di Conciliazione del CONI, quella cioè che aveva condannato la Juve cinque anni fa; infine, dopo che questo TNAS si è abbastanza incomprensibilmente dichiarato competente a decidere sul famigerato esposto, il Presidente del collegio arbitrale di quest’ ultimo, Giuseppe Scandurra, abbandona l’incarico per “motivi personali”. Un esposto che non avrebbe dovuto nemmeno essere accettato è invece arrivato fino a questo punto e promette di andare ulteriormente oltre.

Per cui, oltre al timore reverenziale per il nome Agnelli e l’abitudine fortemente italica di prostrarsi dinnanzi al potente di turno, qualcosa d’altro ci doveva essere; qualcosa per la quale qualcuno all’interno della stessa Federazione con ogni probabilità avesse addirittura incoraggiato il “Giovin Signore” a proseguire ad oltranza nella sua Crociata anti-Inter. La mattina prima della partita della Nazionale italiana contro l’Irlanda del Nord, il TG mattutino breve di Canale 5 in onda ripetutamente dalle 06.00 alle 7.45, a bordo della presentazione della partita annunciava che avrebbe giocato Giovinco, mostrandolo in una breve sequenza trotterellare in allenamento. E cosa ho fugacemente notato sulla sua maglietta d’allenamento? Il marchio FIAT.

Ohibò! Non mi risultava che la Fiat fosse tra gli sponsor della FIGC e allora ho fatto una piccola ricerca che mi ha portato a scoprire una notizia che a suo tempo non aveva avuto certo molta risonanza o “baccano”, come si dice nel titolo: il 31 Maggio 2011 la Fiat e la FIGC hanno sancito un accordo di sponsorizzazione che prevede che a tutto il 2014 Fiat sarà main sponsor della nazionale italiana di calcio. Si legge poi a margine: “Il nuovo rapporto (il Lingotto era partner tecnico) e’ stato presentato oggi al Centro tecnico di Coverciano a Firenze da Paolo Gagliardo, direttore marketing del brand Fiat, Rino Drogo, responsabile comunicazione Fiat, Benedetta Geronzi, responsabile marketing della FIGC e Antonello Valentini, direttore generale della Figc.”(fonte:Ultimissime auto).

Penso sia abbastanza inutile aggiungere altro: alla faccia del conflitto d’interessi! Si torna insomma ai tempi della GEA che era la Società che patrocinava circa 250 calciatori italiani più un buon numero di allenatori e che era presieduta dal figlio di MOGGI (Alessandro) e nelle fila della quale figuravano anche il figlio di LIPPI (Davide) e la figlia del Presidente di Mediobanca Cesare GERONZI, Chiara, attuale giornalista di Canale 5. Ho detto Geronzi? Ma vuoi vedere che…eh sì! Quella Benedetta Geronzi, responsabile marketing della FIGC, è anche lei figlia di Cesare, e quindi sorella di Chiara, ex GEA.

Se ci mettiamo poi che Antonello Valentini era uno che “flirtava” amorevolmente con Moggi (andarsi a risentire le intercettazioni) e che l’ex-designatore Pairetto è stato ripescato come osservatore degli arbitri di Lega Pro, sezione Piemontese, possiamo dire che il “quadretto” cominci ad essere abbastanza definito.

Sveglia ragazzi! Ci hanno presi per il culo! Hanno fatto finta di cambiare tutto per non cambiare assolutamente niente e l’inizio di questa stagione lo sta dimostrando in maniera lampante.
A Marotta si consente di affermare tranquillamente che la Juve non ha nessun astio nei confronti dell’Inter (ah no?), così che in caso di incidenti gravi la colpa vada ovviamente a ricadere su di noi. Al “signor” De Santis di sbandierare che rivuole indietro la sua dignità e chiede 21 milioni di Euro di danni per qualche pedinamento, nemmeno fosse il Presidente degli Stati Uniti: ma si vergognasse e si andasse a rivedere “l’ampex” di Chievo-Inter del 2002, più tutte le altre porcate fatte in carriera!

E il nostro Presidente nel frattempo cosa fa? Tace e subisce. Scusate il paragone non certo da Bon-ton, ma è un pò come se tutti noi ci fossimo messi a 90 gradi (la geometria non è un reato) col sedere già ben cosparso di vasellina.

Quando ci decideremo a fare gli “Indignados”? Quando ci avranno leggiadramente fottuto lo scudo 2006?

Alex - InterCafè

3 commenti:

  1. ci vorrebbe una standing ovation per te mandalo a moratti cosi forse apre gli occhi

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  2. E' allucinante come in Italia si riesca a scovare il marcio, trasformarlo e riciclarlo per dargli continuità. Praticamente hanno agito nell'ombra riposizionandosi dove possono riuscire a giostrare tutto, con i media servi pronti a lavare panni sporchi, tornano in pista come se nulla fosse! Metaforicamente, è come se un delinquente uccide un tuo familiare, si fa quattro anni tra processo, galera, arresti domiciliari e poi, ripulito da qualche cavillo psico-meta-intellettuale-giudiziario te lo ritrovi in casa, bello sorridente, a derubarti...il danno e la beffa.....

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  3. Poco da dire Alex...sai che spesso non condivido pienamente la tua visione delle cose, ma credo sia fuori dubbio che qui qualcosa non va e tu abbia ragione. Cosa si sarebbe detto se la Pirelli avesse sponsorizzato l'Italia? Tanto, troppo. Ok, la Fiat non è più main sponsor della juventus (però paga gli stipendi eh). Allora diciamo....la Saras main sponsor della nazionale. Ci si sarebbe indignati. In questo caso mi indigno, perchè la Fiat paga gli stipendi degli juventini e paga anche la nazionale...ci credo che è un ITAL-JUVE poi!!!!

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