martedì 24 gennaio 2012

La settima meraviglia, con un occhio al mercato..

Il sogno continua. Grazie al settimo successo consecutivo in campionato, l'Inter rimane incollata al gruppo di testa alimentando le speranze per una rimonta scudetto impensabile fino a prima della sosta natalizia.

La squadra di Ranieri domenica sera non ha giocato bene, soprattutto nel primo tempo, quando la Lazio aveva il pieno controllo del centrocampo e del possesso palla. La mediana interista, orfana di Thiago Motta,  non è riuscita a produrre una singola azione degna di tale nome nei primi 45 minuti, e la squadra deve ringraziare il momento di grazia del ritrovato Milito che al primo tiro della partita ha pareggiato i conti prima dell'intervallo. Nella ripresa la storia è cambiata soprattutto grazie all'innesto di Wesley Sneijder, che pur non facendo giocate trascendentali ha mostrato alcuni dei migliori colpi del suo repertorio, producendosi in un paio di cambi di gioco millimetrici per Maicon e un micidiale tiro da fuori parato da Marchetti.

Insomma l'olandese ha fatto capire che è pronto a riprendersi il posto da titolare, con conseguente cambio di modulo, e il giovane Alvarez dovrà mettersi il cuore in pace, perché per riuscire a cambiare il volto alla squadra come fa Wesley ne deve ancora fare di strada. Comunque più che in campo i fuochi d'artificio si sono visti a fine gara, in zona mista, con le dichiarazioni dei due tecnici. Reja non le ha mandate a dire, lamentandosi in tutto e per tutto dell'arbitraggio di Rizzoli, reo di non avere annullato il gol vittoria di Pazzini per un fuorigioco millimetrico, e di non avere assegnato un rigore per un mani di Lucio in area, episodio questo che ci poteva anche stare, ma la spinta di Klose sul brasiliano comunque c'è e non è stato uno scandalo fischiarla come fallo. Dall'altra parte, quella nerazzurra, Ranieri dichiara ai microfoni di Sky di essere contento solo del risultato, ma assolutamente non della prestazione. È un ottimo segnale quello lanciato dal tecnico romano, che ha le sue responsabilità per la brutta prestazione della squadra a causa della scelta della formazione iniziale eccessivamente difensiva, comunque mitigate dai cambi vincenti attuati a inizio ripresa (Sneijder per Alvarez e Obi per Chivu).

Per finire uno sguardo alla situazione del mercato. Tra una voce su Lucas e una su Tevez è arrivato Juan Jesus, talentuoso difensore centrale brasiliano classe 1991, presente a San Siro in tribuna a vedere i suoi futuri compagni. Intanto probabilmente verrà girato in prestito fino a fine stagione al Novara, per farlo ambientare e fargli prendere confidenza con la Serie A, per poi essere aggregato alla prima squadra nella prossima stagione. Una cosa è sicura, il giocatore ha carattere e le idee chiare viste le dichiarazioni rilasciate nelle sue prime ore italiane. Kucka è un altro nome che rimane caldo per il centrocampo, ma sull'utilità di questa operazione c'è più di un dubbio. Siamo sicuri che il giocatore slovacco, peraltro autore di una stagione anonima fino ad ora, serva per sostituire l'infortunato Stankovic? Cambiasso, Thiago Motta, Obi, Poli e Zanetti non sono forse sufficienti per coprire l'assenza del dragone serbo? Lasciamo a Branca e Moratti l'ardua sentenza.


Davide

2 commenti:

  1. Thaigo motta pare proprio che oramai se ne sia andato...a questo punto sul mercato servirà qualcosa di più dei nomi che hai ricordato Davide se vogliamo davvero continuare a inanellare "meraviglie" di punti...

    RispondiElimina
  2. Se, come sembra, Thiago Motta partirà subito, sarà necessario trovare un alternativa di valore. Kucka non mi convince. Personalmente preferivo tenermi Muntari.

    RispondiElimina