venerdì 11 maggio 2012

La lunga estate calda


Anche sotto l'ombrellone penseremo all'Inter
Quella che ci accingiamo a trascorrere sarà un’estate presumibilmente molto “calda” sul fronte calcistico, auguriamoci solo su quello. La nostra Società si trova una squadra evidentemente alla fine di un ciclo e sarà decisiva, per i risultati dei prossimi 4/5 anni, la capacità di rinnovare nella maniera più opportuna ed efficace possibile. E’ poi appena partita la prima raffica di deferimenti per il calcioscommesse che promette dei discreti sconquassi, anche se nessuno è ancora in grado di valutare esattamente quella che potrà essere la portata degli eventi; il tutto con nel bel mezzo la disputa di un campionato europeo per nazioni che vede la nostra Nazionale recitare il ruolo di possibile outsider. Io non conterei troppo sulla penalizzazione di altre squadre a vantaggio della nostra, anche  perché ho la vaga impressione che  l’esimio Procuratore Palazzi non si farà sfuggire il minimo pretesto  per tirarci dentro, magari basandosi esclusivamente sulla parolina “Inter” infilata in mezzo a una conversazione fra due trafficatori; restiamo perciò alla finestra sperando di non vedere mai comparire il nome di uno dei nostri giocatori nella lista degli indagati e quindi dei possibili colpevoli.

La grinta di Strama, quella giusta!
L’aspetto sul quale vorrei soffermarmi è il “restyling”  che dovrebbe affrontare la nostra dirigenza e il modo nel quale intenda farlo resta tuttora un mistero abbastanza fitto. Un punto abbastanza fermo si è appreso in questi giorni dovrebbe essere il tecnico, con la riconferma del giovanissimo Andrea; ho utilizzato il condizionale perché con uno come Moratti non è d’obbligo…di più! Diciamo che se non dovesse clamorosamente verificarsi l’opportunità di arrivare a uno come Guardiola, la riconferma di “Strama” appare la cosa più logica e sensata da farsi. In primo luogo perché è uno che già conosce l’ambiente e in secondo luogo perché ha dimostrato di avere saputo ridare, oltre che grinta e convinzione, anche un progetto e un’identità di gioco a un gruppo e un ambiente che l’avevano totalmente smarrita; con qualche errore magari, abbastanza inevitabile d’altra parte, ma con risultati che se anticipati anche solo di un mese ci avrebbero probabilmente garantito l’accesso ai preliminari di Champions. 

Poi non va trascurato il fatto che era dai tempi di Mourinho che non si vinceva una partita così, contro tutto e contro tutti: alla prima avversità di solito ci “squagliavamo” incapaci della minima reazione. Domenica sera invece abbiamo ripreso la partita con rabbia, determinazione e organizzazione di gioco, segno che il giovane tecnico è probabilmente riuscito a trovare la “chiave” giusta sia a livello tecnico-tattico, sia a livello mentale. Io spero che Moratti una decisione l’avesse già praticamente presa prima del Derby, perché l’errore di confermare un allenatore del quale non era del tutto convinto sull’onda dell’entusiasmo di una partita prestigiosa vinta, lo ha già fatto diverse volte in passato: una per tutte proprio dopo un Derby vinto confermò Ottavio Bianchi che si era ritrovato in eredità dalla gestione Pellegrini e che poi licenziò dopo poche partite della stagione successiva (anno ’94-’95). Stramaccioni, anche se bravissimo, può riuscire solo con il totale ed incondizionato appoggio della Società e del Presidente, sia da un punto di vista mediatico, sia da un punto di vista tecnico e di mercato: praticamente non va trattato alla stregua di Benitez, Gasperini e Ranieri, i quali hanno avuto sì  delle responsabilità più o meno pesanti, ma ai quali non è stato concesso neanche un giocatore nemmeno simile a quelli che avevano richiesto.

Si gioca già con i primi fotomontaggi: il Pocho all'Inter?
Ora, a meno di una coincidenza di risultati forse più improbabile dello sbarco di una navicella aliena nel mio giardino di casa, siamo in Europa League, competizione da non sottovalutare in tutti i sensi però, dal momento che  conferisce sì un discreto prestigio e buoni introiti a chi la vince, ma che rappresenta un torneo massacrante e che obbliga a trasferte dispendiosissime al giovedì sera dalle quali si rientra a notte inoltrata; il rischio concreto è quello di sacrificarvi molti punti in campionato, a meno di non giocarla con giovani e seconde linee almeno fino ai quarti di finale. E anche di questa situazione si dovrà tenere conto andando ad allestire la rosa dei giocatori della prossima stagione. Da adesso in avanti scatta il solito “tourbillon” che porterà l’Inter ad avere una rosa di 200/250 giocatori: tanti saranno più o meno i giocatori che i vari “esperti” di mercato ci attribuiranno nei prossimi mesi barattandoceli di volta in volta come “scoop” sicuri. Per quello che mi riguarda sono abbastanza convinto di alcune situazioni che vado si seguito ad illustrarvi. Lavezzi, che sembrerebbe a questo punto un acquisto abbastanza probabile, non è che mi faccia impazzire, soprattutto per continuità e carisma: non è certo un leader insomma, uno che si prende la squadra sulle spalle nei momenti difficili, se la squadra gira OK, altrimenti sparisce di brutto. Va bene sacrificare Pandev e Faraoni, ma Pazzini o Ranocchia sarebbe un delitto. Maicon, Stankovich, Chivu e Lucio io li saluterei con tanti ringraziamenti per quello che hanno fatto e li rimpiazzerei con qualche nuovo acquisto ma soprattutto con giovani, primi su tutti Crisetig e Caldirola. A Cambiasso e Zanetti, importantissimi per lo spogliatoio, va limitato drasticamente il numero di partite di utilizzo e per quanto riguarda il capitano andrebbe impiegato quasi esclusivamente basso a destra; Nagatomo non può partire titolare in una squadra con le ambizioni che deve avere l’Inter, e quindi sarebbe opportuno risolvere finalmente il problema dell’esterno sinistro di difesa, aperto da i tempi di Roberto Carlos. Zarate è da restituire al mittente, Forlàn da spedire il più lontano possibile con Fed-Ex in porto franco. Alvarez e Johnatan, qualora si trovi un acquirente, sarebbero da cedere, magari provando a fare rientrare Coutinho.

Sneijder sarà un fulcro del nostro mercato estivo
Più complesso il discorso su Sneijder: qui devono essere dirigenti e allenatore a capire quanto l’olandese possa ancora sentirsi parte integrante del nuovo progetto e quanto dia garanzie da un punto di vista fisico. Da quello che ho capito una sua cessione consentirebbe l’arrivo di Lucas, il giovane brasiliano dipinto come un fuoriclasse; attenzione però: in Brasile è molto più facile per gli attaccanti trovare gli spazi ed atteggiarsi a fenomeni e anche in questo caso  non è facile capire quanto un giovane e talentuoso giocatore proveniente da quella realtà possa adattarsi a quella ben più difficile e impegnativa del campionato italiano. Un’operazione perciò che prevedesse la sostituzione dell’olandese col giovane brasiliano è piuttosto rischiosa e andrebbe ponderata molto accuratamente. In avanti, dal momento che  Strama gioca con un solo attaccante centrale, meglio uno come Destro a fare da alternativa a Milito che Pazzini, che ha evidenziato limiti tecnici piuttosto evidenti per una squadra di vertice. Infine se i rinforzi a metà campo dovessero essere Mariga (per giunta rotto) e Kucka, nemmeno Mourinho riuscirebbe a combinare una mazza con un centrocampo del genere; sarebbe l’ennesimo anno in cui si “bypassa” questo problema cruciale, rimandando l’acquisti di un centrocampista centrale di medio-alto livello. 

Alla fine il punto è sempre quello: OK l’allenatore, ma per ottenere i risultati non si può prescindere da un parco giocatori di un certo livello , e per accaparrarseli occorre operare al meglio sprecando il meno possibile, a maggior ragione se si hanno a disposizione risorse limitate. La lunga estate calda è appena cominciata; vedremo alla fine di Agosto in che situazione si troverà la nostra squadra e se Moratti dimostrerà di avere la possibilità e la voglia di riportarla al vertice.

Alex

2 commenti:

  1. Ciao a tutti! Concordo con Alex quando dice che sarà una lunga estate calda...come oramai, del resto, è da due anni per noi interisti. Le ultime estati, dal punto di vista del emrcato, non sono state granchè, ma qualcosa di diverso quest'anno pare esserci: Stramaccioni sarà (al 99%) il nostro allenatore per il prossimo anno. Lo sappiamo già quindi si può già progettare fortunatamente. Non credo che Palazzi, o comunque la sua indagine sul calcioscommesse, andrà a toccare noi, Milan o Juve, quindi lascio da parte l'argomento e mi soffermo sul mercato: Lavezzi, se non parte Sneijder, potrebbe essere l'innesto giusto, perchè anche se concordo col fatto che manca un pò di leadership e vena realizzativa, questa lacuna potrebbe essere colmata affiancodolo a Wes e Milito, due che invece non mancano di quelle qualità. Se dovesse partire l'olandesino invece, beh, dal mercato mi aspetto qualcosa in più, perchè dovremmo recuperare molta strada sulle avversarie. Zarate non sarà riscattato, ma il buon lavoro fatto con lui da Strama promette buone cose nel caso in cui arrivi Lavezzi (sembra che proprio il giovane tecnico abbia insistito con Moratti per provare a prenderlo); Forlan lo manderei via subito a calci nel culo; Alvarez e Coutinho li terrei, sono due investimenti e potrebbero rivelarsi importanti nel futuro; Lucio, se arrivasse una buona offerta, lo lascerei partire senza problemi. Ora vedremo come andrà, l'estate calda sta per cominciare :)

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  2. E infatti Antonio, ho detto che Lavezzi non mi fa impazzire...Palacio poi, non ne parliamo. Stasera bisogna cercare di vincere con la Lazio primo per chiudere in bellezza, secondo per evitare di scendere in campo il 2 e 9 Agosto nel preliminare di Eu League; poi se gli altri si volessero proprio suicidare...

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