giovedì 19 gennaio 2012

Il Principe e il mercato

Nel corso stesso della fantastica ed indimenticabile notte di Madrid, della quale era stato l’indiscusso protagonista,avevamo lasciato “El Principe” dichiarare molto inopportunamente che avrebbe valutato altre offerte che lo portassero in qualche altra squadra, tirandosi così addosso una sorta di “macumba” che lo ha perseguitato nel corso degli ultimi 20 mesi, facendolo incappare in una lunga serie di infortuni muscolari che lo hanno praticamente quasi cancellato dal campo nella scorsa stagione e ne hanno con tutta probabilità condizionato pesantemente il rendimento nell’inizio di quella attuale. Domenica sera nella ghiacciaia di San Siro abbiamo assistito alla fine di quella specie di sortilegio e abbiamo tornato ad apprezzare il giocatore che ci aveva incantato due stagioni fa; a dire il vero erano già un paio di partite che Diego Alberto da Bernal aveva dato netti segnali di risveglio, però, come si usa dire in questi casi, ci vogliono almeno tre indizi per fare una prova e se nei primi due casi gli avversari non erano di quelli irresistibili, l’altra sera erano i campioni d’Italia in carica, specificatamente nelle persone dei tanto idolatrati Nesta e Thiago Silva.

Non siamo certo quelli che si esaltano al primo goal o alla prima vittoria e il nostro “Principe” ha tanta strada ancora da percorrere e tante altre prove da superare lo attendono; però vederlo rifare un gol fotocopia di quello messo a segno durante il Derby del “Triplete” è stata come una specie di liberazione, un vero e proprio viatico per il cuore e per lo spirito. L’avevamo lasciato abulico e frastornato divorarsi dei gol di gran lunga più facili da sbagliare che da realizzare, roba che ti meravigli se li vedi sbagliare in un torneo amatori o in una sfida aziendale fra scapoli e ammogliati. Io, come ritengo molti altri di voi, cominciavo a convincermi sempre di più che non sarebbe mai più tornato il giocatore di una volta, dal momento che era sprofondato veramente a livelli inimmaginabili non solo per un giocatore del suo spessore, ma per qualunque giocatore di calcio a livello anche semi professionistico; la speranza che non fosse così era sempre viva, intendiamoci, e il credito che gli andava concesso era quasi illimitato, visto quello che aveva saputo fare con la nostra maglia.

I dubbi erano però altrettanto giustificati; speriamo siano stati spazzati via una volta per tutte e che questo giocatore sia in grado di darci il suo indispensabile contributo da qui alla fine della stagione che a questo punto potrebbe anche riservarci prospettive ben più rosee di quelle che ci si presentavano anche solo un paio di mesi fa. La ritrovata vena di molti dei trionfatori del “Triplete” corroborata da una sana dose di normalità e di pragmatismo introdotta da Mr. Ranieri, oltre al pieno recupero dagli infortuni che a inizio stagione avevano letteralmente falcidiato la rosa, ha riportato l’Inter in una posizione che più le compete e che le potrebbe consentire di agganciare la zona Champions che sembrava un miraggio solo qualche settimana fa; di più non osiamo nemmeno pensarlo, ma si sa che “l’appetito vien mangiando”.

Si diceva sulle varie testate giornalistiche on-line, in TV e sui giornali che Moratti avrebbe aspettato il risultato del Derby per muoversi: visto che il 31 Gennaio si “chiude su”, sarebbe ora di cominciare a sbrigarsi, anche se conoscendo Branca & Co. si tratta di un auspicio puramente illusorio. Se qualcosa verrà fatto, sarà nel pomeriggio del 31, giusto qualche ora prima della scadenza dei termini. Sembra che sia stato deciso di rinunciare definitivamente a Carlitos Tèvez (sottolineo sembra): la risposta al quesito se si tratti di una decisione azzeccata credo non l’abbia in tasca nessuno. Io dico che considerato l’attuale scenario di mercato, su uno come lui avrei provato a puntarci. Ritengo sarebbe stata un’arma in più, soprattutto in ottica prossima stagione, e anche uno stimolo e un segnale forte per il resto della rosa e per tutto l’ambiente che ci siamo ancora, che vogliamo credere che questa stagione sia ancora rimediabile e che sia ferma intenzione di tutti provarci fino alla fine.

Poi c’è sempre il problema di un rinforzo a centrocampo, specialmente dopo la notizia della quasi certa operazione alla quale dovrà sottoporsi Stankovic; giocatori come Casemiro, Romulo e Paulinho, sull'affidabilità dei quali ci sarebbe molto da discutere, sarebbero comunque da inserire in ottica anche qui di una prossima stagione, in quanto giovani e inesperti della nostra realtà e del nostro campionato, anche se tecnicamente validi. Sarebbe meglio puntare su gente già pronta, ma non un mezzo “polmone” come Kucka, piuttosto su giocatori già rodati nel campionato italiano come Palombo o Berhami (nella remota ipotesi che alla fine arrivasse Tèvez), oppure Fernando o Guarìn del Porto (fuori dalla Champions), più costosi dei primi due ma di un gradino superiori e molto più facilmente inseribili da subito dei giovani brasiliani nominati sopra. Nel caso poi, molto probabile, che venisse deciso di lasciare perdere l'Apache, bisognerebbe cercare di colmare in maniera decente il “buco” dell’esterno basso di sinistra, perché a mio parere Chivu e Nagatomo non danno sufficienti garanzie, soprattutto in caso di una lotta di vertice e di un proseguio nel cammino in Champions (come tutti ci auguriamo).

Un’ultima notazione: forse sarà un caso, ma quando all'Inter si è voluta provare l’ebrezza del “bel gioco”, andando a pescare suoi presunti profeti come Orrico, Zaccheroni, Lucescu e Gasperini, i risultati sono stati disastrosi. Le cose migliori le abbiamo sempre ottenute con personaggi pragmatici che badavano al “sodo” tipo Invernizzi, Bersellini, Trapattoni, o Simoni. Gli stessi Mancini e Mourinho, partiti con l’intenzione di mettere in pratica moduli “spumeggianti” (ricordate il 4-3-3 di Mou?), hanno dovuto ripiegare sui muscoli e su schemi che garantivano una più adeguata copertura difensiva. Forse è nel nostro DNA: rappresentiamo la parte “operaia” di Milano. Sicuramente in questo momento abbiamo una rosa di giocatori che possono essere ancora molto efficaci, ma che vanno spremuti e fatti correre il meno possibile, data l’età e l’alto numero di infortuni patiti in carriera: Mister Ranieri l’ha capito e sta provando ad organizzare le nozze con i fichi secchi. Immaginate che incredibile e fantastico colpo di scena sarebbe se a fine anno si riuscisse ad urlare tutti in coro un bel: “VIVA GLI SPOSI”.

Alex

1 commento:

  1. Uno: Alex, buon viaggio in Cina! Divertit e torna carico più che mai ;) Due: su tevez anche io avrei puntato forte, al di là del carattere, è un fuoriclasse a mio parere. Però il City, forte della presenza del PSG, alza di giorno in giorno le richieste e allora così le cose non vanno più bene. A questo punto meglio aspettare giugno e puntare quei 25 milioni su uno come Lucas, sicuramente più rischioso, ma vista la situazione puntare su giocatori giovani e di talento potrebbe essere la strada giusta e, finalmente, darebbe la linea di un vero progetto di mercato. di certo a centrocampo servirebbe qualcosa...io continuo a portare avanti il mio nome, ovvero Parolo: relativamente a basso costo, relativamente giovane e già inserito nel nostro campionato. Non sarà un fenomeno, ma meglio Kucka, a mio parere, si!

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