Bastano quindici minuti DECENTI di Inter a salvare Ranieri? Si, secondo me basteranno ed è giusto così, inutile cambiare ancora. Ma ciò non toglie che non bastano a salvare la faccia alla squadra innanzi al pubblico. Sarebbero potuti bastare quindici minuti CONVINCENTI, ma quindici decenti no, questione di aggettivi.
Primo tempo . Ranieri onferma le voci della settimana lasciando in panchina Sneijder e schierando un 4-4-2 con Forlan esterno di sinistra, Faraoni a destra e con terzini Zanetti e Nagatomo. Niente di strano, se non che il giapponese gioca a destra e il capitano a sinistra: Ranieri non sa più cosa inventarsi per provare a vincere. La crisi d'identità nerazzurra persiste, poichè nel primo quarto d'ora pare di vedere all'opera la peggior Roma di Luis Enrique. Ottocento tocchi a cercare di trovare un varco che non arriva mai, se non al 16°, quando Forlan spara in bocca a Carrizzo l'unica buona occasione costruita dai nerazzurri. L'attacco finisce qui, mentre, nella persistente crisi d'identità scuola Inter, ora tocca alla difesa mettersi in mostra: in onore dei bei tempi della difesa alta suicida di Benitez, la retroguardia nerazzurra decide di tentare di mandare in fuorigioco l'attacco catanese. Mai scelta fu più saggia...per Montella, che può così puntare tutto sulla velocità dei suoi esterni e del Papu Gomez che, difatti, al 20°, imbroccato bene da Izco, salta Lucio e firma il vantaggio rossoblu. Nessuna reazione perviene in casa Inter e se Forlan è il migliore, beh, ciò già dovrebbe dire tutto, così quando al 38° accade il fattaccio, non c'è da imrpessionarsi se nessuno rimane colpito: Marchese viene pescato nettamente in fuorigioco sulla sinistra, ma si prosegue e così è facile per Izco appoggiare a rete il raddoppio.
Secondo tempo - Ranieri decide di mandare a quel paese ogni possibile modulo e inserisce, nel giro di circa venti minuti senza nessun segnale di vita dell'Inter, Sneijder, Obi e Poli al posto degli evanescenti Faraoni, Cambiasso e Palombo, ma non sono i cambi a far voltare la partita, bensì un episodio: Carrizzo, al 71°, cicca malamente un tiro per niente irresistibile di Forlan e i nerazzurri accorciano le distanze. Dai meandri del cuore (e dei coglioni) interisti ricompare un pò di grinta e di orgoglio e finalmente si vede un pò di voglia di fare sul campo di San Siro. Aumenta il pressing ed al 79° arriva anche il pareggio, grazie ancora a Forlan, che ruba palla sulla trequarti a Marchese e serve perfettamente Milito, il quale, da posizione defilata, scarica in porta un destro contenente tutta la rabbia di questo ultimo mese e mezzo. 2 a 2, lo stadio quasi non ci crede, ma l'urlo di Milito e la corsa di Forlan risvegliano l'amor proprio e la speranza. In realtà le speranze sono mal riposte perchè Seymour rischia il nuovo vantaggio catanese e Pazzini, al 91°, si mangia un gol pazzesco, a tre metri dalla linea di porta, ben trovato da Obi nel mezzo dell'area piccola, da solo. Ma la partita finisce con un pari che non si sa bene di che sapore sia. Sarà dolce? Sarà amaro? Sarà quel che sarà ma per ora un punto è oro e forse può bastare, almeno per la classifica, non per il pubblico, perchè quindici minuti decenti non possono bastare se ti chiami Inter. Questione di aggettivi.
TABELLINO
INTER-CATANIA 2-2 (primo tempo 0-2)
MARCATORI: Gomez (C) al 20’, Izco (C) al 38’ p.t.; Forlan (I) al 26’, Milito al 35’ s.t.
INTER (4-4-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Samuel, Zanetti; Faraoni (dal 1’ s.t. Sneijder), Palombo (dal 16’ s.t. Obi), Cambiasso (dal 16’ s.t. Poli), Forlan; Milito, Pazzini. (Castellazzi, Cordoba, Juan, Zarate). All. Ranieri.
CATANIA (4-3-3): Carrizo; Motta, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Gomez (dal 42’ s.t. Llama), Bergessio (dal 24’ s.t. Ebagua), Barrientos (dal 32’ Seymour). (Kosicki, Bellusci, Ricchiuti, Capuano). All. Montella.
ARBITRO: Celi (Bari).
NOTE: ammoniti Izco per gioco falloso, Sneijder per proteste. Spettatori 28.927. Recuperi p.t. 0’; s.t 3’.
Andrea - Inter Cafè
Andrea - Inter Cafè
Hai ragione Alex, come ho scritto può forse bastare per salvare Ranieri il risultato di ieri sera, non per salvare la faccia della squadra davanti a noi tifosi. Essere giunti a fischiare Cambiasso è un dolore, davvero. Però l'unica arma in mano al tifoso è questa: la critica ed il fischio. La verità è che la società sta lasciando soli i giocatori che diventano quindi capri espiatori (anche se in campo alla fine ci vanno loro) della situazione. Un dirigente deve, DEVE assolutamente, metterci la faccia o la situazione degenera.
RispondiEliminaCiao a tutti. Può bastare e allo stesso tempo non può, dipende da che punto di vista si analizza la vicenda. Se è servito a far capire a Ranieri che Poli e Sneijder devono giocare titolari fino alla fine della stagione, che Zanetti va impiegato solo sulla fascia, e che Cambiasso e Stankovich devono rimanere in panca ed entrare solo per qualche spezzone di gara, allora è un risultato che è anche al limite accettabile, soprattutto considerando come è maturato. Altrimenti è solo un punticino striminzito che non vale praticamente nulla, solo a protrarre l'agonia del "sor Claudio". Con questo genere di prestazioni passano in secondo piano gli incredibili torti che stiamo subendo, quasi dare addosso all'Inter fosse diventato
RispondiEliminail divertimento preferito della classe arbitrale: tanto chi si lamenta? Nessuno! E sugli spalti c'era uno striscione piuttosto eloquente che dimostra che chiamarsi Moratti non è che debba a tutti i costi significare non essere criticaticabili: la pazienza della gente ha un limite. Come ha un limite anche nei confronti dei giocatori: chi ha gestito l'Inter è riuscito nell'impresa di fare accogliere la sotituzione di uno come Cambiasso con un'ovazione liberatoria. Rendiamoci conto che razza di danni sono stati fatti in soli due anni, se si è esaperata la gente fino a questo punto. Per finire arbitro e guardalinee veramente vergognosi: i primi non hanno visti due fuorigiochi di un metro, su uno dei quali abbiamo beccato il gol del raddoppio, e si sono inventati un fuorigioco di Milito, che se l'avesse messa dentro sarebbe stata l'ennesima beffa. Celi ha arbitrato Pazzini come se questo gli avesse trombato la moglie, tanto che perfino Longhi se n'è accorto. Ma tanto tutto questo, come dicevamo prima, non ha alcun peso: grazie ancora di tutto questo, Sig. Presidente !