Anche sotto l'ombrellone penseremo all'Inter |
Quella che ci accingiamo a
trascorrere sarà un’estate presumibilmente molto “calda” sul fronte calcistico,
auguriamoci solo su quello. La nostra Società si trova una squadra
evidentemente alla fine di un ciclo e sarà decisiva, per i risultati dei prossimi
4/5 anni, la capacità di rinnovare nella maniera più opportuna ed efficace
possibile. E’ poi appena partita la prima raffica di deferimenti per il
calcioscommesse che promette dei discreti sconquassi, anche se nessuno è ancora
in grado di valutare esattamente quella che potrà essere la portata degli
eventi; il tutto con nel bel mezzo la disputa di un campionato europeo per
nazioni che vede la nostra Nazionale recitare il ruolo di possibile outsider.
Io non conterei troppo sulla penalizzazione di altre squadre a vantaggio della
nostra, anche perché ho la vaga
impressione che l’esimio Procuratore
Palazzi non si farà sfuggire il minimo pretesto
per tirarci dentro, magari basandosi esclusivamente sulla parolina
“Inter” infilata in mezzo a una conversazione fra due trafficatori; restiamo
perciò alla finestra sperando di non vedere mai comparire il nome di uno dei nostri giocatori nella lista
degli indagati e quindi dei possibili colpevoli.
La grinta di Strama, quella giusta! |
L’aspetto sul quale vorrei
soffermarmi è il “restyling” che
dovrebbe affrontare la nostra dirigenza e il modo nel quale intenda farlo resta
tuttora un mistero abbastanza fitto. Un punto abbastanza fermo si è appreso in
questi giorni dovrebbe essere il tecnico, con la riconferma del giovanissimo
Andrea; ho utilizzato il condizionale perché con uno come Moratti non è
d’obbligo…di più! Diciamo che se non dovesse clamorosamente verificarsi l’opportunità
di arrivare a uno come Guardiola, la riconferma di “Strama” appare la cosa più
logica e sensata da farsi. In primo luogo perché è uno che già conosce
l’ambiente e in secondo luogo perché ha dimostrato di avere saputo ridare,
oltre che grinta e convinzione, anche un progetto e un’identità di gioco a un
gruppo e un ambiente che l’avevano totalmente smarrita; con qualche errore
magari, abbastanza inevitabile d’altra parte, ma con risultati che se
anticipati anche solo di un mese ci avrebbero probabilmente garantito l’accesso
ai preliminari di Champions.
Poi non va trascurato il fatto che era dai tempi di Mourinho che non si vinceva una partita così, contro tutto e contro tutti: alla prima avversità di solito ci “squagliavamo” incapaci della minima reazione. Domenica sera invece abbiamo ripreso la partita con rabbia, determinazione e organizzazione di gioco, segno che il giovane tecnico è probabilmente riuscito a trovare la “chiave” giusta sia a livello tecnico-tattico, sia a livello mentale. Io spero che Moratti una decisione l’avesse già praticamente presa prima del Derby, perché l’errore di confermare un allenatore del quale non era del tutto convinto sull’onda dell’entusiasmo di una partita prestigiosa vinta, lo ha già fatto diverse volte in passato: una per tutte proprio dopo un Derby vinto confermò Ottavio Bianchi che si era ritrovato in eredità dalla gestione Pellegrini e che poi licenziò dopo poche partite della stagione successiva (anno ’94-’95). Stramaccioni, anche se bravissimo, può riuscire solo con il totale ed incondizionato appoggio della Società e del Presidente, sia da un punto di vista mediatico, sia da un punto di vista tecnico e di mercato: praticamente non va trattato alla stregua di Benitez, Gasperini e Ranieri, i quali hanno avuto sì delle responsabilità più o meno pesanti, ma ai quali non è stato concesso neanche un giocatore nemmeno simile a quelli che avevano richiesto.
Poi non va trascurato il fatto che era dai tempi di Mourinho che non si vinceva una partita così, contro tutto e contro tutti: alla prima avversità di solito ci “squagliavamo” incapaci della minima reazione. Domenica sera invece abbiamo ripreso la partita con rabbia, determinazione e organizzazione di gioco, segno che il giovane tecnico è probabilmente riuscito a trovare la “chiave” giusta sia a livello tecnico-tattico, sia a livello mentale. Io spero che Moratti una decisione l’avesse già praticamente presa prima del Derby, perché l’errore di confermare un allenatore del quale non era del tutto convinto sull’onda dell’entusiasmo di una partita prestigiosa vinta, lo ha già fatto diverse volte in passato: una per tutte proprio dopo un Derby vinto confermò Ottavio Bianchi che si era ritrovato in eredità dalla gestione Pellegrini e che poi licenziò dopo poche partite della stagione successiva (anno ’94-’95). Stramaccioni, anche se bravissimo, può riuscire solo con il totale ed incondizionato appoggio della Società e del Presidente, sia da un punto di vista mediatico, sia da un punto di vista tecnico e di mercato: praticamente non va trattato alla stregua di Benitez, Gasperini e Ranieri, i quali hanno avuto sì delle responsabilità più o meno pesanti, ma ai quali non è stato concesso neanche un giocatore nemmeno simile a quelli che avevano richiesto.
Si gioca già con i primi fotomontaggi: il Pocho all'Inter? |
Ora, a meno di una coincidenza di
risultati forse più improbabile dello sbarco di una navicella aliena nel mio
giardino di casa, siamo in Europa League, competizione da non sottovalutare in
tutti i sensi però, dal momento che
conferisce sì un discreto prestigio e buoni introiti a chi la vince, ma che
rappresenta un torneo massacrante e che obbliga a trasferte dispendiosissime al
giovedì sera dalle quali si rientra a notte inoltrata; il rischio concreto è
quello di sacrificarvi molti punti in campionato, a meno di non giocarla con
giovani e seconde linee almeno fino ai quarti di finale. E anche di questa
situazione si dovrà tenere conto andando ad allestire la rosa dei giocatori
della prossima stagione. Da adesso in avanti scatta il solito “tourbillon” che
porterà l’Inter ad avere una rosa di 200/250 giocatori: tanti saranno più o
meno i giocatori che i vari “esperti” di mercato ci attribuiranno nei prossimi
mesi barattandoceli di volta in volta come “scoop” sicuri. Per quello che mi riguarda sono
abbastanza convinto di alcune situazioni che vado si seguito ad illustrarvi.
Lavezzi, che sembrerebbe a questo punto un acquisto abbastanza probabile, non è
che mi faccia impazzire, soprattutto per continuità e carisma: non è certo un
leader insomma, uno che si prende la squadra sulle spalle nei momenti
difficili, se la squadra gira OK, altrimenti sparisce di brutto. Va bene
sacrificare Pandev e Faraoni, ma Pazzini o Ranocchia sarebbe un delitto. Maicon,
Stankovich, Chivu e Lucio io li saluterei con tanti ringraziamenti per quello
che hanno fatto e li rimpiazzerei con qualche nuovo acquisto ma soprattutto con
giovani, primi su tutti Crisetig e Caldirola. A Cambiasso e Zanetti,
importantissimi per lo spogliatoio, va limitato drasticamente il numero di
partite di utilizzo e per quanto riguarda il capitano andrebbe impiegato quasi
esclusivamente basso a destra; Nagatomo non può partire titolare in una squadra
con le ambizioni che deve avere l’Inter, e quindi sarebbe opportuno risolvere
finalmente il problema dell’esterno sinistro di difesa, aperto da i tempi di
Roberto Carlos. Zarate è da restituire al mittente, Forlàn da spedire il più
lontano possibile con Fed-Ex in porto franco. Alvarez e Johnatan, qualora si
trovi un acquirente, sarebbero da cedere, magari provando a fare rientrare
Coutinho.
Sneijder sarà un fulcro del nostro mercato estivo |
Più complesso il discorso su Sneijder:
qui devono essere dirigenti e allenatore a capire quanto l’olandese possa
ancora sentirsi parte integrante del nuovo progetto e quanto dia garanzie da un
punto di vista fisico. Da quello che ho capito una sua cessione consentirebbe
l’arrivo di Lucas, il giovane brasiliano dipinto come un fuoriclasse;
attenzione però: in Brasile è molto più facile per gli attaccanti trovare gli
spazi ed atteggiarsi a fenomeni e anche in questo caso non è facile capire quanto un giovane e
talentuoso giocatore proveniente da quella realtà possa adattarsi a quella ben
più difficile e impegnativa del campionato italiano. Un’operazione perciò che
prevedesse la sostituzione dell’olandese col giovane brasiliano è piuttosto
rischiosa e andrebbe ponderata molto accuratamente. In avanti, dal momento
che Strama gioca con un solo attaccante centrale,
meglio uno come Destro a fare da alternativa a Milito che Pazzini, che ha
evidenziato limiti tecnici piuttosto evidenti per una squadra di vertice.
Infine se i rinforzi a metà campo dovessero essere Mariga (per giunta rotto) e
Kucka, nemmeno Mourinho riuscirebbe a combinare una mazza con un centrocampo
del genere; sarebbe l’ennesimo anno in cui si “bypassa” questo problema
cruciale, rimandando l’acquisti di un centrocampista centrale di medio-alto
livello.
Alla fine il punto è sempre quello: OK l’allenatore, ma per ottenere i risultati non si può prescindere da un parco giocatori di un certo livello , e per accaparrarseli occorre operare al meglio sprecando il meno possibile, a maggior ragione se si hanno a disposizione risorse limitate. La lunga estate calda è appena cominciata; vedremo alla fine di Agosto in che situazione si troverà la nostra squadra e se Moratti dimostrerà di avere la possibilità e la voglia di riportarla al vertice.
Alla fine il punto è sempre quello: OK l’allenatore, ma per ottenere i risultati non si può prescindere da un parco giocatori di un certo livello , e per accaparrarseli occorre operare al meglio sprecando il meno possibile, a maggior ragione se si hanno a disposizione risorse limitate. La lunga estate calda è appena cominciata; vedremo alla fine di Agosto in che situazione si troverà la nostra squadra e se Moratti dimostrerà di avere la possibilità e la voglia di riportarla al vertice.
Alex
Ciao a tutti! Concordo con Alex quando dice che sarà una lunga estate calda...come oramai, del resto, è da due anni per noi interisti. Le ultime estati, dal punto di vista del emrcato, non sono state granchè, ma qualcosa di diverso quest'anno pare esserci: Stramaccioni sarà (al 99%) il nostro allenatore per il prossimo anno. Lo sappiamo già quindi si può già progettare fortunatamente. Non credo che Palazzi, o comunque la sua indagine sul calcioscommesse, andrà a toccare noi, Milan o Juve, quindi lascio da parte l'argomento e mi soffermo sul mercato: Lavezzi, se non parte Sneijder, potrebbe essere l'innesto giusto, perchè anche se concordo col fatto che manca un pò di leadership e vena realizzativa, questa lacuna potrebbe essere colmata affiancodolo a Wes e Milito, due che invece non mancano di quelle qualità. Se dovesse partire l'olandesino invece, beh, dal mercato mi aspetto qualcosa in più, perchè dovremmo recuperare molta strada sulle avversarie. Zarate non sarà riscattato, ma il buon lavoro fatto con lui da Strama promette buone cose nel caso in cui arrivi Lavezzi (sembra che proprio il giovane tecnico abbia insistito con Moratti per provare a prenderlo); Forlan lo manderei via subito a calci nel culo; Alvarez e Coutinho li terrei, sono due investimenti e potrebbero rivelarsi importanti nel futuro; Lucio, se arrivasse una buona offerta, lo lascerei partire senza problemi. Ora vedremo come andrà, l'estate calda sta per cominciare :)
RispondiEliminaE infatti Antonio, ho detto che Lavezzi non mi fa impazzire...Palacio poi, non ne parliamo. Stasera bisogna cercare di vincere con la Lazio primo per chiudere in bellezza, secondo per evitare di scendere in campo il 2 e 9 Agosto nel preliminare di Eu League; poi se gli altri si volessero proprio suicidare...
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