(illustrazione di Fabio Magnasciutti) |
Mario ha trentasei anni, lavora come operaio in una piccola ditta, è sposato da otto anni ed ha uno splendido figlio di sei. Mario si fa il culo da sedici anni nella piccola ditta, sgobbando per cinquantadue ore a settimana, ma guadagna ciò che gli serve per godersi la sua normale vita, non si lamenta. Mario non ne capisce molto di politica, non gliene frega neppure granchè ad essere sinceri, ma ha capito che per poter andare in pensione, se mai ci andrà, così, anche solo per sbaglio, dovrà lavorare ancora per una trentina di anni. Mario ha capito che il sobrio Monti, con lui ha in comune solo il nome: Mario non sa neppure cosa sia un loden, che a quanto pare, secondo i giornali, il signor Monti ama verde e veste, naturalmente, in modo sobrio; non capisce tre quarti delle cose che il signor Monti dice, sempre sobriamente, quando parla in tivù; capisce solo che il sobrio signor Monti, come tutti quelli prima, gliel'ha messo in culo. Mario è interista ed il calcio, l'Inter, è il suo sfogo settimanale, il suo hobby, il suo primo amore. Ah, già, dopo sua moglie chiaramente...forse.
Mario è molto preoccupato. No, non per il suo futuro, la sua casa, il suo stipendio, la sua casa...Mario è preoccupato che suo figlio possa crescere e NON ESSERE INTERISTA. Mario, quando nacque suo figlio, era felice: era la stagione 2005/2006, scoppiava Calciopoli, la Juventus andava in B, il Milan veniva penalizzato e l'Inter iniziava a vincere. Poi suo figlio compie quattro anni, l'Inter continua a vincere e arriva Mourinho, quel fantastico uomo e la sua orgasmica Inter. Quante serate di gioia in quel di San Siro! Ma suo figlio è troppo piccolo, non capisce ancora bene...il 22 maggio 2010 lo porta in Piaza Duomo e piangono entrambi: Mario di gioia, il piccolo di paura in mezzo a quella massa di pazzi scatenati. Quando ritorna in sè, Mario capisce e cerca di consolare il figliolo, un pò abbacchiato per la reazione del figlio, ma continuando a coltivare quel seme di nerazzurrità che per forza deve esserci nei meandri genetici del suo discendente, per forza!
Poi iniziano le elementari e Mario capisce che sarà dura: l'Inter fa cagare ed il Milan è tornato forte. I compagni di classe di suo figlio tifano Milan e gioiscono alla fine dell'anno, suo figlio pare ancora indeciso sulla strada da prendere. Mario non si dà per sconfitto: è chiaro, pensa, non si può tifare una squadra allenata da quel panzone di Benitez, i bambini amano i supereroi e quello non ha nulla di speciale, anzi...e Leonardo poi piaceva più a sua moglie che a suo figlio! Ma quest'anno le cose sarebbero cambiate. Sicuro, Moratti avrebbe speso e anche se Gasp non era granchè, beh, almeno aveva il nome simpatico....ma niente, il figlio di Mario non si interessa all'Inter, il calcio gli piace giocarlo, ma non tifa nessuna squadra, dice. Una delusione per Mario, che decide allora di fare la pazzia a cui avrebbe preferito non ricorrere: per Natale spende la bellezza di ottanta euro più spese di spedizione per avere il "Minikit bambino Inter 11/12 - personalizzazione nome e numero" dando fondo all'intero fondo messo da parte per fare i regali a sua moglie, i suoi genitori ed i suoceri (per loro riciclerà vecchi regali).
Mario è molto preoccupato. No, non per il suo futuro, la sua casa, il suo stipendio, la sua casa...Mario è preoccupato che suo figlio possa crescere e NON ESSERE INTERISTA. Mario, quando nacque suo figlio, era felice: era la stagione 2005/2006, scoppiava Calciopoli, la Juventus andava in B, il Milan veniva penalizzato e l'Inter iniziava a vincere. Poi suo figlio compie quattro anni, l'Inter continua a vincere e arriva Mourinho, quel fantastico uomo e la sua orgasmica Inter. Quante serate di gioia in quel di San Siro! Ma suo figlio è troppo piccolo, non capisce ancora bene...il 22 maggio 2010 lo porta in Piaza Duomo e piangono entrambi: Mario di gioia, il piccolo di paura in mezzo a quella massa di pazzi scatenati. Quando ritorna in sè, Mario capisce e cerca di consolare il figliolo, un pò abbacchiato per la reazione del figlio, ma continuando a coltivare quel seme di nerazzurrità che per forza deve esserci nei meandri genetici del suo discendente, per forza!
Poi iniziano le elementari e Mario capisce che sarà dura: l'Inter fa cagare ed il Milan è tornato forte. I compagni di classe di suo figlio tifano Milan e gioiscono alla fine dell'anno, suo figlio pare ancora indeciso sulla strada da prendere. Mario non si dà per sconfitto: è chiaro, pensa, non si può tifare una squadra allenata da quel panzone di Benitez, i bambini amano i supereroi e quello non ha nulla di speciale, anzi...e Leonardo poi piaceva più a sua moglie che a suo figlio! Ma quest'anno le cose sarebbero cambiate. Sicuro, Moratti avrebbe speso e anche se Gasp non era granchè, beh, almeno aveva il nome simpatico....ma niente, il figlio di Mario non si interessa all'Inter, il calcio gli piace giocarlo, ma non tifa nessuna squadra, dice. Una delusione per Mario, che decide allora di fare la pazzia a cui avrebbe preferito non ricorrere: per Natale spende la bellezza di ottanta euro più spese di spedizione per avere il "Minikit bambino Inter 11/12 - personalizzazione nome e numero" dando fondo all'intero fondo messo da parte per fare i regali a sua moglie, i suoi genitori ed i suoceri (per loro riciclerà vecchi regali).
(il fantomatico minikit bambino dell'Inter Store) |
25 dicembre, ore 10:07. Mario è in piedi da tre ore e quarantaquattro minuti, siede in salotto, attende che suo figlio scenda. Alla fine arriva con la mamma e si aprono i regali. Eccolo lì il "Minikit bambino Inter 11/12 - personalizzazione nome e numero" in tutto il suo splendore ed il suo enorme costo. Suo figlio lo guarda, sorride, gli da un bacio sulla guancia e poi chiede "Papà, ma perchè c'è il mio nome e non quello di Boateng?". Boateng? Mario è confuso, vacilla, si guarda attorno alla ricerca di un appiglio, poi crolla esanime sul divano. Boateng? Ma porca puttana, lui vuole la maglia di Boateng! Bravo Moratti, complimenti, negli anni più importanti per la formazione calcistica/tifosistica di mio figlio mi hai lasciato con un'Inter senza fascino, senza vittorie, senza otta euro e passa nel portafogli e senza un Boateng qualunque! Ed ora? Come faccio a farlo diventare interista 'sto marmocchio qua?
Questo si chiede Mario, si chiede perchè Moratti non ha preso un allenatore che somigliasse ad un supereroe ed un Tevez, un Lampard, un cazzo di qualcuno di cui poter mettere il nome sulla maglia di suo figlio senza che questo gli chiedesse perchè non c'è il nome di Boateng! A questo punto ci tenevamo Biabiany, che almeno aveva il nome simpatico e magari poteva almeno far ridere...questo si chiede mentre dorme sul divano la notte tra il 25 ed il 26 dicembre, poichè sua moglie ha scoperto la spesa del regalo per il figlio ed ha visto il regalo per lei. Forse è ora che si compri un loden verde ed inizi, sobriamente, a non pensare più al calcio ma solamente ai modesti trentanni e passa che lo dividono dalla pensione.
Questa è una storia tragica, dolorosa, una testimonianza di vita. Da essa nasce una richiesta disperata: Moratti, ti prego, non lasciare che tante future generazione di adolescenti, nati tra il 2005 ed il 2008, si abbandonino al peccaminoso tifo rossonero o, addirittura, bianconero! Non lasciare che tutto ciò possa accadere ancora: aiuta tutti i Mario d'Italia e compra qualcuno di decente, ti prego!
Andrea - InterCafè
(I nomi ed i fatti riportati in questa storia sono solamente e totalmente frutto della mia immaginazione, ogni riferimento a cose, fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale. Se vi ci ritrovate in Mario, beh, tranquilli, è perchè siete italiani e, probabilmente, interisti)
Una storiella carina, Andrea, anche divertente: il problema è che Moratti non solo dei nostri appelli se ne frega altamente, ma mi viene il serio dubbio che non ci stia capendo più letteralmente un cazzo sul da farsi!
RispondiEliminaE sulla storia di Mario potremmo scrivere :THE END.Da andare a vedere al cinema.Ma come siamo scontenti se la NOSTRA scuadra,quella che ci hanno propinato da piccoli perde o non vince:SONO QUESTE LE LACRIME E IL SANGUE?Perchè,così possiamo veramente.....
RispondiEliminaLa mia paura Alex è che stia capendo benissimo ciò che sta accadendo e non voglia fare nulla per cambiare la situazione....
RispondiEliminaCiao Carjw54rc (nome più complicato no? :)). Comunque chiaro che queste non sono le lacrime ed il sangue richieste dal Mario Monti, però è proprio su questo parallelo che volevo giocare...il calcio dev'essere lo svago, ma talvolta diventa solo una preoccupazione in più :)
RispondiEliminaIn questo caso allora deve cedere l'Inter; per molti una bestemmia, ma per me lo è molto più restare al timone ben consapevole che stai portando la tua nave a fracassarsi contro gli scogli.
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