Prendiamo lo spunto dal puntuale riproporsi delle voci di una cessione di
Sneijder già nel mercato di gennaio (molto difficile) o comunque a giugno
(molto più probabile), per invitarvi a riflettere su un aspetto non molto
evidenziato in questi due anni diciamo di ridimensionamento, che è stato non si
sa fino a che punto consapevolmente deciso, ma sicuramente messo in pratica nel
peggiore dei modi dalla dirigenza della Società Inter F.C.
Personalmente ritengo che il fattore più disastrosamente negativo sia stato
quello di considerare qualunque giocatore cedibile di fronte a un’offerta
cosiddetta irrinunciabile, e ancora di più, di sbandierare questa linea ai
quattro venti; con il doppio deleterio risultato di dare un segnale di
accondiscendenza ben preciso a un eventuale acquirente, e al contempo, di
insinuare nei giocatori un senso di precarietà e di smantellamento.
Mi rendo
perfettamente conto che Mourinho è il passato e che continuare ad evocarlo non
serve a una strabeata fava, ma proprio quelle peculiarità che aveva saputo
creare lui, spingendo i giocatori a dare il 110% e costruendo così la squadra
più forte di tutte anche senza avere a disposizione l’organico migliore di
tutte, sono state buttate giù per il cesso nel giro di pochi mesi.
Una Società
che si voglia mantenere nell’elìte del calcio nazionale e internazionale deve
assolutamente puntare su un nucleo di giocatori praticamente quasi incedibili e
farli sentire non indispensabili, ma importanti e al centro di un progetto ben
preciso, in modo da coinvolgerli il più possibile. Poi è ovvio che nessuno sia
eterno, ma il ricambio di questi giocatori va programmato con cura e con un
certo anticipo e, possibilmente, cercando di sostituirne il meno possibile nel
corso della stessa stagione.
Qualcuno si è mai chiesto perché siano tutti non
dico felici, ma tutto sommato indifferenti all’idea di andarsene via dall’Inter, nonostante gli importanti traguardi raggiunti in questi ultimi anni e
che dovrebbero fare della nostra squadra una fra quelle con l’appeal più alto?
D’accordo la cessione di Ibra che ha portato all’arrivo di Eto’o e di una
barcata di soldi da reinvestire in altri giocatori importanti (Lucio,
Sneijder), ma se dopo di lui l’anno dopo si lasciano andare via il migliore
allenatore del mondo e uno dei giovani attaccanti più promettenti in assoluto,
e l’anno successivo ancora uno dei tre/quattro attaccanti più forti e decisivi
in assoluto, poi non si può pretendere che i fuoriclasse che rimangono solo
perché non si sono concretizzate le condizioni per cederli (Sneijder stesso,
Maicon e Julio Cesar), siano disposti all’impegno massimo e al sacrificio
assoluto come lo erano quando il timone della nave era in mano al tecnico
portoghese.
Si crea in questo modo una corsa ad andare a cercarsi occasioni
migliori in squadre che abbiano un progetto serio per arrivare al vertice,
piuttosto che rimanere sì a prendere dei bei soldini, ma in una Società che dà
la netta impressione di non sapere più quale rotta mantenere per approdare agli
obiettivi sopracitati.
L’altro aspetto deleterio della situazione di cui parlavamo è che poi si
finisce quasi per svendere giocatori dai quali si sarebbe potuto almeno
realizzare molto di più (Balotelli 28 Mln compresi “bonus” che chissà se mai
verranno versati, Eto’o 22 Mln.), dal momento che hai praticamente ammesso non
dico di volertene proprio liberare, ma di non considerare più prioritario di
tanto il fatto che loro rimangano in organico.
Vorremmo chiedere ai vari
Tronchetti Provera e Paolillo se le cosiddette offerte che loro definivano
irrinunciabili corrispondessero a quello che poi è stato incassato cedendo
questi giocatori. Basta guardare poco lontano da casa nostra per rendersi conto
di come il Milan abbia ceduto sì giocatori simbolo come Sheva e Kakà, ma
facendoseli pagare a peso d’oro, come con tutta probabilità riuscirà a fare
anche con Pato se dovesse entrare nell’ordine di idee di cederlo. Per non
parlare poi del Manchester Utd nel caso di Cristiano Ronaldo (93 Mln.). D’
accordo che la professionalità ti imporrebbe di impegnarti sempre al massimo,
ma il calcio, anche se diventata un’industria miliardaria, alla fine si basa
sempre su un gioco; se a partecipare a un gioco ti diverti e ti senti
coinvolto, dai di più, è nella natura umana, ferma restando la
professionalità.
Come abbiamo detto altre volte ci sono Società che grazie all’abilità dei loro
osservatori possono andarsi a cercare il giovane di talento da fare maturare in
una realtà libera da eccessive pressioni ambientali che lo costringano a
sciorinare già da subito prestazioni di alto livello, per poi rivenderlo a peso
d’oro e tirare dignitosamente avanti anche senza i milionari introiti derivanti
dalla partecipazione alla Champions, con tutti gli annessi e connessi
riguardanti i diritti televisivi e il merchandising. L’Inter no, non può farlo
per ragioni di prestigio e di palmarès: andrebbe spiegato per bene ai Sig.ri
Branca, Paolillo e Tronchetti Provera.
I “must” degli ultimi due anni “Siamo a
posto così” e “Tutti sono cedibili di fronte a un’offerta di un certo tipo”
caratterizzano persone che non si rendono conto che una Società di calcio è pur
vero che va gestita come un’azienda, ma è altrettanto vero che i risultati di
questa azienda non dipendono solo da numeri contabili, ma anche da risultati
sportivi che hanno, guarda caso, un impatto determinante su di essi. I campioni
fanno vincere e richiamano altri campioni: quale campione verrebbe all’Inter
oggi? Tevez, nonostante la nutrita colonia di connazionali che troverebbe da
noi, sembra voglia solo il Milan. E Guardiola? Chi glielo fa fare di venire all'Inter una volta concluso il fantastico ciclo al Barça? Magari se gli offri 7/8
Mln. netti a stagione e gli metti a disposizione un budget da 100/120 Mln. per
acquisti di giocatori, altrimenti…cucù.
Sneijder è stato di fatto messo sul
mercato per tutta l’estate e adesso si ricomincia: se non ha una ferrea
determinazione a rimanere francamente non mi sento di dargli più torto di
tanto, insomma, a maggior ragione che un acquisto “pesante” viene subordinato
ad una sua cessione. E in questo caso si tratterebbe veramente di un
rafforzamento? Cedere uno dei migliori interpreti del suo ruolo per acquistare
l’ennesimo attaccante o un giovane trequartista brasiliano (Lucas) che nella
migliore delle ipotesi ci metterebbe almeno una stagione ad ambientarsi?
Sembra abbiano provato a prendere Edu Vargas e stiano provando con Tevez nel
momento in cui questi giocatori erano stati già di fatto acquistati da altre
Società e le testate giornalistiche compiacenti asseriscono che l'Inter si sta
muovendo a “fari spenti”: è vero che a fari spenti gli altri si accorgono di te
all'ultimo momento, ma è altrettanto vero che a fari spenti nel buio rischi di
finire giù da un burrone o contro un albero.
Direi che più che sorprendere i nostri “competitors” stiamo rischiando
fortemente di ottenere proprio quest’ultimo risultato.
Alex
Ciao ragazzi...il discorso è molto complicato, ma gira e rigira sempre al punto espresso da te, Alex, si arriva: qualcosa non funziona più in questa Inter a livello dirigenziale. Carlo Gente, quando lo intervistai, sottolineò una cosa importante, ovvero che serve progettualità e l'Inter, oggi, pare non avere idea minima di dove trovarla. Non si può fare come l'Udinese non solo, come dice Alex, per questioni di storia e palmarès, ma anche per una questione più meramente materiale: se va l'Udinese a chiedere un giocatore, non si scatenano aste, non si aprono trattative, semplicemente si fa un prezzo e su quello si discute. Se arriva l'Inter, o qualsiasi grande squadra per essa, invece la situazione cambia. La società detentrice del cartellina gonfia il prezzo, consapevole delle opportunità economiche maggiori della grande squadra e consapevole del risalto mediatico che essa può dare. Un giocatore che vale 2 rischi di pagarlo 9-10 se non stai attento (vedi Alvarez). Altro problema è la strategia di mercato: Branca usa una tattica che ptoeva andare bene quando non erano presenti nel calcio internazionale squadre dalla potenza economica elevatissima, quindi, in quei casi, potevi permetterti di attendere, di giocare al ribasso, di fare valere la tua posizione. Oggi non è più così, anche il Napoli al momento ha una potenza economica per certi versi pari a quella nostra, il mercato è cambiato. E sugli errori di questa tattica ne paghiamo le conseguenze, pagando alla fine di più (come potrebbe accadere nel caso tevez arrivasse da noi) o perdendo il giocatore (ultimo, ma non primo, Edu Vargas). Infine il discorso della fuga da Appiano...credo che la mancanza di forza dirigenziale si palesi nell'incapacità di dare sicurezze a quei giocatori che dovrebbero rappresentare la base tecnica vera dell'Inter. Sneijder ha perso motivazioni sec me anche a causa del poco dialogo avuto con i piani alti, mancanza di appoggio, lui dovrebbe essere un leader di questa Inter...la situazione è imbarazzante, bisogna assolutamente correre ai ripari partendo, innanzitutto, dalla psicologia con cui si trattano determinate situazioni.
RispondiEliminaSiete pieni di debiti. Checchè ne scriva la cazzetta!
RispondiEliminahttp://blog.panorama.it/sport/2011/08/30/cosa-e-il-fair-play-finanziario-lanalisi/
RispondiEliminatanto per cominciare
Ciao a tutti. Per cominciare la bassezza intellettuale di chi si presenta con un nome che contiene un'offesa a una squadra avversaria; noi non lo faremmo mai: sicuramente noi di questo blog, probabilmente la stragrande maggioranza dei tifosi interisti. Poi, come ha fatto notare giustamente Antonio, non si capisce cosa cacchio c'entri il link all'articolo di Panorama con l'argomento del post. Ognuno è libero di perdere tempo come gli pare, comunque...
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