Ranieri e Stramaccioni, entrambi romani |
Abbiamo assistito in settimana al passaggio di
consegne fra Ranieri e Stramaccioni, entrambi romani, ironia della sorte. I
risultati che ha ottenuto il primo, li paventavamo (post la Macchina del tempo - 22/09/11 - Iointerista.com) e
purtroppo li abbiamo constatati, dopo un breve periodo nel quale ci eravamo
illusi di potere competere per le posizioni Champions; molte volte abbiamo
detto che in minima parte le colpe, o se preferite le responsabilità,sono da attribuirsi
al tecnico, ma anche che “un po’ di suo” ce lo ha senz'altro messo. Come non di
rado mi accade andrò probabilmente controcorrente (vero Marco?), ma vorrei
cogliere questa occasione per sottolineare come, al di là dei risultati
ottenuti, il mister testaccino si sia sempre comportato qui da noi in un modo
che stentavo a ritenere possibile dopo la sua militanza juventina e dopo le
schermaglie dialettiche con Mourinho ai tempi in cui era l'allenatore della
Roma. Ha sempre difeso ambiente, squadra, dirigenti e giocatori, assumendosi le
proprie responsabilità anche quando avrebbe avuto qualche comodo alibi e
mettendoci sempre la faccia contrariamente a qualcun altro. Certo lo ha fatto
con il suo stile e secondo le sue capacità, non certo quelle del Mou (anche
perché non supportato dai risultati), ma questo non va a sminuire a mio parere
la positività del suo comportamento. Ha dato anche l’impressione di averlo
fatto con cuore e convinzione e questo lo verificheremo fra qualche tempo,
qualora il sor Claudio dovesse evitare di scadere al livello di Benitez e
Gasperini i quali, pur corroborati da argomentazioni inequivocabili, sono
passati immediatamente dalla parte del torto sputando nel piatto dove avevano
appena finito di mangiare (e lautamente), sbandierando questioni riservate che
l’etica professionale suggerirebbe di evitare di mettere pubblicamente in
piazza. Diciamo la verità: lo stesso Mourinho come qualunque altro tecnico del
resto, avrebbe avuto enormi difficoltà a prendere in mano l’Inter dopo la falsa
partenza con Gasperini e con la rosa che si è trovato a disposizione in quel
momento. Poi gli hanno pure venduto il miglior Motta del periodo nerazzurro
rimpiazzandoglielo con uno rotto e con uno in crisi di identità e…buonanotte!
Di certo Ranieri non rimarrà negli “annales” degli allenatori dell’Inter da
ricordare, questo è certo, ma si è comportato da uomo e da persona vera (almeno
per ora) e questo non si può a mio parere non riconoscerglielo: da parte nostra
(almeno mia) se non un grazie, almeno un sincero “in bocca al lupo”.
Vignetta ironica: cambio allenatore e cambio stagione |
Per quanto riguarda il suo successore era poco più di
uno sconosciuto per la maggior parte di noi fino a domenica scorsa, quando ha
portato la squadra della Primavera alla conquista del prestigioso trofeo
internazionale della NGS: non volendo tradire la tradizione che vuole una vena
di follia percorrere le vicende della nostra squadra, il giorno dopo in tarda
serata era già sulla panchina della prima squadra. Io, come credo moltissimi
altri, non conosco affatto Stramaccioni e non mi sento assolutamente di dare
alcun giudizio o valutazione su di lui; già è difficile farlo su tecnici più
conosciuti. Faccio un po’ fatica tuttavia a comprendere fino in fondo il senso
di questa operazione dal momento che mi sembra abbastanza azzardato pretendere
che un giovane tecnico di 36 anni, per quanto bravo e promettente, riesca a
ottenere risultati nelle nove giornate finali di una stagione alla quale
diventa molto difficile chiedere ancora qualcosa e che possa riuscire a trovare
il bandolo della matassa in un gruppo di anziani e pluridecorati campioni che
sembrano proprio non averne quasi più, né di testa, né di gambe. Si corre il
rischio di “bruciare” subito un tecnico che parrebbe proiettato verso una
carriera piena di successi e di soddisfazioni; a meno che l'indicazione della
Società, o la condizione posta dallo stesso giovane allenatore non sia quella di fare una bella “tabula rasa” e utilizzare queste nove
partite per provare qualche giovane primavera e dare più spazio a giocatori che
per una ragione o per un’altra fino ad ora ne hanno avuto poco (Poli, Obi,
Faraoni, Castaignos, Ranocchia, Guarìn, Juan). Questo subordinato ovviamente al
fatto di non pretendere alcun tipo di risultato oltre a quello già menzionato.
Conoscendo però la dirigenza dell’Inter e l’idiosincrasia congenita del suo
Presidente ad affrontare un qualunque tipo di progetto e di programmazione,
ritengo piuttosto difficile che la questione sia stata affrontata nei termini
decritti sopra: da qui i miei dubbi e i miei timori. Un discorso di programmazione
dovrebbe essere affrontato già fra pochi giorni insieme e in accordo col
tecnico che guiderà la squadra nella prossima stagione, e allora ci chiediamo:
potrà essere Stramaccioni questo tecnico? E’ già stato deciso a prescindere dai
risultati che otterrà? E se no, come sembrerebbe, quante partite ci vorranno
per maturare questa decisione? Si può esprimere una corretta e serena
valutazione su un ragazzo di 36 anni che alla sua prima esperienza in prima
squadra si trova ad avere a che fare con campioni che hanno vinto tutto e che
in molti casi sono praticamente suoi coetanei e che vengono da una delle
stagioni più fallimentari della recente storia dell’Inter? Quale applicazione e
intensità potrebbe metterci il giovane tecnico romano qualora si accorgesse che
è già stato deciso di puntare su nome più altisonante per la prossima stagione
e quale, in questo caso, diventerebbe il suo ruolo in Società?
Il titolo della Gazzetta di mercoledì 28/03/2012 |
Al di là
dell’entusiasmo iniziale per questa scelta innovativa e inaspettata, che ha
seguito una decisione rimandata troppo a lungo, sono interrogativi che rendono
piuttosto impervia la via che deve percorrere Andrea e che ci porterebbe ad
affermare che per arrivare alla meta, o è stata concordata la prima opzione
ipotizzata, quella della sperimentazione, o
il nostro giovane tecnico inizia con un filotto di tre-quattro vittorie
e da lì spicca il volo verso la conferma anche per la prossima stagione.
Qualsiasi altra situazione dovesse verificarsi sarebbe l’ennesimo spreco e
l'ennesima occasione persa di questa già orrenda, terribile ed inutile
stagione. Un’ultima cosa: la prostituzione intellettuale ha già cominciato a
paragonare Starmaccioni a Mourinho, così da poterlo affossare ancora meglio in
caso di risultati non positivi: per cortesia non diamo loro corda anche noi, alimentando
certe fantasie e paragoni assolutamente improponibili.
Alex - Inter Cafè
Assolutamente d'accordo con te Antonio: quello è stato il tipico "Pomeriggio di un giorno da cani" che chiamava a gran voce la soluzione che è stata poi presa con colpevole ritardo.
RispondiEliminaRanieri se n'è andato da signore e nessuno ha mai messo in dubbio questo suo 'status', o meglio, io mai. Credo che si sia reso conto lui per primo che le cose non stavano girando come si pensava che potessero girare e dunque forse è stato meglio chiudere ora....anche se ho molti dubbi sull'utilità di un cambio in corsa in questo momento. Detto ciò, ora dobbiamo dare sostegno a Strama e, come dici tu Alex, evitare di mettergli pressioni inutili (anche se dalle prime sue uscite mi pare uno che le sappia sopportare bene). Ora attendiamo e vediamo l'esrodio, poi faremo le prime vere valutazioni: fare meglio di una sola vittoria nelle ultime dieci giornate non pare essere impossibile, ma quest'Inter ci ha abituato al peggio purtroppo....
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