E' sempre più crisi Inter |
E’ ufficiale: il
classico grido d’allarme per la nave che sta irrimediabilmente affondando è
stato lanciato. Una dirigenza in balìa degli eventi che non si capisce quale
direzione intenda prendere; un allenatore in piena “zona marasma” e di
conseguenza delegittimato a tal punto da dover chiedere a un giocatore il
permesso di poterlo utilizzare in un certo ruolo prima di metterlo in campo e
che si sente opporre un bel rifiuto secco che deve poi penosamente giustificare
nelle interviste del dopo gara; un gruppo di giocatori spompati, sfiduciati e
“scazzati” a tal punto da non riuscire più a compiere i gesti tecnici e
atletici più elementari per giocatori del livello al quale dovrebbero
appartenere (un rigore si può anche sbagliare, ma mai come l’ha sbagliato Milito contro l’Atalanta). Purtroppo a soli due anni scarsi di distanza
questo rimane del meraviglioso gruppo che ha vinto per sette anni riuscendo a
compiere un’impresa storica come quella di vincere nella medesima stagione i
tre principali tornei ai quali partecipa, compreso il più prestigioso al mondo
per squadre di club; e parlo di tornei, non di finali “secche” come il Mondiale
pel Club, la Supercoppa di Lega o la Supercoppa Europea. Sulle cause e sulle
responsabilità di questa situazione sono stati versati fiumi d’inchiostro
(nell’era moderna sono stati occupati milioni di byte) ed è stato detto tutto e
il contrario di tutto; quindi mi pare inutile tornare per l’ennesima volta
sull’argomento. Anche sulle possibili soluzioni per uscire da questa crisi
(ritengo questa volta del tutto legittimo definirla tale) in moltissimi ci
siamo adoperati a proporre quelle che a ciascuno sembravano le migliori e più
percorribili, col l’unico risultato, ahimè, di produrci in un tanto
interessante quanto inutile dibattito accademico.
Ranieri non è in grado di tenere in mano la squadra |
L’aspetto tragicomico
della vicenda è che la maggior parte di noi aveva in qualche modo previsto e
paventato quello che poi è puntualmente successo, ma non perché in possesso di
facoltà paranormali, quanto piuttosto perché i segnali di ciò a cui si sarebbe
andato incontro adottando certi tipi di scelte erano piuttosto inequivocabili;
per molti di noi, ma evidentemente non per coloro che avevano la titolarità e
la responsabilità di prendere le decisioni che avrebbero dovuto portare l’Inter
a rimanere competitiva nelle varie competizioni, soprattutto quelle nazionali,
per primeggiare nelle quali non sarebbero stati certo necessari investimenti
faraonici. La situazione è stata in questo modo portata a un punto tale che,
contrariamente a prima, ad oggi diventa obbiettivamente e francamente molto
arduo azzeccare e proporre le soluzioni migliori per uscire da una situazione
che nemmeno il più inguaribile dei pessimisti si sarebbe comunque potuto
immaginare anche solo l’anno scorso. Da appassionato di Formula 1 mi viene da
fare il paragone di quello che sta succedendo alla Ferrari, e cioè che quando
hai una macchina sbagliata da riprogettare in toto, non è affatto inusuale che
cercando di sistemare o migliorare un particolare della vettura si vada a
compromettere la funzionalità di un altro, e così via di questo passo.
Recuperare un “gap” quando la distanza è notevole è sempre stato difficile, al
giorno d’oggi lo è ancora di più anche nel calcio, per motivi ovviamente
diversi dall’automobilismo, causa la notevole diminuzione delle risorse a
disposizione. E il “gap” con il Milan e la Juve viste l’altra sera in
semifinale di Tim Cup, mi duole molto ammetterlo, ma al momento è piuttosto
ampio.
Mi trovo pertanto a costatare
amaramente che allo stato attuale delle cose l’Inter non sembra avere al suo
interno nemmeno una delle componenti che servirebbero a risalire prontamente la
china: una struttura societaria solida ed organizzata, risorse finanziarie
importanti, dirigenti e talent-scout competenti, un parco giocatori valido sul
quale attuare due o tre innesti di qualità, un allenatore in grado di essere il
catalizzatore di un progetto che abbia la possibilità di essere vincente nel giro
di un paio d’anni. La Società Inter F.C. assomiglia in questo momento un po’
all’armata Branca(!)leone, e un po’ all’orchestra del Titanic, che ha continuato
stoicamente, ma in maniera grottescamente inutile, a suonare fino a pochi
minuti prima dell’inabissamento del transatlantico: sembra che nessuno di loro
si stia rendendo veramente conto fino in fondo del livello di gravità nel quale
è stata fatta precipitare la situazione. Una conferma su tutte: provate a pensare
cosa sarebbe successo a Forlàn se avesse risposto, anche cortesemente, a
Mourinho o a Mancini che non intendeva entrare in campo in un certo ruolo. La Società
di oggi non ha trovato di meglio che fare finta che non sia accaduto nulla e ha
emesso un comunicato che recita che
verso il giocatore non verrà preso alcun provvedimento: siamo tornati quelli
dei tempi nei quali Moratti commentava: “Ma sì dài, sono ragazzi!”. Così come
si limita a dichiarare che Oriali ha detto cose
“antipatiche” (un altro classico del Presidente) e che Branca è bravo; e
come no, si vedono i risultati! Con queste premesse ci
apprestiamo domenica ad affrontare la Juve nella sua tana, lo Juventus Stadium (chiamiamolo
così, altrimenti qualcuno s’incazza): quante volte abbiamo detto come non si
tratta di una partita come le altre, ma dopo Calciopoli non siamo riusciti a
vincere lì nemmeno con l’Inter stellare del Triplete. Visto che a volte il
calcio è strano e imprevedibile, il sogno inconfessabile sarebbe che la “Pazza
Inter” si ricordasse di essere tale e sfoderasse una prestazione d’orgoglio
tale da farla uscire almeno imbattuta dallo stadio dove sono stampigliati in
maniera assurda ed arrogante 29 scudetti (e poi si lamentano se gli storpiano
il nome di un impianto del genere); senz'altro meglio che rimarcare questa pazzia
in episodi come quello di Forlàn.
L'Inter Primavera di Stramaccioni è in finale NGS |
La realtà, di contro,
dice che forse avrebbe più chance di ben figurare la squadra Primavera di
Stramaccioni se si presentasse là in blocco, allenatore compreso: è la sola
nota lieta che ci consola in questo momento, seppure molto parzialmente. Un
“bravi” e un “complimenti” di cuore a questi ragazzi che hanno raggiunto la
finale di NGS (la Champions dei giovani) facendo fuori avversari fortissimi fra
i quali il Barcellona. Permettetemi una piccola nota per concludere: dopo
l’andata a Novara mi ero permesso di dire che per il nostro centrocampo avrei
puntato su Crisetig….forse era un rischio, ma visto quello che sta combinando
per esempio uno come Palombo, peggio sarebbe stato quasi impossibile. Per il
prossimo anno non ci resta che sperare che qualcuno venga “folgorato” sulla via
di Appiano.
Alex - Inter Cafè
Ciao a tutti ragazzi! Caro Sergio, la possibilità di arrivare in zona Europa c'è, ma solo perchè davanti faticano...solo il Napoli mi pare superiore a noi e lo vedo avvantaggiato per il terzo posto. Lazio, Udinese e Roma invece sono squadre che perdono per strada molti punti, quindi le nostre occasioni per arrivare almeno in Europa League c'è, ma dipende da noi...ed è questo il vero problema!
RispondiEliminaEh sì Sergio, ha perfettamente ragione Andrea: dipende solo da noi. Là davanti hanno rallentato parecchio e quindi sarebbero alla portata; di una squadra però che cambiasse radicalmente marcia nelle ultime dieci partite. Impossibile? No, ma molto, molto difficile.
RispondiElimina...per fortuna ci sono i giovani di Stramaccioni. Sicurezza del nostro domani e, perchè no, del nostro presente.
RispondiEliminaSe vi interessa su "Quelli che l'Inter..." è pubblicata una interessante ed esclusiva intervista a Bedy Moratti. Vi aspetto
Ciao Alex :D ottimo articolo...il paragone con la Ferrari è calzante.. per fortuna c'è la primavera, che è approdata in finale di Champions :D
RispondiEliminaVolendo essere ottimisti, fatte le debite considerazioni, quali possibilità ci sono per riuscire almeno ad arrivare in "zona" europa?