martedì 1 maggio 2012

Guardiola all'Inter, una sfida per due

Josep Guardiola a fine stagione lascerà la panchina del Barcellona. L’annuncio è arrivato venerdì scorso al termine di una settimana stregata per i blaugrana in cui hanno perso il Clasico contro il Real Madrid (e con esso le speranze di vincere il titolo) e la semifinale di Champions League contro il Chelsea.
Il sogno proibito di Moratti è diventato dunque meno “sogno” anche se il fatto che il tecnico catalano sia libero non vuol dire che sia più facile celebrare questo matrimonio.
Guardiola all’Inter rappresenta una grossa incognita per entrambe, una sfida con tante incognite che potrebbe affascinare tanto Moratti quanto Guardiola.
Scordiamoci la possibilità che il buon Pep venga all’Inter e riproponga il calcio spettacolare di Barcellona. A meno che Moratti non compri in blocco tutta la rosa dei blaugrana, canterani inclusi. Dunque in questo momento affidare la rifondazione dell’Inter nelle mani di Guardiola è un’incognita almeno quanto affidarla a Stramaccioni (fatte le dovute proporzioni ovviamente). Finora non abbiamo visto Guardiola fuori dal contesto Barcellona. E allenare un gruppo di ottimi giocatori nel momento d’oro della loro carriera è certamente un compito che vorrebbero molti allenatori. Compito che non chiarisce bene fino a dove arrivano i propri meriti e dove iniziano i meriti di una grande rosa.
Fuori dal contesto Barcellona l’ex tecnico blaugrana dovrebbe reinventare un nuovo modo di fare calcio, nuovi schemi, nuove idee, nuovo tutto. Di fatto dovrà azzerare tutto e ripartire da capo (e se deve farlo in Italia preferisco che lo faccia all’Inter e non dall’altra parte di Milano).
Azzerare tutto e ripartire da capo. Un po’ quello che dovrebbe succedere nella rosa dell’Inter della prossima stagione. Guardiola passerebbe dall’allenare Messi, Xavi, Iniesta, Pique, Fabregas, Puyol, Busquets e via discorrendo ad allenare un gruppo di senatori a fine carriera e giovani di belle speranze. Sarebbe una bella sfida che, riallacciandomi al discorso fatto sopra, chiarirebbe il proprio valore. E’ ovvio che un Guardiola che riuscirebbe a rilanciare l’Inter e renderla in breve tempo competitiva su tutti i fronti metterebbe fine ad ogni dubbio sulle sue reali capacità. Ma ciò vuol dire anche rischiare di fallire e compromettere la propria carriera. Un rischio che magari altrove (Manchester o Nazionale spagnola) sarebbe minore.
Come dicevo all’inizio Guardiola sulla panchina nerazzurra sarebbe una grossa sfida per entrambi. Moratti è disposto a prendersi il rischio di ingaggiare un allenatore sicuramente valido ma da verificare fuori dai confini catalani e che lo porterebbe ad aprire i cordoni della borsa? Guardiola è disposto ad accollarsi la rifondazione nerazzurra con tutti i rischi che ne comportano compreso il fatto che possa fallire?
Per quanto mi riguarda le sfide mi piacciono e mi affascinano. Spero che sia lo stesso per Moratti e Guardiola.
Entius

2 commenti:

  1. La suggestione c'è Entius ma, sinceramente, non penso che Pep arriverà da noi. I motivi sono diversi, ma in primis metto che lui stesso ha detto di lasciare il Barca perchè stanco, provato dai 5 anni di lavoro intenso fatto per rendere il club catalano un club che entrerà (se non è già entrato) nella storia: non mi pare una persona incoerente e quindi credo che l'anno prossimo sarà il suo anno sabbatico, di relax, di ricarica prima di tornare. Questo è il motivo principe per cui credo che Guardiola non giungerà da noi, però io non ho dubbi, a differenza tua: lui è un grande allenatore. Ok, la rosa era pazzesca e qui siamo d'accordo tutti, ma tra l'avere una rosa pazzesca e fare giocare quei giocatori come Pep ha fatto, beh, ne passa di strada! Se gli si dà totalmente carta bianca, questo è un grande allenatore...

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  2. Ciao a tutti, rieccomi qua. A parte che non credo che il "matrimonio" si farà, dal momento che Guardiola ha uno stipendio altissimo e pretenderebbe anche investimenti pesanti per giocarsi il rischio (giustamente), non sono certissimo come Andrea che la maggior parte dei
    meriti dei successi del Barça siano suoi, in quanto allenava il meglio che c'era in giro. Il famoso "bel gioco" del Barcellona, dirò una bestemmia, ma non è che mi entusiasmi al massimo: è un pò monotono, e non lo dico da adesso che sarebbe più facile, ma da un pò più di tempo. Devi avere Messi in grande serata (e ce l'hai 9 volte su 10) e devi andare in
    porta col pallone: gol di testa da calci piazzati o da cross e tiri da fuori sono per loro una
    soluzione rarissima. E' vero che ti massacrano col possesso palla e prima o poi di solito ti castigano, però le soluzioni offensive sono un pò limitate; inoltre per applicare un gioco del genere ci vogliono anni e un gruppo di giocatori che è difficilissimo mettere insieme. Il problema è se Guardiola sa far giocare anche in modi differenti da questo; nessuno lo sa e questa sarebbe la grande sfida. Non lo so...vediamo intanto cosa combina Stramaccioni

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