lunedì 14 maggio 2012

Lazio-Inter 3-1: ultimo atto di una stagione infernale

Kozak esulta per l'1-1 davanti a Maicon
Ripartiremo il 2 agosto in un turno preliminare di Europa League che sa tanto di amara punizione piuttosto che di premio conquistato sul campo. Per gran parte della stagione, tra l'altro, non ci eravamo neppure andati vicini alla qualsiasi conquista di un piazzamento davvero degno di essere chiamato tale, ma il 6° posto con cui l'Inter chiude questa maledetta stagione 2011/2012 è il giusto risultato di un'equazione che, sin dall'inizio, ha dato l'impressione di avere i fattori fuori posto, se non addirittura totalmente errati. Stasera poteva essere una serata speciale, anche se nessun nerazzurro ci credeva veramente. Magari due anni fa, o anche solo l'anno scorso, ci avremmo creduto di più, perchè la fortuna, alla fin dei conti, s'era sempre ricordata dei suoi seguaci in maglie nere ed azzurre, ma quest'anno decisamente no: un'annata in cui la sfiga, mixata alla notevole quantità di colpe, ha sputato fuori un drink acido ed imbevibile. Se ti chiami Inter, arrivare alla 38esima partita di campionato a sperare che Catania e Siena, senza oramai motivazioni, facciano risultato contro Napoli ed Udinese, beh, è molto molto deludente. Certo, dopo tanti anni di successi ci può stare la caduta, ma cadere fa semrpe male e non si può di certo pretendere un sorriso sui volti interisti questa sera. La Lazio ci ha messo del suo, ma sono stati, ancora un volta, pochi minuti di totale black-out mentale nostro a regalare su un piatto d'argento la vittoria agli avversari biancocelesti.
Milito realizza lo 0-1 su rigore
La Champions, va detto per ragion di cronaca, non ci è mai stata vicina questa sera, perchè l'Udinese ha da subito indirizzato la partita col Catania nella direzione giusta (per loro) ed il Napoli, nonostante l'affanno, ha comunque concluso il primo tempo in avanti. Noi ci abbiamo provato, abbiamo lottato, soprattutto nel primo tempo quando la squadra, nonostante le tante assenze, ha giocato bene, rischiando poco solo sulle ripartenze laziali. Stramaccioni ha plasmato una squadra combattiva, dall'animo offensivo, ed anche senza veri attaccanti di ruolo, al di fuori del solito Milito, i nerazzurri creano tanto grazie al grande lavoro di Alvarez, Poli e Guarin, vera e propria arma in più (peccato averlo trovato così tardi...), senza contare la spinta continua di Nagatomo e Maicon sulle fasce. Ma il gol non arriva, anche perchè Milito fatica ad essere incisivo dovendo svariare moltissimo su tutto il fronte offensivo per provare a creare spazi per i compagni, visto che lui non ne trova. E' soprattutto il colombiano ex Porto a provarci, sia con tiri da fuori area, sia con incursioni che risultano in almeno un paio di occasioni pericolose, ma alla fine ci vuole sempre il Principe a sbloccare la partita: è il 44° quando, nell'ennesima incursione da destra, Maicon prova a penetrare nell'area laziale dal vertice alto, ma Ledesma lo abbatte. Tante le proteste ma il fallo è netto ed in area di rigore e, dal dischetto, Milito è un cecchino, portandoci avanti e tenendo acceso il lumicino della speranza chiamata terzo posto.
Samuel e Guarin sconsolati
La fioca luce però si spegne presto, ahinoi. Nella ripresa difatti l'Inter sembra meno lucida che nei primi 45 minuti di gioco e la Lazio, col passare dei minuti, riesce a rubarci campo ed a creare occasioni: emblema sono il numero di calcio d'angolo nettamente a nostro favore nel primo tempo e decisamente a favore della Lazio nella ripresa, e proprio su un calcio d'angolo la Lazio trova il pari con Kozak, al 14° della ripresa, con il giocatore delle aquile romane incomprensibilmente dimenticato dalla nostra retroguardia. L'ennesimo errore difensivo in una stagione drammatica in quest'ottica. Oltre al momento del pari, questo è un momento fondamentale, perchè scatta il black-out mentale nerazzurro, come accadde a Parma. Mentre Strama inserisce Pazzini è però la Lazio, al 18°, a trovare il vantaggio con Candreva, dopo che Lulic, sulla sinistra, si prende gioco delle belle statuine nerazzurre e serve un pallone al limite dell'area per il centrocampista laziale, il quale piega i guantoni a Castellazzi con un tiro potente. Strama scuote la testa e, a fine partita, ammette di non aver concepito quello spegnimento mentale che ci ha portati in svantaggio, ma nonostante tutto ci crede e butta nella mischia anche il giovane Longo per dare ulteriore spinta offensiva, ma quando, al 37°, Pazzini prende un incredibile palo, si capisce che non c'è nulla da fare ed al 46° del secondo tempo Mauri chiude i conti, concludendo a rete, con un facile tap-in a porta vuota, un contropiede biancoceleste con l'Inter tutta riversata in avanti.
E' stata una stagione drammaticamente infernale, in cui ne abbiamo viste di ogni, sia per sfiga che per colpe nostre (la maggior parte), come dicevo all'inizio. Ora, per fortuna, la stagione è finita e possiamo ufficialmente guardare al futuro, senza sensi di colpa o apparire agli altri tifosi come dei lagnosi interisti che quando le cose vanno male, girano la testa dall'altra parte. Ora si deve ripartira da Strama, dalle cose buone che si sono viste ma, soprattutto, dalle tante cose negative, per poterle cambiare, aggiustare, migliorare. Una cosa non possiamo dimenticare in quest'ultima giornata di campionato, ovvero che siamo arrivati sesti solo perchè, grazie a Dio, tranne le prime due tutte le altre, chi più chi meno, hanno fatto cagare. Normalmente una stagione del genere ti porta non oltre all'ottavo piazzamento, a noi è andata fin bene nella sfiga, ma ora bisogna cambiare marcia. Ora tocca a Moratti, Branca ed Ausilio, perchè loro costruiranno l'Inter del futuro, ma lo facciano tenendo bene a mente una cosa: l'Inter e, soprattutto, i suoi tifosi non meritano altre annate del genere. Per voi non ci sono vacanze, il 2 agosto nei preliminari di Europa League pretendiamo di vedere già una squadra completa e degna di vestire i colori nerazzurri. Buon lavoro dunque.

TABELLINO

Lazio-Inter 3-1

Lazio (4-2-3-1): Bizzarri; Scaloni, Diakite, Biava, Konko; Cana, Ledesma; Candreva (47' st Zampa), Mauri (47' st Garrido), Lulic (38' st Gonzalez); Kozak. A disposizione: Berardi, Zauri, Gonzalez, Rozzi, Makinwa. All.: Reja
Inter (4-4-1-1): Castellazzi; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Guarin, Cambiasso, Poli (30' st Longo); Alvarez (16' st Pazzini); Milito (47' st Juan). A disposizione: Orlandoni, Cordoba, Ranocchia, Faraoni. All.: Stramaccioni
Arbitro: Damato
Marcatori: 45' rig. Milito (I), 13' st Kozak (L), 18' st Candreva (L), 46' st Mauri (L)
Ammoniti: Lulic, Diakite, Konko (L)

Andrea

5 commenti:

  1. il titolo perfetto è "Strama-zzati al suolo"...una vittoria valeva per chiudere con il sorriso una stagione orribile, che finalmente passa alla storia!!! Ora ripartiamo...entusiasmo, voglia di dare il 100% e tanta tanta "fame di vittoria"!!!. FORZA INTER!!!

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  2. Ciao a tutti. Il finale perfetto per una stagione orrenda: dominiamo per 60 minuti, creiamo tante palle gol, scazziamo due gol praticamente fatti, poi dormita soprattutto di Castellazzi (è alto 1,92 mt. non può prendere gol nella sua area di porta, e non è manco la prima volta!) e via al massacro, in stile Parma. La nostra dirigenza rinnova a uno come Castellazzi che ha 37 anni, pur avendo a disposizione Bardi, Belec e metà Viviano e stanno proponendo il rinnovo quasi a tutti (a questo punto anche Orlandoni!). Al Milan saranno anche degli stronzi, ma all'ultima di Campionato hanno già dato il benservito a 5 bandiere come Gattuso, Nesta, Inzaghi, Seedorf e Zambrotta. Noi abbiamo uno dei settori giovanili più forti d'Italia, ma nessuno gioca in prima squadra: gli unici due promossi dalla Primavera in pianta stabile li abbiamo venduti all'estero (Santon e Balotelli). Esagero o sono troppo pessimista affermando che di una rifondazione portata avanti dalla nostra attuale dirigenza io non mi fido nel modo più assoluto e ad essa credo molto poco?

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  3. Ciao Alex! No, non credo che tu sia pessimista, o meglio, non credo che tu sia più pessimista di quanto ogni interista al momento sia. S'è conclusa una stagione davvero infernale, in cui tutti i problemi accumulati negli ultimi due anni sono venuti a galla ripetutamente. Hai ragione, in qualche modo io stimo il Milan per come abbia avuto il coraggio non tanto di dire ciao ai suo senatori, ma di metterli da parte quando serviva metterli da parte...per questo se ne sono andati. Finchè all'Inter non ci saranno realmente forze fresche in grado di prendere il posto dei grandi vecchi, beh, dura che loro si facciano volontariamente da parte. Su questo bisogna lavorare, perchè le ultime partite, compresi i 60 minuti di ieri, dimostrano che Strama sta lavorando bene e che qualcosa da salvare c'è, anche se è molto poco nel complesso. Speriamo bene :)

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  4. Strama: "Assomiglio a Mou? Lui mi dà consigli. Quando mi è arrivato un sms pensavo fosse uno scherzo invece l'ha fatto per amore dell'Inter. Lui è un grande e sono molto felice di ascoltarlo. Mi ha detto di essere sempre me stesso in campo e fuori...".

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  5. ORLANDONI:
    .....
    Grazie a tutti voi, popolo nerazzurro. Ho realizzato il sogno: non sarò diventato il nuovo Walter Zenga, ma un coro a San Siro per me non è mai mancato. Spero di essere riuscito a ricambiare l'affetto, di essere riuscito a farvi capire che ero semplicemente uno di voi, con la grande fortuna di poter indossare la maglia per giocare e non solo per onorarla, sempre, da tifoso.

    Ora la prima parte del cerchio si è chiusa. Nella seconda proverò a realizzare un nuovo sogno: allenare i portieri. La soddisfazione più grande è poterlo fare qui, a casa mia. Così, tra una presa e un tuffo, potrò raccontare a loro che vivere nerazzurro è un privilegio, una scelta da rispettare ogni giorno, una forza in più.

    Sempre Forza Inter!"

    da inter.it

    GRAZIE A TE...CUORE NERAZZURRO! BUONA VITA!

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