venerdì 23 marzo 2012

Si salvi chi può!


E' sempre più crisi Inter
E’ ufficiale: il classico grido d’allarme per la nave che sta irrimediabilmente affondando è stato lanciato. Una dirigenza in balìa degli eventi che non si capisce quale direzione intenda prendere; un allenatore in piena “zona marasma” e di conseguenza delegittimato a tal punto da dover chiedere a un giocatore il permesso di poterlo utilizzare in un certo ruolo prima di metterlo in campo e che si sente opporre un bel rifiuto secco che deve poi penosamente giustificare nelle interviste del dopo gara; un gruppo di giocatori spompati, sfiduciati e “scazzati” a tal punto da non riuscire più a compiere i gesti tecnici e atletici più elementari per giocatori del livello al quale dovrebbero appartenere (un rigore si può anche sbagliare, ma mai come l’ha sbagliato Milito contro l’Atalanta). Purtroppo a soli due anni scarsi di distanza questo rimane del meraviglioso gruppo che ha vinto per sette anni riuscendo a compiere un’impresa storica come quella di vincere nella medesima stagione i tre principali tornei ai quali partecipa, compreso il più prestigioso al mondo per squadre di club; e parlo di tornei, non di finali “secche” come il Mondiale pel Club, la Supercoppa di Lega o la Supercoppa Europea. Sulle cause e sulle responsabilità di questa situazione sono stati versati fiumi d’inchiostro (nell’era moderna sono stati occupati milioni di byte) ed è stato detto tutto e il contrario di tutto; quindi mi pare inutile tornare per l’ennesima volta sull’argomento. Anche sulle possibili soluzioni per uscire da questa crisi (ritengo questa volta del tutto legittimo definirla tale) in moltissimi ci siamo adoperati a proporre quelle che a ciascuno sembravano le migliori e più percorribili, col l’unico risultato, ahimè, di produrci in un tanto interessante quanto inutile dibattito accademico.
Ranieri non è in grado di tenere in mano la squadra
L’aspetto tragicomico della vicenda è che la maggior parte di noi aveva in qualche modo previsto e paventato quello che poi è puntualmente successo, ma non perché in possesso di facoltà paranormali, quanto piuttosto perché i segnali di ciò a cui si sarebbe andato incontro adottando certi tipi di scelte erano piuttosto inequivocabili; per molti di noi, ma evidentemente non per coloro che avevano la titolarità e la responsabilità di prendere le decisioni che avrebbero dovuto portare l’Inter a rimanere competitiva nelle varie competizioni, soprattutto quelle nazionali, per primeggiare nelle quali non sarebbero stati certo necessari investimenti faraonici. La situazione è stata in questo modo portata a un punto tale che, contrariamente a prima, ad oggi diventa obbiettivamente e francamente molto arduo azzeccare e proporre le soluzioni migliori per uscire da una situazione che nemmeno il più inguaribile dei pessimisti si sarebbe comunque potuto immaginare anche solo l’anno scorso. Da appassionato di Formula 1 mi viene da fare il paragone di quello che sta succedendo alla Ferrari, e cioè che quando hai una macchina sbagliata da riprogettare in toto, non è affatto inusuale che cercando di sistemare o migliorare un particolare della vettura si vada a compromettere la funzionalità di un altro, e così via di questo passo. Recuperare un “gap” quando la distanza è notevole è sempre stato difficile, al giorno d’oggi lo è ancora di più anche nel calcio, per motivi ovviamente diversi dall’automobilismo, causa la notevole diminuzione delle risorse a disposizione. E il “gap” con il Milan e la Juve viste l’altra sera in semifinale di Tim Cup, mi duole molto ammetterlo, ma al momento è piuttosto ampio.
Mi trovo pertanto a costatare amaramente che allo stato attuale delle cose l’Inter non sembra avere al suo interno nemmeno una delle componenti che servirebbero a risalire prontamente la china: una struttura societaria solida ed organizzata, risorse finanziarie importanti, dirigenti e talent-scout competenti, un parco giocatori valido sul quale attuare due o tre innesti di qualità, un allenatore in grado di essere il catalizzatore di un progetto che abbia la possibilità di essere vincente nel giro di un paio d’anni. La Società Inter F.C. assomiglia in questo momento un po’ all’armata Branca(!)leone, e un po’ all’orchestra del Titanic, che ha continuato stoicamente, ma in maniera grottescamente inutile, a suonare fino a pochi minuti prima dell’inabissamento del transatlantico: sembra che nessuno di loro si stia rendendo veramente conto fino in fondo del livello di gravità nel quale è stata fatta precipitare la situazione. Una conferma su tutte: provate a pensare cosa sarebbe successo a Forlàn se avesse risposto, anche cortesemente, a Mourinho o a Mancini che non intendeva entrare in campo in un certo ruolo. La Società di oggi non ha trovato di meglio che fare finta che non sia accaduto nulla e ha emesso un  comunicato che recita che verso il giocatore non verrà preso alcun provvedimento: siamo tornati quelli dei tempi nei quali Moratti commentava: “Ma sì dài, sono ragazzi!”. Così come si limita a dichiarare che Oriali ha detto cose  “antipatiche” (un altro classico del Presidente) e che Branca è bravo; e come no, si vedono i risultati! Con queste premesse ci apprestiamo domenica ad affrontare la Juve nella sua tana, lo Juventus Stadium (chiamiamolo così, altrimenti qualcuno s’incazza): quante volte abbiamo detto come non si tratta di una partita come le altre, ma dopo Calciopoli non siamo riusciti a vincere lì nemmeno con l’Inter stellare del Triplete. Visto che a volte il calcio è strano e imprevedibile, il sogno inconfessabile sarebbe che la “Pazza Inter” si ricordasse di essere tale e sfoderasse una prestazione d’orgoglio tale da farla uscire almeno imbattuta dallo stadio dove sono stampigliati in maniera assurda ed arrogante 29 scudetti (e poi si lamentano se gli storpiano il nome di un impianto del genere); senz'altro meglio che rimarcare questa pazzia in episodi come quello di Forlàn.
L'Inter Primavera di Stramaccioni è in finale NGS
La realtà, di contro, dice che forse avrebbe più chance di ben figurare la squadra Primavera di Stramaccioni se si presentasse là in blocco, allenatore compreso: è la sola nota lieta che ci consola in questo momento, seppure molto parzialmente. Un “bravi” e un “complimenti” di cuore a questi ragazzi che hanno raggiunto la finale di NGS (la Champions dei giovani) facendo fuori avversari fortissimi fra i quali il Barcellona. Permettetemi una piccola nota per concludere: dopo l’andata a Novara mi ero permesso di dire che per il nostro centrocampo avrei puntato su Crisetig….forse era un rischio, ma visto quello che sta combinando per esempio uno come Palombo, peggio sarebbe stato quasi impossibile. Per il prossimo anno non ci resta che sperare che qualcuno venga “folgorato” sulla via di Appiano.

Alex - Inter Cafè

4 commenti:

  1. Ciao a tutti ragazzi! Caro Sergio, la possibilità di arrivare in zona Europa c'è, ma solo perchè davanti faticano...solo il Napoli mi pare superiore a noi e lo vedo avvantaggiato per il terzo posto. Lazio, Udinese e Roma invece sono squadre che perdono per strada molti punti, quindi le nostre occasioni per arrivare almeno in Europa League c'è, ma dipende da noi...ed è questo il vero problema!

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  2. Eh sì Sergio, ha perfettamente ragione Andrea: dipende solo da noi. Là davanti hanno rallentato parecchio e quindi sarebbero alla portata; di una squadra però che cambiasse radicalmente marcia nelle ultime dieci partite. Impossibile? No, ma molto, molto difficile.

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  3. ...per fortuna ci sono i giovani di Stramaccioni. Sicurezza del nostro domani e, perchè no, del nostro presente.


    Se vi interessa su "Quelli che l'Inter..." è pubblicata una interessante ed esclusiva intervista a Bedy Moratti. Vi aspetto

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  4. Ciao Alex :D ottimo articolo...il paragone con la Ferrari è calzante.. per fortuna c'è la primavera, che è approdata in finale di Champions :D
    Volendo essere ottimisti, fatte le debite considerazioni, quali possibilità ci sono per riuscire almeno ad arrivare in "zona" europa?

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