All'Inter una stagione da mani nei capelli... |
“L’annus orribilis” vissuto dal
Paese, ha finito per coincidere con quello vissuto da noi tifosi nerazzurri,
che perciò, a differenza di altri, non abbiamo potuto trovare nel calcio un minimo di distrazione o
consolazione che sia.
Direi che anche per il più
inguaribile degli ottimisti sia piuttosto arduo andare a scovare gli aspetti
positivi della stagione che si è appena conclusa; forse l’unico è avere avuto
il coraggio, spinti dalla disperazione, di affidare la squadra ad Andrea
Stramaccioni, ed il “forse” è dato dal fatto che è un fattore che verificheremo
nel corso della prossima stagione, dal momento che è impensabile giudicare un
tecnico su nove partite affrontate con un gruppo di giocatori che in quel
momento veleggiava verso una deriva totale. A parte questo è stata una stagione
nella quale sono venuti al cosiddetto pettine i nodi che già da quella
precedente ancora ci eravamo consumati a forza di ripetere (purtroppo
inutilmente, è ovvio): una campagna acquisti che definire scellerata sarebbe un
complimento, coronata dall’ingaggio di un allenatore inadatto non solo
all’ambiente e al livello della squadra, ma soprattutto interprete integralista
di un modulo che era quanto di più inappropriato ci fosse per la rosa di
giocatori che gli era stata messa a disposizione. A questo “piccolo” aspetto
dobbiamo poi aggiungere un iniziale
accanimento arbitrale degno della Santa Inquisizione, che voleva probabilmente
in qualche modo punire Moratti per la mancata rinuncia alla prescrizione dopo la
vergognosa relazione del Procuratore Palazzi (che non è un giudice, vorremmo
ribadirlo ancora una volta; lui fa l’accusatore di mestiere), e anche dopo la
condanna di Moggi al Processo penale di Napoli e l’ennesima conferma della sua
radiazione da qualsiasi ruolo in ambito calcistico, non è che le cose siano
migliorate poi molto: lo attesta per esempio lo “score” dei rigori concessi
contro la nostra squadra (11, record per
l’Inter e dato inferiore solo a quello del Cesena, già retrocesso praticamente
da Febbraio), dei quali tre in una sola gara casalinga giocata contro il Genoa,
mica il Barcellona, a fronte di una rosa fra le meno fallose in assoluto di
tutta la serie A.
Non è un tentativo di
giustificazione: quando si gioca come ha giocato l’Inter quest’anno non possono
essercene, però nello stilare un bilancio di fine annata è giusto sottolinearlo
e dargli il peso che merita. Infine dobbiamo aggiungere la sfiga che,
contrariamente alla fortuna, ci vede benissimo e che quando inquadra qualcuno
nella situazione nella quale si è fatta trovare quest’anno la nostra squadra,
non esita a prenderla di mira con feroce caparbietà; gol incredibilmente
falliti, avversari che vanno in rete alla prima occasione, infortuni, pali,
rimpalli, carambole e chi più ne ha più ne metta, in perfetto ossequio alla
regola non scritta citata sopra. Il fattore positivo che si dovrebbe estrapolare da una stagione orrenda come quella
appena finita sarebbe l’individuazione dei tanti e gravissimi errori commessi
onde evitare di continuare a commetterli (errare umanum est, perseverare
diabolicum); il problema è che dalle prime avvisaglie che arrivano da questo
fine-stagione sorgono diversi dubbi che la nostra attuale dirigenza abbia preso
compiutamente coscienza di quello che è successo e soprattutto di perché è
successo.
Tutti gli addii del Milan |
Gli addii del Milan, che come ha
scritto qualcuno potranno anche essere stati falsi e discutibili sotto il punto
di vista della forma, certamente non lo sono da quello della sostanza: prima
della fine del campionato i nostri cugini si sono liberati di ben 6 “cariatidi”
che avevano tutte passato i 35 anni e pesavano sul bilancio con ingaggi non
certo proporzionali al loro rendimento. Magari sbaglieranno qualche acquisto
(ci auguriamo), ma certamente si apprestano ad inserire gente più giovane e più
motivata. Noi invece cosa stiamo facendo? Stiamo rinnovando a tutti, poco ci mancano
che l’abbiano proposto anche a Cordoba e Orlandoni, che comunque cogliamo
l’occasione per ringraziare per quanto hanno dato all’Inter, senza troppi clamori e “strombazzamenti”; e già che ci
siamo cogliamo l’occasione anche per far notare che a sostituire Julio
all’ultima avrebbe meritato proprio di esserci “Orla”, che tanto peggio di
Castellazzi non avrebbe credo potuto proprio fare. L’errore di eccesso di gratitudine verso splendidi
campioni e persone che hanno fatto grande l’Inter, dietro al quale si nasconde
una mancanza di risorse da investire e, ancora peggio, una mancanza di capacità
di affrontare efficacemente un progetto di rinnovamento, sembra possa ripetersi
anche quest’anno con rinnovi a giocatori che ormai non ne hanno proprio più
(Chivu, Deki, Castellazzi) e altri che fosse ne hanno ancora un po’, ma non
hanno più le motivazioni per esprimerlo nell’Inter (Maicon, Lucio, Sneijder).
Abbiamo uno dei migliori settori giovanili d’Italia, ma dei nostri giovani si
parla solo come pedine di scambio (Longo, Caldirola, Viviano, Crisetig), salvo
poi pentirsi di averli ceduti e cercare, nel caso di Destro, o sognare, nel
caso di Balotelli, di riprenderseli indietro.
Lo staff che ha combinato danni inenarrabili
in questi due anni è lo stesso che affronterà la prossima campagna acquisti-cessioni
che condizionerà molto probabilmente i risultati dei prossimi 3 o 4 anni; il
Direttore Branca ha dimostrato a più riprese una sostanziale incapacità di
adeguarsi alle nuove regole del mercato, eppure è ancora lì, immarcescibile.
L’unica speranza, che misurerà effettivamente il valore di Stramaccioni e ci
dirà se si tratti di uno fuori dal comune, è quella che il nostro giovane
tecnico riesca a influenzare in maniera decisa la nostra dirigenza e riesca ad
ottenere più o meno quello che ha in mente; un po’ come riuscirono a fare
Mancini e Mourinho, che ovviarono e in qualche modo coprirono più di una falla
nell’organigramma nerazzurro. Della Presidenza abbiamo detto più volte: l’Inter
è diversa per prestigio, per storia, per
palmarès e per bacino d’utenza da pur belle realtà come Udinese, Chievo e
Catania e non può essere gestita allo stesso modo. Mariga, Kucka, Veloso e
Palacio sono giocatori da Genoa, non da Inter; puntando su giocatori così si
finisce per essere il Genoa bis. E il DS del Genoa, Capozzucca, non può essere
l’unico interlocutore con il quale Branca riesce ormai a trattare. Moratti ha
dichiarato che resterà solo chi se lo merita; ma lui e i suoi dirigenti sono
proprio così sicuri di meritarselo ancora?
Alex
E' stata davvero una stagione....di merda, senza troppi eufemismi :) Notizia di oggi, Alex, è che anche Lucio ci dice addio: sarai contento credo e sinceramente lo sono pure io perchè la mia paura principale in questo mercato era che ci si focalizzasse troppo dalla cintola in su, quando anche nel reparto arretrato avremmo da lavorare tanto e la dimostrazione sono i gol presi in questa stagione. Strama mi piace e con lui si può lavorare bene, la base per costruire l'Inter del futuro c'è, Guarin riscattato col uno sconto di un paio di milioni è una buonissima notizia...ma ora sotto col resto!
RispondiEliminaMa guarda Andrea, non per Lucio in sè; però è un'idea di fondo che deve farla da padrona sul mercato di quest'anno: rinnovare. Rinnovare però in un certo modo: se saluti Lucio e lo sostituisci con Andreolli, che in tutte le grandi dove è stato non ha mai combinato un tubo (Inter compresa)....beh, non è che esulti dalla gioia. Vedremo un pò come si muoveranno.
RispondiEliminaSono d'accordo Alex! Se mi prendi Andeolli per sostituire Lucio, beh, la cosa mi lascerebbe almeno perplesso :) Un giocatore, invece, come Silvestre del Palermo sarebbe una valida alternativa. Per ora l'hanno chiesto a Zamparini, vedremo come andrà...
RispondiEliminaBeh, con Silvestre saremmo su tutt'altro piano..."Papu" Gomes e Palacio le alternative a Lavezzi? A me ho già detto che Lavezzi non mi fa impazzire, ma fra lui e gli altre due c'è la stessa differenza che c'è fra la cacca e la cioccolata!
RispondiEliminaSu questo concordo pienamente Alex! Sinceramente credo sia ancora presto per valutare in toto la situazione mercato....vedremo, ci sono tante valutazioni da fare ed il fatto che prima si pensi a chi "cacciare" la trovo una politica positiva...speriamo bene!
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